Ayahuasca - Do It Yourself

Discussioni generiche sulle piante
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Benway
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Ayahuasca - Do It Yourself

Messaggio da Benway » sab gen 02, 2016 6:25 pm

Salve a tutti, sono nuovo della vostra comunità, anche se da molto vi uso indirettamente come fonte d'utili informazioni. Apro questa discussione perchè siceramente mi sono sbellicato dal ridere a leggere sul vecchio forum i vostri resoconti di esperienze con l'Ayahuasca International Italia e altre organizzazioni. Giusto per far capire di cosa parlo riporto i link che M⊙nad ha gentilmente postato in un'altra discussione:
http://www.psychonaut.com/primi-passi/5 ... talia.html
http://www.psychonaut.com/psichedelia-e ... ontro.html

Bene, penso sinceramente di conoscere di persona diversi di voi. Di sicuro ci siamo parlati, magari anche per poco e sicuramente abbiamo condiviso tutti lo stesso cesso ;)

Metto da subito le mani avanti....Non apro questo argomento per parlare male di qualcuno o per lamentarsi di quanto siano approfittatrici o incompetenti certe organizzazioni!!

Voglio però raccontare la mia esperienza in breve e sipegare nel contempo le ragioni per cui apro questo thread.
La mia prima esperienza con l'Aya risale a poco più di un anno fa. Mi ero documentato più che potevo e come potevo. Alla fine decisi di contattare i soci dell'Ayahuasca Italia e qualche campanello d'allarme già mi suonava, ma ero deciso e volevo tentare. Avevo scartato il Santo Daime perchè i racconti di ore a cantare le lodi del signore un pò m'atterivano :shock: .
Il primo incontro con loro fu strano. Alla seconda telefonata, a bonifico versato, mi beccai dello "sbirro". Sdrammatizzai abilmente, ma ciò mi fece capire che c'era qualcosa che non andava e soprattutto che c'era molta paranoia nell'aria. L'incontro doveva essere a Milano, ma di colpo lo spostarono sulle montagne di Bergamo. Mi sembrava di partecipare ad un rave illegale ed ero fra i sospettati di qualcosa che non capivo bene.
Arrivato al luogo tutto cambiò. Trovai gente affabile e molto gentile. Fui tra i fortunati che occuparono uno dei letti a castello nelle camere al piano superiore con bagno incluso. I meno fortunati rimasero ammassati in un salone. Lo stesso dove si svolse la cerimonia. Partecipai a tutte due i giorni che comprendevano 3 tome e 2 rinforzi. Fu una strana e bella esperienza. Fui fortunato ad incontratre fra i partecipanti delle persone bellissime che ancora ricordo con piacere. Rimasi un pò stranito da quella che loro chiamavano "integrazione"....pugni su cuscini, scene di pianto liberatorie, auto flagellamenti psicologici, insomma.....tutta gente che era stitica emozionalmente e da un pò aveva necessità di cacare. Ad alcuni la cosa sembrava aver fatto bene, ad altri no. Altri ancora erano scappati spaventati dopo la prima sera. Altri erano basiti e un pò incazzati. Personalmente ero contento della mia prima esperienza in quel manicomio e mi ci sarebbe voluta una settimana per elaborare che avevo tra le mani qualcosa di veramente potente ( una potente medicina ), ma che l'avevo vista agire in un contesto pre-costruito per noi occidentali. L'unico modo era andare a berla nella Selva, ma come? Troppi soldi...

Così attesi mesi e ritentai scoprendo che l'associazione si era stabilita nella mia stessa regione. Andai al primo incontro informale. La scuola ayahuaschera era in fase di formazione e non m'interessava...continuava a girami in testa una domanda infantile: ma perchè una scuola'??? Comunque riprovai...una sola notte vicino a Torino dove feci 1 toma e 1 rinforzo. Conoscevo chi conduceva la cerimonia e quando mi vide a tarda notte ancora attivo mi reagalò 1 toma extra. Quella volta ebbi effetti molto fisici e mi ben predispose per affrontare tutta l'estate, ma c'era qualcosa che non andava.... Erano diventati un'associazione. Avevano creato una scuola per formare loro facilitatori. Avevano sedi in tutto il mondo e diversi dei vecchi facilitatori s'erano allontanati creando altre associazioni indipendenti. Il tutto mi puzzava di scientology...di multinazionale.
In più ora mi sorgeva spontanea una nuova domanda....ma perchè davano per scontato che tutti i partecipanti fossero malati??? Insomma....dicevano anche che si poteva fare per crescita personale, ma poi venivi trattato come un malato o qualcuno con blocchi. Faccio un esempio...se vomitavi quasi subito ( come mi è capitato più volte ) non era a causa degli alcaloidi appena ingeriti che sballando il ph della stomaco attivano il sitema tampone ( risolvibile con un succhino 1 parte limone + 2 parti arancia ), ma era colpa di qualche blocco emozionale, problema esistenziale o con i genitori. No, cazzo! :evil:
Certo che se dessero a tutti il succhino allora sarebbero la metà a vomitare e per altre cause.

