La carne aliena - DMT

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Benway
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La carne aliena - DMT

Messaggio da Benway » mar mag 01, 2018 7:59 pm

- sostanza assunta: dmt 43mg
- modalità: fumati in pipetta in vetro con metodo sandwich
- di pomeriggio
- a casa solo e con musica ambient-drone ben fatta, ma non rompicazzo

Introduzione:
Ogni volta che si cambia mimosa bisogna rifare amicizia.
Sembrava un caso, ma dopo anni si è notato che non è così.
E' sempre la stessa banda, ma è come se, cambiando pianta, ci si dovesse risintonizzare su una frequenza leggermente diversa.
Dunque ad ogni nuova estrazione corrispondono una serie di balzi conoscitivi e solo dopo qualche volta ci si risintonizza e si inizia a lavorare bene.
Durante questa fase conoscitiva sono abbastanza frequenti piccoli litigi ed alcuni fraitendimenti.
Tutti superabili aprendosi completamente alla nuova mimosa e stabilendo una connessione armonica.
Questo è uno di quei casi.
Dopo un paio di assunzioni un pò litigiose si decide di tornare per chiudere il discorso e conoscersi definitivamente.

Esperienza:
Dopo aver compiuto un tiro perfetto da in piedi posa la pipetta e si mette seduto sul divano ad occhi chiusi.
Poco dopo inizia ad avvolgerlo un pattern morbido composto da foglie molto stilizzate in sinuoso movimento.
I colori sono anch'essi morbidi ( rosso mattone, marrone terra in varie gradazioni, arancione o giallo scuro ).
Vi è una sensazione di calore diffusa. Come essere avvolto da una coperta vivente ed altamente psichedelica.
Pensa: eccoti....ciao!
E poi segue i contorcimenti delle forme addentrandosi all'interno di quello che sembra uno spazio interno circolare. Una sorta di occhio del ciclone.
Una forma umanoide trasparente si avvicina.
Ha una corona di forma indescrivibile che contiene stelle. Nello spazio scuro vi sono molte stelle e filamenti luminosi. Dietro la figura una scala di stelle porta a spirale verso l'alto.
Ricompaiono le foglie in sovrapposizione allo spazio scuro. La creatura viene percepita come lo spirito di questa mimosa.
Lui gli/le sorride. La forma allunga una mano e la tende. Lui capisce e gli/le stringe la mano. Le presentazioni sono fatte!

Tornano entrambi nel mondo delle foglie dai colori caldi in movimento. Si aprono stanze, corridoi, piattaforme, zigurrat e strutture dalla forma incredibile.
Tutto è molto tribale. Sembra di essere dentro la pelliccia di una tigre. Sentono rinoceronti, elefanti e giraffe. Vi sono serpenti e scorpioni. L'aria è calda e tutto sa di un preciso attimo del tramonto, quando la luce ha quel colore.
La mimosa lo guida fra queste strutture dove compaiono strani personaggi tutti dalla forma umana. Sembrano ombre/membri di una tribù primitiva-alieno-futuristica.
Compaiono veloci eseguendo precisi movimenti o danze. Quando le compiono simboli luminosi molto complicati esplodono dal centro dei loro corpi e s'irradiano come scariche elettriche/fulmini composti da codici scintillanti.
La mimosa lo conduce verso il centro di quella specie di città psichedelica e le strutture si fanno sempre più imponenti, le figure umane danzanti sempre più numerose ed a volte sovrapposte.
Giungono su una grande terrazza in pietra circondata da enormi monoliti. Qui le figure danzanti diventano di ogni dimensione senza rispettare nessuna prospettiva.
Una enorme lo avvolge. E' l'ombra di una grande donna. Danza nuda saltellando sui piedi.
Lui viene assorbito dalla sua vagina. Con la mimosa risale fino ai codici luminosi e BAM!

E' nel buio al centro di una fossa circolare in pietra lavorata. Davanti a lui vi sono due corridoi semi circolai che portano al centro della fossa. Enormi serpenti strisciano nei corridoi. Sono veloci e fluiscono nella fossa avvolgendolo. Non è spiacevole. Guarda verso il basso e vede una figura umana con la testa china fra le sua gambe ( che ora sono serpenti ). Sembra che gli stia facendo un pompino dalla posizione, ma concentrandosi capisce che la creatura lo sta divorando. Lo sta pulendo divorandolo. Tutto è un serpente.

Di colpo si trova nel suo cervello che è una stanza circolare su cui si aprono molte porte. Questa stanza è circondata da altri ambienti e corridoi di colore chiaro/blu. Un'attimo di calma. Starà finendo? Pensa un pò dispiaciuto.
La mimosa dice: aspetta, ora ti faccio vedere cosa sono capace di fare.
Dai corridoi fuori dal suo cervello inizia ad intravvedere lampi di luce chiara. Si aprono delle porte, a volte delle botole e compaiono esseri veloci. Anche loro dalla forma umana e dagli addobbi tribali, ma composti da colori chiari ( blu elettrico, azzurro, viola chiaro, bianco, panna, verde chiaro ). Stanno facendo un gioco.
Appaiono e scompaiono da queste aperture ed è come se dovessero essere seguiti. Iniziano a fare il giro sulla destra scomparendo dietro la sua testa. In quell'attimo ha la sensazione di qualcosa che lo sta fottendo nel cervelletto.
Non mi scappi! Pensa uscendo d'istinto dalla stanza e cercando gli esseri ora scomparsi fra i corridoi esterni.
Qui si trova in una ragnatela grigio argento su sfondo bianco. Capisce che la può modificare e lo fa.
Capisce che forse è stato ingannato su tutto, ma in quell'attimo di elaborazione furiosa la mente s'inceppa e si resetta.
La mimiosa compiaciuta sorride. Lo prende per mano e lo tira verso l'alto. Ora ti faccio vedere...sussurra amichevole.

