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Lo scorso trip mi aveva lasciato con un sacco di dubbi, primo tra i quali il fatto dell'interazione con l'erba. A questo avevo attribuito i lati più dark dell'esperienza; oh quanto mi sbagliavo... Comunque già sospettavo che aggiungere l'erba potesse in un certo senso rovinarmi il viaggio, togliendomi l'attenzione da quello che i funghi volevano mostrarmi e soprattutto facendomi dimenticare i dettagli il giorno dopo. Questo mi ha portato a fare un ulteriore tentativo, aumentando la dose. Un po' volontariamente, un po' per errore (avevo già aperto le bustine) ho assunto, il 23 novembre scorso, 26.4 g di GT secchi, una dose che non ho mai sentito nessuno neanche pensare di assumere. Che ho una certa resistenza alla psilocibina ormai è chiaro, dovevo però rendermi conto dei limiti. Parte di me, soprattutto nei giorni successivi all'esperienza, ha giurato che non farà mai più una cosa del genere, non a questi dosaggi; altra parte di me invece ha ancora mille domande, e non può fare a meno di sentirsi incredibilmente attratta dalla cosa...
Prendo i funghi come al solito il pomeriggio tardi, dopo aver digiunato dalla sera prima, buttar giù 26.4 g di funghi secchi, già di per sé è un'impresa non da poco, sono un bel tazzone da caffellatte stracolmo che occorre masticare a lungo. La nausea era indicibile, anche aiutandomi con della cioccolata, ma resisto e finisco tutto, lavandomi i denti dopo per cercare di togliermi il ricordo del sapore, che comunque a me normalmente non dispiace, ma in piccole dosi. Mi faccio una doccia e mi butto sul divano ascoltando un po' di musica nell'attesa. Ho i soliti effetti preliminari leggeri, poi dopo un'ora una sensazione nuova, una specie di formicolio, e poco dopo inizia a salire una fortissima nausea. Qualcosa in me capisce molto velocemente che di lì a poco avrei perso completamente l'uso del mio corpo, decido quindi di stabilirmi nel bagno, letteralmente seduto sul cesso, dove ero andato per vomitare (anche se non ho mai davvero vomitato, grazie al provvidenziale digiuno).
A quel punto entro in uno stato dove alterno minuti di lucidità a minuti un cui perdo conoscenza, il tutto ripetuto per quello che a me è sembrato un'eternità. Non mi è chiaro cosa stia succedendo in quei minuti dove sparisco, alcune volte è completo blackout e non ricordo niente, altre ho visioni bellissime, seppur sfuggenti, di figure geometriche e simboli sconosciuti; fatto sta che approfitto delle pause di lucidità per occuparmi di cose pratiche, come avvicinarmi una bottiglia d'acqua o alzarmi per qualche istante per non perdere la sensibilità nelle gambe, ho paura a camminare che potrei finire di faccia verso il pavimento. In quei minuti cerco di prendere appunti con messaggi e vocali sul telefono. Sono rimasto in quello stato per ore, nel telefono ho trovato scritto (letteralmente):
- eykingrtb nm
- è tutto vero
- umiltà
- vorrei solo non essere solo
- la vita è solitudine
- io voglio sapere se va tutto bene
- sono morto e ritornato
- ora posso morire
- {nome di un mio caro amico}, i miei che non chiamo per non fargli prendere un accidente, {nome della mia ragazza}
- ho solo bisogno di affetto
- voglio aiutare gli altri
- cerco altre persone morte e tornate
- è la vita
- passo e chiudo
- tutti dovrebbero fare questa esperienza
- è in inglese humvluning humbling
- tutti
Ho scritto al mio caro amico "ti voglio bene", cosa che non gli ho mai detto, né mai avrei sognato di farlo, ma che ho sempre pensato. Ho cercato di chiamare la mia ragazza (che sapeva cosa stavo facendo, ma non aveva minimamente idea di cosa volesse dire), ma non sono riuscito a dire altro se non che "dimmi solamente che è ok", ero terrorizzato dal fatto che avrebbe potuto preoccuparsi, venire qui, provare a suonare e chiamare qualcuno se non avessi aperto... Avevo bisogno di un appiglio, di un contatto con la realtà. Mi sono reso conto che in questi stati è impossibile discernere cosa è vero da cosa non lo è, forse a causa della mia scarsa preparazione, o forse perché hanno il potere di farti dubitare della realtà, come avrei sperimentato ulteriormente di lì a poco...
Nel mentre i blackout sembravano essere finiti, ma non il trip, e decido che è il caso di mettersi a letto. Avvertivo che c'era qualcosa che non andava, mi sentivo sull'orlo di un baratro, con le ultime forze ho scritto alla mia ragazza "vieni qui" (solo diverse ore dopo ho scoperto che mi aveva risposto "vengo lì? sì domani, notte"; colpa mia che non l'ho mai preparata a queste eventualità) dopodiché mi sono paralizzato sul letto e sono iniziati i loop, il tempo si è fermato, ho sperimentato l'infinito, ho visto l'eternità delle cose, sono rimasto intrappolato negli ultimi 5 secondi per sempre. Tutto era chiaro adesso: quando si muore succede così, non si va da nessuna parte, si rivivono gli ultimi istanti, per sempre. Dirsi che va tutto bene e che tutto passerà in quei momenti è un gran classico, ma non era un'opzione, ero troppo saldo sulle mie convinzioni. Ormai ero anche certo che la mia ragazza non sarebbe mai venuta, come avrebbe potuto in fondo? Il tempo per me si era fermato.
