Il respiro di una foresta intera - LSD bad trip

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MichaelPipicella
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Il respiro di una foresta intera - LSD bad trip

Messaggio da MichaelPipicella » mer ott 03, 2018 9:29 pm

Correva l'anno 2017. Un anno che per me ha significato molto, dal puto di vista professionale e romantico. È stato un anno difficile, denso.

Il primo giorno d'ottobre, la ragazza con cui son stato per sette mesi m'ha lasciato, una decisione che lì per lì ho visto giusta e che m'aspettavo a causa del suo bipolarismo e la mia gestione poco corretta. Avevo pianificato un viaggio con lei nel South Carolina (vivo nel North Carolina) dove saremmo andati a visitare non solo Charleston, una bellissima città marina, ma anche una foresta nazionale, visto che siamo tutti e due amanti della natura. Con lei in quei sette mesi ho fumato canne su canne, ma mai assunto sostanze psichedeliche. Vivendo qui, ho fatto amicizia con tante persone, tra cui molte che condividono la mia passione per l'erba e la psichedelia. Una di queste m'ha regalato (così a caso) due cartoni d'LSD, per me e la mia ragazza, da prendere quando ne avevamo voglia. Decisi che l'ora era arrivata e l'intenzione era di assumerli in quella foresta con la mia migliore amica e amante. Purtroppo però, non è andata così. Mi lasciò tre giorni prima di quel viaggio, ma non mi feci abbattere da quel fattaccio e partii per il SC con quattro canne già girate, due g d'erba e quei due cartoni. La prima giornata e serata andarono alla grande; cenai a Charleston con una bella bistecca e qualche bicchier di vino, ma non volli stare fuori tardi, sia perché avevo fumato tutto il giorno e a quel punto la botta era pesante, sia perché volevo riposarmi per bene prima del grande giorno. Non avevo mai provato l'LSD e volevo gustarmi quest'esperienza per bene perché sentivo che me lo meritavo. Dopo mesi di duro lavoro, spettacoli teatrali, una relazione tumultuosa, la fine di essa, cazzi e strazi vari, me lo meritavo. Mi meritavo di divertirmi quel fine settimana, mi meritavo di vivere un'esperienza incredibile con quella sostanza, mi meritavo di vivere come mi pare. Mi svegliai a un'ora decente e cominciai subito a fare ricerche online su quale sentiero provare in questa foresta nazionale. Il sentiero che ho scelto era lungo 5 miglia, era sulla costa e m'avvisava di stare attento agli alligatori e serpenti. Nonostante ciò, partii, mi fermai a Walmart (super negozio) a comprare una bussola (avevo paura mi si scaricasse il telefono), lo spray anti zanzare, una borraccia da un litro e un coltello per difendermi. Arrivai alla foresta intorno alle 13, imboccai il sentiero e assunsi subito uno dei due cartoni. Non seppe assolutamente di niente, era come avere un pezzo di carta in bocca, e lo tenni sotto la lingua per qualche ora. Cominciai a camminare, occhi assolutamente aperti, coltello sulla cinta e orecchie aguzze che cercavano di sentire ogni minimo movimento intorno a me. Nonostante la presenza abbondante dello spray sulla mia pelle, le zanzare furono molto insistenti, quindi cercai un posto aperto dove il vento sarebbe stato il mio migliore amico. Era una bellissima giornata, e infatti ero in una foresta in maglietta e pantaloncini. Arrivai nel posto che cercavo, un'apertura su una palude marina, dove il vento tirava, il sole mi baciava e le creature presenti (quali paguri e gabbiani) erano innocue. Decisi quindi di sedermi e a quel punto, quasi un'ora dopo l'assunzione, cominciavo già a sentire i primi effetti: i colori erano molto più vivaci, tutto brillava, l'euforia incalzava e avevo una bella sensazione di tranquillità. Mangiai un po' di pasta al ragù che avevo cucinato (son italiano o no?) mentre mi gustavo il vento tra i capelli e i primi pensieri "lisergici". Era l'ora di fumare una canna però. Frugai tra il mio borsellino per un accendino e mi resi conto d'averlo lasciato in macchina, che ormai era lontana. "Accidenti a me, son proprio un idiota." Vabè. Vorrà dire che non fumerò. Ricominciai a camminare, con la sensazione che l'LSD non mi stava facendo un grand'effetto. Erano ormai passate due ore dall'assunzione e stavo ormai scendendo. "Ehi, forse ho preso metà di un cartone. Siam veramente sicuri che il mio amico m'ha regalato due cartoni e non uno? Perché in realtà ho dovuto spezzare il cartone, quindi forse n'ho preso la metà. Vai, prendo anche l'altra." Non l'avessi mai fatto. Continuai a girovagare, spingendomi ad andare in posti oscuri, tanto per dimostrare a me stesso che non sono un codardo. Le zanzare mi seguivano ininterrottamente. Ero solo. Eppure mi sentivo osservato. C'era qualcosa in mezzo a quegli alberi, in quei cespugli e in quelle acque paludose che ghignava maledettamente al mio futuro molto prossimo, come se conoscesse già quello che sarebbe successo a breve. L'ansia cresceva con ogni passo, quindi decisi di incamminarmi verso la macchina, oggetto che fa parte della mia vita quotidiana. Sentii il rumore delle macchine, che m'indicava che ero vicino all'umanità, che questo posto non era un purgatorio, ma soprattutto che alla fin fine non ero solo. Arrivai alla superstrada e m'incamminai verso l'imbocco del sentiero. Immaginate un poveraccio in magliettina e pantaloncini, con un bastone in mano, un coltello alla cinta e una sacca dell'Awakenings sulle spalle che camminava sul dorso della superstrada da solo. Con le pupille che piano piano diventavano sempre più grandi. Arrivato alla macchina, sentii subito un po' di sollievo: ero tornato nel mondo che conoscevo, a pochi passi da quella foresta che ancora mi chiamava.

