@Laura Tajj [23] cosa intendi per piccolo festival? Con musica? Perché organizzare un evento con musica, campeggio, ecc. sembra molto più difficile. Non era quello che avevo in mente io. Non sono contrario, anzi, ma non è nelle mie capacità.
@Wolly92 no, le esperienze all'estero non prevedevano assunzione di alcuna sostanza. E deve essere così per non attrarre attenzioni indesiderate, anche se persone che si sono conosciute in quegli incontri hanno poi condiviso esperienze psichedeliche al di fuori delle sessioni.
Erano due gruppi di incontri organizzati da persone che portavano avanti i principi di riduzione del danno. Il fatto che gli organizzatori fossero tutti psicologi che studiavano come utilizzare sostanze psichedeliche in terapie per malattie come PTSD e depressione portava ad avere molti incontri su questo tema (anche perché c'era un grande interesse da parte dei partecipanti). Logicamente, avere persone che sono esperte in qualche campo potrebbe portare gli incontri verso questioni più specifiche, ma fondamentalmente era un'occasione di incontro con persone interessate a utilizzare sostanze psichedeliche in maniera informata e a far crescere una comunità psichedelica (forse comunità non è il termine migliore). Avere persone che hanno esperienza è già sufficiente, a mio avviso. C'era un uomo che ha fatto parte della prima rivoluzione psichedelica e i suoi interventi avevano una profondità incredibile, anche se non poteva parlare di aspetti scientifici.
Ho pensato un po' come questo gruppo di incontri potrebbe organizzarsi. Non voglio inventare nulla, ma riproporre l'approccio del gruppo di cui facevo parte. Incontrarsi periodicamente per parlare di un tema specifico (breve presentazione da parte di uno degli organizzatori e poi apertura al gruppo) e poi lasciare un po' di tempo per discutere di esperienze recenti in piccoli gruppi (organizzavano anche un ciclo apposito per persone che avevano avuto esperienze difficili; io ho partecipato e sarebbe estremamente benefico per integrazione, ma più difficle da organizzare senza avere un nocciolo duro alla base). Il tipo di contenuto dipende un po' dalle capacità del nocciolo duro/organizzatori (io non sono un terapeuta e, per quanto sia abbastanza informato, non posso parlare da esperto in quel campo) ma anche dagli interessi delle persone. C'erano coloro che avevano molta esperienza e suggerivano certe tematiche che un novizio non penserebbe, ma allo stesso tempo si ribadiva l'ABC quando nuove persone entravano nel gruppo. Ritengo questo aspetto molto importante, considerando che l'idea è di assistere persone che ancora non hanno avuto esperienza ma manifestano un interesse; e col passare del tempo e la crescita del gruppo, veramente tante persone si sono avvicinate senza avere nessuna esperienza ma con l'umiltà di capire, cosa che mi rincuora molto.
Per dove incontrarsi, logicamente al chiuso. Sul come e dove dipende dal numero. Siccome eravamo sempre 20-30 persone presenti, erano riusciti ad avere uno spazio fisso (non si pagava per partecipare, solo donazioni volontarie). Immagino che il gruppo sarà ristretto all'inizio, il che dovrebbe facilitare trovare un luogo che non richieda affitto (devo ancora pensare alle modalità, a essere onesto).
So che ci sono difficoltà e sono consapevole che un progetto come questo, se mai si realizzerà, richiederà tempo. Ritengo che mettere assieme persone che hanno o vogliano avere un'esperienza psichedelica sia necessario per far partire un processo di accettazione da parte della società. Da qualche parte bisogna pur partire e questo abbozzo è il mio piccolo contributo. E apprezzo veramente i tuoi suggerimenti, così come quelli degli altri psiconauti