L'estate era passata e mi era tornata voglia di sperimentare con l'Aya. dopotutto non avevo ancora "volato" come certi racconti descrivono. Cercavo l'attimo giusto, ma tutte le cerimonie erano in concomitanza con miei giorni lavorativi...forse era un segno, ma ero impaziente. Così decisi di acquistare su interntet i componenti necessari per cucinarmela. Una vocina continuava a sussurrarmi "fallo tu, fallo tu, fidati che ti viene bene", ma ero un pò terrorizzato. Anche perchè sapevo di amici che l'avevano cucinata in passato ed erano stati male quasi da ospedale. Il pacco arrivò senza problemi, ma dopotutto i due componenti in Italia sono legali e possono essere posseduti. Aspettai...volevo bere prima da altri per chiedere il permesso alla stessa Aya di essere cucinata da me. So che può sembrare una follia, ma mi sembrava il modo giusto di procedere. Non ero e non sono un Taita ( sciamano ) o un ayahuaschero. Mi sembrava di commettere una sorta di sacrilegio.
Tornai finalmente a Torino la prima sessione di musica dal vivo durante una cerimonia, comprensiva di bagno di gong, fumigazioni varie, 2 tome e 1 rinforzo. Chiesi il permesso, ma al posto di ottenere risposte me ne tornai a casa con un bel mal di testa da avvelenamento ( caffè e MAO inibitori sono da evitare, ma nessuno te lo dice... ) e una strana incazzatura da nulla di fatto. Avevo passato la notte fuori a fumare e chiacchierare con chi passava, mente il piano di sopra era monopolizzato da urlatori fasulli che non stavano realmente cacciando i demoni, ma piuttosto chiedevano l'attenzione di tutto e tutti senza riceverla. I facilitatori non fecero nulla per "farli esplodere" nel giusto modo e loro contiunarono fin oltre l'alba senza quasi più voce. Un viaggio malandato in Aya ti si appiccica addosso e crea una sorta d'incazzatura costante. Però, durante l'ultima cerimonia, avevo recuperato il numero dei "dissidenti", ossia quelli che erano andati via creando associazioni parallele. Loro ti facevano tomare da solo, senza il rischio di urlatori. Decisi di tentare..

Chiamerò questa associazione i "dissidenti" perchè non mi va di far pubblicità a nessuno. Chi sà ha già capito di chi parlo. Devo dire che da loro mi sono trovato molto bene. Ambiente molto gradevole, cucina ottima e abbondante, ottimo campionario di Aya diverse e possibilità di diverse tome in una sessione. Arrivai a 4 di differenti cucine e tipi, ma le vomitai tutte quasi subito ( non sapevo ancora del succhino.. ) e anche là non ottenni risposta, non viaggiai. Però non ero stato male e l'esperienza mi aveva dato da pensare..

Presi coraggio e cucinai. La prima volta ottenni risultati che mai avevo raggiunto con le associazioni. La seconda volta sbagliai qualcosa ( unii cannabis per spingere il DMT...funziona, ma il mal di testa che arriva è mortale ) e ne uscii mezzo avvelenato. La terza è avvenuta la notte di capodanno e devo dire che è andata benissimo ( no vomito, ma tanto sonno dopo un pò ) e la quarta sta raffreddando ora in preparazione dell'ultimo filtraggio prima della condensazione.

Dopo tutte queste esperienze direi che il meglio è arrivare a cucinarsela da soli. In questo modo ognuno potrà sacarlizzarla o meno alla sua maniera, scegliendo l'ambiente e la musica con cui fare il viaggio per ottenere i risulati migliori su misura per lui/lei. Sono le piante a fare da maestre e non servono "guru" umani. Le piante parlano sempre in modo chiaro.

Certo che per casi particolari di blocchi, traumi, violenze subite, magari si ha bisogno di un'aiuto esterno e a questo punto dei bravi facilitatori possono fare la differenza. Dipende sempre se si è abbastanza forti da lottare o serve aiuto e bisogna sempre ben valutare a chi si chiede.

L'idea di questo thread è di raccogliere e confrontare le esperienze di chi l'ha provata oppure se la cucina.
A breve vi posto la mia ricetta. Sarei curioso di confrontarla con le vostre.

Ora scappo che la "nonnina" attende e se vi farà piacere vi racconterò com'è andata ;)


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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da BlindFaith » dom gen 03, 2016 1:53 pm

sarei ben felice di sapere come va, essendo un po' scettico riguardo alle associazioni e un po' spavaldo riguardo alla mia capacità di meditare, da solo, con le sostanze.
Non ho mai provato l'aya ma mi piacerebbe davvero fare la prima esperienza a breve, e la 'ricetta' che ho in mente non è proprio base, include anche piante non contenenti dmt.
ho anche parlato con altri utenti di psiconauti riguardo alla importanza di mettersi nelle mani di uno sciamano ma nonostante sia consigliato sento che non è la mia via..
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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da Benway » lun gen 04, 2016 12:55 pm

Come te sono molto scettico in merito alle associazioni ( dopotutto ognuno "tira acqua al suo mulino" ), ma ho iniziato con loro per colmare la mia inesperienza e creare metodi di confronto. Trovo che sia difficile cucinare qualcosa che non si ha mai assaggiato o provato. Non si hanno metodi di confronto per capire se si ha fatto un buon lavoro oppure no. In più ero curioso di vedere che ambiente avesse creato l'Aya in un posto come l'Italia..curiosità ormai appagata.

