psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

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Laura Tajj [23]
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psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da Laura Tajj [23] » sab dic 19, 2020 3:02 pm

Siamo disposti ad abbandonare un pregiudizio davanti all'evidenza scientifica?
Sono passati molti anni dal giorno della bicicletta. Il 19 aprile 1943 un giovane chimico svizzero, Albert Hofmann, testò il dietilamide dell'acido lisergico, sintetizzato nel tentativo di produrre un farmaco per stimolare la circolazione. Guidato da un "singolare presentimento", ma senza immaginare cosa sarebbe successo, Hofmann assunse 250 microgrammi della molecola che il mondo avrebbe presto conosciuto come LSD. Quindi inforcò la bicicletta per tornare a casa e cominciò a pedalare per le strade di Basilea. Da lì a poco i colori intorno a lui si fecero più intensi, la percezione del tempo si frantumò, e - mentre il resto d'Europa bruciava nell'incubo della seconda guerra mondiale - Hofmann venne scaraventato in un viaggio di stupefacente vertigine e bellezza.

Non era la prima volta che un essere umano viveva un'esperienza psichedelica. Dai misteri eleusini al peyote in uso tra i nativi americani l'alterazione rituale dello stato di coscienza era considerato dagli antichi un passaggio importante dell'esistenza. Anche la modernità non rifiutò all'inizio la scoperta di Hofmann. L'LSD venne usato a scopo terapeutico da psichiatri e psicologi con risultati incoraggianti, si diffuse tra le élite culturali (da Cary Grant a Elsa Morante), diventò un fenomeno di massa interessando il vasto mondo delle controculture. La repressione che seguì - proibizione della sostanza, cancellazione dei programmi di ricerca, demonizzazione degli utilizzatori - fu dettata più da interessi politici che dall'evidenza scientifica, ma di questo, incredibilmente, ci rendiamo conto solo adesso.

Da qualche tempo è in corso infatti il cosiddetto "rinascimento psichedelico", che forse sarebbe corretto chiamare "maturità psichedelica". È stato il grande giornalista Michael Pollan, col suo Come cambiare la tua mente, a raccontare al grande pubblico che cosa stava succedendo. Nel 2007 il neuropsicofarmacologo David Nutt pubblicò su The Lancet uno studio in cui classificava le sostanze in ordine di pericolosità. Al primo posto compariva l'alcol, poi eroina, cocaina, tabacco, cannabis, soltanto in fondo LSD e psilocibina, caratterizzate da bassa tossicità e da una ancora più bassa capacità di generare dipendenza (esiste una soglia letale per il paracetamolo, nota Pollan, non per l'LSD). Dieci anni dopo il neuroscienziato Robin Carhart-Harris sottopose per la prima volta a risonanza magnetica un cervello sotto LSD. Fu il "bosone di Higgs delle neuroscienze", commentò Nutt. Seguì un articolo del chimico Bryan Roth pubblicato su The Cell, che evidenziava il modo in cui l'LSD si lega al recettore della serotonina.

Da questi studi iniziò a emergere in modo incontrovertibile ciò che tanti faticavano ad ammettere, cioè che gli psichedelici non c'entrano niente con droghe terribili come cocaina o eroina, fanno meno danni di alcol e tabacco, possono essere usati per contrastare proprio l'alcolismo e altre dipendenze, per curare gravi forme di depressione, per ridimensionare la paura della morte nei malati terminali, nonché per studiare in modo altrimenti impossibile il funzionamento del cervello. Gli psichedelici sarebbero insomma dei farmaci, e - a patto di utilizzarli in modo cauto e controllato - potrebbero spalancare le porte su un capitolo completamente nuovo della conoscenza umana.

A partire da questi dati, si sono moltiplicati anche in Italia gli studi e le pubblicazioni sulle potenzialità terapeutiche, spirituali e culturali degli psichedelici. Nel 2018 Utet ha pubblicato LSD. Storia di una sostanza stupefacente, un testo molto chiaro e completo a firma di una studiosa autorevole come Agnese Codignola. A novembre è uscito per Quodlibet La scommessa psichedelica, a cura di Federico di Vita, dove scrittori, filosofi, giornalisti scientifici, uomini politici - da Edoardo Camurri a Vanni Santoni, da Mario Cappato a Codignola - analizzano la questione da diversi punti di vista. Fino al 13 dicembre si sono tenuti idealmente a Torino (causa Covid era tutto online) gli Stati Generali della Psichedelia, a cura di Alessandro Novazio, che con energia ha raggruppato per il secondo anno molti di coloro che trattano la materia. Ci sono stati psichiatri come Piero Cipriano, impegnato in una ricerca su psichedelia e sciamanesimo, o come Mauro D'Alonzo, fondatore di Eutopia, un progetto di riduzione del danno, supporto e integrazione degli psichedelici in ambito terapeutico, psicoterapeuti come Pier Luigi Lattuada e giovani studiose come Maria Laura De Rosa, in forza a Neutravel, che in Piemonte svolge un'egregia opera di informazione nei contesti del divertimento giovanile.

Il dibattito è molto aperto in ambito culturale, tra chi ritiene che il rinascimento psichedelico (visto il modo con cui queste sostanze interagiscono con la parte più violenta e autoreferenziale dell'ego) possa rendere più sano il nostro modello di sviluppo oltre che rappresentare per il XXI secolo una rivoluzione simile a quella che Freud e Jung portarono nel Novecento, e chi teme che possa essere messo biecamente al servizio dell'attuale sistema di produzione. Siamo lontani dagli eccessi della Summer of Love e dallo scatenato entusiasmo di Timothy Leary. L'epoca in cui viviamo necessita di razionalità e misura. A maggior ragione, appaiono completamente fuori luogo le cacce alle streghe che da Nixon all'altro ieri si sono abbattute su quella che potrebbe rivelarsi una benefica branca del sapere. Smetteremmo di credere che la terra è piatta se qualcuno ci dimostrasse il contrario?


