Psiconauti e politica

Off-topic, politica, barzellette e racconti sconci: tutto ciò che non ha attinenza con la psichedelia va qui.

A quale appartenenza politica vi sentite più affini?

Destra liberale
1
6%
Destra nazionalista/sociale
2
11%
Cattolicesimo liberale/sociale
0
Nessun voto
Sinistra moderata/socialdemocratica
5
28%
Sinistra estrema/statalista
1
6%
Anarchismo di sinistra e simili
5
28%
Altro
4
22%
 
Voti totali: 18

Lyrd
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Psiconauti e politica

Messaggio da Lyrd » lun ago 20, 2018 8:22 pm

Salve,
non sono da moltissimo in questo forum ma divoro quotidianamente post su post vecchi e recenti. Ho notato quindi la presenza di moltissime persone preparate in moltissimi campi, intelligenti e "vissute" se mi accettate il termine. Vi vorrei porre un quesito riguardante il campo che più mi appassiona, la politica. Non credo nell'apoliticità di una persona se non per negligenza o disinteressamento riguardo un ambito con cui ci si imbatte invece ogni giorno volente o nolente. Quindi, in linea generale e approssimativa, a quale "ideologia" (parola in disuso ormai ahimè) appartenete?
Vi faccio un piccolo resoconto esplicativo delle opzioni con cui, in maniera arbitraria per scopi pratici, ho suddiviso lo spettro politico:
- Destra liberale. Da sempre a favore di ogni tipo di liberalizzazione, quindi anche le droghe, come anche in ambito economico riducendo al massimo qualsiasi sostegno per i ceti meno abbienti credendo nello spirito d'iniziativa personale e nel sistema meritocratico, per alcuni così legittimando la disuguaglianza sociale come meritata.
- Destra nazionalista/sociale. Conservatrice e reazionaria. Non mi aspetto che sia gettonata in quanto da sempre contro gli utilizzi di sostanze stupefacenti (potete benissimo smentirmi, l'ultima cosa che voglio è un conflitto qua). Va dalla legittimazione naturale dell'ordine sociale al razzismo verso lo straniero. Si configura in economia con misure di sostegno sociale, spesso assistenzialismo ma basate sempre su una visione organica della società, con l'assenza di qualsiasi conflitto tra imprenditori-lavoratori etc. L'estremo di questa ideologia è il fascismo.
- Cattolicesimo liberale/sociale. Anch'esso di tendenza contro le sostanze stupefacenti, in economia riprende elementi dalla destra liberale ovvero da quella sociale. Ovviamente è un'ideologia confessionale basata sull'interpretazione del Vangelo etc.
- Sinistra moderata/socialdemocratica. Tollera l'attuale sistema costituzionale ma pretende misure di sostegno sociale molto più intense per ridurre sempre più le disuguaglianze. Crede nel conflitto di classi ricchi e povere ma crede che possa risolversi utilizzando gli strumenti che lo stato e la politica istituzionale fornisce. Tendenzialmente a favore delle droghe ma limitandosi a quelle leggere o poco altro.
- Sinistra estrema/statalista. Ricordando modelli di stati socialisti, come l'URSS, la Corea del Nord etc. pone il controllo di tutto sotto l'egida dello Stato. La presa del potere va attuata in maniera violenta, dove i poveri devono ribellarsi al potere attuale (secondo l'ideologia) dei ricchi. Così si creerà un nuovo modello di democrazia, una società senza disuguaglianze ma comunque ancora strettamente rigida. Tendenzialmente a favore di droghe leggere ma in rari casi di altre. Per esperienza ho notato la presenza di elementi invece a riguardo piuttosto conservatori, essendo figli di un'epoca di modelli antichi. L'estremo è lo stalinismo.
- Anarchismo di sinistra e simili. Lo Stato deve essere abbattuto, il potere è in mano agli uomini che dovranno agire in maniera solidale, senza disuguaglianze. La presa del potere e la distruzione stessa di esso deve essere fatta in maniera violenta. A favore della liberalizzazione di qualsiasi droga.
- Altro. Altri anarchismi, quello che vi pare e per cui credete di non appartenere anche solo tendenzialmente alle categorie sopracitate. A titolo informativo e per curiosità spero specifichiate nei commenti.