In merito a "mettersi nelle mani di uno sciamano"....bhè, si, ma vanne a trovare uno a portata di mano...
Come minimo bisogna recarsi in Sud America e avere una bella "botta di culo".
E' ben risaputo che gli sciamani ( taita in caso dell'ayahuasca ) altro non sono che medici tribali specializzati. Visto che in qualsiasi società "sana" il sacro e il profano coesistono senza problemi, lo sciamano è anche il "pontefice" ( intermediario fra gli Spiriti e l'uomo ) e sfrutta questa sua abilità anche per diagnosticare e curare ( oltre che per altri scopi legati a caccia, fertilità, tempo atmosferico, cerimonie, etc.. ).
A parer mio si va dal medico solo se si è malati. Dunque ok lo sciamano, ma lo cercherei solo se avessi seri problemi o malattie da risolvere e comunque dovrei cercare lo sciamano giusto per curare il mio male ( come dicevo sono molto specializzati ). Per chi usa l'Aya per "migliorarsi" e per altri scopi non serve uno sciamano. Servono solo un buon intento, una buona consapevolezza di cosa si sta facendo e tanta pazienza.

Per quanto riguarda la mia esperienza personale posso affermare che sto ottenendo risultati sempre più soddisfacenti. Mano a mano che la cucino imparo e riesco a farla meglio. Con il metodo del succhino per ingannare il sitema tampone dello stomaco ormai non vomito più e riesco a digerire tutto. L'ultima volta mi ha dato una bella "frullata" e poi mi ha fatto scivolare in un sonno colorato e delirante. Mi sono risvegliato dopo due ore ancora sotto effetto, ma con effetti diversi rispetto al momento della frullata. Ero ( e sono tuttora ) pervaso da un senso di benessere totale. Creatività e voglia d'iniziativa sono cresciute, ma senza scalfire la tranquillità. Bere l'Aya è un pò come risintonizzare una vecchia radio con frequenze ormai obsolete. La cosa bella è che, essendo una medicina, questa armonizzazione delle frequenze è permanente.

Fino ad ora ho cucinato:
50g di Banisteriopsis caapi "Ourinhos" ( tritati per comodità, ma vorrei provare la liana intera.. )
+
50g di Chacruna (Psychotria viridis)
In due pentole separate d'acciaio ( importante!!! ) con 2 lt. d'h2o e mezzo limone a pentola. Questo procedimento lo ripeto finchè serve.
Cucino un totale di circa 15 ore divise in due giorni ( cucinare l'Aya è impegnativo!! ). Le prime due bolliture le faccio a fuoco non troppo alto e non le filtro ma, ad esaurimento h2o, rimetto acqua e limone senza spegnere.
Le ultime tre bolliture le filtro attraverso una maglietta di cotone bianco tutte dentro un'unica pentola. Questo perchè la assumo in modo "tradizionale", cioè bevo tutto in un'unica pozione. Ho provato a bere prima la Banisteriopsis e poi la Psychotria viridis ( come consigliato su vari forum ), ma il mio corpo sopporta una sola "poltiglia"....due sono sbocco a getto assicurato! Quando sono pronto condenso il tutto fino ad avere circa mezzo bicchiere di quasi melassa, ma molto acquosa. Preparo il succo ( 1/2 limone + 1 arancio ) e bevo l'Aya ancora tiepida ( trovo che smitighi molto il gusto ) intervallandola con il primo.
In merito al gusto vorrei spendere due parole....all'inizio tutti dicono "Mmmm, ma non è male!". Alcuni la paragonano alla liquirizia, ma con qualcosa di marcio e di terroso. Poi più la si beve e più si comincia a dire "Cazzo, ma fa veramente schifo!!" fino ad arrivare al punto che quando si sente l'odore ( e si diventa molto sensibili ) lo stomaco ha un paio di convulsioni involontarie. Non so se questo vale per tutti, ma molti me l'hanno confermato e sono tra quelli ;)
Tutto il materiale solido non lo butto, ma lo tengo e lo faccio bollire altre 6/7h il giorno dopo e ribevo alla sera. Questa seconda toma la chiamo "la slavata", ma alcune volte crea piacevoli effetti e trovo che faccia da fissante per il viaggio principale.

Ora mi piacerebbe sapere le vostre di ricette.
Avete mai provato con una dose di 100g+100g o superiore?
Che limite di dosaggio avete dovuto raggiungere per arrivare a scatenare tutta la potenza del dmt?
Per concludere, quali sono i vostri report sugli effetti con una dose come la mia 50g+50g?