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di Nicola Lagioia, da Repubblica del 19 dicembre 2020


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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da Uomomacchina » sab dic 19, 2020 4:30 pm

Grazie
NON C'È MORTE SENZA CURA

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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da Pregiudicato » dom dic 20, 2020 12:48 am

Laura Tajj [23] ha scritto:
sab dic 19, 2020 3:02 pm
Siamo disposti ad abbandonare un pregiudizio davanti all'evidenza scientifica?
Sono passati molti anni dal giorno della bicicletta. Il 19 aprile 1943 un giovane chimico svizzero, Albert Hofmann, testò il dietilamide dell'acido lisergico, sintetizzato nel tentativo di produrre un farmaco per stimolare la circolazione. Guidato da un "singolare presentimento", ma senza immaginare cosa sarebbe successo, Hofmann assunse 250 microgrammi della molecola che il mondo avrebbe presto conosciuto come LSD. Quindi inforcò la bicicletta per tornare a casa e cominciò a pedalare per le strade di Basilea. Da lì a poco i colori intorno a lui si fecero più intensi, la percezione del tempo si frantumò, e - mentre il resto d'Europa bruciava nell'incubo della seconda guerra mondiale - Hofmann venne scaraventato in un viaggio di stupefacente vertigine e bellezza.

Non era la prima volta che un essere umano viveva un'esperienza psichedelica. Dai misteri eleusini al peyote in uso tra i nativi americani l'alterazione rituale dello stato di coscienza era considerato dagli antichi un passaggio importante dell'esistenza. Anche la modernità non rifiutò all'inizio la scoperta di Hofmann. L'LSD venne usato a scopo terapeutico da psichiatri e psicologi con risultati incoraggianti, si diffuse tra le élite culturali (da Cary Grant a Elsa Morante), diventò un fenomeno di massa interessando il vasto mondo delle controculture. La repressione che seguì - proibizione della sostanza, cancellazione dei programmi di ricerca, demonizzazione degli utilizzatori - fu dettata più da interessi politici che dall'evidenza scientifica, ma di questo, incredibilmente, ci rendiamo conto solo adesso.

Da qualche tempo è in corso infatti il cosiddetto "rinascimento psichedelico", che forse sarebbe corretto chiamare "maturità psichedelica". È stato il grande giornalista Michael Pollan, col suo Come cambiare la tua mente, a raccontare al grande pubblico che cosa stava succedendo. Nel 2007 il neuropsicofarmacologo David Nutt pubblicò su The Lancet uno studio in cui classificava le sostanze in ordine di pericolosità. Al primo posto compariva l'alcol, poi eroina, cocaina, tabacco, cannabis, soltanto in fondo LSD e psilocibina, caratterizzate da bassa tossicità e da una ancora più bassa capacità di generare dipendenza (esiste una soglia letale per il paracetamolo, nota Pollan, non per l'LSD). Dieci anni dopo il neuroscienziato Robin Carhart-Harris sottopose per la prima volta a risonanza magnetica un cervello sotto LSD. Fu il "bosone di Higgs delle neuroscienze", commentò Nutt. Seguì un articolo del chimico Bryan Roth pubblicato su The Cell, che evidenziava il modo in cui l'LSD si lega al recettore della serotonina.

Da questi studi iniziò a emergere in modo incontrovertibile ciò che tanti faticavano ad ammettere, cioè che gli psichedelici non c'entrano niente con droghe terribili come cocaina o eroina, fanno meno danni di alcol e tabacco, possono essere usati per contrastare proprio l'alcolismo e altre dipendenze, per curare gravi forme di depressione, per ridimensionare la paura della morte nei malati terminali, nonché per studiare in modo altrimenti impossibile il funzionamento del cervello. Gli psichedelici sarebbero insomma dei farmaci, e - a patto di utilizzarli in modo cauto e controllato - potrebbero spalancare le porte su un capitolo completamente nuovo della conoscenza umana.

A partire da questi dati, si sono moltiplicati anche in Italia gli studi e le pubblicazioni sulle potenzialità terapeutiche, spirituali e culturali degli psichedelici. Nel 2018 Utet ha pubblicato LSD. Storia di una sostanza stupefacente, un testo molto chiaro e completo a firma di una studiosa autorevole come Agnese Codignola. A novembre è uscito per Quodlibet La scommessa psichedelica, a cura di Federico di Vita, dove scrittori, filosofi, giornalisti scientifici, uomini politici - da Edoardo Camurri a Vanni Santoni, da Mario Cappato a Codignola - analizzano la questione da diversi punti di vista. Fino al 13 dicembre si sono tenuti idealmente a Torino (causa Covid era tutto online) gli Stati Generali della Psichedelia, a cura di Alessandro Novazio, che con energia ha raggruppato per il secondo anno molti di coloro che trattano la materia. Ci sono stati psichiatri come Piero Cipriano, impegnato in una ricerca su psichedelia e sciamanesimo, o come Mauro D'Alonzo, fondatore di Eutopia, un progetto di riduzione del danno, supporto e integrazione degli psichedelici in ambito terapeutico, psicoterapeuti come Pier Luigi Lattuada e giovani studiose come Maria Laura De Rosa, in forza a Neutravel, che in Piemonte svolge un'egregia opera di informazione nei contesti del divertimento giovanile.

