Dalla dose eroica a oltre i 10 grammi, cosa serve sapere
Inviato: gio nov 28, 2019 7:09 pm
Prendo spunto da una domanda di @Mr Hyde_337 per scrivere di cosa c’è oltre la soglia dei 5 grammi e come arrivarci. È d’obbligo dire che non consiglio a nessuno di provarci, così come devo dire che non è un percorso che va bene per tutti, ma siamo in tanti e forse qualcuno potrebbe trovare degli spunti utili.
Di cosa parliamo: Psilocybe Cubensis, la varietà che conosco meglio è la McKennaii, a detta di molti è una delle più potenti tra i Cubensis. Ci sono funghi più leggeri e altri più forti, tieni conto di quello che hai in mano quando parlo di quantità. Per esempio i piccoli Psilocybe Semilanceata hanno una potenza circa doppia del Cubensis medio, occhio quindi a fare le debite proporzioni.
I 5 grammi di funghi secchi (Cubensis) sono uno degli “ingredienti” della Dose Eroica di Terence McKenna, che lui accompagnava sempre con robuste dosi di Cannabis. Quest’ultima non era specificamente indicata, infatti secondo me non è necessaria, se non da un certo momento in poi se proprio vuoi sostenere la durata dell’esperienza.
Alla dose eroica si arriva progressivamente, se non hai mai preso i funghi è meglio cominciare con una dose bassa e incrementare senza fretta, valutando le tue reazioni di volta in volta. Le prime volte è meglio avere un sitter, da un certo momento in poi non è più necessario, ma dipende sempre da come ti senti tu a stare da solo. Se non sei tranquillo, aspetta a prendere i 5 grammi, perché da quella quantità in poi si sta da soli, gli altri sarebbero una distrazione, e spesso anche un fastidio, che ti impedisce di entrare in profondità nel tuo viaggio.
Già ci vuole coraggio a prendere 5 grammi secchi, arrivare e superare i 10 grammi a persone sane di mente fa abbastanza paura. Sono certo che di fronte all’idea di assumere una “committed dose”, cioè una dose che ispira rispetto, chiunque abbia provato paura.
Ecco il punto: la dose alta fa paura. Cosa mi succederà? Starò male? Impazzirò? Morirò?
Se risolvi la paura non c’è problema, ma come faccio a risolverla? Cosa devo fare o sapere per superarla? Conosco molto bene chi ha assunto più volte 12 grammi di funghi secchi, ecco le mie riflessioni a questo proposito, che in parte valgono anche per chi ha iniziato da poco e ha come obiettivo la mitica dose eroica.
Set & setting adeguato, è immancabile e deve essere ineccepibile, quindi preparazione fisica ed emotiva oltre a uno spazio comodo e sicuro; questo deve essere così per qualsiasi esperienza, non solo quelle estreme.
La base su cui costruisci tutto è la “dose eroica” come la descrive McKenna, quindi 5 grammi secchi di cubensis, da solo, in silenzio, oscurità e occhi chiusi; devi prendere confidenza con questa dimensione di intensità prima di aumentare, perché le dosi più alte richiedono le stesse regole della dose eroica. Non ha senso superare i 10 grammi e pensare di andare a una festa con gli amici, a quei livelli è un’esperienza interiore, garantisco che basta e avanza, altri stimoli esterni possono essere davvero troppo, oltre che assolutamente non gestibili nel rapporto con gli altri e in un contesto inadatto.
Si arriva a prendere dosi alte in modo progressivo, e ogni esperienza di avvicinamento deve essere l’occasione per mettersi alla prova e conoscere meglio cosa ti succede dentro.
Per esempio: una volta con 8,5 grammi questo amico che conosco molto bene è rimasto in piedi per tutta l’esperienza nel silenzio assoluto, al buio e con gli occhi chiusi, con l’obiettivo di ricordarsi che era nell’esperienza e mantenendo il “ricordo di sé”.