Tornano all'occhio del ciclone e salgono veloci ( come volando ) la scala di stelle. Il nero di fondo si sostituisce al bianco e poi all'azzurro di un cielo con varie grosse nubi bianche. Non si vede il terreno. Solo cielo e nuvole.
Poi una città composta da tantissimi ambienti galleggianti.
Qui la natura delle visioni inizia a cambiare pericolosamente.
E' tutto molto reale. Molto più di reale. Solido, ma sfumato dai codici che sembrano essersi vetrificati sulla realtà di ogni cosa distorcendola/abbellendola e donandole una natura di potenza assoluta.
Impossibile descrivere le strutture. Belle, ultra-reali e terribili allo stesso tempo. La vibrazione dell'ambiente è elevatissima e più volte la mente umana arriva al momento di spezzarsi o abbandonarsi alla fusione definitiva. Tutto è così forte da essere a malapena sopportabile.
Esseri incredibili abitano questa città.
Sono umani, sono la città, sono enormi statue o piccole cose veloci. Sono assoluti.
Capisce che si muovono in tempi e velocità diverse dalla sua, ma a volte si adattano e lui li vede muovere o interagisce.
Fa analogie con il paradiso e gli angeli della mitologia cristiana. Se fosse stato un monaco del 1300 avrebbe sicuramente affermato di aver visitato la Greusalemme celeste e di aver incontrato schiere di potenze/angeli. Il pensiero lo fa sorridere.

Arriva ad una macchina/piazza/luogo circolare fra le nuvole di natura metallico/meccanica/marmorea.
Qui creature più piccole e veloci stanno facendo un gioco col cielo.
Il gioco è veloce e di difficile comprensione.
Cerca di seguirlo, ma percepisce invece la gioia dei giocatori.
Non ha mai sentito una gioia così libera, furiosa e viva tanto che ne viene coinvolto quasi alla dissoluzione. Lì qualcosa trema e tenta di portarlo indietro ( sente una sensazione di pericolo derivata dall'abbandono totale ) e si ritrova a giocare con gli esseri.
Neanche il tempo di realizzarlo e viene risucchiato verso l'alto che diveta un infinito cono azzurro e di colori chiari, ma non descrivibili.

E' su un pianeta alieno o qualcosa di simile.
La visione ora è totalmente reale.
Nessun codice o vibrazione.
Tutto è solido, fremo e reale. Tale da essere quasi spaventoso.

E' in una radura erbosa circondata da piante. Tutto è incredibile e purtroppo poco descrivibile a parole.
Qui, sotto un cielo dai colori deliranti e mutevoli, strisciano verso di lui degli esseri simili a dei grossi maiali incrociati con una manta. Avanzano fra la vegetazione grugnendo mentre piante e fiori gli crescono addosso. Con i loro strascicati e saltellanti movimenti se li scrollano di dosso e avanzano nella sua direzione. Lui guarda il muso porcino che termina con una grossa dentatura da castoro ed entra negli occhi della creatura. Diventa lentamente la creatura. Si vede venirsi incontro. Non vuole questa fusione, ma sente gli organi, i muscoli della bestia. Ora è lui che sbuffa e si contorce. Grugnisce e ha fame. Si spaventa della totalità e potenza della sensazione tanto da distaccarsi e volare via come un soffione spinto dal vento.
Non sa se è lo stesso pianeta/realtà, ma è vicino ad una casa in legno mezza divorata dalla vegetazione e da fiori dai molti colori.
A fianco alla casa vi è un essere più evoluto dei maiali-mante.
Ha parvenze umanoidi. Si avvicina e inesorabilmente si fonde con lui.
E' sia vegetale che animale.
La paura soppraggiunge nuovamente, ma lui s'impone di traquillizzarsi e sente il codice genetico della creatura. Sente la carne aliena sciogliersi con la sua.
Muove un braccio e lo guarda. Sente che la creatura sa di lui.
Sa della fusione.
La mente traballa al limite della follia e poi il distacco.

Nuovamente il cielo. Ancora la piazza. La mimosa sorride contenta.
Lui pensa: questo è un macchinario. Serve per essere tutte le razze del multiverso!
Lentamente la visione diviene più cupa.
Torna fra le spire calde delle foglie mutanti ora in fase di depotenziamento.
Ringrazia più volte la mimosa lodandola.

Segue una lunga coda con parecchie visioni fosforescenti e mirco balzi.
Esegue un pò di meditazione e mantiene la fluidità del tutto per parecchio.

Potrà dirsi tornato solo dopo 40min.
<3


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Fohat
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Re: La carne aliena - DMT

Messaggio da Fohat » mer mag 02, 2018 3:47 pm

Wooooow!! Lunghissimo, quanti cambiamenti d'ambiente, e che memoria!
"Non esiste un'esperienza psichedelica, ma esiste ciò che noi integriamo di essa."
Tutto ciò che scrivo è inventato o sognato.

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Benway
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Re: La carne aliena - DMT

Messaggio da Benway » lun mag 07, 2018 1:47 am

Fohat ha scritto:
mer mag 02, 2018 3:47 pm
Wooooow!! Lunghissimo, quanti cambiamenti d'ambiente, e che memoria!
In realtà ciò che definisci lunghissimo sarà durato circa 15min ;)
Il resto è tutta coda ( piacevole e ancora in parte attiva ).

In merito alla memoria...In realtà è stato descritto solo il 60% di ciò che è stato vissuto.
Il restante 40% è di difficile collocazione anche per il soggetto.
Parti troppo veloci e troppo intense. Per lo più punti di passaggio altamente psichedelici tra una situazione e l'altra. Forse non così fondamentali come ancore.

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