Il dibattito è molto aperto in ambito culturale, tra chi ritiene che il rinascimento psichedelico (visto il modo con cui queste sostanze interagiscono con la parte più violenta e autoreferenziale dell'ego) possa rendere più sano il nostro modello di sviluppo oltre che rappresentare per il XXI secolo una rivoluzione simile a quella che Freud e Jung portarono nel Novecento, e chi teme che possa essere messo biecamente al servizio dell'attuale sistema di produzione. Siamo lontani dagli eccessi della Summer of Love e dallo scatenato entusiasmo di Timothy Leary. L'epoca in cui viviamo necessita di razionalità e misura. A maggior ragione, appaiono completamente fuori luogo le cacce alle streghe che da Nixon all'altro ieri si sono abbattute su quella che potrebbe rivelarsi una benefica branca del sapere. Smetteremmo di credere che la terra è piatta se qualcuno ci dimostrasse il contrario?


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di Nicola Lagioia, da Repubblica del 19 dicembre 2020
1) il primo esperimento (involontario) di Hofmann fu il 16 aprile e fu piacevole, ma il primo vero e proprio esperimento che citi del 19 non fu affatto piacevole nel complesso.
2) Dici che gli psichedelici sono dei farmaci e non delle droghe al contrario di eroina, alcool, ecc. In realtà tutte quelle sostanze che hai citato (tutte! Anche gli psichedelici) possono essere sia farmaci che droghe semplicemente in base all’utilizzo che ne viene fatto...

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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da DM Tripson » dom dic 20, 2020 12:31 pm

Ben detto @Pregiudicato !
Aggiungo una questione cruciale, quella degli "esperti" che scrivono testi così tanto reclamizzati - bravi uffici stampa - che discettano di cose che conoscono poco o anche per niente. Per esempio Agnese Codignola stessa, messa alle strette in un incontro di presentazione del libro, ha dichiarato di non avere mai provato l'LSD e così vale anche per alcuni autori dell'ultimo libro di Quodlibet, poca o nessuna esperienza psichedelica - uno lo ha ammesso durante un intervento in SGPI 2020, ma anche altri sono nella stessa situazione.
Gli "esperti" che parlano senza cognizione di causa per me lasciano il tempo che trovano, questo è ancora più vero se scrivi di esperienza psichedelica, che puoi cominciare a capire soltanto se provi. Tutti quelli che hanno provato almeno una volta ammettono che non si può spiegare nulla se non hai mai fatto esperienza diretta, invece alcuni addirittura scrivono libri :oops:
I giornalisti stanno contaminando anche la psichedelia, non gli bastava quello che stanno facendo sui media mainstream, venduti e ridotti a megafono di chi li paga (vedi tutti i TG, la Repubblica, il Corriere della Sera, La Stampa, e tanti altri). Ma anche per questa vergogna arriverà la resa dei conti, tutti i nodi prima o poi vengono al pettine :toilet:
DM Tripson è uno scrittore italiano che ama i Funghi Magici.
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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da Pregiudicato » dom dic 20, 2020 3:07 pm

DM Tripson ha scritto:
dom dic 20, 2020 12:31 pm
Ben detto @Pregiudicato !
Aggiungo una questione cruciale, quella degli "esperti" che scrivono testi così tanto reclamizzati - bravi uffici stampa - che discettano di cose che conoscono poco o anche per niente. Per esempio Agnese Codignola stessa, messa alle strette in un incontro di presentazione del libro, ha dichiarato di non avere mai provato l'LSD e così vale anche per alcuni autori dell'ultimo libro di Quodlibet, poca o nessuna esperienza psichedelica - uno lo ha ammesso durante un intervento in SGPI 2020, ma anche altri sono nella stessa situazione.
Gli "esperti" che parlano senza cognizione di causa per me lasciano il tempo che trovano, questo è ancora più vero se scrivi di esperienza psichedelica, che puoi cominciare a capire soltanto se provi. Tutti quelli che hanno provato almeno una volta ammettono che non si può spiegare nulla se non hai mai fatto esperienza diretta, invece alcuni addirittura scrivono libri :oops:
I giornalisti stanno contaminando anche la psichedelia, non gli bastava quello che stanno facendo sui media mainstream, venduti e ridotti a megafono di chi li paga (vedi tutti i TG, la Repubblica, il Corriere della Sera, La Stampa, e tanti altri). Ma anche per questa vergogna arriverà la resa dei conti, tutti i nodi prima o poi vengono al pettine :toilet:
Completamente d’accordo con te.
Per quanto riguarda l’intervento giornalistico sono piuttosto combattuto: da una parte sono felice che più persone abbiano accesso a un universo (affascinante), di nicchia come la psichedelica; d’altro canto per chiunque conosca la storia dell’lsd (e magari ha letto lsd, il mio bambino difficile) capirà quanto sia delicata la situazione: sia a livello psichico, per quanto riguarda l’utente, che per gli studi scientifici fondamentali rallentati allo stremo a causa della massa ignorante degli anni ‘70.
Molte volte penso che sia meglio così, che resti un qualcosa di nicchia...sinceramente secondo il mio pensiero non salveremo il mondo con gli psichedelici, anzi, non lo salveremo proprio. Io penso a me stesso e alle poche persone che mi circondano, non posso permettermi di pensare al mondo. Fotti o verrai fottuto, è così che va il mondo, adattati è una volta che sarai in alto (forse) potrai dettare le tue regole.

