Aumento produzione alcaloidi San Pedro
Aumento produzione alcaloidi San Pedro
Premesso che si parla di teoria e basta, qualcuno se se i metodi descritti su Erowid, atti all'aumento degli alcaloidi, sono efficaci?
Si parla degli alcaloidi del San Pedro come una sorta di sistema immunitario, e che aumentano in condizioni di stress, come in caso di scarsità di acqua, di ferite, di eccesso di azoto, di presenza di parassiti, ecc.
Si parla addirittura di iniettare nella pianta di precursori, come di dopamina, tirosina, ecc.
Ebbi modo di leggere di un utente che provó ad iniettare della dopamina al suo interno, ma come risultato ottenne solo un ingiallimento delle zone di iniezione.
Che ne pensate di questi metodi?
Si parla degli alcaloidi del San Pedro come una sorta di sistema immunitario, e che aumentano in condizioni di stress, come in caso di scarsità di acqua, di ferite, di eccesso di azoto, di presenza di parassiti, ecc.
Si parla addirittura di iniettare nella pianta di precursori, come di dopamina, tirosina, ecc.
Ebbi modo di leggere di un utente che provó ad iniettare della dopamina al suo interno, ma come risultato ottenne solo un ingiallimento delle zone di iniezione.
Che ne pensate di questi metodi?
Re: Alcaloidi San Pedro
Sottoporre la pianta ad agonia nella speranza (spesso vana) che produca più alcaloidi (quali e con che percentuale di incremento poi) mi sembra scorretto.
Concimazioni con materiale vegetale (macerati di piante), che in ogni caso contengono azoto, aiutano la pianta a fiorire in primavera e potrebbero aumentare la quantità di alcaloidi ma non bisogna esagerare, i cactus sono poco tolleranti all'azoto sebbene i trichocereus siano molto più tolleranti di altri.
Un po' di rispetto per le piante, dedicare tempo a produrre più talee o a germinare semi piuttosto che a fare i piccoli torturatori
Concimazioni con materiale vegetale (macerati di piante), che in ogni caso contengono azoto, aiutano la pianta a fiorire in primavera e potrebbero aumentare la quantità di alcaloidi ma non bisogna esagerare, i cactus sono poco tolleranti all'azoto sebbene i trichocereus siano molto più tolleranti di altri.
Un po' di rispetto per le piante, dedicare tempo a produrre più talee o a germinare semi piuttosto che a fare i piccoli torturatori
Re: Alcaloidi San Pedro
Sulla scarsità di acqua ti do' conferma . Un san pedro nel pieno del suo regime idrico (ovvero il 98% della sua composizione circa) può resistere circa due anni senza bere una goccia , e in questa condizione il cactus produrrà più principio attivo . Il meccanismo è presente ma non pienamente verificato e non si conosce il perché di questo .Bullroidz ha scritto: ↑ven mar 30, 2018 7:58 pmPremesso che si parla di teoria e basta, qualcuno se se i metodi descritti su Erowid, atti all'aumento degli alcaloidi, sono efficaci?
Si parla degli alcaloidi del San Pedro come una sorta di sistema immunitario, e che aumentano in condizioni di stress, come in caso di scarsità di acqua, di ferite, di eccesso di azoto, di presenza di parassiti, ecc.
Si parla addirittura di iniettare nella pianta di precursori, come di dopamina, tirosina, ecc.
Ebbi modo di leggere di un utente che provó ad iniettare della dopamina al suo interno, ma come risultato ottenne solo un ingiallimento delle zone di iniezione.
Che ne pensate di questi metodi?
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Re: Alcaloidi San Pedro
Il problema è che un conto è dire che la pianta produca più principio attivo e un altro che la concentrazione di principio attivo per peso sia maggiore.~Møgørøs• ha scritto: ↑sab mar 31, 2018 7:48 amSulla scarsità di acqua ti do' conferma . Un san pedro nel pieno del suo regime idrico (ovvero il 98% della sua composizione circa) può resistere circa due anni senza bere una goccia , e in questa condizione il cactus produrrà più principio attivo . Il meccanismo è presente ma non pienamente verificato e non si conosce il perché di questo .Bullroidz ha scritto: ↑ven mar 30, 2018 7:58 pmPremesso che si parla di teoria e basta, qualcuno se se i metodi descritti su Erowid, atti all'aumento degli alcaloidi, sono efficaci?