Questi loop stavano diventando insopportabili, sentivo la sanità mentale lasciarmi irrimediabilmente, dovevo fare qualcosa, qualcosa di estremo, come rompere una finestra, prendere a pugni il muro, staccarmi la lingua con un morso (queste ultime due cose ero convinto di averle fatte, ma non ho segni, evidentemente sono riuscito a fermarmi), oppure... dovevo uccidermi, il mio cervello mi ha quindi regalato le varie opzioni, soppesate accuratamente, in loop, per chissà quante volte: potevo trafiggermi un con coltello da cucina, buttarmi nel vicino fiume, prendere la macchina e schiantarmi da qualche parte, impiccarmi. Questi pensieri, ad esclusione del coltello, mi davano una certa serenità, ma non avevo il coraggio di attuarli, nutrivo ancora qualche dubbio, che è stato poi spazzato via da innumerevoli altre iterazioni degli stessi pensieri, per me durati un'eternità, che mi hanno infine portato ad alzarmi al pensiero di "basta, m'impicco". Sono andato all'armadietto, ho preso un cordino e ho iniziato a farci un nodo, ovviamente non riuscendoci, anche perché dopo un paio di secondi sono svenuto finendo contro il mobile. Quando mi sono rialzato mi sono trascinato nuovamente verso il letto, ancora non avevo realizzato la gravità del mio gesto, e anche ad oggi non so metabolizzarlo, non so cosa pensare...
I loop erano lungi dall'esser finiti, il pensiero che sarei morto su quel letto era ormai una certezza, tutto tornava, e lo scrivere al mio amico era nient'altro che un addio. Dirsi che va tutto bene funziona tutte le volte, tranne l'ultima, quando è la volta buona, e per me lo era, o meglio, a quel punto speravo che lo fosse. Per infiniti minuti sono rimasto ad aspettare la fine, sentivo il mio respiro farsi sempre più debole, sentivo i muscoli rilassarsi, e poi con un immenso respiro tornare, dapprima sollevato, ma dopo svariate volte rassegnato che ero ancora qui a vivere questo inferno. Credo di aver urlato "basta", facevo smorfie e versi, emettevo suoni come se stessi parlando una lingua tutta mia. Poi finalmente un pensiero: "a tutti tocca di dover morire, puoi solo fare di tutto per vivere dignitosamente e lasciare questo mondo nello stesso modo" (aggiungo adesso, non fatto come un aquilone, nel tuo letto), ma poi un contro-pensiero: "e se questo fosse davvero il mio momento?". Non potevo far altro che aspettare, nel disagio più assoluto osservare i miei pensieri tornare sui loro passi, ancora e ancora, alla ricerca di una qualunque discrepanza, qualche differenza, qualcosa che mi faccia capire che non sono intrappolato qui per sempre.
Poi piano piano il loop ha iniziato a cedere ed io ero paralizzato, questa volta dal terrore che fosse solo una finta, che sarebbe ricominciato tutto di lì a poco, ci ho messo un sacco ad alzarmi. Ho girato per l'appartamento molte volte (2 stanze) per accertarmi di non aver fatto cazzate, ho sistemato un po' e sono tornato a letto, chiaramente sotto shock, lo confermano anche dei memo vocali che mi sono lasciato, ma non riuscivo a dormire. Mi rendo conto di non mangiare da 30 ore, quindi mi alzo e mangio qualcosa, bevo una tisana e mi metto sul divano ad ascoltare un po' di musica, poi torno a letto, ma ancora senza sonno. Solo in quel momento noto l'entità delle allucinazioni visive che avevo, il letto poteva esser largo 5 metri, il soffitto 20, le travi sotto al tetto passavano dall'essere sottilissime a grosse come botti, le tende erano come se fossero mosse dal vento. Normalmente questi effetti mi gasano parecchio e devo dire che anche in quel momento ne ero molto affascinato, ma allo stesso tempo fottutamente terrorizzato. Finalmente, dopo aver pianto a lungo e dopo 9 ore dall'assunzione, riesco a dormire per qualche ora, per poi svegliarmi a buttare giù le note che ho usato per assemblare tutto questo.
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Se questo non è un bad trip, allora non so davvero cosa possa essere, ma non rimpiango di averlo fatto, il messaggio è stato potente e mi sento in un certo senso cambiato, anche se non quanto avrei detto durante quelle ore. Certe sensazioni sono rimaste, ma l'intensità si è decisamente ridimensionata. Fatto sta che questo trip mi ha fatto riconnettere con i miei, ai quali l'ho raccontato e che non sapevano niente dei miei funghi, li ho abbracciati credo spontaneamente per la prima volta nella mia vita adulta, e mi ha fatto esternare quello che pensavo a una persona molto importante per me. Ma anche mi ha fatto capire che stavo perdendo di vista l'obiettivo che avevo quando mi sono avvicinato agli psichedelici. Ho riletto il libro di Pagani (che vi consiglio), mia prima lettura psichedelica, e ho ricominciato da zero, ma (spero) con una nuova consapevolezza.
Il successivo trip (circa 9 g) è stata una bellissima esperienza, per la prima volta mi sono messo davvero ad ascoltare e ad osservare, senza aspettarmi niente, e anche questo mi ha risvegliato l'altruismo, a questo punto non può essere un caso... Mi sono reso conto che avevo un'idea sbagliata dei viaggi, troppo rigida e matematica, troppo focalizzata sugli effetti visivi.
Quello che vorrei davvero capire però è se superato un certo dosaggio questi loop ci saranno sempre, oppure sono frutto del mio set&setting problematico. Ho letto molti resoconti di bad trip, anche con sostanze diverse, e non posso fare a meno di rivederci buona parte di quello che è successo quella sera nella seconda metà dell'esperienza. Chi lo sa...