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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da Laura Tajj [23] » dom dic 20, 2020 10:40 pm

DM Tripson ha scritto:
dom dic 20, 2020 12:31 pm
Ben detto @Pregiudicato !
Aggiungo una questione cruciale, quella degli "esperti" che scrivono testi così tanto reclamizzati - bravi uffici stampa - che discettano di cose che conoscono poco o anche per niente. Per esempio Agnese Codignola stessa, messa alle strette in un incontro di presentazione del libro, ha dichiarato di non avere mai provato l'LSD e così vale anche per alcuni autori dell'ultimo libro di Quodlibet, poca o nessuna esperienza psichedelica - uno lo ha ammesso durante un intervento in SGPI 2020, ma anche altri sono nella stessa situazione.
Gli "esperti" che parlano senza cognizione di causa per me lasciano il tempo che trovano, questo è ancora più vero se scrivi di esperienza psichedelica, che puoi cominciare a capire soltanto se provi. Tutti quelli che hanno provato almeno una volta ammettono che non si può spiegare nulla se non hai mai fatto esperienza diretta, invece alcuni addirittura scrivono libri
I giornalisti stanno contaminando anche la psichedelia, non gli bastava quello che stanno facendo sui media mainstream, venduti e ridotti a megafono di chi li paga (vedi tutti i TG, la Repubblica, il Corriere della Sera, La Stampa, e tanti altri). Ma anche per questa vergogna arriverà la resa dei conti, tutti i nodi prima o poi vengono al pettine :toilet:
a me "La scommessa psichedelica" è parso uno dei migliori testi italiani visti finora dietro quelli di sua maestà Samorini, anche se un paio dei pezzi iniziali erano un po' semplici. Ora, considerando la storia e il coté degli autori (Codignola a parte, che tuttavia durante un'altra presentazione ha lasciato intendere il contrario: del resto viene dal giro Adelphi) quello che affermi mi pare un po' una maldicenza buttata là. Con tutto il rispetto, una comunità che dovrebbe essere coesa in un momento così decisivo e pieno di possibilità dovrebbe avere un atteggiamento un po' meno governato dall'ego.

Circa questo pezzo, poi, Nicola Lagioia non è minimamente un giornalista ma uno dei più importanti scrittori italiani e se hai letto i suoi romanzi avrai visto che sono pieni di "indizi" molto chiari a chi sa di cosa si stia parlando ;)
Ultima modifica di Laura Tajj [23] il lun dic 21, 2020 12:10 am, modificato 2 volte in totale.

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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da Laura Tajj [23] » dom dic 20, 2020 10:47 pm

Pregiudicato ha scritto:
dom dic 20, 2020 3:07 pm
Molte volte penso che sia meglio così, che resti un qualcosa di nicchia...sinceramente secondo il mio pensiero non salveremo il mondo con gli psichedelici, anzi, non lo salveremo proprio. Io penso a me stesso e alle poche persone che mi circondano, non posso permettermi di pensare al mondo. Fotti o verrai fottuto, è così che va il mondo, adattati è una volta che sarai in alto (forse) potrai dettare le tue regole.
non concordo: forse dall'Italia, luogo di moralisti e egomaniaci, può sembrare così, perché a volte non c'è proprio spazio per il dibattito se non in microcircoli; e di certo là da voi alcuni (in tutti i campi, non solo in quello psichedelico!) preferiscono "sentirsi speciali" a stare in una nicchia chiusa in cui possono essere il ras del quartiere che aprirsi al mondo.

Quello che sta succedendo qua negli USA e in Canada (ma anche in Svizzera sebbene con più "calma"), ad esempio, con le vittorie ai referendum cittadini e la ripartenza di tanti studi, è straordinario ed è il frutto del lavoro e dell'impegno di tanti attivisti, che con moltissima fatica, e con una produzione infinita di articoli ed eventi, sono riusciti a far passare di nuovo questi temi prima in accademia, poi nella stampa specializzata, poi in quella mainstream (e questo pezzo per essere il pezzo di un giornale mainstream non è niente male).
Per decenni è stato *letteralmente impossibile* far passare certi contenuti sui media, e quando passavano era la fiera delle falsità antiscientifiche e dell'isteria. Ora non è più così. E non è più così grazie a chi si è sbattuto a scrivere articoli e libri sensati e documentati.

Ora... davvero qualcuno per continuare a credersi speciale in una caverna con 4 amici può preferire un mondo preda di proibizionismo e oscurantismo?
Quello che imho invece occorre è stare tutti molto attenti riguardo l'arrivo delle grandi compagnie farmaceutiche su certe molecole (lì c'è il vero pericolo!), con brevetti e inutili ibridazioni a scopo commerciale (molecola nuova ---> copyright ---> pilla), e perché una simile difesa avvenga, serve una comunità coesa e ampia, non micro-sette che si criticano a vicenda su dettagli come avveniva fino a qualche annetto fa (non solo in Ita, anche in USA, ma in Ita sempre di più... sarà l'eredità dell'epoca dei Comuni... :lol: :lol: :lol: )

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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da Pregiudicato » lun dic 21, 2020 12:06 pm

Laura Tajj [23] ha scritto:
dom dic 20, 2020 10:47 pm
Pregiudicato ha scritto:
dom dic 20, 2020 3:07 pm
Molte volte penso che sia meglio così, che resti un qualcosa di nicchia...sinceramente secondo il mio pensiero non salveremo il mondo con gli psichedelici, anzi, non lo salveremo proprio. Io penso a me stesso e alle poche persone che mi circondano, non posso permettermi di pensare al mondo. Fotti o verrai fottuto, è così che va il mondo, adattati è una volta che sarai in alto (forse) potrai dettare le tue regole.
non concordo: forse dall'Italia, luogo di moralisti e egomaniaci, può sembrare così, perché a volte non c'è proprio spazio per il dibattito se non in microcircoli; e di certo là da voi alcuni (in tutti i campi, non solo in quello psichedelico!) preferiscono "sentirsi speciali" a stare in una nicchia chiusa in cui possono essere il ras del quartiere che aprirsi al mondo.