Questo post non ha alcuna pretesa di scatenare litigi, conflitti o altro. E' puramente curiosità.
Nessuna verità è assoluta e può rendere soddisfacente un'esistenza impossibile in sé.

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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da Invernomuto » lun ago 20, 2018 9:58 pm

visto che fin' ora son l' unico che ha votato scrivo pure, sono anarchico, vorrei davvero un mondo con meno disuguaglianze e armi nucleari, ma sono anche realista, le razze esistono e ogni popolo ha il sistema che si merita, i giapponesi hanno un senso del rispetto che se anche domani togli le leggi si va avanti lo stesso, in africa non riesci invece a crearla una legge, un sistema che funzioni, perchè? perchè non hanno avuto la Grecia, la filosofia e la democrazia
sull' ambiente poi non ne parliamo, i popoli nordici hanno da insegnare al mondo, noi infiliamo i rifiuti chimici sottoterra, è illegale ma ce ne fottiamo, io schifo i confini ma ammiro i popoli che sanno vivere in armonia con la natura e tra di loro

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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da sball0n » lun ago 20, 2018 10:53 pm

Leggere anarchismo di sinistra... Non so se piangere o cosa fare.. passo e chiudo
Nulla è reale, tutto è lecito

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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da tropopsiko_23 » lun ago 20, 2018 11:06 pm

sball0n ha scritto:
lun ago 20, 2018 10:53 pm
Leggere anarchismo di sinistra... Non so se piangere o cosa fare.. passo e chiudo
beh sai rosso e nero vanno bene insieme...il termine è un po' brusco ma avendo il "sondaggista" descritto brevemente le varie opzioni fa capire che con "anarchismo di sinistra" prenda a braccetto tutto quel che va dalla sinistra extraparlamentare/antagonista fino all'anarchia passando per le varie sfumature. sono realtà che possono convivere insieme, teoricamente e praticamente, vedi l'esperienza di molti centri sociali.

detto ciò, io non voto. :asd:
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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da sball0n » lun ago 20, 2018 11:14 pm

Io la vedo più come una generalizzazione da studio aperto però va be anche io non voto e ho segnato altro nel sondaggio
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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da Lyrd » mar ago 21, 2018 1:38 am

sball0n ha scritto:
lun ago 20, 2018 11:14 pm
Io la vedo più come una generalizzazione da studio aperto però va be anche io non voto e ho segnato altro nel sondaggio
Allora mi sto riferendo alle varie sfumature di anarco-comunismo e libertarismo di sinistra fino ad arrivare al vero e proprio anarchismo, che sicuramente non è assimilabile alla sinistra in toto ma è inutile negare che sia simile. Il "di sinistra" l'ho fatto soprattutto per distinguerlo da anarcocapitalismo, anarchismo stirneriano e altri casi che nascono da correnti ideologiche non vicine alla sinistra. La generalizzazione è necessaria, capiscimi, è sempre difficile categorizzare in poche parole ogni appartenenza politica senza scrivere un vero e proprio saggio.
Nessuna verità è assoluta e può rendere soddisfacente un'esistenza impossibile in sé.

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sball0n
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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da sball0n » mar ago 21, 2018 2:00 am

Ok scusa ho capito l avevi fatto per rendere più semplice il concetto, comunque la mia politica sarebbe lo stato brado
Nulla è reale, tutto è lecito

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CloneXY
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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da CloneXY » mar ago 21, 2018 10:53 am

Sembrano fazioni di un gdr.
λάϑε βιώσας
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Fohat
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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da Fohat » mar ago 21, 2018 3:26 pm