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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da BlindFaith » lun gen 04, 2016 10:19 pm

Mah io mi tengo su dosaggi piu bassi quando lo faccio..penso userò 10g di Acacia confusa, 5g di Peganum harmala, 5g di Virola peruviana, 5g di Ajos sacha e 5g di Ilex guayusa.
e probabilmente dividero in due tome a parte l'infuso di Peganum harmala.
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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da Benway » mar gen 05, 2016 5:43 pm

Interessante...dunque hai intenzione di cucinarti una farmahuasca. Non ho mai provato con equivalenti...
Fammi sapere come ti è andata. Sono molto curioso in merito agli effetti..

Da quanto ne so sui dosaggi, se si usa Chacruna e Banisteriopsis, 50+50 è considerata una dose medio/buona e per me la trovo ok.
Le dosi alte partono dai 75 ai 100 e molto alte dai 100 ai 150.
Vi risulta anche a voi?

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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da Benway » gio gen 07, 2016 2:20 pm

Avrei un'altra domanda tecnica...
Qualcuno di voi ha mai provato ad usare al posto della liana tritata uno dei seguenti prodotti?

- Banisteriopsis caapi resina
Ho visto il 10g...ma ce ne andrebbe almeno 3 volte tanto dunque risulterebbe più costosa della liana pura per poi ottenere gli stessi effetti.

- BANISTERIOPSIS CAAPI RED VINE LIQUID 10:1 ( 250 gram b. caapi Red Vine = 1 bottle, containing 25 ml Liquid caapi extract )
- BANISTERIOPSIS CAAPI RED VINE LIQUID 30:1 ( 100 gram b. caapi Red Vine = 1 bottle, containing 25 ml Liquid caapi extract )
Questa sembra interessante e sembrerebbe far risparmiare tempo....anche se degli intrugli altrui ( venduti su internet da aziende specializzate poi.. ) non ho molta fiducia.

Sapete dirmi qualcosa?

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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da BlindFaith » ven gen 08, 2016 12:11 am

Benway ha scritto:Interessante...dunque hai intenzione di cucinarti una farmahuasca. Non ho mai provato con equivalenti...
da quello che ho capito io non si tratta di pharmahuasca (in quanto non si tratta di assumere capsule riempite con gli estratti delle piante che useresti) ma di anahuasca (analogue of ayahuasca=anahuasca)(perchè appunto si tratta comunque di fare il decotto con le varie piante che intendi usare ma sostituendo la Banisteropsis caapi con altre piante fonti di mao-i, nel mio caso e nella maggior parte dei casi che ho letto Ruta siriaca).
Benway ha scritto:Avrei un'altra domanda tecnica...
Qualcuno di voi ha mai provato ad usare al posto della liana tritata uno dei seguenti prodotti?

- Banisteriopsis caapi resina
Ho visto il 10g...ma ce ne andrebbe almeno 3 volte tanto dunque risulterebbe più costosa della liana pura per poi ottenere gli stessi effetti.

- BANISTERIOPSIS CAAPI RED VINE LIQUID 10:1 ( 250 gram b. caapi Red Vine = 1 bottle, containing 25 ml Liquid caapi extract )
- BANISTERIOPSIS CAAPI RED VINE LIQUID 30:1 ( 100 gram b. caapi Red Vine = 1 bottle, containing 25 ml Liquid caapi extract )
Questa sembra interessante e sembrerebbe far risparmiare tempo....anche se degli intrugli altrui ( venduti su internet da aziende specializzate poi.. ) non ho molta fiducia.

Sapete dirmi qualcosa?
dall'alto della mia ignoranza penso che l'unico vantaggio sia che ti eviti tutti i tannini del legno che sono pesanti nello stomaco e che danno nausea, ma se col succhino riesci a cavartela allora hai raggiunto gia il risultato..
poi sicuramente risparmi un sacco di tempo, dovresti solo aggiungere l'estratto di caapi al decotto contenente dmt, giusto?
o sto dicendo una marea nera di minchiate senza senso?? :D

comunque non ne so un cazzo se non da quello che ho letto in rete, quindi la mia risposta è totalmente autogenerata e puo essere sbagliata..speriamo qualcuno ci illumini, qualcuno con esperienza... :ugeek:
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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da Benway » sab gen 09, 2016 3:27 pm

BlindFaith ha scritto: da quello che ho capito io non si tratta di pharmahuasca (in quanto non si tratta di assumere capsule riempite con gli estratti delle piante che useresti) ma di anahuasca (analogue of ayahuasca=anahuasca)
Si hai ragione, confusione mia.... :weed:
Tra l'altro tutto ciò mi ha fatto scattare un neurone antico e sono andato a scavare nei miei archivi cartacei. Penso lo conoscerai, ma sul n°2 di Altrove c'è un articolo molto interessante in merito:
Jonathan Ott - Ayahuasca e analoghi dell'ayahuasca. Enteogeni universali per il prossimo millennio.
Per comodità di tutti ho trovato anche il link dello stesso articolo on line:
http://psiconautica.in/index.php/sostan ... -millennio
Si tratta di un articolo un pò datato ( 1995 circa ), ma sempre attuale.