E ancora mi chiamava. Preso dalla curiosità e da veramente non so cosa, tornai in quel bosco, in quel purgatorio, stavolta con l'accendino. Perché cazzo, una canna in quel posto maledetto dovevo fumarmela. "Fumo sta canna e poi torno a casa, al diavolo l'LSD." Al diavolo. Tornai nel Purgatorio, trovai un ponte naturale fatto di sabbia e argilla che interrompe un fiumiciattolo. Posto perfetto per predatori. Dopo vari tentennamenti, decisi di sedermi, appizzai la canna e cominciai a rilassarmi. I pensieri riguardo possibili pericoli fecero spazio alla calma. Chiusi gli occhi, perché tanto riuscivo a sentire tutto ciò che era intorno a me, quasi come se fossi in uno stato meditativo. Se ci fosse stato un pericolo, l'avrei di certo sentito.

Arrivai a metà canna.

E mi cascò tutto addosso.

La voce dentro la mia testa, che si faceva sempre più insistente, cominciò a fare discorsi strani, del tipo "Ma t'immagini se l'LSD mi facesse perdere il senso della realtà e mi facesse fare qualcosa di veramente stupido, come buttarmi nel fiume?" L'acido che era dentro di me, ormai pienamente attivato dall'erba, sghignazzava con malignità e si scrocchiava le dita in preparazione di un incubo che mi tortura tutt'oggi. Quel pensiero strano, l'idea del perdere il senso della realtà, si tramutò velocemente in realtà. Ovvero, con lo stringere del mio campo visivo e l'aumento delle voci nella mia testa, fece spazio il panico. Scattai in piedi e mi diressi verso il parcheggio, con la consapevolezza che presto avrei perso il senso dell'orientamento. Camminai in fretta sul sentiero in mezzo agli alberi, quel sentiero che non finiva veramente mai. "Sono incastrato in un loop." Grazie a Dio, arrivai a un punto del sentiero dove sapevo che il parcheggio ormai distava poco. Arrivato alla macchina, impanicato come non mai, i miei occhi si fermarono sul finestrino, dove c'era il riflesso di quest'individuo, pallido, con gli occhi scavati, la faccia lunga (vedi "Urlo" di Munch), il respiro affannato e l'aria di un pazzo. Ero io. Salii in macchina e mi accorsi che stavo pericolosamente armeggiando il coltello dalla parte della lama e si fermò tutto per un attimo, quell'attimo che bastava per rimetterlo nella fodera e posarlo lentamente sotto il sedile del passeggero, lontano dai miei spasmi. Le voci tornarono più forti di prima. La parola MUNIESA (non so com'è scritto, ma era pronunciato così) venne ripetuta da decine e decine di voci nella mia testa a volumi e toni diversi. Non sapevo che fare. Andai tra il voler dormire (che imbecille) e il voler rimanere sveglio una dozzina di volte. Tutte le volte che abbassavo il sedile e chiudevo gli occhi, le sensazioni dell'udito, del tatto e dell'olfatto (soprattutto la prima) venivano enfatizzate dal fatto che ormai la vista non c'era più. Al posto di essa c'era il buio delle mie palpebre che faceva da sfondo a linee geometriche particolari che diventavano sfere illuminate da colori inimmaginabili, tutto con MUNIESA, urla, domande e risate che ormai avevano preso il controllo nella mia testa.