Si parla degli alcaloidi del San Pedro come una sorta di sistema immunitario, e che aumentano in condizioni di stress, come in caso di scarsità di acqua, di ferite, di eccesso di azoto, di presenza di parassiti, ecc.
Si parla addirittura di iniettare nella pianta di precursori, come di dopamina, tirosina, ecc.
Ebbi modo di leggere di un utente che provó ad iniettare della dopamina al suo interno, ma come risultato ottenne solo un ingiallimento delle zone di iniezione.
Che ne pensate di questi metodi?
Un cactus soggetto a disidratazione può avere una riduzione del peso per via della restrizione idrica e in virtù della riduzione del peso (minore quantità di acqua) maggiore concentrazione di alcaloidi.
Alcuni test su condotti su materiale secco (quindi disidratato) non mostravano differenze significative tra cactus stressati e cactus non stressati, altri test esattamente il contrario.
Su dmtnexus si può leggere altersì di persone che hanno provato a lasciare talee al buio prima di eseguire estrazioni ottenendo maggiori quantità di alcaloidi.
Il problema è che per ora è veramente difficile quantificare gli incrementi, il delta potrebbe essere talmente esiguo da essere confuso con l'errore per approssimazione dei procedimenti di valutazione quantitativa.
Sempre su DMTnexus un utente con conoscenze molto avanzate ha sviluppato un protocollo con cui valutare la quantità di alcaloidi su pianta viva, prelevando unicamente piccole quantità.
Parte del potenziale medicinale della pianta è anche geneticamente determinato, pur considerando che i trichocereus sono in grado di adattamenti e variazioni fisiologiche e morfologiche veramente incredibili.
Nelle zone di origine, in cui la relazione tra umani e cactus è di lunga data, non è un caso che siano più diffuse le varietà a spine corte (a prescindere che siano Pachanoi, Peruvianus e Bridgesii). I resti di cactus rinvenuti nei siti archeologici più antichi mostrano parti di esemplari dotati di spine molto lunghe.
Non è improbabile che sia la diffusione che la selezione genetica per opera dell'uomo abbia portato a esemplari con meno spine e più alcaloidi (perlomeno nei contesti in cui l'utilizzo rituale e medicinale fosse consolidato).
Re: Alcaloidi San Pedro
Io ho letto che gli alcaloidi del San Pedro dovrebbero fungere da sistema immunitario, quindi in caso di malattie o stress dovrebbero aumentare, però anche qua bisognerebbe capire se c'è un modo per quantificare l'incremento o se é possibile capire se un cactus ne é ricco o meno ( es. dicono che quelli molto verdi ne siano pieni). C'è anche un fitofarmaco, il fosetil alluminio, che é rinomato per incrementare le fitoalessine delle piante, al fine di prepararle meglio agli attacchi di patogeni. Ciò si potrebbe tradurre in un aumento degli alcaloidi? Sempre da vedere se gli alcaloidi attivi (come la mescalina) appartengono al gruppo delle fitoalessine...
Re: Alcaloidi San Pedro
io saro calmo perchè è pasquetta anche in peru...allora ho ragione o no a dire che questa cosa non fa per nessuno di voi?prendete le piante sacre del continente di noi nativi americani e ci giocate a fare menghele. provate la datura provare la segale cornuta,provate il marocchino in piazza sotto casa,ma lasciate stare certe cose.
kaixo
Re: Alcaloidi San Pedro
Nessuno ha maggiori info, o studi a riguardo?