Per quanto il fungo lo volesse portare via nei suoi mondi fantasmagorici, lui non cedeva e restava in piedi mantenendo la percezione del corpo, restando centrato sul fatto che lui era una scintilla che stava facendo esperienza di quello che stava vivendo su tutti i livelli, quindi fisico, emotivo e mentale. Detto più semplice, non si identificava in quello che succedeva, era semplicemente il testimone.
Mi diceva che non era stato facile restare in piedi all’inizio, ma se mantieni la tua centratura ad un certo punto il fungo ti aiuta. Il mio amico mi diceva che stare sdraiato o in piedi sarebbe stato esattamente la stessa cosa, infatti mi ha raccontato che ad un certo punto “ero sdraiato in piedi”, non riusciva a capire se era ancora in piedi e ha dovuto verificarlo per averne la certezza.
Per aumentare la quantità dovresti fare un uso cerimoniale del fungo, nel libro che ho scritto dedico molto spazio a questo argomento, perché so per esperienza che la cerimonia ti fornisce anche la protezione “sottile” necessaria per addentrarsi in queste profondità.
Forse potresti pensare che sono sciocchezze, ma io so bene che non è così, l’ho verificato in alcune esperienze che rimarranno per sempre nella mia memoria, proteggere il tempo e lo spazio dell’esperienza è necessario, nel mio libro argomento e spiego perché e come fare.
Nessuna esperienza coi funghi dovrebbe essere a caso, ma dovresti sempre metterti alla prova, che sia stare in piedi, seduto a gambe incrociate, in silenzio o con l’intenzione di selezionare musiche da usare con gli amici. Devi sviluppare la capacità di “ritornare in te” a comando, che è come una collaborazione con il fungo, in cui tu ti lasci andare e lui fa lo stesso con te quando ti serve.
Faccio un esempio: questo caro amico aveva assunto quasi 5 grammi insieme ad altri amici, gli altri poco meno, ma quando uno di loro ha cominciato ad agitarsi e a non essere più consapevole che aveva mangiato dei funghi - momento molto difficile! - lui ha preso in mano la situazione e lo ha assistito per tutto il tempo necessario, facendo attenzione che non si facesse male e accompagnandolo in bagno quando necessario.
Come aveva fatto se ne aveva preso più dell’altro? La differenza tra i due era l’esperienza e la volontà di essere di servizio agli altri se ce ne fosse stata la necessità. Il fungo non è una sostanza chimica, se sei centrato ti aiuta, se sei “disordinato” interiormente allora potrebbe frullarti o peggio. Quindi ogni esperienza dovrebbe essere l’occasione per allenare la volontà verso la tendenza alla dissoluzione che è tipica del picco di intensità, è come un muscolo che si esercita. Mi spiego meglio perché il punto non è così intuitivo: quando esercito un’intenzione - per esempio stare seduto, o in piedi, o anche “sorvegliare” le persone che stanno facendo il viaggio con te - non sto resistendo al fungo, non mi oppongo a quello in cui mi sta trasportando, anzi, ma faccio qualcosa che mi costa impegno e fatica, è come se facessi un sacrificio - ai miei tempi si chiamava “fioretto”! Sarebbe più facile lasciarsi andare, ma io scelgo di fare uno sforzo perché so che da questo imparerò qualcosa. Il fungo lo sa e se la tua intenzione è “pulita”, cioè non lo stai facendo perché ti senti superfigo, allora scatta qualcosa che ti permette di stare seduto, o in piedi o ripigliarti subito se qualcuno dei presenti ha dei problemi. Provare per credere.
Quando arriva il momento di macinare 12 grammi di funghi secchi, metterli in un barattolo con il succo di limone, agitare bene e bere tutto dopo circa 20 minuti… è emozionante, è così tanto di più dei “soliti” 5-6 grammi standard.
È necessario essere a digiuno da qualche ora, abbastanza per avere lo stomaco vuoto, poi rigoroso set & setting, mai ripetuto abbastanza.
Ma qual è il requisito fondamentale che ti permette di assumerne qualsiasi quantità?
