Un trip e mezzo - Tre stati di morte diversi e distacco totale

Rispondi
Shroomy
Messaggi: 3
Iscritto il: dom ott 11, 2020 12:08 am

Un trip e mezzo - Tre stati di morte diversi e distacco totale

Messaggio da Shroomy » gio nov 12, 2020 2:33 pm

Autore: Shroomy
Sostanza assunta: LSD (?)
Via di somministrazione: orale
Quantità: 300ug (?)

Ciò che sto per raccontarvi è l'esperienza più pesante della mia vita, e sicuramente della mia esistenza. Un'esperienza così forte spero non passarla mai più, anche se sono contento di averla fatta ed essere sopravvissuto. Ho letto varie esperienze qui ma ho trovato pochi che DAVVERO hanno staccato dal corpo e dalla mente, e fino ad ora non ho mai conosciuto di persona qualcuno che abbia mai sperimentato qualcosa del genere.

Salve a tutti,
ho 23 anni e abito a Barcellona. Sono sempre stato un grande appassionato di psichedelici fin dai 16 anni, oltre ad aver sempre assunto altre droghe in festa come cocaina, ketamina, md e talvolta speed, ma di cui mi sono liberato già circa otto mesi fa. Ho deciso che oltre alle canne e qualche birra ogni tanto, assumerò esclusivamente psichedelici per il resto della mia vita.
Ma quello che vi racconto è un fatto successomi a maggio di quest'anno. Mi ci sono voluti mesi per elaborare a parole tutto quello che mi è successo e le sensazioni che ho provato. Finalmente ho trovato il coraggio di scrivere tutta l'esperienza e spero abbiate voglia di leggere fino in fondo.