Re: Alcaloidi San Pedro
Premesso che son d'accordo circa l'inutilità di alcune pratiche invasive sulle piante, non iniziare il discorso sulla territorialità dell'utilizzo delle piante.LaFouine ha scritto: ↑lun apr 02, 2018 5:16 pmio saro calmo perchè è pasquetta anche in peru...allora ho ragione o no a dire che questa cosa non fa per nessuno di voi?prendete le piante sacre del continente di noi nativi americani e ci giocate a fare menghele. provate la datura provare la segale cornuta,provate il marocchino in piazza sotto casa,ma lasciate stare certe cose.
I trichocereus sono ormai diffusi in zone molto lontane dai territori originali e in realtà lo stesso areale di distribuzione originale era stato esteso dall'uomo (dai nativi americani) che hanno probabilmente diffuso i cactus in zone dove prima non erano presenti.
La relazione di questi cactus con l'uomo è una fortuna incredibile, sono ormai diffusi in tutti i continenti e questo significa che, se uno sconvolgimento climatico dovesse far mutare il clima nelle zone originarie, questi cactus potrebbero comunque sopravvivere e prosperare.
Le logiche della natura vanno oltre quelle umane, non esistono piante per europei, per indio, per africani o asiatici.
Re: Alcaloidi San Pedro
Premesso che il discorso della territorialità é completamente fuori luogo (e, con tutto il rispetto, non mi interessa), non si sta parlando di fare nessuna "menghela". Qua non si sta parlando di assunzione, e si parla in linea teorica. Il resto non mi interessa.
Detto ciò e tornando al discorso originale, ho letto che la mescalina non dovrebbe essere altro che il prodotto finale della produzione di catecolamine, all'interno di questi cactus. Come ben sappiamo le catecolamine sono sostanze prodotte in condizioni di stress. Vien da pensare che il cactus reagisca agli stress esterni con la produzione di catecolamine (situazione osservabile negli organismi viventi). Queste catecolamine vengono successivamente convertite in mescalina, che dovrebbe essere una fitoalessina, cioè una sostanza che la pianta utilizza per proteggersi dai patogeni e dai parassiti. Riassumendo: la pianta viene attaccata dai parassiti. Questi sono causa di stress, e la pianta produce catecolamine. Queste sostanze vengono successivamente convertite in mescalina, che altro non dovrebbe essere che una fitoalessina, cioè una sostanza che dovrebbe risultare tossica ai parassiti.
Una situazione già vista quindi, come nel caso della pianta del tabacco che produce nicotina, o come nella pianta del peperoncino, che produce capsaicina.
Detto ciò e tornando al discorso originale, ho letto che la mescalina non dovrebbe essere altro che il prodotto finale della produzione di catecolamine, all'interno di questi cactus. Come ben sappiamo le catecolamine sono sostanze prodotte in condizioni di stress. Vien da pensare che il cactus reagisca agli stress esterni con la produzione di catecolamine (situazione osservabile negli organismi viventi). Queste catecolamine vengono successivamente convertite in mescalina, che dovrebbe essere una fitoalessina, cioè una sostanza che la pianta utilizza per proteggersi dai patogeni e dai parassiti. Riassumendo: la pianta viene attaccata dai parassiti. Questi sono causa di stress, e la pianta produce catecolamine. Queste sostanze vengono successivamente convertite in mescalina, che altro non dovrebbe essere che una fitoalessina, cioè una sostanza che dovrebbe risultare tossica ai parassiti.
Una situazione già vista quindi, come nel caso della pianta del tabacco che produce nicotina, o come nella pianta del peperoncino, che produce capsaicina.
Re: Alcaloidi San Pedro
Il punto è che i cactus producono più catecolamine e non necessariamente i metabolismi culminano tutti con la conversione di queste in mescalina.Bullroidz ha scritto: ↑lun apr 09, 2018 8:51 pmPremesso che il discorso della territorialità é completamente fuori luogo (e, con tutto il rispetto, non mi interessa), non si sta parlando di fare nessuna "menghela". Qua non si sta parlando di assunzione, e si parla in linea teorica. Il resto non mi interessa.