In merito alla Banisteriopsis, sempre sullo stesso sito, ho trovato questo interessante articolo d'approfondimento:
http://psiconautica.in/index.php/sostan ... psis-caapi
Fino ad ora, come già dicevo, ho usato solo la gialla, ma la Caapi rossa m'incuriosice molto...
Mi sa che prima o poi faccio la cazzata e la provo ( magari untita alla Mimosa...anch'essa, per me, una sconosciuta ).
BlindFaith ha scritto: poi sicuramente risparmi un sacco di tempo, dovresti solo aggiungere l'estratto di caapi al decotto contenente dmt, giusto?
o sto dicendo una marea nera di minchiate senza senso?? :D
Anche a me verrebbe da fare così. Oppure la si diluisce un un pò di h2o e la si beve prima.
Pensavo alle proporzioni...Se: 250 gram b. caapi Red Vine = 1 bottle, containing 25 ml Liquid caapi extract - allora per tenermi sul dosaggio classico per me dovrei usare 5ml = 50g.

Comunque rimango anch'io in attesa che qualcuno di più esperto di noi ci illumini :geek:

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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da LaFouine » dom gen 10, 2016 9:25 pm

mi immagino si il perchè della scuola e il perchè cercano raduni...coem in tutte le cose cercano di guadagnarci,anceh quelli del pd avevano fatto una scuolain toscana!sempre per lucrarci,perchè se ce la fa di maio a fare il presidente della camera...ditemi voi perchè cera la scuola...
Hai fatto un bel thread e ti approcci bene.pero molla sta roba in europa avete tante altre belle piante,sai che taytay in quechua significa papa?chi ti avrebbe detto che un sacerdote in amazzonia si chiama cosi?nell amazonas peruviana non lo mai sentito dire questo.
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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da BlindFaith » lun gen 11, 2016 12:23 pm

Ciao LaFouine! perchè consigli di rinunciare?
"Pronto, Barbarella! Sei una tipica terricola femmina??" (cit. SuBuRbAsS)

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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da Benway » mar gen 12, 2016 2:38 pm

Taytay in quechua = papà
....Non lo sapevo, grazie dell'informazione! :)

Come BlindFaith anch'io sono molto curioso. Se l'approccio è buono perchè ci consigli di mollare?

Comunque in Italia si sono tentati anche altri approcci all'argomento oltre a quelli già conosciuti delle varie associazioni e privati che organizzano cerimonie a scopo terapeutico ( chiaramente lucrandoci ).
Eccovi un altro articolo riguardante una ricerca un pò datata ( 1992-93 ) apparso sul n°6 di Altrove - Ricerca Psicodinamica con Ayahuasca di Marco Margnelli - http://www.metapsichica.it/aism/index.p ... Itemid=117

Per comodità di tutti riporto anche il link di una buona bibliografia di materiale in italiano sempre sull'argomento
( santo Samorini! ): http://samorini.it/site/documentazione/ ... ayahuasca/

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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da Benway » mer gen 13, 2016 2:59 pm

Fino ad ora ho linkato solo articoli rislenti agli anni '90, ma qual'è la situazione attuale in Italia?

Mi viene da pensare che sia questa:
- Tutti gli studi scientifici e medici sull'argomento sembrano essere stati accantonati e dimenticati. Magari è a causa solo di una mia mancanza d'informazioni. Se qualcuno di voi sa di studi attuali sull'argomento è libero di postare tutte le info in merito.
- Col passare del tempo le varie "associazioni" ( comprendo anche i privati pseudo o reali sciamani che lavorano "nel settore" ) hanno "monopolizzato" l'uso della medicina per il loro scopi semi scarali e pseudo terapeutici. Sottolineo che il più delle volte la loro conoscenza della sostanza a livello farmaceutico è scarsa. Per esempio non danno nessuna istruzione di diete da seguire per un paio di giorni dopo la cerimonia. Ricordo sempre che si hanno a che fare con MAO inibitori e il rischio d'avvelenamento post cerimonia è elevato ( basta una tazza di caffè di troppo a stomaco vuoto per un bella emicrania e se si vuol finire all'ospedale bastano invece una bistecca al sangue e mezza bottiglia di vino rosso).
- Rimangono il liberi ricercatori, gli "psiconauti", persi in un mare di nozioni più o meno buone. Questa categoria è a sè, dato che si tratta di persone che la cucinano solo per loro ( non lucrandoci, ma spendendo ) e la usano per un proprio accrescimento personale. Dunque questo utilizzo rimane relegato in ambiente più o meno privato ( per fortuna gli psiconauti tendono a scrivere i report delle loro esperienze e a dibattere sui forum specializzati ).

Eccovi un articolo recente apparso su "Il fatto quotidiano" datato 01/10/2015:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... d/2086898/
Consiglio vivamente di leggere anche i commenti delle persone in fondo all'articolo.