La fiducia. Se hai completa fiducia nel fungo puoi prenderne quanto ne vuoi, se sei in buone condizioni psico fisiche e hai fede che il fungo ti porterà solo dove ti è utile, puoi superare il limite di quantità che in quel momento ti spaventa. Il mio caro amico ha fatto così, la sua soglia psicologica era 10 grammi e quindi ne ha assunti 12, ed è stata l’esperienza più bella e incredibile di tutte.
Il fungo solitamente agisce così: la prima parte più intensa ha lo scopo di “scardinare” il cervello, lo rimescola in modo che non rimanga più nulla di quello che era alla base del tuo modo di pensare ordinario. Se hai paura o non sei d’accordo di mollare tutto, ti legna! Tutto quello che opponi (paure, resistenze, etc. etc.) diventano punti su cui il fungo fa leva per travolgerti, e tanto più resisti tanto più soffri.
Nessuno è più bravo del fungo a convincerti che stai per morire, tanto più hai paura e tanto più muori in malo modo… solo quando lasci andare completamente ti si spalanca la meraviglia. Arrivare a quel momento non è facile, ma se hai fede ci arrivi senza dubbio.
Quella persona che conosco bene ha provato più volte dosi molto alte, e mi dice che molto dipende dall'atteggiamento con cui affronti l'esperienza.
Se ti sdrai sul materassino e lasci andare, lui ti prende e ti “resetta”, la sua volontà prevale sulla tua.
Se invece ti metti seduto a gambe incrociate o resti in piedi, all’inizio ti tenta in tutti i modi per farti sdraiare, poi a un certo punto ti aiuta a stare come preferisci, e acquisisci una resistenza fisica “sovrumana”, la sua volontà sostiene la tua. Questo è vero senza dubbi per dosi alte, ma quando superi i 10 grammi parlare di “tua volontà” è abbastanza difficile
La salita dell’effetto con queste quantità è molto intensa, più volte il mio amico me l’ha descritto come il decollo di un razzo, spesso con il rombo nelle orecchie insieme all’intensa sensazione di precipitare o ascendere vertiginosamente, in quei momenti le direzioni perdono di significato.
Rapidamente entri in una dimensione in cui perdi la nozione di spazio e di tempo, che non è soltanto non avere idea di dove sei e di quanto tempo stia passando, ma è soprattutto che “io” non sono più “io”, fatto molto disturbante o meraviglioso, dipende da quanto sei solido interiormente. Per me e per il mio amico è incredibilmente bello, per altri è un incubo. Come sarà per te lo puoi scoprire progressivamente, ma non provarci senza preparazione.
Mi rendo conto che può sembrare strano riuscire ad applicare qualsiasi forma di volontà in quei momenti, per esempio restare seduto, ma se resisti all’inizio poi diventa “facile” continuare, mentre se molli e ti sdrai allora sarà lui a condurre le danze e potrai tornare a sederti solo molto tempo dopo.
Non fraintendermi, se riesci a restare seduto sarà sempre lui a condurre le danze, ma è come se un pezzetto di te si fosse raccolto intorno a un punto di maggiore consapevolezza, è difficile da spiegare!
Non vorrei deluderti se stavi cercando la narrazione di mirabolanti storie, qui non c’è nulla di tutto questo. Sei da solo, in silenzio e al buio con gli occhi chiusi, “fuori” non succede nulla che possa essere raccontato, ma è “dentro” che è interessante capire cosa succede.
Ribadisco che queste esperienza forti non vanno fatte con altri o in ambienti qualsiasi, devono essere fatte pensando che quello che succederà è molto semplice: un tuffo dentro sé stessi, quindi devi essere in un posto comodo e sicuro, rigorosamente da solo.
Con queste dosi il viaggio dura non meno di 8 ore, fanno in tempo a succedere tante cose, il tuo impegno è restare con quello che c’è senza cercare distrazioni: silenzio, buio e occhi chiusi.