Lyrd ha scritto:
lun ago 20, 2018 8:22 pm
Non credo nell'apoliticità di una persona se non per negligenza o disinteressamento riguardo un ambito con cui ci si imbatte invece ogni giorno volente o nolente. Quindi, in linea generale e approssimativa, a quale "ideologia" (parola in disuso ormai ahimè) appartenete?
Ma come si fa ad essere psiconauti e non avvertire un certo distacco dalla politica, a non sentirla come un teatrino di scontri che poco o nulla riguardano la vita?
Io nell'apoliticità ci credo eccome. E non si tratta di negligenza, ma di percezione di una complessità che non può essere ridotta a queste categorie. Non solo, ma io stesso sono combattuto fra tante di queste visioni. Non credo di essere un pigro di pensiero, ci penso molto, ma chi può dire cosa è meglio?
Credo più nella necessità di mantenere un macrorganismo sano (la società) anche a costo di 'standardizzare' i suoi componenti? O credo che non esistono masse felici composte da individui tristi? Ma una società che funziona e sta bene riflette la sua salute su quella del singolo individuo. Quindi individualismo o collettivismo? Molti degli schieramenti hanno questo pensiero come anima.
Io sono più un individualista (quindi voto destra liberale?) ma mi attraggono di piu gli ideali della sinistra sinistra. E poi una persona sensata e sincera non può non TENDERE ad un modello anarchico. Cioè io credo che se tutti fossero come me di problemi di ordine pubblico ce ne sarebbero ben pochi, ma penso che lo credano in molti. Dico, uno si comporta nel modo che ritiene più giusto... Se non menti a te stesso, nel profondo credi in una forma di anarchia dove "tutti ci comportiamo più o meno così".
E chi può, di contro, negare la necessita di leggi?
È tutto uno scontro di forze, una deve bilanciare l'altra. DEVO tendere a una qualche anarchia nella mia testa, altrimenti ammetto che ho bisogno di qualcuno sopra di me che mi dice cosa fare e cosa non fare.
Ma con realismo accetto le leggi come compromesso umano. E anche queste leggi devono essere AMMORTIZZATE nella loro rigidità da una certa umana tolleranza...
Insomma, tutte le forze si devono bilanciare fra di loro, ma regna necessariamente la contesa, come sempre.

Dunque come posso io schierarmi?

E poi qui stiamo parlando di ideali, tra i quali è quasi impossibile scegliere perché ognuno ha una sua coerenza interna, ma almeno sono tutti puri, chiari.
Se andiamo alla realtà effettiva della politica vi rimando alla canzone "la realtà" di Giorgio Gaber e a riflettere su ciò che ci circonda davvero: la Grande Confusione Deviante (che non ci permettera mai di capire il vero valore delle cose, e che noi, abusivamente, continuiamo a chiamare 'Realtà').

Dunque da ciò che è la politica nella vita di tutti i giorni mi dissocio totalmente. Alla politica ideale ci penso molto, ma credo che non troverò mai una vera preferenza.

Io credo che il dibattito politico sia un pretesto per legittimare un potere che, per non far crollare la società, deve rimanere più o meno stabile, con poche oscillazioni. Non decide mica il nostro voto chi governa!
è tutto un sistema di ammortizzazione, per cui l'opinione singola viene ammortizzata dalla massa (e già qui, statisticamente, il volere collettivo non può che approssimarsi a posizioni di Centro), e poi ci si mette daccordo fra le fazioni maggiori, e si fa sì che ci sia un lieve cambiamento, tale da soddisfare l'opinione pubblica, e non scardinare un sistema che sopravvive sempre. Così oggi facciamo due passi a sinistra, domani odiamo tutti la sinistra per quello che ha fatto, ne facciamo quattro a destra. E così via, sempre, c'è un ricambio nel tempo, che dà l'impressione di muoversi. E intanto tutto il mondo della politica sta al suo posto, dà immagine di forti scontri e contrasti tramite la televisione e tutti i media, comunica fermento, critica, cambiamento... E nell'ombra i soliti personaggi già prevedono come adattarsi alla nuova condizione, a legittimare le stesse cose con retoriche diverse.

Ma è normale che sia così. È necessario per non far crollare tutto nel caos (e il caos sono sicuro che non è una bella cosa).
Quindi in definitiva io sostengo il potere? Nemmeno, ma certo capite quale complessità c'è dietro.


Ad esempio, legalizzazione o no? di cosa?
Io, dentro di me, sono per la legalizzazione di ogni sostanza. Mi conosco, so che mi informerei comunque prima di provare qualsiasi cosa, so che certe cose le eviterei comunque... Che senso avrebbe illegalizzarle?
Ma non si può, è evidente.
Realisticamente io sono a favore della legalizzazione della cannabis, perché sicuramente crea problemi non superiori all'alcol (in teoria molto minori, ma facciamoci bastare "non di più" per questo ragionamento). E credo che creerebbe col tempo una cultura, seppur in minoranza, di persone che ne fanno l'uso che trovo sano, ovvero usandola DAVVERO occasionalmente, e non solo per piacere, ma anche sfruttandone gli aspetti psichedelici. Questo farebbe sicuramente bene alla società, ne sono certo. Anche se molte persone ne abuserebbero, ma basterebbe imporre qualche limite, e inasprire le sanzioni per chi ne usa alla guida o in situazioni pericolose.