Detto ciò e tornando al discorso originale, ho letto che la mescalina non dovrebbe essere altro che il prodotto finale della produzione di catecolamine, all'interno di questi cactus. Come ben sappiamo le catecolamine sono sostanze prodotte in condizioni di stress. Vien da pensare che il cactus reagisca agli stress esterni con la produzione di catecolamine (situazione osservabile negli organismi viventi). Queste catecolamine vengono successivamente convertite in mescalina, che dovrebbe essere una fitoalessina, cioè una sostanza che la pianta utilizza per proteggersi dai patogeni e dai parassiti. Riassumendo: la pianta viene attaccata dai parassiti. Questi sono causa di stress, e la pianta produce catecolamine. Queste sostanze vengono successivamente convertite in mescalina, che altro non dovrebbe essere che una fitoalessina, cioè una sostanza che dovrebbe risultare tossica ai parassiti.
Una situazione già vista quindi, come nel caso della pianta del tabacco che produce nicotina, o come nella pianta del peperoncino, che produce capsaicina.
Alcune hanno azioni estremamente specifiche, l'ordenina ad esempio è un deterrente per le cavallette (Melanoplus bivittatus) e per alcune specie di bruchi (Heliothis virescens e Heliothis subflexa).
E' logico pensare che in zone in cui le cavallette siano in numero massiccio i cactus possano avere maggiori percentuali di alcuni alcaloidi (come l'ordenina) oltre alla mescalina.
Re: Alcaloidi San Pedro
Non saprei, bisognerebbe innanzitutto capire qual é il ruolo della mescalina nei cactus. Il ruolo nello specifico. Ad esempio ho letto che l'ordenina ha funzione antibatterica.
Su due piedi vien da pensare che sotto stress il cactus aumenti la concentrazione di tutti i suoi alcaloidi. Resta poi da vedere se, come dici, il cactus é dotato di una sua "intelligenza", cioè se é in grado di aumentare la concentrazione di specifici alcaloidi in base all'attacco che ha subito.
Non vorrei dire una cagata, ma sembrava di aver letto che la mescalina altro non é che un veleno. Tenendo conto di ciò, potrebbe esserlo nei confronti degli insetti. Ci sono lumache che si nutrono di queste piante e non hanno effetti nocivi.
Su due piedi vien da pensare che sotto stress il cactus aumenti la concentrazione di tutti i suoi alcaloidi. Resta poi da vedere se, come dici, il cactus é dotato di una sua "intelligenza", cioè se é in grado di aumentare la concentrazione di specifici alcaloidi in base all'attacco che ha subito.
Non vorrei dire una cagata, ma sembrava di aver letto che la mescalina altro non é che un veleno. Tenendo conto di ciò, potrebbe esserlo nei confronti degli insetti. Ci sono lumache che si nutrono di queste piante e non hanno effetti nocivi.
Re: Alcaloidi San Pedro
Infatti le lumache possono mangiare cactus e accumulare nel corpo mescalina, considerando che questa non è attiva in alcun modo nel corpo delle lumache (un meccanismo simile viene sfruttato da chi produce il miele contenente thc).Bullroidz ha scritto: ↑mar apr 10, 2018 9:58 pmNon saprei, bisognerebbe innanzitutto capire qual é il ruolo della mescalina nei cactus. Il ruolo nello specifico. Ad esempio ho letto che l'ordenina ha funzione antibatterica.
Su due piedi vien da pensare che sotto stress il cactus aumenti la concentrazione di tutti i suoi alcaloidi. Resta poi da vedere se, come dici, il cactus é dotato di una sua "intelligenza", cioè se é in grado di aumentare la concentrazione di specifici alcaloidi in base all'attacco che ha subito.
Non vorrei dire una cagata, ma sembrava di aver letto che la mescalina altro non é che un veleno. Tenendo conto di ciò, potrebbe esserlo nei confronti degli insetti. Ci sono lumache che si nutrono di queste piante e non hanno effetti nocivi.