Il sitter? Mi ripeto, serve solo per le prime esperienze, ma se prendi una dose alta e pensi che ti serva un sitter forse è meglio che lasci stare. Lo so che sembra da incoscienti, ma la dose potenzialmente letale è molto superiore a quello che fisicamente potresti assumere, quindi il problema non è fisico, ma solo e soltanto mentale.
Se prendi una dose alta vuol dire che prima hai fatto tante esperienze, ma se sei senza preparazione evita. Quante volte? Difficile dirlo, ma credo che 15-20 siano necessarie per superare i 5-7 grammi in piena fiducia e da solo. Se hai fretta lascia perdere, il tempo è un ingrediente importante, permette alle cose di sedimentare ed essere comprese, perciò evita un’esperienza alla settimana per fare numero velocemente, rischi che il fungo a un certo momento ti prenda a calci e ti faccia rallentare a forza. Un paio di cari amici abbastanza esperienziati hanno smesso di prendere funghi per sempre dopo un viaggio durissimo - 5 e 7 grammi ciascuno.
Cosa vivi quando sei nel picco dell’effetto? Impossibile descriverlo. Il mio amico sa che è stato in “posti” che ha riconosciuto, in cui era già stato in altre esperienze, sia con i funghi che con l’ayahuasca, ed era così sorpreso di esserseli dimenticati! Li ha riconosciuti, e si rendeva conto che purtroppo non sarebbe stato in grado di ricordarli, o di raccontarli, una volta che fosse rientrato sul pianeta. Ha visto forme e colori incredibili, lui dice "universo di gioielli".
Ha sperimentato l’Amore, che non è quell’emozione o sentimento che si prova nella vita ordinaria, ma è quello che costituisce tutte le cose...e come fai a spiegarlo? Che parole puoi usare per raccontare?
Tutta la fase intensa del viaggio è ineffabile, si sa di esserci ma non c’è molto di più che puoi riportare qui, sei la consapevolezza di esistere ma non c’è più traccia di mente ed emozioni, ma anche in quei momenti questo mio amico mi ha detto che sapeva che avrebbe potuto aumentare ulteriormente la dose e sarebbe stato comunque al sicuro e senza problemi.
Poi l’effetto comincia a scendere, e forse si può dire che inizia la parte più utile e interessante del viaggio, o almeno vivi qualcosa che potresti anche descrivere, non facile ma possibile. La cosa più evidente è che il tuo pensiero non proviene più dal posto dove nasce di solito, inoltre lo puoi fermare a piacimento e soprattutto non ci sei identificato.
Vedi ancora tutto in modo “magico” ed espanso, ma le cose che vedi sono legate tra loro da significati che non avresti mai immaginato, colleghi tutto in maniera diversa.
Qui siamo già in un campo più noto a chiunque abbia preso i funghi, secondo me quello che in tanti descrivono come “la magia del fungo” sia in realtà quello che Don Juan Matus, lo stregone e insegnante di Carlos Castaneda, chiamava “fermare il mondo”.
Sapere che è quello ti permette di riconoscerlo, e riconoscerlo ti permette di pensare che potresti riuscire a raggiungerlo anche in uno stato di coscienza ordinaria.
Questo per me è il senso delle esperienze coi funghi, cioè riportare qualcosa nella vita quotidiana, sapere che certi stati di coscienza possono essere acquisiti anche in stato di coscienza ordinario, senza l’aiuto del fungo.
I santi o gli individui straordinari secondo me hanno “fermato il mondo”, riescono ad essere in quello che noi a volte raggiungiamo durante le esperienze magiche coi funghi, mentre loro lo hanno realizzato come risultato di un percorso...che potremmo fare anche noi. I funghi ci mostrano questa condizione mentale superiore, farne esperienza e riconoscerla è un passo avanti prezioso.
Spero di averti dato qualche spunto su come si può affrontare il percorso delle alte dosi di funghi psilocybe, nel mio libro trovi questo e altro, molto più strutturato e approfondito, soprattutto le diverse pratiche cerimoniali possibili da soli o in un cerchio fraterno di amici.
