@Dark Poet ti ha già risposto Asklepios.. Ogni volta che ti vendono droga per strada è sicuramente tagliata, ma di base una più o meno piccola percentuale di reale principio attivo c'è, o perlomeno qualcosa che ne imiti l'effetto. Se vogliono darti un pacco non ti danno sicuramente una sostanza tossica come il Nitrito di Sodio, e in generale in Italia gli spacciatori tendono ad allungare molto la sostanza con agenti inerti o comunque non pericolosi, perché sanno bene che se l'utente muore, inizia una caccia al pusher che gli ha venduto la dose da parte delle autorità, e quasi sempre lo beccano, e la pena è molto grave: morte come conseguenza di altro reato.
In America o in altri Stati funziona diversamente, ma in Italia ad esempio l'eroina presa in strada è molto più facile che non ti faccia nulla, piuttosto che sia tagliata con fentanili e sia dunque una bomba pericolosissima.
Comunque è sempre buona cosa testare i prodotti con reagenti, ve ne sono molti, dai classici eztest a quello di Marquis, che puoi acquistare online.
ulalume81 ha scritto: ↑mar mag 16, 2023 11:59 pm
Ammetto che non capisco molto un thread del genere, ma vabbè. Ho conosciuto diverse persone che hanno tentato il suicidio. Due di queste avevano bevuto acido muriatico. Una è rimasta in coma per un mese, l'altra, ora una signora di circa 60 anni, o forse ne dimostra 60 per com'è ridotta, per ingestione di acido muriatico è costretta a vita a girare con un palo mobile tipo flebo con una sacca di "cibo" liquido, collegato ad un buco sulla pancia. Non può ingerire nulla. Vive una vita di merda e non so come riesca ad andare avanti così. La prima, uscita dal coma, non ha presentato danni irreparabili, a parte il fatto che è stata ricoverata in una comunità psichiatrica per tre anni ed è ora imbottita di psicofarmaci. Un'altra, preda di una fase maniacale, in farmacia ha acquistato dosi da cavallo di non ricordo cosa, forse banale tachipirina, trovata incosciente è stata ricoverata ma non in psichiatria, quindi con finestre aperte, ad un certo punto si è alzata e si è buttata dal 4 piano. È caduta in piedi. Miracolosamente viva, ma ora in sedie a rotelle.
In nessuno dei tre casi si trattava di richieste d'aiuto, viste le quantità ingerite dalle prime e il salto nel vuoto dal quarto piano (in molti altri casi, invece, sicuramente si vuol sì morire, ma una parte di sé vorrebbe anche essere salvata). Detto ciò, sono andata a ritroso al primo post, e la domanda specifica era dell'ipotetico ragazzo che vuole farla finita, è in lockdown, e non vuole farlo con metodi cruenti. Ce ne sono, ma ha senso elencarli? Credo che chi, in totale libertà e nel rispetto della sua scelta, decida di togliersi la vita, sappia benissimo come farlo. Non occorre cercare fentanyl o altre particolari sostanze. Mi si dirà: eh ma le tre persone che hai descritto hanno tentato di suicidarsi e non ci sono riuscite. Vero. Ma il punto è che un conto è decidere di togliersi la vita dopo averlo pensato e meditato (ed è il caso dell'ipotetico Swiff) un conto è agire d'impulso. Per rispondere al @ildruido o forse a @Tirar Puede Matar (non ricordo, troppi messaggi), credo molto semplicemente che chi non opta per un metodo il più possibile indolore o non assolutamente efficace sia perché è mosso da un impulso improvviso - che magari nell'arco di qualche ora potrebbe pure sparire - e quindi in modo avventato fa quel che vuol fare senza lucidità. Questo può valere con qualunque metodo. Quando il suicidio è meditato da un bel po', progettato, difficilmente incorre in flop. E non è un caso che chi lo fa quasi mai dà segno di volerlo fare, anzi, anche se in depressione, per dire, comincia a dire di star meglio, proprio per non destare sospetti. I tre casi che ho riportato hanno agito d'impulso, disperati. Lo volevano davvero? Consci di quel che facevano? Non credo. Avrebbero probabilmente scelto altre opzioni.
Ciao Ulalume,
concordo con te sull'origine di questo post, infatti se vai a vedere i miei primi messaggi erano volti addirittura alla cancellazione di questo topic, perché lo ritenevo pericoloso. Poi gli è stato cambiato il titolo e l'orientamento generale è stato spostato non verso l'indicazione di specifiche sostanze che si prestano al suicidio, ma ad un discorso più generale e volto alla demotivazione, e dunque la cosa è diversa. Certo è che farei anche una pulizia dei post iniziali, ma non sono io un moderatore né l'amministratore, quindi da ospite posso solo limitarmi a suggerire e dare la mia opinione.
Per quanto riguarda il discorso dell'impulsività, hai pienamente ragione, ed era un discorso che non avevo considerato.
Al di là che però ho specificato che mi riferivo a persone senza problemi mentali, per i quali sicuramente possono esistere altre motivazioni ed impulsi, il fatto di essere in un momento di disperazione tale da portare all'idea, immediata, di volersi suicidare, può capitare.
Questo però, di solito, è causato da una serie di fattori che precedono il momento, come ad esempio una situazione che si è sempre tenuta nascosta, e che per qualche motivo viene a galla e non si sopporta l'umiliazione, oppure una situazione debitoria, alla quale non si riesce più a far fronte, insomma penso che sia quasi impossibile che una persona sana, senza problemi economici, senza problemi nascosti, di colpo decida di suicidarsi, e lo faccia immediatamente, con le prime cose che trova.
Indubbiamente è vero però che i suicidi meditati da lungo tempo vanno quasi sempre a termine, e nessuna delle persone intorno si accorge mai di nulla, anzi solitamente il momento è preceduto da un miglioramento dell'umore e dell'apparenza del soggetto, atta proprio a non destare sospetti.
Il che mi fa pensare che, ad esempio nel caso del mio conoscente che si è impiccato, il quale non aveva all'apparenza alcun tipo di problema, in realtà avesse qualche problema che chi lo conosceva "marginalmente" e non in modo intimo, non conosceva, dato che l'impiccagione la annovero tra i sistemi di suicidio "impulsivo". Non credi?
Non amavo quello che mostravi di essere, ma quello che pensavo tu fossi...