Sono a casa del mio migliore amico, sono le 9.00 di mattina e decidiamo di assumere un cartone e mezzo a testa, dopo aver avuto in precendenza due esperienze intense (ma decisamente controllabili) con mezzo trip, e dopo anche con uno intero. Una cosa è certa: eravamo completamente incoscienti della sostanza contenuta nell'acido (poteva essere LSD ma anche qualsiasi altra sostanza, non abbiamo fatto test) e soprattutto del quantitativo. A parer mio, ogni cartone di quelli conteneva circa 200ug di LSD (se era LSD). La verità è che avevamo troppa voglia di navigare più a fondo, spinti dalla curiosità di sapere se era effettivamente possibile perdere il controllo. Siamo stati due stupidi, tutto qui.
Usciamo di casa immediatamente e ci dirigiamo verso la cima di una collinetta di Barcellona che io amo con tutto il cuore e dove tuttora torno con tanto piacere. Neanche tempo di salire in cima che i visual si fanno sentire di brutto. Raggiunta la destinazione finale cerchiamo un luogo dove sdraiarci e stare tranquilli, visto che già dopo un'ora dall'assunzione le allucinazioni avevano quasi raggiunto il picco. Entrambi sentiamo un discreto mal di pancia. All'inizio tutto è molto confuso e non riusciamo nemmeno a parlare, e in quel momento non stavo molto bene, anche se sapevo che non era niente di nuovo passare per un piccolo fascio di tempo in negatività, per poi riprendere il viaggio e goderselo come si deve.
Ci sorprendiamo della rapidità con cui sale l'acido, il mio amico si preoccupa un po' ma io mi prendo bene in quanto grande amante dei visual. Non ero spaventato inizialmente.
Sono le 10.30 e stiamo un pelo più calmi, iniziamo a parlare di cose e stiamo in tutta serenità. Ci diciamo anche cose bellissime e quello è stato l'ultimo momento di vero benessere.
Poi da lì non ricordo più l'ordine cronologico di ciò che mi è successo e le cose che abbiamo detto (o ci siamo telepaticamente comunicati).
L'unica cosa che so è che ho perso completamente coscienza.
C'è stato un momento, durato non so quanto, credo all'incirca mezz'ora se non un'ora, ma che a me è parso davvero un lasso di tempo lunghissimo, forse giorni o forse anni, dove semplicemente non c'ero. Non ero più un essere umano, non ero più io, non vedevo più niente, sapevo solo di essere morto. Ricordo del gran nero, poi forse una faccia, forse era la faccia del mio amico. Non avevo corpo ma solo sensazioni, e in quel momento era paranoia, tanta paranoia. Quasi una paranoia inconscia di essere morto. Col passare del tempo, comunque so che non è stato più di un'ora, mi riprendo solo in parte e riconosco il mio amico, e sento una sensazione di conforto realizzando che in realtà non sono morto ma che mi ero preso un trip (e mezzo).
Poi non so in quale momento le cose cambiano e ricordo che stavo parlando col mio amico, ma questa volta in un modo diverso. Mi sembrava che entrambi avessimo la risposta a tutto, alla creazione, che noi FOSSIMO la creazione. Non so se è stata una mia distorsione o se ci siamo detti veramente quelle cose, ma ricordo che c'erano momenti dove io "illuminavo" il mio amico, e gli dicevo cose tipo "Sì, tu sei Dio, sì, ti stai rendendo conto di chi sei, sì, è tutto confuso ma è vero, sì, siamo la risposta", poi questo momento cambiava ed era lui a dirlo a me. Io mi dimenticavo della sensazione di essere Dio e lui me lo ricordava mentre io rimanevo sorpreso: "sì, noi siamo la creazione, sì, ti stai ricordando che sei parte della coscienza che crea" e cose così e sicuramente non detto con queste parole ma il concetto era quello. Ricordo i "sì" tra un'affermazione e l'altra. Poi il tutto si alternava insieme a un momento dove entrambi eravamo "coscienti" di essere Dio e prima che uno potesse parlare, l'altro già sapeva cosa stava per dire, allora ci si fermava e si provava a parlare un'altra volta, finendo per non riuscire a dire niente, all'infinito. Un loop incredibile. Ancora adesso non so se me lo stavo immaginando solo io o anche il mio amico.
Poi non so in quale momento entro in un altro loop assurdo, dove tutto a un tratto mi sembra di morire, proprio in quel momento, ma morendo, al posto di perdere tutte le sensazioni, rimango lì, esattamente dove sono, nella collinetta col mio amico di fianco, con gli occhi aperti. Non riuscivo più a muovere il mio corpo né a prendere decisioni, l'unica cosa che potevo fare era guardare avanti e vedere cosa succedeva negli istanti successivi a quella "morte". Una voce dentro mi parla, ma non è una voce, è il mio pensiero, anche se non è il mio pensiero, è un ente più grande che mi trasmette segnali. Un ente che sa già cosa sto pensando. Questo davvero non so come spiegarlo. In pratica è successo questo: muoio, mi rendo conto che sono morto ma l'ente lo sapeva già e me lo fa sapere giusto un secondo prima di morire. Mi sorprendo del fatto che sono morto ma l'ente già lo sapeva che mi sarei sorpreso, di fatti in realtà proprio