Quello che sta succedendo qua negli USA e in Canada (ma anche in Svizzera sebbene con più "calma"), ad esempio, con le vittorie ai referendum cittadini e la ripartenza di tanti studi, è straordinario ed è il frutto del lavoro e dell'impegno di tanti attivisti, che con moltissima fatica, e con una produzione infinita di articoli ed eventi, sono riusciti a far passare di nuovo questi temi prima in accademia, poi nella stampa specializzata, poi in quella mainstream (e questo pezzo per essere il pezzo di un giornale mainstream non è niente male).
Per decenni è stato *letteralmente impossibile* far passare certi contenuti sui media, e quando passavano era la fiera delle falsità antiscientifiche e dell'isteria. Ora non è più così. E non è più così grazie a chi si è sbattuto a scrivere articoli e libri sensati e documentati.

Ora... davvero qualcuno per continuare a credersi speciale in una caverna con 4 amici può preferire un mondo preda di proibizionismo e oscurantismo?
Quello che imho invece occorre è stare tutti molto attenti riguardo l'arrivo delle grandi compagnie farmaceutiche su certe molecole (lì c'è il vero pericolo!), con brevetti e inutili ibridazioni a scopo commerciale (molecola nuova ---> copyright ---> pilla), e perché una simile difesa avvenga, serve una comunità coesa e ampia, non micro-sette che si criticano a vicenda su dettagli come avveniva fino a qualche annetto fa (non solo in Ita, anche in USA, ma in Ita sempre di più... sarà l'eredità dell'epoca dei Comuni... :lol: :lol: :lol: )
Ci sono problemi più grandi amico mio...molto più grandi...se parli dell’America come un posto fantastico allora c’è qualcosa che non va.

“Ora... davvero qualcuno per continuare a credersi speciale in una caverna con 4 amici può preferire un mondo preda di proibizionismo e oscurantismo?”

Speciale? No! Solo mi spiace vedere quanti muoiono guidando ubriachi (o anche andando in coma etilico), od di md, ecc. Dico sempre: una persona maggiorenne e vaccinata dovrebbe di base avere la testa sulle spalle...ma in realtà non é così. Metà delle persone che vedo non sono interessate agli psichedelici, lo farebbero per noia. E perché? Ne vale la pena?
Direi che non c’è motivo di fare alcuna propaganda, chi vuole ed é veramente interessato si informerà e farà le cose per bene, gli altri non ne verranno a sapere nulla e dato che non é così facile procurarseli (escludendo gli rc) limiteremo perlomeno la cattiva fama.
Sì, probabilmente preferisco che resti qualcosa di nicchia, direi che c’è gente ha la testa per farlo e chi no.
Dammi pure dell’egocentrico :).

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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da DM Tripson » lun dic 21, 2020 12:36 pm

Ciao @Laura Tajj [23] , io affermo che scrivere di psichedelia senza sapere di cosa si tratti lascia il tempo che trova, ma per te è maldicenza e quindi la tua prognosi è che sono governato dall'ego. Ma sei la mia psicanalista o stai proiettando? ;)

Non conosco neppure Lagioia ma so cos'è La Repubblica e mi basta. I dati di vendite confermano che sempre più persone stanno scoprendo cos'è La Repubblica. Non stimo affatto i giornalisti perché hanno responsabilità gravissime, sono gli esecutori servizievoli di ordini che arrivano dall'alto, mentono intenzionalmente per denaro. Pochi si salvano, ma non scrivono su quelle testate e non appaiono nei TG.

Girano troppi soldi per non drizzare le antenne, coesi e inclusivi va bene ma è doveroso essere anche critici e sospettosi, specialmente quando leggiamo qualcosa sulla stampa mainstream, loro sono abituati alla vasellina quindi meglio vigilare. Puntare tutto su temi legati alle case farmaceutiche e al solo uso medico è molto rischioso, loro non ci vogliono bene e noi dovremmo saperlo.

Infine mi sto anche scocciando di sentir parlare di Rinascimento Psichedelico, ne scrivono da quando hanno iniziato a girare centinaia e centinaia di milioni di dollari tra borsa, start up e nuovi farmaci. Ma no, che dico, è una coincidenza :asd:

Ma sei una giornalista? Hai il giudizio facile (egoici, moralisti ed egomaniaci...sti Italiani!) ma temo che non te ne sei ancora accorta :paranoid:
Io non sono un giornalista, ma ogni giorno - tutti i giorni - aiuto la diffusione di informazioni utili alla causa psichedelica; ho scritto un libro e decine di articoli, ho pubblicato diverse centinaia di post, partecipo al forum e leggo tutto, a breve uscirà un altro libro.
Cos'altro dovrei fare secondo te? https://youtu.be/k1lm_pZk-V0 :lol:

I miei migliori auguri! <3
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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da VisioneCurativa » lun dic 21, 2020 2:31 pm

Non mi inserisco nella polemica perchè non ho letto il libro e non conosco bene nessuno degli autori, non ho idea della qualità dei contenuti.
in ogni caso i contributi anche di chi non consuma vanno benissimo purchè si faccia informazione corretta e trasparente, certo è un handicap notevole bisogna ammetterlo.

Quello che temo io è un argomento complesso diventi semplicemente intrattenimento o anche peggio un modo per attirare tanta attenzione mediatica.