Era come se qualcosa mi stesse portando via di forza da quest'esistenza.

Il rumore delle zanzare era assurdo, aprivo gli occhi e ne vedevo una trentina, tutte in macchina, il quale mi faceva abbassare il finestrino per farle uscire, ma poi rialzarlo per paura che n'entrassero altre, per poi riabbassarlo per paura di soffocare, per poi rialzarlo perché soffocare in una macchina era impossibile, per poi riabbassarlo perché però faceva caldo, per poi uscire, fare un giro nel parcheggio vuoto, contornato da alberi che m'osservavano e giudicavano, per poi ripetere il tutto. Una dozzina di volte.

"Ho bisogno d'aiuto".

Quelle parolone che il mio ego ha paura di dover pronunciare nella vita normale, figuriamoci sotto l'effetto di due cartoni d'LSD.
"Chiamo la mamma?"
"Sei impazzito."
"Chiamo la mia ex?"
"Per fare cosa?"
"Chiamo il mio migliore amico?"
"Ti ripeto, per fare cosa?"
"Chiamo la mamma perché mi calmerà"
"La farai impanicare e basta"
ZZZZZZZZ MUNIESA MUNIESA ZZZZZZZ MUNIESAMUNIESAMUNIESZZZZZZZZ.

E d'un tratto la voce della mia mamma. Distante. Piena d'amore. Che mi chiamava per nome, quando ancora non sapevo cosa fosse l'esistenza. Ero neonato o ancora in pancia?

... Macchè, son ancora nella foresta MUNIESAMUNIESAMUNIESAMUNIESAZZZZZZZZZZZZHAHAHA


"Devo prendere una decisione". Il momento era finalmente arrivato. Il panico non andava via, ma la luce del giorno sì. Era quasi tramonto, chissà da quant'era che stavo impazzendo. Chissà da quant'era che ero in quel parcheggio. Il guardiano, che chiude i cancelli di questo diabolico sentiero, pieno d'alligatori, serpenti e falsi speranze, stava arrivando, n'ero sicuro. E m'avrebbe visto nello stato in cui ero, ma soprattutto con addosso erba e strumenti. Presi immediatamente tutta quella roba e la posai accanto a un bastone di legno, un posto dove sapevo di poter ritrovarla il giorno dopo.

Se sarei arrivato al giorno dopo.

Con il cuore in gola, l'ansia nello stomaco, l'universo in testa e gli occhi sbarrati, accesi la macchina, feci manovra e andai piano piano verso l'uscita. Fino a qui tutto bene. A quel punto dovevo "solo" guidare 45 minuti in superstrada per tornare all'Airbnb. Alle 7 di sera, durante il traffico di un normalissimo venerdì nel South Carolina. I finali possibili di questa storia, di questo maledetto viaggio, scorsero davanti ai miei occhi drogati, ma riuscii a tener duro e con musica italiana di sottofondo e il fidato GPS che mi guidava, arrivai sano e salvo all'Airbnb. Ma quei 45 minuti non finivano mai. MI concentrai sulla macchina davanti e a tenerla ad una ragionevole distanza, mentre i miei occhi scattavano ovunque. Ricordo poco di quel tragitto, solo questi semafori che si giravano verso di me quando li passavo e queste decine di zanzare (reali o immaginarie) fastidiose in macchina.

Entrai in casa con una confusione pazzesca. Era davvero possibile che dopo tutto ciò ero sano e salvo in camera, senza aver fatto del male a nessuno e lontano dagli occhi della legge? Le zanzare erano ancora nelle mie orecchie e avevo questa sensazione deprimente che tutto ciò che avevo passato non era realmente successo e che ero ancora nella foresta, in chissà quali condizioni. O forse ero addormentato in macchina, prossimo alla morte o prossimo alla sveglia del guardiano. Chissà, la realtà ormai non aveva più senso, avevo per la prima volta nella mia vita completamente capito e accettato il fatto che ci sono infinite realtà e dimensioni e che noi poveri esseri umani siamo poveri proprio perché cerchiamo di capire, quando in realtà ê tutto incomprensibile.

