Incollo per primo una citazione tratto da "creatività e perversione" di Janne Chasseguet-Smirgel che è a sua volta una citazione della rappresentazione teatrale del Caligola di Albert Camus:
Caligola:
Ma io non sono matto. Anzi non sono mai stato così lucido. Ho provato semplicemente un'imporvvisa sete di impossibile. Le cose, così come sono, non mi sembrano di tutto riposo. Perciò ho bisogno della luna, o della felicità, o dell'immortalità: di qualunque cosa, poniamo, di pazzesco, purchè non sia di questo mondo. L'impossibile: proprio di questo si tratta. O meglio, si tratta di rendere possibile ciò che non lo è. A che mi giova la mano ferma, a che mi serve questo stupendo potere se non posso far tramontare il sole a levante e far diminuire il dolore; far si che non muoiano i vivi?
Cesonia (la sua amante):
Ma è vole equagliare gli dei questo. Non conosco una peggior pazzia.
Caligola:
Voglio mischiare il cielo col mare; confondere la bellezza con la bruttezza; far zampillare il riso dalla pena.
Cesonia:
C'è il buono e il cattivo, il grande e il meschino, il giusto e l'ingiusto: è una legge che nessuno cambierà mai!
Caligola:
Io la cambierò! Farò a questo secolo il dono dell'equivalenza. E quando tutto sarà purificato, e l'impossibile sulla terra, e la luna nelle mie mani, allora, forse, anch'io sarò trasformato, e il mondo con me e gli uomini non moriranno e saranno felici.
Poi continua più avanti, a Cherea che gli dice: "credo che ci siano azioni più belle di certe altre" risponde:" io credo che una vale l'altra".
E ancora: "io vivo, uccido, uso il potere forsennato del distruttore, al cui confronto quello di chi crea appare come una parodia scimmiesca".
Se si candidasse uno come Caligola forse andrei a votare!
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Poi in quel libro ci sono delle citazioni di de Sade che fanno veramente pensare molto. Magari le aggiungo più avanti.