Se dobbiamo pensare davvero alla collettività dobbiamo concentrarci sulla lotta al proibizionismo come protezione del consumatore. Ci sono vite distrutte ogni giorno senza motivo e montagne di soldi bruciati in mafia e coercizione.
Il cambiamento politico verrà determinato eventualmente da proteste, azioni collettive, pubblicazioni e lavori scientifici; romanzi e saggi non servono a molto per questo scopo ma di sicuro non fanno male. Può essere comunque un modo di iniziare da qualche parte.

Se siamo così nella merda lo dobbiamo soprattutto alla controcultura (o sottocultura) italiana caratterizzata da fenomeni quali lo scambio di seghe, la voglia di apparire e la capacità di continuare a friggere l'aria per ore.
Vedo il libro pubblicizzato un po ovunque ma critiche non mi pare di averne viste, non è un buon segno... ma bisognerebbe leggerlo prima di bocciarlo.

Preugiudicato capisco bene il tuo punto di vista, ma vai tranquillo che la nicchia si è già espansa e continua a farlo. Purtroppo internet ha eliminato quella fascia di sempliciotti che vivevano tranquilli senza interessarsi di questioni complesse, adesso sono tutti là fuori a fruire e creare disinformazione pericolosa. Fare dell'informazione corretta e chiara è diventato l'unico modo di fare harm reduction.
Questo post riguarda nozioni teoriche riservate solo ad educazione ed intrattenimento, non vuole incoraggiare nessuna attività pericolosa o illegale.
I nostri articoli non vanno assunti in nessun modo https://www.visionecurativa.it/termini-e-condizioni/

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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da Laura Tajj [23] » mar dic 22, 2020 4:02 pm

DM Tripson ha scritto:
lun dic 21, 2020 12:36 pm
sono governato dall'ego.

hai come avatar la copertina del tuo libro, hai come firma il link al tuo libro, occorre aggiungere altro? :roll:

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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da Laura Tajj [23] » mar dic 22, 2020 4:11 pm

VisioneCurativa ha scritto:
lun dic 21, 2020 2:31 pm
Non mi inserisco nella polemica perchè non ho letto il libro e non conosco bene nessuno degli autori, non ho idea della qualità dei contenuti. In ogni caso i contributi anche di chi non consuma vanno benissimo purchè si faccia informazione corretta e trasparente, certo è un handicap notevole bisogna ammetterlo.

Se dobbiamo pensare davvero alla collettività dobbiamo concentrarci sulla lotta al proibizionismo come protezione del consumatore. Ci sono vite distrutte ogni giorno senza motivo e montagne di soldi bruciati in mafia e coercizione.
Il cambiamento politico verrà determinato eventualmente da proteste, azioni collettive, pubblicazioni e lavori scientifici; romanzi e saggi non servono a molto per questo scopo ma di sicuro non fanno male. Può essere comunque un modo di iniziare da qualche parte.

Se siamo così nella merda lo dobbiamo soprattutto alla controcultura (o sottocultura) italiana caratterizzata da fenomeni quali lo scambio di seghe, la voglia di apparire e la capacità di continuare a friggere l'aria per ore.
Vedo il libro pubblicizzato un po ovunque ma critiche non mi pare di averne viste, non è un buon segno... ma bisognerebbe leggerlo prima di bocciarlo.
Mah guarda, su Agnese Codignola avevo sentito anche io quella dichiarazione e mi lasciò perplessa. E il suo articolo è effettivamente il più "giornalistico" di quel libro (il suo libro sull'LSD però è fatto bene). Devo dire che in un'altra intervista, pressata, si lasciò scappare una frase che andava in una direzione differente. Non è implausibile che inizialmente abbia negato perché in Italia, col moralismo che c'è, può danneggiare un ricercatore scientifico. Del resto anche Carlo Rovelli ci ha messo decenni prima di raccontare le sue esperienze psichedeliche, il tema è stato tabù per decenni.

Per il resto il roster del libro include forse la persona più impegnata in assoluto in Italia sul fronte antiproibizionista (Marco Cappato, che di esperienze psichedeliche ne ha fatte tante e le ha pure raccontate) e personaggi chiave dell'underground, gente che ha organizzato il Boom Festival o la 72ore, o che ha portato i primi "ritiri" in Europa... T'immagini! Sarà che avendo lavorato nella musica quando sento qualcuno criticare un album altrui senza averlo ascoltato (o dire di essere più "legit" di qualcun altro che si sbatte nella stessa direzione)... temo sempre che ci sia l'ego di mezzo.

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Laura Tajj [23]
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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da Laura Tajj [23] » mar dic 22, 2020 4:14 pm

DM Tripson ha scritto:
lun dic 21, 2020 12:36 pm

Girano troppi soldi per non drizzare le antenne, coesi e inclusivi va bene ma è doveroso essere anche critici e sospettosi, specialmente quando leggiamo qualcosa sulla stampa mainstream, loro sono abituati alla vasellina quindi meglio vigilare. Puntare tutto su temi legati alle case farmaceutiche e al solo uso medico è molto rischioso, loro non ci vogliono bene e noi dovremmo saperlo.
ma scusa... il libro di cui stiamo parlando... è praticamente incentrato sul NON dare gli psichedelici alle case farmaceutiche, sul pericolo del business e della borsa... sulle responsabilità mediatiche... sulla liberazione dalla macchina algoritmica... sulla preservazione dello spirito originario (hai letto il saggio di Betti?)...

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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da Laura Tajj [23] » mar dic 22, 2020 4:16 pm

Pregiudicato ha scritto:
lun dic 21, 2020 12:06 pm
Ci sono problemi più grandi amico mio...molto più grandi...se parli dell’America come un posto fantastico allora c’è qualcosa che non va.
tutt'altro, ti parlo di un posto più violento, governato dai soldi e fino a qualche anno fa più proibizionista di noi, in cui la combo tra lotte dal basso, attivismo psichedelico e informazione tramite articoli e libri piazzati via via sempre più in vista ha prodotto cambiamenti incredibili, con varie "legal cities" e ormai il grosso degli stati con la ganja legale.