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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da LaFouine » mer gen 13, 2016 3:13 pm

dico di mollare perchè non è una cosa per europei, e non si trovano sacerdoti che sono in grado di fare queste cose come dio comanda,in europa è pieno di tante alter piante usate quelle sono piu in sintonia con voi,inoltre tutti i viaggi che la gente fa,sono solo delle ovvieta messe sotto il naso.magari vedi che tu litighi e poi stai male(è normale)ti rivedi che corri in bici e cadi e hai paura ma ti rialzie riparti e tu pensi al coraggio che hai avuto. insomma tutte cose che molti di voi sanno gia.se poi volete lo sballo allora prendetevi dell'uva fateci del vino e poi bevetene due biccheiri di vino vostro fatto solo con uva, io provai e era una bomba!anche solo un bicchiere pareva di averne mangiato 1 bottiglia :)
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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da Benway » mer gen 13, 2016 5:11 pm

LaFouine ha scritto:dico di mollare perchè non è una cosa per europei
Ai ai ai....con questa affermazione t'addentri in un campo minato. Potresti spiegarti meglio?
La Madre Terra ( Pachamama se preferisci ), non è forse la stessa per tutti?
Non siamo forse tutti delle "scimmie urlanti"? Dunque...da dove deriva il diritto di utilizzo di piante da parte di una scimmia rispetto ad un'altra? Le piante crescono sulla base di condizioni favorevoli e non gliene frega nulla di una terra rispetto ad un'altra. Se ci fossero condizioni propizie sicuramente le varie piante di cui parliamo crescerebbero anche in Europa.
LaFouine ha scritto:e non si trovano sacerdoti che sono in grado di fare queste cose come dio comanda
Questo è dannatamente vero!
Per questo noi occidentali/europei abbiamo come unica via quella di farci insegnare direttamente dalle piante.
Non abbiamo una cultura che ci insegni e integri nella nostra vita fin da bambini esperienze mistiche causate dall'uso di piante enteogene o psichedeliche. E' vero che siamo dei bambini davanti all'universo dell'Aya, ma i bambini imparano...e se proprio interessa l'uso tradizionale allora, qualsiasi bambino che voglia imparare, dovrà per forza andare a vivere l'eperienza in Sud America. Qualche mese a contatto con le popolazioni che la usano tradizionalmente sarebbe il top. Però non tutti i bambini nascono carcichi di soldi...dunque questo passaggio potrebbe richiedere anni di sacrifici e risparmi.
LaFouine ha scritto:inoltre tutti i viaggi che la gente fa,sono solo delle ovvieta messe sotto il naso.magari vedi che tu litighi e poi stai male(è normale)ti rivedi che corri in bici e cadi e hai paura ma ti rialzie riparti e tu pensi al coraggio che hai avuto. insomma tutte cose che molti di voi sanno gia.
Oddio! Sei un pò riduttivo....gli europei sono un tipo di essere umano danneggiato spiritualmente da secoli, ma non si fermano alla superficie del nulla. Almeno, non tutti...
Non li chiamerei "viaggi" ciò che descivi, ma interferenze...cose che non servono a un cazzo se non a perdere tempo. Credo che molti cerchino ben altro in questo tipo d'esperienza.

Sballo?
Non credo d'averne mai parlato. Non credo neanche che si possa usare l'Ayahuasca in modo ludico... :?

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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da LaFouine » mer gen 13, 2016 5:52 pm

in europa e anche in italia c'è una tradizione , il vaticano ci ha messo tanto del suo in tutti questi anni,pensa che un comandamento è"non desiderare la donna di altri"ma perhcè non potrebbe essere l'uomo? le piante qua non crescono perchè non ci sono voulte venire, cosi come la patta il peperone il peperoncino(tanti calabresi pensano che sia autoctono della calabria e se ne vantano ihihihihihi)oppure la Polenta padana??e quelli che dicono che la polenta è una tradizione millenaria alpina???asemmai secolare , in centro america e sud è millenaria,qua in itali non lo è. ognuno sfrutti le proprie piante se sono qua è perchè così p stato deciso,come gli ulivi che dovrebbero stare sul mare,pero motli lo mettono sugli appennini.poi le forzature si possono fare non ci sono a breve distanza problemi no?poi vengono fuori con il tempo
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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da Benway » mer gen 13, 2016 6:40 pm

Molte tradizioni....il Vaticano....
E' circa da 1000 anni che la versione cattolico romana del cristianesimo tenta di modificare o annientare le antiche tradizioni.
Per antiche tradizioni intendo tutto ciò che dal Paleolitico si è potuto sviluppare serenamente fino alle tradizioni calssiche e anche oltre.
Parlo di migliaia di anni di conoscenze assorbite dal dna umano ( permettetemi il passagio poetico ;) ). 1000 non bastano per cancellare ciò che ha fatto l'essere umano tale.
Bastano però a creare malessere, confusione e disorientamento. Più vicini si è al Vaticano e più questa confusione è grande e le brutture subite molte. Difatti la bestemmia diventa arte ( veneti a parte ) più ci si avvicina a Roma.