Mi spogliai e qualcosa cascò per terra. Era mezza canna, quella canna che fece partire tutto e a cui non pensai più dal momento in cui diecimila voci si fecero presenti nella mia testa. Ciò mi fece ovviamente impanicare un pochino, facendomi credere ancora di più che non ero affatto in quella stanza, ma che ero ancora in preda al pericolo, in mezzo alla natura paludosa del South Carolina. Ma ormai il panico immenso era passato; mi feci una doccia calda, che mi calmò un sacco e cominciai a guardare (non so perché) il cartone di Alice nel Paese delle Meraviglie. Oh, ho capito tutto!

Ordinai una pizza da asporto, la mangiai come se non avessi mangiato da giorni e, non contento del tutto, decisi di riprendere la macchina e andare in spiaggia. C'era una bella luna, quasi piena, e volevo finire quella canna, perché, io, diamine, le devo finire le cose. Con la consapevolezza che poteva tornare l'incubo di prima, mi sedetti su quella sabbia fine e cominciai a fumare in santa pace, in silenzio e sotto un cielo bellissimo finché non arrivò questa signora, sui 60 anni, con una bottiglietta di whisky (credo) a sedersi accanto a me, allettata da quel profumino che tanto adoriamo. E a dire il vero, ragazzi, non ho idea di cos'abbiamo parlato, di come si chiama e di quanto tempo passammo insieme. Può darsi che abbia immaginato tutto. So solamente che fu la fine perfetta a un giorno pazzesco.

Un giorno in cui la mia realtà si è frammentata e ricomposta; ma come tutte le cose che sono ricomposte, presenta grandi segni di rottura.


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grub
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Re: Il respiro di una foresta intera - LSD bad trip

Messaggio da grub » gio ott 04, 2018 1:41 am

Caspita, mi spiace per il bad, eppure tutta questa storia ha un non so che di eccessivo alla "Paura e delirio a Las Vegas" che rende il tutto dannatamente interessante da leggere. Almeno puoi consolarti con questo aneddoto. Ma i problemi di cui parli, che ti ha lasciato questa esperienza, in cosa consitono?
Alla fine, il viaggio psichedelico ce lo scegliamo più di quanto immaginiamo. Non siamo in balia di ciò che vediamo, è il subconscio più profondo, sono i nostri desideri inespressi che reclamano di uscire fuori da una breccia che noi stessi abbiamo aperto

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Inìgo
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Re: Il respiro di una foresta intera - LSD bad trip

Messaggio da Inìgo » gio ott 04, 2018 2:01 pm

Le canne quando si sta in acido non sono in nessun modo da prendere sotto gamba, le due sostanze hanno una sinergia pazzesca e (almeno per alcuni, tra cui il sottoscritto) si rischia davvero di passare dei brutti quarti d'ora, completamente staccati dalla "realtà" comune.
Sono contento sia finito tutto bene comunque, se l'avventura è quello che cercavi direi che l'hai trovata alla grande :lol

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Re: Il respiro di una foresta intera - LSD bad trip

Messaggio da _psyc0path_ » sab ott 06, 2018 8:41 pm

Ciao Michael!
Ogni volta che leggo un'esperienza non riesco a definirla e commentarla in quanto tale perchè comunque, per me è pur sempre un racconto. E i racconti che siano in parte o totalmene intrisi di aspetti negativi non preclude il fatto che possano essere piacevoli o istruttivi per il lettore.
La tua avventura ti avrà senza dubbio segnato e insegnato allo stesso tempo, come d'altronde fanno sempre.
Anche io come Grub ero curiosa di sapere quali problemi ti avesse lasciato di preciso
..Sento come un energia invadermi l'esistenza quasi a dirmi "vivi più che puoi e goditi il viaggio.. One life, One chance"

Non induco le persone ad usufruire di stupefacenti.