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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da DM Tripson » mar dic 22, 2020 5:34 pm

Laura Tajj [23] ha scritto:
mar dic 22, 2020 4:02 pm
DM Tripson ha scritto:
lun dic 21, 2020 12:36 pm
sono governato dall'ego.

hai come avatar la copertina del tuo libro, hai come firma il link al tuo libro, occorre aggiungere altro? :roll:
Sì, ho scelto di non avere un editore :)
DM Tripson è uno scrittore italiano che ama i Funghi Magici.
Come usarli? Leggi qui: https://amzn.to/3kshUvI
Come preparare e integrare un viaggio psichedelico? Leggi qui: https://amzn.to/3EHkbvo
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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da VisioneCurativa » mar dic 22, 2020 8:27 pm

Ognuno fa le sue scelte ma siamo tutti governati dall'ego, a maggior ragione chi pensa di essere un eroe per quello che fa.
chiudiamo la polemica, aspettiamo di avere una critica ex-parte da chi l'ha letto.

La situazione con la cannabis in america è terribile, la legalizzazione non ha portato niente di nuovo.
Vi lascio un link ad un video
Questo post riguarda nozioni teoriche riservate solo ad educazione ed intrattenimento, non vuole incoraggiare nessuna attività pericolosa o illegale.
I nostri articoli non vanno assunti in nessun modo https://www.visionecurativa.it/termini-e-condizioni/

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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da Laura Tajj [23] » mar dic 22, 2020 10:20 pm

VisioneCurativa ha scritto:
mar dic 22, 2020 8:27 pm
chiudiamo la polemica, aspettiamo di avere una critica ex-parte da chi l'ha letto.
se intendi "La scommessa psichedelica" io lo ho letto e mi ha convinta; dall'altro lato ammetto che il libro di Agnese Codignola sull'LSD anche se fatto bene forse mancava della dimensione dell'esperienza personale che rende davvero "grounded" un testo psy.

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Fohat
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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da Fohat » mer dic 23, 2020 12:39 am

Queste sì che sono discussioni!
Ultimamente bazzico poco il foro, ma sbaglio o noto più discorsi sull'"attivismo politico" (diciamo così, esprimermi meglio sarebbe cosa lunga) in prospettiva di un qualche cambiamento?

Riguardo a questa discussione, capisco le prospettive di tutti e le condivido in gran parte. L'ego governa naturalmente le nostre piccole azioni come questo scambio d'idee, ma io non vedo grosso contrasto fra quello che avete detto, più che altro incomprensioni.
DMTripson ha ragione a portare l'attenzione all'essenziale, penso che non esista rivoluzione esteriore senza quella interiore ed individuale. Purtroppo l'unica strada per un cambiamento che non sia perpetua Restaurazione è che cambi ogni persona, uno ad uno, nel profondo. E questo è utopico. Ma non nel senso di impossibile, quanto piuttosto di qualcosa a cui ci si deve accontentare di tendere senza raggiungere.
Non credo nell'egoismo innato e "cattivo" dell'uomo di cui ha parlato Pregiudicato. Comprendo il realismo di questa prospettiva, se ci guardiamo intorno e vediamo la miseria della vita di tante persone. È vero, le cose importanti sono altre, ma è anche vero che l'esperienza psichdelica non è un trastullo per borghesi annoiati. Non serve "tempo da buttare" per dedicarsi a questo superfluo. L'esperienza psichdelica ci insegna che c'è un tipo di "superfluo" che è essenziale quanto i bisogni primari. Una persona non è una persona se non si apre almeno nel suo piccolo ad una dimensione di consapevolezza e creatività intesa come partecipazione al Gioco collettivo. Gli psichedelici hanno la potenzialità di risvegliarci alla necessità di una nostra partecipazione DIRETTA al Gioco, per la sanità mentale nostra e per la sanità della collettività. Penso di non parlare solo per me se dico che queste esperienze mi hanno aperto a questo.
Per questo sono importanti. Sono un'opportunità, la prima cosa che, se gestita in contesti controllati, potrebbe trasformare la storia delle Masse (com'è stata per 1-2 secoli passati) nella storia degli individui. Finalmente i protagonisti del processo storico messi faccia a faccia con le loro contraddizioni, che inevitabilmente portano a corrompere ogni cambiamento, nei secoli dei secoli ma soprattutto in QUESTI secoli!
È una sfida difficilissima ed entusiasmante, ma sono sicuro che la perderemo!
No, non è una battuta: tornando coi piedi per terra vorrei chiarire perché comprendo davvero quello che ha detto Pregiudicato. Io non credo che il cambiamento epocale che potenzialmente è possibile avverrà.
Tuttavia sono fiducioso che potrebbe produrre un maggior numero di persone sveglie. E per sveglie non intendo col terzo occhio aperto e cazzate simili, intendo Persone e non vuoti componenti del Leviatano. Persone che, e qui concludo sul perché apprezzo quanto detto da DMTripson, conoscano l'importanza dell'esperienza diretta, e la pretendano anche in partecipazione al Gioco di tutti.
Più persone così farebbero un gran bene ad una società globale che si sta dissanguando nel suo splendore luminoso e plastificato ormai da tempo, e che peggiorerà ancora.
Ma è proprio per tutto questo che ho detto che mi trovo d'accordo più di tutti con @Laura Tajj [23] . dunque non vedo un contrasto reale e profondo tra voi. Mi sembra di leggere vari miei stati d'animo nelle vostre parole.