Secondo il tuo ragionamento ultra territoriale non potrei neanche consumare i funghetti magici o le amanite che crescono sulle montagne del nord Italia. Questo perchè vivo in pianura e da me quei funghi "non sono voluti venire". Sarei così costretto, secondo il tuo ragionamento, ad alcolizzarmi o al meglio trovare qualche povera salamandra con cui fare un barndy psichedelico, ma questo com'è collegato alla mia tradizione antica del territorio?
Non lo è! ....alcol a parte, ma non ne ho mai visto l'uso scarale, solo ludico...

Le ultime tracce di "sciamanesimo" dalle mie parti sono riconducibili alla tradizione delle streghe che ancora sopravviveva nelle campagne di quando ero piccolo. Ricordo mia bisnonna che al sopraggiungere di una tempesta s'affrettava a prendere la catena con cui si appendono le pentole sul fuoco del camino e la lanciava in mezzo al cortile recitando cose che non ho mai capito ( sembrava una filastrocca ). Questo per scongiurare la grandine.
Allora, sempre secondo te, dovrei recuperare le antiche ricette degli unguenti sabbatici ( e trovane qualcuna attendibile! ). Fabbricarmene uno basandomi su ricette popolari o peggio medioevali. Spalmarmelo dove serve, attorno ai genitali compreso, e sperare di fare un viaggio al Sabba più vicino ( trasfigurazione cristiana di un viaggio sciamanico nell'aldilà alla ricerca della fertilità da riportare di qua ).

No, scusa, ma tutto ciò mi pare assurdo! :shock:

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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da LaFouine » mer gen 13, 2016 7:33 pm

non è assurdo tu fai un ottimo esempio quello dei funghi!fai una forzatura,di piccole dimensioni si intende,piccole forzature portono piccole contrarieta,grandi ne portono grandi.io su qesto è le idee molto chiare , perchè bruciare le tappe o fare qualcosa che vuoi fare prima degli altri, o anzi tempo , porta conseguenze : ( sul fatto pero che certe piante nascono e srescono per stare in certi ambienti come il wuachuma, li riamango su quelel posizioni, non sono cose che dovrebbero andare ne a europei ne asiatici o africani.pero sono posizioni mia.non è una legge
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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da LaFouine » mer gen 13, 2016 7:42 pm

Benway ha scritto:Ricordo mia bisnonna che al sopraggiungere di una tempesta s'affrettava a prendere la catena con cui si appendono le pentole sul fuoco del camino e la lanciava in mezzo al cortile recitando cose che non ho mai capito ( sembrava una filastrocca ). Questo per scongiurare la grandine.
:
questo è molto bello,io sono come in foto avatar,se mi mettessi un poncho di alpaca(che tra l'altro ho)muovo le braccia in una foresta con 3 persone che mi seguono, tutti mi prendono per 50% uno scemo l'altro 50% per un vero maestro andino o sacerdote andino capace di chissa quali cose solo perchè sono andino e ho indosso un poncho in una foresta.
La tua antenata era un donna molto potente a quanto mi dici.io sono solo risucito a spostare di qualche km le Nuvole e far ritardare la pioggia un paio di volte(geddon non ridere)e la tua antenata?bello! pero come faceva lei o ho fatto io sono forzature contro la natura :(


la signora accanto a casa mia che adesso non c'è piu, si offri di controllare il malocchio a me a ai suoi due nipoti.era il 1986 e ancora non bevevo.ricordo che il pomeriggio d'estate prese una barbecue in ferro e l'accese con delle legna.poi prese tre bicchieri uno per ogni bambino e ci mise del vino rosso quasi fino all' orlo. poi recito qualcsoa con le braccia al cielo e nella manodestra teneva la paletta nera di ferro del grill.dopo aver finito l'orazione prese la bottiglia di vino,getto un po di vino sui carboni ardenti e fecero fumo(fin qui tutto normale)dopo fatto questo i tre bicchieri di vetro cominciarono a ribollire senza fumare con il vino rosso all'interno,da questi tre bicchieri uscirono delel piattole saranno state almeno 3 cm a chi solo 3(mio caso)a chi di piu fino a un massimo di 10 non ricordo,a quel punto quando uscirono dal bicchiere posizionato a terra dove c'era stato messo solo del vino le schiaccio con le scarpe queste bestiole e il rito fini li tra lo stupore generale dei parenti(questa donna era del mugello) :mrgreen:
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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da BlindFaith » mer gen 13, 2016 10:08 pm

LaFouine tu fai l'esempio del wachuma e del fatto che le piante crescono in un determinato luogo, e quindi che esista un legame naturale tra gli organismi che vivono in un determinato luogo.