un istante prima che mi sorprendessi, l'ente me l'aveva già "detto". Allora mi sorprendo del fatto che l'ente già sapesse che mi sarei sorpreso, ma l'ente già sapeva anche questo, difatti un istante prima mi aveva già avvisato che mi sarei sorpreso del fatto che lui già sapesse tutto. Allora capisco che l'ente già sa tutto quello che sto per sentire e pensare, e infatti già lo sapeva che mi sarei accorto che lui sa tutto, e me l'aveva fatto notare un istante prima. Allora rido di questo fatto, ma l'ente già sapeva che avrei riso e infatti me lo aveva già detto (più che detto direi "trasmesso") che avrei riso. E così in loop su un sacco di pensieri uno dietro l'altro con una rapidità immensa. Ogni cosa che pensavo, sentivo come se questo ente un istante prima mi dicesse cosa avrei pensato. L'unica cosa che mi rimaneva ben chiara è che quella era la morte.
Poi non so in quale momento tutto è cambiato, ma ho sperimentato anche un'altra morte lì in collinetta, non so se prima o dopo l'ultima che ho raccontato: entro in un altro stato di loop mentale incredibile dove sento solo che sono seduto, ma non sono lì. Non mi ricordo se vedevo una faccia o tante facce, ma la morte era un loop dove semplicemente non potevo fare niente all'infinito, oltre a ripetermi "Non è vero! Non ci credo! Aah, è così! Ma non dirmi! Non posso crederci! Ma va la!" quasi come se mi sorprendessi all'infinito che la morte fosse quella e capissi che è esattamente così che ci si sente quando si muore.
Poi non ricordo in quale momento ne sono uscito, ricordo solo che ero di nuovo lì in collina col mio amico davanti. In quel momento ho una "presa di coscienza" gigantesca e mi accorgo di nuovo che io e il mio amico siamo tutto. Ricordo solo che mi sembrava quasi come se in realtà fosse tutto organizzato in modo che io e il mio amico ci prendessimo il cartone per ricordarci di chi siamo veramente, ovvero l'infinita ed eterna coscienza creatrice, che sperimenta se stessa manifestandosi nelle varie forme di vita presenti nell'universo, dimenticandosi di se stessa nel momento in cui nasce, per poi ricordarsi di se stessa nel momento in cui muore. Alterno questi momenti ad altri dove mi ricordo di essere Dio e rido da solo, per essermene dimenticato, sentendomi come in uno spazio vuoto, nero, in cui sono seduto e continuo a ridere. Non so in ché momento passa ma, convinto di tutto ciò, guardo il mio amico e gli dico "Noi siamo l'Universo!", poi inizio ad urlare e continuo a dirgli che siamo la risposta, che tutto è programmato, ma poi perdo il controllo, mi convinco che tutto in quel momento stava per finire e stavamo per essere risucchiati dall'Universo. Glielo dico urlando, e per un momento sono anche felice di scoprire che io e lui siamo la risposta. E nessun altro, ma proprio io e il mio migliore amico.
Una piccola parentesi: non ero IO a parlare, né a pensare. Ricordo quello che il mio corpo ha detto e pensato, ma non ero IO. Era un'altra coscienza. Punto e basta. Difatti ore dopo, pensavo che certe cose non gliele avessi neanche dette al mio amico, ma che le avessi solo immaginate. Solo giorni dopo, parlandone, mi disse che quelle cose gliele avevo dette veramente.
Tornando quindi a quel momento in collina, mi alzo in piedi e sono in preda al panico, mi sembra che una forza più grande, infinita, ci stia risucchiando per farci diventare, e quindi per farci vedere, tutto l'Universo. Afferro il mio amico dalla testa e TUTTO QUANTO si dissolve e io, al posto della sua faccia e le mie braccia, vedo un insieme gigantesco di galassie e tutte le connessioni tra una e l'altra. Non so quanto è durato quel momento, ma io ero diventato l'Universo.
Poi quel momento scompare e riprendo completamente coscienza. Mi rendo conto di quello che è appena successo ed entro in stato di shock. Decidiamo di tornare a casa alla svelta (fortunatamente il mio amico abita giusto sotto la collina) e iniziamo a scendere. Mentre scendiamo non sto più male, ma urlo. Il mio amico è spaventatissimo da me. Mi prende per il braccio e mi trascina giù dalla collina, ma io ogni dieci secondi mi fermo a pensare a quello che è appena successo, mi metto le mani nei capelli. Inizio a stare meglio perchè finalmente sono uscito da tutti quei loop, loop di morte, loop dove mi dimenticavo completamente di aver preso l'acido (e mezzo) e non mi sentivo più lì. Non era quello ciò che volevo sentire. Intanto le allucinazioni continuano ad essere PESANTISSIME. Accarezzo un secondo la guancia del mio amico e tutto quasi si dissolve di nuovo, per poi tornare alla "normalità", anche se ogni cosa era totalmente distorta e coloratissima. Ricordo il grigio. Ce n'era davvero tanto, di grigio.