PS: grazie per questi articoletti che giri. Ho apprezzato molto Santoni scoprendolo per caso un anno fa e devo dire che mi hai convinto: La Scommessa Psichedelica merita davvero una lettura. Anche se la copertina diceva già tanto :lol:
"Non esiste un'esperienza psichedelica, ma esiste ciò che noi integriamo di essa."
Tutto ciò che scrivo è inventato o sognato.

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acquaesale
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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da acquaesale » mer dic 23, 2020 9:39 am

Apprezzo Fohat che ha saputo unire i punti di vista di questa conversazione e vorrei aggiungere dei miei pensieri.
@Pregiudicato comprendo il tuo punto di vista, per alcuni periodi è stato anche il mio, ma finché si vive isolati dal mondo credendosi in una nicchia di "illuminati" non si va lontano. Occorre fare informazione permettendo a meno gente possibile di farsi del male.
E da qui mi collego a quanto detto da @DMTripson. Penso che la ricerca e la divulgazione la possano benissimo fare anche quelli che non hanno mai provato esperienze psichedeliche. Mi spiego meglio. Se io sono un neuroscienziato appassionato all'argomento ci faccio esperimenti, ma potrei non sentirmela di provare su me stesso. Abbiamo constatato che gli psichedelici non fanno per tutti, che però non vuol dire che non possano parlarne (ovviamente coi limiti derivati da questa condizione). Certo, non ho letto e nemmeno conosco la maggior parte degli autori menzionati in questi messaggi e probabilmente è a causa loro se la pensi così, ma io trovo sia positivo un articolo del genere su Repubblica. Rompe il tabù, e, cosa secondo me più importante, crea una distinzione tra psichedelici e altre sostanze. È poco, ma è un inizio.
Doubt

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Pregiudicato
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Re: psichedelia (per una volta raccontata bene) sulla stampa mainstream

Messaggio da Pregiudicato » mer dic 23, 2020 5:42 pm

VisioneCurativa ha scritto:
lun dic 21, 2020 2:31 pm

Quello che temo io è un argomento complesso diventi semplicemente intrattenimento o anche peggio un modo per attirare tanta attenzione mediatica.
Posso dire parole sante? Parole sante!

Ho tante cose in testa ma non sono bravo a esprimerle in maniera sensata/concisa, sono una frana a scrivere.
Preugiudicato capisco bene il tuo punto di vista, ma vai tranquillo che la nicchia si è già espansa e continua a farlo. Purtroppo internet ha eliminato quella fascia di sempliciotti che vivevano tranquilli senza interessarsi di questioni complesse, adesso sono tutti là fuori a fruire e creare disinformazione pericolosa. Fare dell'informazione corretta e chiara è diventato l'unico modo di fare harm reduction.
Parto con dire che sono un pessimista (realista!), quindi sono (purtroppo forse) apatico e alla continua ricerca di una risposta alla vita SCIENTIFICA che non troverò mai, ma ahimè, se non vuoi accettare una verità comoda vivrai con il peso sulle spalle perpetuamente.
Dopo questa premessa:
Il problema non penso sia internet ma il fatto che il mondo funziona un po’ come la democrazia (guarda l’Italia), una persona non vale nulla. Internet mi ha permesso di approcciarmi al mondo delle droghe in “tenera” età con intenzioni “maliziose” e superficiali fino a trasformarmi nella persona che sono oggi. In parte ovviamente, ma essendo il mio unico hobby su cui ho voluto basare nel tempo la mia vita, diciamo che é stato un pilastro importante.
Ho sempre avuto l’idea: o sei il migliore o passa ad altro; con le “droghe” non é stato così, certo era qualcosa di unico e magico, ma nonostante ciò ho sentito che approfondire questo campo fosse il percorso che avrei dovuto seguire. Penso che tutti vorrebbero essere qualcosa, scovare le proprie passioni, io non ne ho avute (penso ai plebei fanatici del calcio, ecc.). Quando inizia a leggere le esperienze fantastiche degli psiconauti capii che ciò mi attirava più della forza gravitazionale :) e che volevo saperne sempre di più.

Tutto questo per dire che: molte persone non partono con sacre intenzioni, ma che poi ne vengono catturati.
Penso che diventare psiconauti sia un po’ come un dottorato. Mi spiego meglio: una persona va dal dottore di famiglia, si da visitare, comunica i sintomi e il dottore gli dice cosa fare...di cerco il paziente non si va a studiare libri su libri e poi si cura.
Se tutto fosse legale la questione sarebbe simile, molti lo definirebbero uno sciamano.
Ho avuto l’onore di guidare amici con ciò che ho imparato.
Parte di queste persone non avrebbero mai speso anni a studiare, ma perlomeno hanno avuto la possibilità di essere guidati (chiedendo consigli e informazioni e anche sul campo).

La verità é che chi ti procura queste sostanze lo fa per soldi e spesso non é interessato a informarti o (nel 99% dei casi, per quanto mi riguarda) sanno addirittura meno di quelli che vanno a comprare...questo é triste, ma così va il mondo...

Per quanto riguarda la disinformazione, questa é sicuramente minore dell’informazione se si usa internet e non si ha 12 anni (nel senso uno il cervello lo dovrebbe avere, ma come già detto non é sempre così). Diverso il concetto se si parla solo di propaganda a persone non portate da un reale interesse.

Legalizzazione? Sì! Propaganda? No grazie.

Ma il mondo si muove grazie alla propaganda non grazie all’informazione...

Scusate per il post lunghissimo.

Con stima e rispetto,
Un saluto,

Pregiudicato

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