Ayahuasca e linguaggio
Inviato: mar giu 25, 2019 12:53 pm
Abbiamo detto che la coscienza è basata sul linguaggio. Ciò significa che i tentativi di intere generazioni di trovare l’origine della coscienza nell’evoluzione animale sono stati impropri e inutili. Se la coscienza è un gruppo di operazioni apprese sulla base del linguaggio, ne consegue che soltanto le specie dotate di linguaggio sono dotate di coscienza e che, nonostante le recenti opinabili discussioni sul linguaggio dei segni negli scimpanzé e sui sistemi di comunicazione animale, essa si sviluppò soltanto negli esseri umani, e solo a un certo punto, dopo l’evoluzione del linguaggio - Julian Jaynes
La coscienza, essendo strettamente legata alla comunicazione, più che al linguaggio, ha gradi differenti e diversi stadi evolutivi.
I delfini comunicano tra loro, posseggono un linguaggio che, forse, noi giudichiamo primitivo ma che, per quella specie, è assolutamente funzionale.
Nel caso dell'essere umano, la comunicazione ed il linguaggio che utilizza sembra non essere più funzionale alla specie in quanto la sta portando verso l'infelicità, la frustrazione, l'autodistruzione.
La coscienza, conseguenza diretta di questo linguaggio, si è ammalata, si ritira dall'essere umano che non comprende più i suoi fratelli e si chiude nella paura e nell'odio.
Anche per questo motivo, a mio avviso, si ricercano certe droghe psichedeliche, non solo per lo sballo in sé ma per trovare un linguaggio più fluido, slegato dai condizionamenti sociali, maggiormente libero e veloce.
L'Ayahuasca muove velocemente la mia mente e mi permette di fare connessioni che, altrimenti, non vedrei, non raggiungerei in tempi così brevi.
Mi dona un linguaggio nuovo, molto più leggero perché primitivo, archetipo, simbolico.
Le parole non sono più necessarie. Quelle stesse parole, spesso oggetto di fraintendimenti, di errori e di malintesi vengono sostituite da immagini chiarissime, impossibili da equivocare e contenenti una verità colma di gioia!
La religione lo chiama Spirito Santo.
Io, essendo un po' allergica a definizioni dogmatiche, ho cercato di capire il senso di un concetto ancora piuttosto fumoso e devo dire che tale comunicazione limpida, feconda e gioiosa con il proprio sé è ciò che più ci si avvicina.
La razza umana, perdendo il contatto comunicativo con il proprio fratello, lo ha perduto anche con il proprio sé e viceversa.
Siamo profondamente confusi perché combattuti tra ciò che intimamente siamo e ciò che la società, che noi stessi abbiamo creato, ci chiede di essere.
Perciò il linguaggio risulta distorto, incongruente, squilibrato... direi perfino schizoide.
La parola cozza contro l'essenza. L'azione lotta con il pensiero. Ed è il caos.
Un caos destinato ad aumentare, ad ingigantire, a distruggere ciò che non vuole evolvere, che non si adatta, che non è funzionale.
Esotericamente il caos è prodromo di una nuova nascita, di un nuovo inizio, contiene cioè il seme fecondante per una nuova strutturazione comunicativa e, quindi, sociale.
L'Ayahuasca sta avendo un ruolo attivo nella trasformazione del linguaggio umano ma, proprio perché attivamente curativa delle distorsioni umane che lottano per sopravvivere, verrà resa illegale.
Il prossimo difficile passo che si prospetta all'umanità, quindi, è quello di strapparsi le ali, di volare senza l'aiuto di sostanze, consapevoli che questa sfida è alla nostra portata.
La coscienza, essendo strettamente legata alla comunicazione, più che al linguaggio, ha gradi differenti e diversi stadi evolutivi.
I delfini comunicano tra loro, posseggono un linguaggio che, forse, noi giudichiamo primitivo ma che, per quella specie, è assolutamente funzionale.
Nel caso dell'essere umano, la comunicazione ed il linguaggio che utilizza sembra non essere più funzionale alla specie in quanto la sta portando verso l'infelicità, la frustrazione, l'autodistruzione.
La coscienza, conseguenza diretta di questo linguaggio, si è ammalata, si ritira dall'essere umano che non comprende più i suoi fratelli e si chiude nella paura e nell'odio.
Anche per questo motivo, a mio avviso, si ricercano certe droghe psichedeliche, non solo per lo sballo in sé ma per trovare un linguaggio più fluido, slegato dai condizionamenti sociali, maggiormente libero e veloce.
L'Ayahuasca muove velocemente la mia mente e mi permette di fare connessioni che, altrimenti, non vedrei, non raggiungerei in tempi così brevi.
Mi dona un linguaggio nuovo, molto più leggero perché primitivo, archetipo, simbolico.
Le parole non sono più necessarie. Quelle stesse parole, spesso oggetto di fraintendimenti, di errori e di malintesi vengono sostituite da immagini chiarissime, impossibili da equivocare e contenenti una verità colma di gioia!
La religione lo chiama Spirito Santo.
Io, essendo un po' allergica a definizioni dogmatiche, ho cercato di capire il senso di un concetto ancora piuttosto fumoso e devo dire che tale comunicazione limpida, feconda e gioiosa con il proprio sé è ciò che più ci si avvicina.
La razza umana, perdendo il contatto comunicativo con il proprio fratello, lo ha perduto anche con il proprio sé e viceversa.
Siamo profondamente confusi perché combattuti tra ciò che intimamente siamo e ciò che la società, che noi stessi abbiamo creato, ci chiede di essere.
Perciò il linguaggio risulta distorto, incongruente, squilibrato... direi perfino schizoide.
La parola cozza contro l'essenza. L'azione lotta con il pensiero. Ed è il caos.
Un caos destinato ad aumentare, ad ingigantire, a distruggere ciò che non vuole evolvere, che non si adatta, che non è funzionale.
Esotericamente il caos è prodromo di una nuova nascita, di un nuovo inizio, contiene cioè il seme fecondante per una nuova strutturazione comunicativa e, quindi, sociale.
L'Ayahuasca sta avendo un ruolo attivo nella trasformazione del linguaggio umano ma, proprio perché attivamente curativa delle distorsioni umane che lottano per sopravvivere, verrà resa illegale.
Il prossimo difficile passo che si prospetta all'umanità, quindi, è quello di strapparsi le ali, di volare senza l'aiuto di sostanze, consapevoli che questa sfida è alla nostra portata.