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LordB
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Re: Il respiro di una foresta intera - LSD bad trip

Messaggio da LordB » lun ott 08, 2018 1:42 pm

Peccato per il bad, però secondo me causato per colpa del fatto che non eri in un posto familiare, la cosa e’ Completamente diversa, poi sopratutto hanno alimentato molto l’ esperienza perché anche io alla mia prima esperienza ho assunto erba e mi hanno portato completamente in un’ altra dimensione. :weed:

MichaelPipicella
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Re: Il respiro di una foresta intera - LSD bad trip

Messaggio da MichaelPipicella » lun ott 08, 2018 11:51 pm

grub ha scritto:
gio ott 04, 2018 1:41 am
Caspita, mi spiace per il bad, eppure tutta questa storia ha un non so che di eccessivo alla "Paura e delirio a Las Vegas" che rende il tutto dannatamente interessante da leggere. Almeno puoi consolarti con questo aneddoto. Ma i problemi di cui parli, che ti ha lasciato questa esperienza, in cosa consitono?
Talvolta ripenso a tutto ciò che è successo e provo un brivido per un "Michael" in un universo parallelo che invece ha ammazzato una famiglia intera in macchina.. Sono convinto al 100% che quel giorno, vedendo la mia realtà frammentarsi dinnanzi a me, ne sia uscito un Michael non solo diverso, ma nettamente turbato. Ti dico che ora, quando fumo tanto, è più facile mi salga l'ansia, cosa che non avevo mai provato prima. Posso menzionare il fatto che mi distraggo più facilmente, ma anche il fatto che il mio modo di pensare è e le decisioni che prendo nella mia vita quotidiana sono diverse, quasi come se fossi una versione diversa di me stesso. Da quell'esperienza lì, ho tanta tanta paura di perdere il senno della ragione un giorno e sento come se dovesse succedere per forza di cose. Come se "Dio" m'avesse dato una pacca sulla fronte e m'avesse detto "TI lascio vivere per ora, ma un giorno te la fo ricacare tutta." In sostanza, ho più pensieri negativi ora, molto più radicati e strani rispetto a prima.

MichaelPipicella
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Re: Il respiro di una foresta intera - LSD bad trip

Messaggio da MichaelPipicella » lun ott 08, 2018 11:53 pm

Inìgo ha scritto:
gio ott 04, 2018 2:01 pm
Le canne quando si sta in acido non sono in nessun modo da prendere sotto gamba, le due sostanze hanno una sinergia pazzesca e (almeno per alcuni, tra cui il sottoscritto) si rischia davvero di passare dei brutti quarti d'ora, completamente staccati dalla "realtà" comune.
Sono contento sia finito tutto bene comunque, se l'avventura è quello che cercavi direi che l'hai trovata alla grande :lol
Magari fosse stato un quarto d'ora hahaha comunque sì, un'avventura lo è stata senz'altro!

MichaelPipicella
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Re: Il respiro di una foresta intera - LSD bad trip

Messaggio da MichaelPipicella » lun ott 08, 2018 11:54 pm

_psyc0path_ ha scritto:
sab ott 06, 2018 8:41 pm
Ciao Michael!
Ogni volta che leggo un'esperienza non riesco a definirla e commentarla in quanto tale perchè comunque, per me è pur sempre un racconto. E i racconti che siano in parte o totalmene intrisi di aspetti negativi non preclude il fatto che possano essere piacevoli o istruttivi per il lettore.
La tua avventura ti avrà senza dubbio segnato e insegnato allo stesso tempo, come d'altronde fanno sempre.
Anche io come Grub ero curiosa di sapere quali problemi ti avesse lasciato di preciso
Hai detto bene, alla fine decido di raccontare le mie storie per dare uno spunto "istruttivo" a chi sta pensando o ha già fatto uso delle stesse sostanze che hanno segnato la mia vita. È giusto raccontare tutto, senza tralasciare nulla, per far vedere le due facce della medaglia. Comunque, ho risposto a Grub per quanto riguarda i miei "problemi"!

MichaelPipicella
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Re: Il respiro di una foresta intera - LSD bad trip

Messaggio da MichaelPipicella » lun ott 08, 2018 11:56 pm

LordB ha scritto:
lun ott 08, 2018 1:42 pm
Peccato per il bad, però secondo me causato per colpa del fatto che non eri in un posto familiare, la cosa e’ Completamente diversa, poi sopratutto hanno alimentato molto l’ esperienza perché anche io alla mia prima esperienza ho assunto erba e mi hanno portato completamente in un’ altra dimensione. :weed:
Senz'altro, la location e la compagnia sono importantissimi. La vita, nel mio caso, mi ha portato a fare una brutta scelta dopo l'altra, appunto perché si vede avevo bisogno di quest'esperienza. Senz'altro m'ha insegnato dibbrutto.

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