E poi sarebbe interessante tentare qualche legalizzazione di psichedelici, per esempio i funghi, intanto a scopi terapeutici o comunque che li possano prendere persone in 'cerimonie' apposite guidate e controllate.
Dopo un po' di tempo, la speranza sarebbe di poter estendere questi tentativi e terminare col poter produrre funghi in privato. Ma ci vorrebbero anni, anzi decenni.
Questo, realisticamente, penso. E forse sto anche esagerando.

E quindi dove mi colloco?


Mi dispiace, io non posso votare. Potrei selezionare tutti i campi, specialmente un paio. E se cliccassi 'Altro' non starei facendo altro che ribadire quello che ho detto: necessariamente ognuno ha un "suo" modello in testa. Sceglierlo è ovvio, ma si perde il senso del sondaggio. Non è politica concretamente.

fohat.
"Non esiste un'esperienza psichedelica, ma esiste ciò che noi integriamo di essa."
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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da tropopsiko_23 » mar ago 21, 2018 11:35 pm

@Fohat apolitico vuol dire larva. la politica è soprattutto interazione degli individui in una comunità, quindi è difficile non fare politica nel senso puro del termine. tutto il tuo discorso è MOLTO politico. purtroppo nel linguaggio comune per politica si intende solo quella dei partiti al governo e quella è politica lontana dalla gente...solo uno specchio...
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grub
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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da grub » mar ago 21, 2018 11:36 pm

Apolitico vuol dire Grub? :o :asd:
Quindi io sarei apolitico :ninja:
Alla fine, il viaggio psichedelico ce lo scegliamo più di quanto immaginiamo. Non siamo in balia di ciò che vediamo, è il subconscio più profondo, sono i nostri desideri inespressi che reclamano di uscire fuori da una breccia che noi stessi abbiamo aperto

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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da tropopsiko_23 » mar ago 21, 2018 11:40 pm

tecnicamente ogni utilizzatore di sostanze diverso dal tossico/sballone è una persona politica perché mette in discussione...e mettere in discussione lo stato di coscienza ordinario non è da poco.
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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da _psyc0path_ » mer ago 22, 2018 12:07 am

grub ha scritto:
mar ago 21, 2018 11:36 pm
Apolitico vuol dire Grub? :o :asd:
Quindi io sarei apolitico :ninja:
:asd: :asd: come ha citato Tropo, una larva non da poco
..Sento come un energia invadermi l'esistenza quasi a dirmi "vivi più che puoi e goditi il viaggio.. One life, One chance"

Non induco le persone ad usufruire di stupefacenti.

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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da ~Møgørøs• » mer ago 22, 2018 2:11 pm

CloneXY ha scritto:
mar ago 21, 2018 10:53 am
Sembrano fazioni di un gdr.
:asd: :asd: :asd:
•~•~•

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Fohat
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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da Fohat » mer ago 22, 2018 4:54 pm

tropopsiko_23 ha scritto:
mar ago 21, 2018 11:35 pm
@Fohat apolitico vuol dire larva. la politica è soprattutto interazione degli individui in una comunità, quindi è difficile non fare politica nel senso puro del termine. tutto il tuo discorso è MOLTO politico. purtroppo nel linguaggio comune per politica si intende solo quella dei partiti al governo e quella è politica lontana dalla gente...solo uno specchio...
"Apolitico" è una parola, e come tutte le parole ognuno ci riversa il significato suo. Per me tutto il discorso che ho fatto si può approssimare alla parola "apolitico", per te è il contrario. Comunque lo si definisca, però, il mio pensiero rimane quello, ed è diverso da altri.
Nei fatti probabilmente io mi asterrei dal voto, salvo eccezioni. Un'altra persona no.
La differenza c'è, è questo il punto. Puoi differenziarla con le parole che vuoi, ma esiste.