Continuo a ripetere al mio amico che non si preoccupi, che già sto meglio, che semplicemente non posso credere di aver vissuto quel trip incredibile e che non vedo l'ora di arrivare a casa per raccontarglielo tutto. Ma comunque non riesco a non fermarmi. Urlo di continuo e alcune persone passano pure di lì. Il mio amico preso malissimo in quel momento, mi prende e mi stende, tenendomi fermo. Mi prende male anche a me per quel gesto, non era necessario. Ci rialziamo e ci avviamo verso casa.
La cosa più assurda è che, in tutto questo, erano passate solo quattro ore da quando avevamo mandato giù il cartone (e mezzo). Non erano neanche le 13.00.
A casa c'è un altro amico con la sua ragazza. Sono ancora in stato di shock e continuo a ripetere a tutti che non potranno mai credere a quello che ho vissuto. Dopo un po' di tempo mi tranquillizzo e mi siedo sul divano.
Poi non so in quale momento, muoio un'altra volta. E di nuovo quel tipo di morte ad occhi aperti, completamente incapace di muovermi, con quell'ente nella mia testa che mi avvisava un istante prima che io potessi pensare qualsiasi cosa. Vedo il mio amico davanti a me muoversi, e mi convinco che anche lui sia morto, ovviamente, quella era la morte. Diciamo che per quella "logica", non ero solo io a morire ma tutti. Quindi anche lui è morto e non ha il controllo del suo corpo. Sensazione davvero assurda. Mi sembra che entrambi possiamo guardarci ma non possiamo controllare minimamente il corpo, anche se lui continua a muoversi. Quasi come se entrambi fossimo bloccati e morti dentro il nostro corpo, entrambi sentendo l'ente che trasmetteva le cose che avremmo pensato giusto un istante prima di farlo.
Poi non so in quale momento esco da quel loop, e tutto inizia a pigliarmi male. Tutto inizia a perdere senso. Inizio a chiedermi "ma perchè mi prendo gli acidi? ma a che cosa servono?". Mi convinco di aver fatto una cazzata. Poi mi convinco che nulla sia divertente. Penso alle cose belle della vita e mi fanno schifo tutte. Non ho più voglia di fare niente. Però i miei amici sono lì. Il mio amico mi guarda e cerca di parlare con me, mi dice cose del tipo "dai, parliamo, è per questo che li prendiamo, no? viaggiamo un po'". Ma tutto a me sembra così insensato che non riesco neanche a parlare. Gli dico pure "scusa, non so cosa mi succede", ma veramente non avevo voglia di parlare. Mi agito, mi convinco di essere diventato pazzo. Mi alzo dal divano, vado in cucina, poi in bagno, a camminare e basta, a fare giri su me stesso. Torno indietro e mi risiedo sul divano. Poi mi accorgo che sto facendo il pazzo e vado di nuovo in bagno. Mi chiudo lì ma tutto mi sembra insensato anche lì e torno sul divano. Mi alzo di nuovo, vado in cucina, faccio un giro su me stesso , e ritorno sul divano. E poi così in loop, in paranoia totale. Mi convinco che i pazzi sono così, che nessuno li capisce perchè nessuno sa che dentro la loro testa tutto è insensato e non riescono neanche a parlare per spiegare cosa sentono. Mi convinco che sarò pazzo per sempre. Poi penso che il trip in teoria accompagna i miei pensieri, che dovrei pensare positivo, ma non mi riesce proprio. Allora mi risiedo. Poi è come se per un momento tutto mi sembra irreale, in realtà io sono i miei pensieri. Quello che vedo è finto. Ma poi mi accorgo che forse io sono DIVENTATO i miei pensieri, a causa dell'acido (e mezzo). Allora penso a come sarebbe quella scena (ovvero io e i miei amici lì, con la ragazza del mio amico) se io fossi davvero pazzo, e non parlassi e tutti iniziassero a guardarmi male. Inizio a pensare a quanto sarebbe pessimo se fosse reale. Poi mi accorgo che è davvero così, e la paranoia sale al suo limite massimo. Continuo a non parlare e continuo a pensare a quelle cose. Tutto ciò per ore. Non c'è proprio niente da fare, io e il mio amico rimaniamo in silenzio un sacco di tempo, mentre l'altro amico se ne sta a giocare alla play o a guardare qualcosa in tv.
Poi sulle 17.00 circa, il loop svanisce. Il mio amico prepara un bong e non mi ricordo se l'ho fumato o no. Fatto sta che decidiamo di uscire per andare a prendere qualcosa da mangiare, e già sulle scale tutto inizia a riprendere senso. Inizio ad essere felice, inizio a capire quanto è infinita la mia coscienza e che da quel momento non posso far altro che allargarla e rendermi conto sempre di più di quanto è bella la vita. Quante belle cose possono fare gli esseri umani.
Torniamo in casa a mangiare e iniziamo a parlare di tutto, pure di quello stato in cui ci eravamo ritrovati in collina, senza però riuscire a ricordare i dettagli, in quel momento. Tutto si tranquillizza e verso la sera decidiamo di uscire nuovamente per raggiungere la cima di un'altra collina, che si trova lì di fianco. Lì parliamo del più e del meno ma i nostri discorsi non sono né profondi né intriganti. Eravamo sfasciati psicologicamente da quello che avevamo vissuto. Torniamo a casa, qualche porra e poi alle 2.00 andiamo a letto.
Il giorno dopo mi sveglio benissimo senza alcun tipo di postumi o robe del genere, né a livello fisico né a livello mentale. Davvero tutto a posto. Sono di nuovo IO e non penso neanche al trip del giorno prima.