Ovviamente ognuno ha la propria opinione (per fortuna), voglio solo farti riflettere sul fatto che non è vero che le piante appartengano ad un determinato luogo. Mi spiego, se la vedi così consideri solo un pezzo del sistema terra.
Forse non lo sai ma le piante e i funghi e gli animali da sempre migrano (chi molto velocemente chi meno velocemente) addirittura riescono ad arrivare dall'altra parte della terra.
Il fatto che non esista una certa pianta in un certo luogo non significa che non potrebbe viverci..magari è solo ostacolata da confini invalicabili.
Hai fatto l'esempio del mais e della polenta veneta..giusto..è una pianta americana, è stata importata qui e cresce benissimo, così bene che ha fatto dei danni: è, assieme alla soia, la coltura piu sviluppata, quasi l'unica..questo però è colpa dell uomo e del modo sbagliato di coltivare(massivamente).
Ed è sempre così. .se sfrutti male la natura questa trova il modo di fregarti.
Insomma quello che voglio dire è che la terra è un sistema unico, apparteniamo tutti a questa terra, a questa natura..se invece è una questione di cultura allora ammetto che hai ragione tu: non ne sappiamo un cazzo e non possiamo nemmeno immaginare cosa sia veramente l'ayahuasca.
Però io non mi avvicino a questa miscela di piante con l'intento di copiarne in malo modo la tradizione..non voglio fare una specie di rito improvvisato, voglio e sento il bisogno di conoscere questa verità, queste piante che appartengono come me a questo mondo.
E non lo farò per divertirmi, ma con la consapevolezza di stare esplorando qualcosa di a me sconosciuto e quindi col massimo rispetto.

Semmai mi preoccupa un possibile commercio non etico di piante provenienti dal sudamerica.
Ma essendo le persone interessate poche si parla di un fenomeno quasi inesistente.
"Pronto, Barbarella! Sei una tipica terricola femmina??" (cit. SuBuRbAsS)

"You don't possess me, don't impress me, just upset my mind. Can't instruct me or conduct me, just use up my time."
(King Crimson)

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Re: Ayahuasca in Italia

Messaggio da Benway » mer gen 13, 2016 10:29 pm

Penso di capire abbastanza bene il tuo punto di vista settoriale e territoriale LaFouine, ma non lo condivido.
Col tempo ho imparato che siamo molto più "globali" ( nel senso di: abitanti di un'unica sfera ) di quanto crediamo.
Se uno scorreggia in Guatemala prima o poi anch'io respirerò parte della sua scorreggia. Non saprò mai quando è capitato perchè sarà diluita in una massa d'aria considerevole e in balia dei venti, ma alla fine tutti prima o poi l'abbiamo respirata.
Tutto sul pianeta si muove e interagisce ( con successo o no ). Esempio: da sempre esseri umani ed animali migrano alla ricerca di posti più favorevoli. Cibandosi di piante ( che sono note per non effettuare grandi spostamenti di loro ) tutti gli animali ( fra tutti gli uccelli ) portano semi in giro attraverso le feci. Se il seme trova una condizione favorevole attecchisce e prospera. Per questo dicevo che alle piante non gliene frega nulla del territorio. Vogliono condizioni ( terreno, aria, clima, etc.. ).
E su questo mi pare che siamo tutti d'accordo. Mi riferisco alla risposta in sincrono con BlindFaith :P
BlindFaith ha scritto:Semmai mi preoccupa un possibile commercio non etico di piante provenienti dal sudamerica.
Ci avevo pensato anch'io...ma quanti saranno gli sperimentatori in merito? Ben pochi.
Da che ne sò le associazioni hanno terreni in Sud America dove la piantano ciclicamente e comunque a detta di chi ha visto e ci è stato: ce nè così tanta nella Selva che non si può neanche immaginare.

Ti ringrazio per aver condiviso le tue esperienze LaFouine e andrei avanti a parlare dell'argomento ( che reputo mooolto interessante ). Di mio posso dire che d'istinto ho cercato di recuperare il più possibile l'eredità di quel ramo famigliare. Anch'io ho una certa affinità a certe condizioni meteorologiche, ma penso dovremmo cambiare forum oppure passare ai messaggi privati o corro il rischio di farmi bannare il thread come off-topic ;)

Più interessante e relativa all'argomento è invece la naturale propensione di qualcuno a compiere una ricerca di un certo tipo con certe medicine tradizionali, ma non appartenenti alla sua tradizione.

Con ciò voglio dire che non mi sono svegliato un bel mattino dicendomi "Cazzo! Voglio provare l'Aya!", ma è stato un cammino lungo, molto lungo e tortuoso, che mi ha portato ad un primo approccio. Concordo con te e BlindFaith che non ci appartiene culturalmente, ma mi sento naturalmente attratto da Lei e quando mi chiama cerco di raggiungerla. Certo che tutti i "doni" ricevuti durante il "viaggio" dovranno poi essere tramutati in realtà o non varranno nulla ( saranno solo sogni ) e questa è la parte più difficile. Soprattutto il mantenimento di certi "stati di grazia", ma con Lei che fissa...il mantenimento è più facile e, quando si azzecca la "formula", questo stato si auto alimenta.

E' comunque un piacere conoscerti LaFouine ed avrei un paio di curiosità :)
Sei di origini andine? Sei nato là e conosci bene la medicina?
Se si, avresti voglia di raccontare la tua esperienza col l'Aya?

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