Le cerimonie sono essenziali per fare l’esperienza in modo protetto e sicuro, l’uso di simboli e rituali ha un grande valore anche e soprattutto per il nostro inconscio, che così avremo come alleato mentre navighiamo nelle esperienze più intense e profonde.
Ciao!
Di cosa parliamo: Psilocybe Cubensis, la varietà che conosco meglio è la McKennaii, a detta di molti è una delle più potenti tra i Cubensis. Ci sono funghi più leggeri e altri più forti, tieni conto di quello che hai in mano quando parlo di quantità. Per esempio i piccoli Psilocybe Semilanceata hanno una potenza circa doppia del Cubensis medio, occhio quindi a fare le debite proporzioni.
I 5 grammi di funghi secchi (Cubensis) sono uno degli “ingredienti” della Dose Eroica di Terence McKenna, che lui accompagnava sempre con robuste dosi di Cannabis. Quest’ultima non era specificamente indicata, infatti secondo me non è necessaria, se non da un certo momento in poi se proprio vuoi sostenere la durata dell’esperienza.
Alla dose eroica si arriva progressivamente, se non hai mai preso i funghi è meglio cominciare con una dose bassa e incrementare senza fretta, valutando le tue reazioni di volta in volta. Le prime volte è meglio avere un sitter, da un certo momento in poi non è più necessario, ma dipende sempre da come ti senti tu a stare da solo. Se non sei tranquillo, aspetta a prendere i 5 grammi, perché da quella quantità in poi si sta da soli, gli altri sarebbero una distrazione, e spesso anche un fastidio, che ti impedisce di entrare in profondità nel tuo viaggio.
Già ci vuole coraggio a prendere 5 grammi secchi, arrivare e superare i 10 grammi a persone sane di mente fa abbastanza paura. Sono certo che di fronte all’idea di assumere una “committed dose”, cioè una dose che ispira rispetto, chiunque abbia provato paura.
Ecco il punto: la dose alta fa paura. Cosa mi succederà? Starò male? Impazzirò? Morirò?
Se risolvi la paura non c’è problema, ma come faccio a risolverla? Cosa devo fare o sapere per superarla? Conosco molto bene chi ha assunto più volte 12 grammi di funghi secchi, ecco le mie riflessioni a questo proposito, che in parte valgono anche per chi ha iniziato da poco e ha come obiettivo la mitica dose eroica.
Set & setting adeguato, è immancabile e deve essere ineccepibile, quindi preparazione fisica ed emotiva oltre a uno spazio comodo e sicuro; questo deve essere così per qualsiasi esperienza, non solo quelle estreme.
La base su cui costruisci tutto è la “dose eroica” come la descrive McKenna, quindi 5 grammi secchi di cubensis, da solo, in silenzio, oscurità e occhi chiusi; devi prendere confidenza con questa dimensione di intensità prima di aumentare, perché le dosi più alte richiedono le stesse regole della dose eroica. Non ha senso superare i 10 grammi e pensare di andare a una festa con gli amici, a quei livelli è un’esperienza interiore, garantisco che basta e avanza, altri stimoli esterni possono essere davvero troppo, oltre che assolutamente non gestibili nel rapporto con gli altri e in un contesto inadatto.
Si arriva a prendere dosi alte in modo progressivo, e ogni esperienza di avvicinamento deve essere l’occasione per mettersi alla prova e conoscere meglio cosa ti succede dentro.
Per esempio: una volta con 8,5 grammi questo amico che conosco molto bene è rimasto in piedi per tutta l’esperienza nel silenzio assoluto, al buio e con gli occhi chiusi, con l’obiettivo di ricordarsi che era nell’esperienza e mantenendo il “ricordo di sé”.
Per quanto il fungo lo volesse portare via nei suoi mondi fantasmagorici, lui non cedeva e restava in piedi mantenendo la percezione del corpo, restando centrato sul fatto che lui era una scintilla che stava facendo esperienza di quello che stava vivendo su tutti i livelli, quindi fisico, emotivo e mentale. Detto più semplice, non si identificava in quello che succedeva, era semplicemente il testimone.