Solo prendendo altri acidi e funghi nei mesi successivi ho iniziato a rielaborare tutto quello che mi è successo quel giorno, e ancora adesso certe cose non me le spiego proprio. L'unica cosa che so è che non prenderò più dosi massicce di psichedelici, perchè sono davvero terrificanti. Non consiglio assolutamente questo tipo di esperienze per il semplice motivo che, prendendone troppo, ti dimentichi di chi sei e puoi veramente farti del male o fare male a qualcuno, completamente incosciente. Puoi convincerti pesantemente di cose irreali e raggiungere la follia totale.
Alcuni scemi pensano sia bello, sono attratti da tutto questo, ma credetemi, non lo è per niente. È davvero pessimo.
Amo gli psichedelici perchè, se presi con la testa, possono farti arrivare a confini mentali incredibili (ovviamente nel limite del contenimento), e anche spingerti ad essere una persona migliore, in tutto quello che fai nell'arco delle giornate. Ma bisogna usare quella benedetta testa!
Non sono diventato pazzo da quel giorno, anzi, tutto è tornato alla normalità in men che non si dica e ho continuato e continuo ad assumere psichedelici con grande euforia! Posso pure dire che da giugno ho iniziato un percorso personale di elevamento mentale che mi ha portato a non lamentarmi più della vita e godermela a pieno, giorno dopo giorno.
Se sei arrivato fino a qui ti ringrazio e spero possa averti interessato questa esperienza, e magari anche insegnato qualcosa. Alcuni potrebbero anche avere domande da pormi, e io sarò più che disponibile per rispondere a tutte!