Inoltre il "pensiero comune", come ha detto tu, non la tira tanto di fuori: è quella la politica che conta. Che poi il mondo sia dominato da scontri e contese ad ogni livello lo so bene, ma non è di questo che stavamo parlando, no? il sondaggio riguarda proprio gli schieramenti di partito.
Quale altra politica vedi tu? Forse ti riferisci alla "piccola politica" che può riguardare... non so, l'ambito regionale, comunale...
Per dire, da parte mia più ci si avvicina all'individuo più mi trovo partecipe. Se si tratta di decidere cose nel concreto, come se fare una pista ciclabile nella mia città o fare una terza corsia per le auto, mi sembra sensato discuterne e poter partecipare, e lo trovo pure uno schieramento. È ragionevole che il mio impegno possa fare la differenza. Poco, sempre molto meno di quello che sarebbe possibile, ma forse è utile.

Più ci si allontana dall'individuo, più le cose si fanno vaghe, ideali... per carità, bella la filosofia, ma il mio contributo vale meno di zero.

È una questione di valutare il rapporto impegno/risultato, non si tratta di rifiuto ideologico. Certo, il teatrino della politica mi fa schifo, ma non è solo quello: secondo me ci sono cose alla portata di una persona, e cose che sono troppo grandi. Immischiarvisi è inutile e faticoso.

Purtroppo la società è qualcosa di sempre più grande, lontano, fuori portata... Questo lo so, e mi fa male, ma che ci posso fare? Siamo vittime di questo sviluppo che tende all'infinito. Sempre più deboli e inermi, sempre più signori Nessuno.
Io lo disapprovo, lo sviluppo economico, così come la crescita demografica, questo sì. Altro non so.
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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da connectionrefused » sab ott 20, 2018 10:26 am

Ho visto il sondaggio.. Un sacco di fottuti piddini... :asd:

Destra sociale.. Presente!!!

Destra sociale in teoria.. In realtà le ideologie sono la gabbia della mente e una delle gabbie dell'anima.
Cioè ad uno stato di coscienza inferiore sarei di destra sociale, quando salgo di livello sono apolitico.

Spero di essermi spiegato (credo di si)..

Si accettano osservazioni, critiche , elogi e pure insulti.

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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da Arcano » sab ott 20, 2018 3:05 pm

se era anarchismo e basta, avrei pure votato, ma quel "di sinistra" non piace.

L'anarchismo è essenzialmente apolitico, avete presente gli Indiani d'America? Le società gilaniche? Le comunità tribali e ecovillaggi moderni come Aroville e Cristiania? Hanno in comune delle regole del buon vivere, un buon senso comune, l'eguaglianza e l'assenza di capi/padroni.

Ma l'anarchismo di sinistra, o di destra, non è anarchismo, ma subpolitica e fa parte dell'infinita ragnatela che divide da sempre l'uomo.
Le informazioni da me riportate sono esclusivamente a scopo informativo.
Non intendo incitare nessuno all'uso di sostanze stupefacenti. Peace

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Time
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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da Time » sab ott 20, 2018 7:55 pm

Credo che la socialdemocrazia sia quella che mi rappresenta di più.
@connectionrefused, posso chiederti se ti ritieni fascista? Lo chiedo perché da tutti quelli che conosco che si ritengono fascisti ho notato disprezzo verso le droghe e chi ne fa uso.

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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da connectionrefused » dom ott 21, 2018 9:14 am

No. Non mi reputo fascista. Destra sociale, socialismo declinato verso la patria. Del fascismo ne apprezzo tali lati ma non mi reputo fascista. Fascismo vuol dire anche culto del leader (come i comunisti) e quest'aspetto non mi piace. Sono inoltre contrario alle droghe a scopo ludico. Favorevole per le stesse a scopo di ricerca interiore e percettiva. Infatti non ne faccio uso, non ho ancora trovato quella che fa per me. Inoltre, a causa del mio lavoro, devo essere più cauto quando mi muovo per cercarle.

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Re: Psiconauti e politica

Messaggio da tropopsiko_23 » dom ott 21, 2018 10:48 am

@connectionrefused visto che accetti gli insulti, ti dico che sei uno che non ci ha capito niente. o forse io non ho capito cosa hai scritto.
mi sembri un po' confuso :?
X

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