Mi diceva che non era stato facile restare in piedi all’inizio, ma se mantieni la tua centratura ad un certo punto il fungo ti aiuta. Il mio amico mi diceva che stare sdraiato o in piedi sarebbe stato esattamente la stessa cosa, infatti mi ha raccontato che ad un certo punto “ero sdraiato in piedi”, non riusciva a capire se era ancora in piedi e ha dovuto verificarlo per averne la certezza.
Per aumentare la quantità dovresti fare un uso cerimoniale del fungo, nel libro che ho scritto dedico molto spazio a questo argomento, perché so per esperienza che la cerimonia ti fornisce anche la protezione “sottile” necessaria per addentrarsi in queste profondità.
Forse potresti pensare che sono sciocchezze, ma io so bene che non è così, l’ho verificato in alcune esperienze che rimarranno per sempre nella mia memoria, proteggere il tempo e lo spazio dell’esperienza è necessario, nel mio libro argomento e spiego perché e come fare.
Nessuna esperienza coi funghi dovrebbe essere a caso, ma dovresti sempre metterti alla prova, che sia stare in piedi, seduto a gambe incrociate, in silenzio o con l’intenzione di selezionare musiche da usare con gli amici. Devi sviluppare la capacità di “ritornare in te” a comando, che è come una collaborazione con il fungo, in cui tu ti lasci andare e lui fa lo stesso con te quando ti serve.
Faccio un esempio: questo caro amico aveva assunto quasi 5 grammi insieme ad altri amici, gli altri poco meno, ma quando uno di loro ha cominciato ad agitarsi e a non essere più consapevole che aveva mangiato dei funghi - momento molto difficile! - lui ha preso in mano la situazione e lo ha assistito per tutto il tempo necessario, facendo attenzione che non si facesse male e accompagnandolo in bagno quando necessario.
Come aveva fatto se ne aveva preso più dell’altro? La differenza tra i due era l’esperienza e la volontà di essere di servizio agli altri se ce ne fosse stata la necessità. Il fungo non è una sostanza chimica, se sei centrato ti aiuta, se sei “disordinato” interiormente allora potrebbe frullarti o peggio. Quindi ogni esperienza dovrebbe essere l’occasione per allenare la volontà verso la tendenza alla dissoluzione che è tipica del picco di intensità, è come un muscolo che si esercita. Mi spiego meglio perché il punto non è così intuitivo: quando esercito un’intenzione - per esempio stare seduto, o in piedi, o anche “sorvegliare” le persone che stanno facendo il viaggio con te - non sto resistendo al fungo, non mi oppongo a quello in cui mi sta trasportando, anzi, ma faccio qualcosa che mi costa impegno e fatica, è come se facessi un sacrificio - ai miei tempi si chiamava “fioretto”! Sarebbe più facile lasciarsi andare, ma io scelgo di fare uno sforzo perché so che da questo imparerò qualcosa. Il fungo lo sa e se la tua intenzione è “pulita”, cioè non lo stai facendo perché ti senti superfigo, allora scatta qualcosa che ti permette di stare seduto, o in piedi o ripigliarti subito se qualcuno dei presenti ha dei problemi. Provare per credere.
Quando arriva il momento di macinare 12 grammi di funghi secchi, metterli in un barattolo con il succo di limone, agitare bene e bere tutto dopo circa 20 minuti… è emozionante, è così tanto di più dei “soliti” 5-6 grammi standard.
È necessario essere a digiuno da qualche ora, abbastanza per avere lo stomaco vuoto, poi rigoroso set & setting, mai ripetuto abbastanza.
Ma qual è il requisito fondamentale che ti permette di assumerne qualsiasi quantità?
La fiducia. Se hai completa fiducia nel fungo puoi prenderne quanto ne vuoi, se sei in buone condizioni psico fisiche e hai fede che il fungo ti porterà solo dove ti è utile, puoi superare il limite di quantità che in quel momento ti spaventa. Il mio caro amico ha fatto così, la sua soglia psicologica era 10 grammi e quindi ne ha assunti 12, ed è stata l’esperienza più bella e incredibile di tutte.