Buona giornata e fate i bravi!


Avatar utente
Arcano
Messaggi: 743
Iscritto il: sab set 26, 2015 2:11 pm

Re: Un trip e mezzo - Tre stati di morte diversi e distacco totale

Messaggio da Arcano » gio nov 12, 2020 10:41 pm

Entusiasmante esperienze, nei tuoi deliri mi sono immedesimato, perché seppur in parte minore anni fa li ho vissuti anche io ed ho vissuto quelle gioie, quell'estasi e quelle angosce, e tutte quelle sensazioni che alla fine sono così immense da non poter essere spiegate o descritte.

Comprendo quanto lontano tu sia andato e comprendo il vuoto esistenziale del tornare con quella pesante consapevolezza sulla mente. non ho altro da aggiungere, sarebbe superfluo.

Dico solo so cosa hai provato.
Le informazioni da me riportate sono esclusivamente a scopo informativo.
Non intendo incitare nessuno all'uso di sostanze stupefacenti. Peace

Avatar utente
Radagast
Messaggi: 147
Iscritto il: mer nov 20, 2019 10:00 am

Re: Un trip e mezzo - Tre stati di morte diversi e distacco totale

Messaggio da Radagast » ven nov 13, 2020 6:46 am

Esperienza terribile, ma a mio avviso molto bella e utile. Grazie per averla condivisa 😁
La conoscenza del vissuto degli uomini
Non è una scienza esatta
Bensi un'esperienza legata alla contingenza
E a un processo che evolve ininterrottamente

Avatar utente
FrecciaNelGinocchio
Messaggi: 371
Iscritto il: dom lug 12, 2020 1:27 am

Re: Un trip e mezzo - Tre stati di morte diversi e distacco totale

Messaggio da FrecciaNelGinocchio » lun dic 21, 2020 7:05 am

ho letto con attenzione, ti ringrazio per aver condiviso questa esperienza. condivido i commenti di @Radagast e @Arcano

il topic è uscito fuori cercando “morte” nel motore di ricerca perché volevo parlare delle mie esperienze. notare che è stato aperto a novembre, mese dei morti.

sono sempre stato affascinato e terrorizzato dal tema della morte/aldilà e ho sperimentato il contatto almeno 5 volte in vita mia, di cui ricordo bene e ho preso appunti solo 3 volte. una dose massiccia di salvia 80x, altre volte k-holes profondi, altre “semplici” sogni da sobrio e non. con lsd ho avuto poche esperienze bellissime e abbastanza “terrene”. si, il pensiero diventava bizzarro, o filosofico, comunque diverso e profondo...ma anche con 350ug (dopo oltre un mese di astinenza) non mi sono mai staccato dal mio Io più di tanto. a ribadire quanto siano soggettivi gli effetti delle sostanze...

tutte esperienze fortissime e affascinanti le mie, ma anche stravaganti e deliranti. mi vengono i brividi a parlarne e ringrazio @Shroomy per il coraggio di aver condiviso un’esperienza così sconvolgente che è dolorosa da riportare. a volte ho vissuto una morte positiva (principalmente salvia o sogni), in cui ad esempio scoprivo il senso della mia vita, del mio piccolo posticino nell’universo. ho sperimentato l’esistenza di entità superiori e il mio essere insignificante, ma allo stesso tempo utile. c’era senso di appartenenza, significato, vita nella morte. queste esperienze mi hanno ridotto la paura della morte e hanno elevato la mia debole parte spirituale.

invece con k-hole profondi e angoscianti, oppure con altri sogni, ho sperimentato momenti di terrore assoluto, dal quale non si può (ne’ deve) sfuggire. alcuni erano solo istanti, altri sembravano durare secoli...anche queste esperienze le reputo utili, ma mi hanno lasciato un profondo segno negativo. ho sperimentato la morte “negativa”, in cui nulla ha senso. tutto è sterile e fine a se' stesso. non ci sono entita’, la vita è inutile. c’è solo il vuoto nel quale ci dissolviamo totalmente, nell'oblio dell’eternita’.

i miei pensieri e sogni ormai girano in buona parte intorno al tema della morte, sta diventando pesante la mia vita! ora apro un topic in cui racconto i miei sogni, l’ultimo proprio stanotte.

quello che voglio dire è che mi piace credere nella “morte positiva della salvia” e mi piacerebbe dimenticare il resto...ma non posso, non è etico. voglio spingermi ancora più in là e scoprire qualcosa di più. mi piacerebbe conoscere persone che fanno sogni simili...

dico sogni, perche' ho capito che il sogno è più potente di qualsiasi sostanza. il sogno è la via regia per l’inconscio, diceva Freud. e se l’inconscio e’ anche collettivo, come per Jung, allora i sogni di una sola persona potrebbero rivelare informazioni sconosciute che riguardano tutti noi. proprio come hanno sempre fatto gli shamani.

chi legge sa. grazie a tutti.
“A sciacquare la testa all'asino ci si rimette solo tempo e sapone”

Rispondi