Nell'orto ho una terra arida, forse per questo ho pensato puramente ad un 'reset' del terreno per ristabilire un equilibrio minerale. Certo che la calce non è gradita dagli organismi e quindi sarebbe un trattamento da fare nel momento in cui si fa riposare la terra.Sem ha scritto: ↑lun mag 04, 2020 7:11 pmBisogna però anche prender in considerazione il suolo e vederlo come un ecosistema vivente costituito da materia inorganica e da esseri viventi e relativa materia organica. E' un sistema complesso e stratificato a partire dalla roccia madre fino allo strato superficiale solitamente ricco in sostanza organica.
Le piante vivono per metà nel suolo ed hanno rapporti con moltissimi funghi, batteri ed insetti e si intaurano sempre in prevalenza rapporti simbiotici mutualistici.
Per attirare alcuni batteri però potrebbe essere presa in considerazione la possibilità di attirare i solfobatteri unendo al concime dei solfati (es. i menzionati ferroxidans) che svilupperebbero minerali del ferro ulteriormente metabolizzati; rilasciando acido solforico porterebbero alla formazione di solfati e riscalderebbero il terreno.
Dopo qualche mese si potrebbe procedere con la neutralizzazione utilizzando letame, che livellerebbe il terreno oltre alla cenere già contenuta nel concime minerale.
Anni fa ho provato a trattare il letame con acido nitrico, il che porta a un prodotto perfetto ma troppo puzzolente. Una soluzione potrebbe essere unire al letame del nitrato ammonico (es. 5%); questo reagirebbe in presenza di acido solforico rilasciando acido nitrico e si originerebbe così una reazione a catena.
Seguendo un ciclo del genere si potrebbe mantenere un equilibrio batterico che verrebbe rinnovato ogni stagione.
Aggiungerò che come ulteriore nutrimento si potrebbe utilizzare acqua 'orgonizzata'. Con una grande vasca che funzionerebbe come un condensatore selettivo per 'orgoni vivi' (è un termine parallelo, mi esprimerei dicendo piuttosto idrogeno filosofico) si creerebbe un sistema munito di guscio il quale verrebbe collegato con una messa a terra, un perno centrale verrebbe polarizzato con il + o il - di una batteria da 1,5V e una delle due polarità della batteria verrebbe collegata con un'altra messa a terra.
Ho utilizzato tale sistema per una o due stagioni dinamizando l'acqua piovana, ma presumo che un condensatore positivo o negativo (dipende da come si collegano i poli) aiuterebbe a eliminare le sostanze nocive presenti nell'acqua di spina. I risultati si vedevano. All'epoca ho rivestito un tino da 500 litri con dell'alluminio da cucina (incollato all'interno) ma tale elemento non risulta selettivo per l'idrogeno vivo. Meglio sicuramente affidarsi a dell'inox composto esclusivamente da ferro, carbonio e ossigeno (si instaurerebbe così un collegamento magnetico Fe-Fe).
Una batteria da 1,5 volt solitamente non la si trova in grandi formati (per 500 litri ci vorrebbe una batteria grande come quella di una moto), perciò ci si potrebbe affidare ad una batteria da 2 volt da 50 ampere.
Tendenzialmetne se il sistema viene 'accolto dalle entità', la batteria per come è collegata, non perde la sua carica (potrebbe perderla lentamente, restare invariata oppure aumentare).
Un accorgimento è non utilizzare cablaggi in rame, bensì in acciaio (i fili plasticati per stendere il bucato), non eseguire stagnature o saldature e utilizzare batterie zinco-carbonio oppure acido solforico-piombo (come direbbero gli alchimisti, solfo, mercurio e piombo).
Grazie per i consigli riguardo la 'modellazione di un concime compatibile con i microorganismi'; proverò a fare qualche test in questi anni. Diversamente dovrò provare anche con l'harmala, dato che gli afidi rappresentano un problemaccio per le cime delle fave. Per fortuna si manifestano verso il terzo raccolto, ma lo impoveriscono. Per adesso ho ottenuto buoni risultati piantandole in dicembre e utilizzando localmente un pò di veleno soltanto in giugno verso il periodo di riposo delle piante (chissà, magari il riposo è quando sono quì nella materialità).Ho iniziato a sperimentare il decotto con i semi di Harmala come insetticida, provato su afidi e funziona benissimo. La cosa particolare è che il liquido era inizialmente inodore mentre dopo alcune settimane di stoccaggio ha assunto un odore balsamico leggermente dolciastro con un nota di miele. Ho usato solo acqua per l'estrazione.