Il fungo solitamente agisce così: la prima parte più intensa ha lo scopo di “scardinare” il cervello, lo rimescola in modo che non rimanga più nulla di quello che era alla base del tuo modo di pensare ordinario. Se hai paura o non sei d’accordo di mollare tutto, ti legna! Tutto quello che opponi (paure, resistenze, etc. etc.) diventano punti su cui il fungo fa leva per travolgerti, e tanto più resisti tanto più soffri.
Nessuno è più bravo del fungo a convincerti che stai per morire, tanto più hai paura e tanto più muori in malo modo… solo quando lasci andare completamente ti si spalanca la meraviglia. Arrivare a quel momento non è facile, ma se hai fede ci arrivi senza dubbio.
Quella persona che conosco bene ha provato più volte dosi molto alte, e mi dice che molto dipende dall'atteggiamento con cui affronti l'esperienza.
Se ti sdrai sul materassino e lasci andare, lui ti prende e ti “resetta”, la sua volontà prevale sulla tua.
Se invece ti metti seduto a gambe incrociate o resti in piedi, all’inizio ti tenta in tutti i modi per farti sdraiare, poi a un certo punto ti aiuta a stare come preferisci, e acquisisci una resistenza fisica “sovrumana”, la sua volontà sostiene la tua. Questo è vero senza dubbi per dosi alte, ma quando superi i 10 grammi parlare di “tua volontà” è abbastanza difficile
La salita dell’effetto con queste quantità è molto intensa, più volte il mio amico me l’ha descritto come il decollo di un razzo, spesso con il rombo nelle orecchie insieme all’intensa sensazione di precipitare o ascendere vertiginosamente, in quei momenti le direzioni perdono di significato.
Rapidamente entri in una dimensione in cui perdi la nozione di spazio e di tempo, che non è soltanto non avere idea di dove sei e di quanto tempo stia passando, ma è soprattutto che “io” non sono più “io”, fatto molto disturbante o meraviglioso, dipende da quanto sei solido interiormente. Per me e per il mio amico è incredibilmente bello, per altri è un incubo. Come sarà per te lo puoi scoprire progressivamente, ma non provarci senza preparazione.
Mi rendo conto che può sembrare strano riuscire ad applicare qualsiasi forma di volontà in quei momenti, per esempio restare seduto, ma se resisti all’inizio poi diventa “facile” continuare, mentre se molli e ti sdrai allora sarà lui a condurre le danze e potrai tornare a sederti solo molto tempo dopo.
Non fraintendermi, se riesci a restare seduto sarà sempre lui a condurre le danze, ma è come se un pezzetto di te si fosse raccolto intorno a un punto di maggiore consapevolezza, è difficile da spiegare!
Non vorrei deluderti se stavi cercando la narrazione di mirabolanti storie, qui non c’è nulla di tutto questo. Sei da solo, in silenzio e al buio con gli occhi chiusi, “fuori” non succede nulla che possa essere raccontato, ma è “dentro” che è interessante capire cosa succede.
Ribadisco che queste esperienza forti non vanno fatte con altri o in ambienti qualsiasi, devono essere fatte pensando che quello che succederà è molto semplice: un tuffo dentro sé stessi, quindi devi essere in un posto comodo e sicuro, rigorosamente da solo.
Con queste dosi il viaggio dura non meno di 8 ore, fanno in tempo a succedere tante cose, il tuo impegno è restare con quello che c’è senza cercare distrazioni: silenzio, buio e occhi chiusi.
Il sitter? Mi ripeto, serve solo per le prime esperienze, ma se prendi una dose alta e pensi che ti serva un sitter forse è meglio che lasci stare. Lo so che sembra da incoscienti, ma la dose potenzialmente letale è molto superiore a quello che fisicamente potresti assumere, quindi il problema non è fisico, ma solo e soltanto mentale.
