DM Tripson ha scritto: ↑gio feb 13, 2020 11:02 am
Se gli psichedelici fossero liberi non credo che ci sarebbe la fila per usarli
Se lo fossero no, ma se lo diventassero d'un tratto? Il problema sarebbe la visibilità mediatica immediata, l'accesso di pubblici vastissimi a certi argomenti, che creerebbe un caos indescrivibile e sicuramente sarebbe dannoso. Per questioni così delicate ci vorrebbero transizioni graduali e progressive, tempi lunghi. Purtroppo invece ogni volta che qualcuno tenta con una legge innovativa di operare una transizione anche piccola e "esplorativa" (per esempio una boiata insignificante come la cannabis col THC sotto lo 0,5%) viene subito scatenata la polemica sull'argomento, sia per fini politici che mediatici, ma sempre legati a convenienze di... Audience.
Così un fatto semplice viene gonfiato e distorto fino a gridare allo Stato-Spacciatore e buttarla in caciara, perché poi a quello si vuole arrivare: politica e media si nutrono di separazioni apparenti, di schieramenti fittizi, di false divisioni, vale a dire di ignoranza.
Per questo l'insegnamento a scuola sarebbe pura utopia. Invece l'idea di un patentino, o di, non so, piccole associazioni autorizzate che diffondano cultura psichedelica e norme di sicurezza di base SOLO AGLI INTERESSATI potrebbe funzionare. Non bisognerebbe attrarre l'attenzione di nessuno che non fosse interessato. Un grosso pericolo sarebbe chi osserva da fuori e non esperisce, e giudica, alimenta il pregiudizio...
Invece dovrebbe essere una cosa silenziosa e di nicchia, tranquilla, scevra da esaltazioni. Il primo lavoro sarebbe la creazione di una minoranza più possibile coesa di persone che hanno avuto esperienza o almeno che sono realmente informate. Quella sarebbe la base, l'unica base solida per procedere oltre.
E l'istituzione di questi primi "nuclei" dovrebbe avvenire con uno schiocco di dita, senza discussioni. Il "dialogo democratico" sarebbe in grado di affossare tutto il buono di una cosa del genere prima ancora di attuarla.
Poi vabbè, per fare cose del genere con gli psichedelici migliori, prima andrebbe spianata la strada con la cannabis almeno a livello culturale. Non dico a livello di uso, perché purtroppo la cannabis con la sua variabilità di effetti, possibilità anche notevole di dipendenza e imprevedibilità si offre molto bene a creare confusione fra gli stessi utenti, oltre che all'opinione pubblica, circa la sua natura.
Però almeno andrebbe chiarito a livello informativo tutto quanto riguarda la cannabis, e per farlo andrebbe combattuta la cultura dell'alcol, che, imperante, determina l'approccio delle persone all'erba come a una sostanza facile (prendo x per avere effetto y).
Insomma un lavorone. Se si partisse ADESSO a muoversi politicamente in questo senso, ci vorrebbero minimo dieci anni per questa prima fase. altri 5-10 per la legalizzazione della cannabis. Poi la strada sarebbe in discesa, ma tra l'avviamento dei primi nuclei esploratovi psichedelici e la loro sedimentazione passerebbero almeno 10 anni. Il tutto senza contare la guerra politico-mediatica che verrebbe scatenata dall'inizio. in ogni momento il progetto potrebbe cadere tutto insieme come abbattuto da una ruspa (...)
E per finire, la parte più difficile, l'inizio del processo di informazione senza uso, richiederebbe una minoranza PRAPARATA e MOTIVATA di persone disposte a dedicare il loro tempo a questa evangelizzazione senza averne nulla in cambio, perché ancora non ci sarebbe nessun "mestiere" o simili istituzionalizzato a riguardo. In pratica un'iniziativa civile, già disperata in partenza, per cui servirebbe un migliaio almeno di persone con una preparazione specifica e motivate al punto di fare due lavori: il loro più questa specie di conduzione autonoma di un partito, ma pure più difficile, per la totale assenza di fondi e la difficoltà del tema portato avanti.
E noi siamo ancora qua a citofonare ai tunisini per chiedere se spacciano
ciaooooo