Le condizioni ambientali influenzano alcune risposte, ad esempio, quando l'umidità aumenta, le zone in ombra producono radici aeree, vien da pensare che la specificità della risposta sia connessa a stimoli reiterati.
Il ruolo della mescalina andrebbe indagato, ma l'unica risposta univoca è in riferimento autoreferenziale (rispetto alla pianta) in quanto il suo ruolo relazionale è variabile (veleno per alcuni, funzione quasi di ormone per altri, ecc..).
Re: Alcaloidi San Pedro
Ha funzione di ormone? Questa non la sapevo...
Bhe, ma se ha funzione di veleno per gli insetti, teoricamente un attacco di questi verso la pianta dovrebbe portare ad un aumento degli alcaloidi. Io penso che sia dotata di intelligenza fino ad un certo punto, nel senso che se viene attaccata da virus, da batteri, da funghi o da insetti, la pianta sia in grado di aumentare specifici alcaloidi in base alla categoria di patogeno, ma non fino al punto da dire: aumento X anziché Y perché anziché essere attaccato dalle cavallette sto venendo attaccato dalla cocciniglia. Magari per la categoria batteri aumenta più l'ordenina, mentre per gli insetti la mescalina, e così via. Non so se hai capito il mio discorso.
Bhe, ma se ha funzione di veleno per gli insetti, teoricamente un attacco di questi verso la pianta dovrebbe portare ad un aumento degli alcaloidi. Io penso che sia dotata di intelligenza fino ad un certo punto, nel senso che se viene attaccata da virus, da batteri, da funghi o da insetti, la pianta sia in grado di aumentare specifici alcaloidi in base alla categoria di patogeno, ma non fino al punto da dire: aumento X anziché Y perché anziché essere attaccato dalle cavallette sto venendo attaccato dalla cocciniglia. Magari per la categoria batteri aumenta più l'ordenina, mentre per gli insetti la mescalina, e così via. Non so se hai capito il mio discorso.
Re: Alcaloidi San Pedro
Si esatto, infatti hai ragione e secondo me discriminare il grado di selettività di risposta allo stimolo è fondamentale per capire come funziona il meccanismo.Bullroidz ha scritto: ↑sab apr 14, 2018 2:37 amHa funzione di ormone? Questa non la sapevo...
Bhe, ma se ha funzione di veleno per gli insetti, teoricamente un attacco di questi verso la pianta dovrebbe portare ad un aumento degli alcaloidi. Io penso che sia dotata di intelligenza fino ad un certo punto, nel senso che se viene attaccata da virus, da batteri, da funghi o da insetti, la pianta sia in grado di aumentare specifici alcaloidi in base alla categoria di patogeno, ma non fino al punto da dire: aumento X anziché Y perché anziché essere attaccato dalle cavallette sto venendo attaccato dalla cocciniglia. Magari per la categoria batteri aumenta più l'ordenina, mentre per gli insetti la mescalina, e così via. Non so se hai capito il mio discorso.
Re: Alcaloidi San Pedro
...purtroppo non si hanno abbastanza informazioni a riguardo e non si conosce l'esatta funzione. Io ti parlo della funzione insetticida perché mi era sembrato di leggere quello, però non mi sembra di aver letto nulla di ufficiale a riguardo. Sarebbero gradite ulteriori info, se qualcuno ne ha.
Re: Alcaloidi San Pedro
sono tutte monate, state torturando delle piante, perchè le vostre europee vi fanno schifo
kaixo
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Re: Alcaloidi San Pedro
premettendo che già mi hai abbottatto i cocones dallo sban, in questo post c'è una discussione sulla chimica di questo cactus, nessuno sta incitando la "tortura", semmai il contrario. Se per te sono tutte cavolate perché in realtà la pianta reagisce con simpatia o antipatia e non con complessi meccanismi di difesa, dì la tua e basta ma non accusare nessuno di niente
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Re: Alcaloidi San Pedro
Spero che almeno le piante provino simpatia per te
How many of you people know you're alive?