Se prendi una dose alta vuol dire che prima hai fatto tante esperienze, ma se sei senza preparazione evita. Quante volte? Difficile dirlo, ma credo che 15-20 siano necessarie per superare i 5-7 grammi in piena fiducia e da solo. Se hai fretta lascia perdere, il tempo è un ingrediente importante, permette alle cose di sedimentare ed essere comprese, perciò evita un’esperienza alla settimana per fare numero velocemente, rischi che il fungo a un certo momento ti prenda a calci e ti faccia rallentare a forza. Un paio di cari amici abbastanza esperienziati hanno smesso di prendere funghi per sempre dopo un viaggio durissimo - 5 e 7 grammi ciascuno.
Cosa vivi quando sei nel picco dell’effetto? Impossibile descriverlo. Il mio amico sa che è stato in “posti” che ha riconosciuto, in cui era già stato in altre esperienze, sia con i funghi che con l’ayahuasca, ed era così sorpreso di esserseli dimenticati! Li ha riconosciuti, e si rendeva conto che purtroppo non sarebbe stato in grado di ricordarli, o di raccontarli, una volta che fosse rientrato sul pianeta. Ha visto forme e colori incredibili, lui dice "universo di gioielli".
Ha sperimentato l’Amore, che non è quell’emozione o sentimento che si prova nella vita ordinaria, ma è quello che costituisce tutte le cose...e come fai a spiegarlo? Che parole puoi usare per raccontare?
Tutta la fase intensa del viaggio è ineffabile, si sa di esserci ma non c’è molto di più che puoi riportare qui, sei la consapevolezza di esistere ma non c’è più traccia di mente ed emozioni, ma anche in quei momenti questo mio amico mi ha detto che sapeva che avrebbe potuto aumentare ulteriormente la dose e sarebbe stato comunque al sicuro e senza problemi.
Poi l’effetto comincia a scendere, e forse si può dire che inizia la parte più utile e interessante del viaggio, o almeno vivi qualcosa che potresti anche descrivere, non facile ma possibile. La cosa più evidente è che il tuo pensiero non proviene più dal posto dove nasce di solito, inoltre lo puoi fermare a piacimento e soprattutto non ci sei identificato.
Vedi ancora tutto in modo “magico” ed espanso, ma le cose che vedi sono legate tra loro da significati che non avresti mai immaginato, colleghi tutto in maniera diversa.
Qui siamo già in un campo più noto a chiunque abbia preso i funghi, secondo me quello che in tanti descrivono come “la magia del fungo” sia in realtà quello che Don Juan Matus, lo stregone e insegnante di Carlos Castaneda, chiamava “fermare il mondo”.
Sapere che è quello ti permette di riconoscerlo, e riconoscerlo ti permette di pensare che potresti riuscire a raggiungerlo anche in uno stato di coscienza ordinaria.
Questo per me è il senso delle esperienze coi funghi, cioè riportare qualcosa nella vita quotidiana, sapere che certi stati di coscienza possono essere acquisiti anche in stato di coscienza ordinario, senza l’aiuto del fungo.
I santi o gli individui straordinari secondo me hanno “fermato il mondo”, riescono ad essere in quello che noi a volte raggiungiamo durante le esperienze magiche coi funghi, mentre loro lo hanno realizzato come risultato di un percorso...che potremmo fare anche noi. I funghi ci mostrano questa condizione mentale superiore, farne esperienza e riconoscerla è un passo avanti prezioso.
Spero di averti dato qualche spunto su come si può affrontare il percorso delle alte dosi di funghi psilocybe, nel mio libro trovi questo e altro, molto più strutturato e approfondito, soprattutto le diverse pratiche cerimoniali possibili da soli o in un cerchio fraterno di amici.
Le cerimonie sono essenziali per fare l’esperienza in modo protetto e sicuro, l’uso di simboli e rituali ha un grande valore anche e soprattutto per il nostro inconscio, che così avremo come alleato mentre navighiamo nelle esperienze più intense e profonde.
Ciao!