Suicidio
Re: Suicidio
Una soluzione permanente per un problema temporaneo. Il tempo è galantuomo, non può piovere per sempre
Re: Suicidio
E' molto complicato.
Giudicare se sia giusto o sbagliato in generale mi pare un assurdità.
Giudicare il caso specifico mi pare un assurdità comunque.
"Era senza palle e si è ammazzato" è stupido.
"Mi sarei ammazzato anche io" è stupido.
Tutto è strettamente personale, c'è chi si suicida perchè è rimasto con 100 € sul conto perdendone 100k, e c'è chi festeggia e porta fuori la ragazza perchè dopo mesi ha raccimolato 100 €.
I dolori, i traumi, le umiliazioni, specialmente da giovani, causano le reazioni più folli dal punto di vista razionale, giudicare l'irrazionale non si può.
Giudicare se sia giusto o sbagliato in generale mi pare un assurdità.
Giudicare il caso specifico mi pare un assurdità comunque.
"Era senza palle e si è ammazzato" è stupido.
"Mi sarei ammazzato anche io" è stupido.
Tutto è strettamente personale, c'è chi si suicida perchè è rimasto con 100 € sul conto perdendone 100k, e c'è chi festeggia e porta fuori la ragazza perchè dopo mesi ha raccimolato 100 €.
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Giusto o sbagliato non può essere reato! Free drugs!
- astraldream
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Re: Suicidio
Argomento bello e complicato....ammetto di averci pensato parecchie volte quando ero piccolo durante periodi veramente difficili e ogni volta sono arrivato alla conclusione che il mondo è bellissimo e la vita è basata sul sacrificio e la speranza ....con molto sacrificio e molta speranza si può arrivare ovunque e la sensazione é impagabile
Però probabilmente la mia vita finirà con il suicidio. ....quando sentirò di aver fatto tutto e di essere diventato un peso per gli altri prenderò qualche pianta e andrò a unirmi alla terra in qualche bel bosco o su qualche cima , non sopporto l'idea di morire in un posto sterile come un letto di ospedale ....per iniziare l'ultimo viaggio il set e il setting dovrá essere perfetto
Questo stesso discorso lo applicherei in caso di malattie gravi.....
Però probabilmente la mia vita finirà con il suicidio. ....quando sentirò di aver fatto tutto e di essere diventato un peso per gli altri prenderò qualche pianta e andrò a unirmi alla terra in qualche bel bosco o su qualche cima , non sopporto l'idea di morire in un posto sterile come un letto di ospedale ....per iniziare l'ultimo viaggio il set e il setting dovrá essere perfetto
Questo stesso discorso lo applicherei in caso di malattie gravi.....
L'idea di "sacro" è così limitante...così poco libera da dogmi...da essere poco sacra...la cosa più sacra dovrebbe essere la libertà non i dogmi...
Re: Suicidio
Io ci ho rinunciato all'ultimo, volevo buttarmi giu' da 80 metri di ponte. Era il punto peggiore di una depressione che durava da qualche mese, probabilmente accentuata dall'abuso di mary jane (che ora tengo sotto controllo e infatti ci vado molto piu' d'accordo). Non l'ho fatto perche' avevo paura; ma non avevo piu' motivo per voler restare in vita tranne appunto che avevo troppa paura per farla finita. Quindi mi sono incazzato con l'esistenza in un impeto di titanismo e ora sono qui, che non ho piu' niente da fare e sto cercando qualche interesse da coltivare. Nel mio caso il suicidio era la risposta alla mancanza di senso, di scopo e di certezze della vita. Se uno non ha almeno una di queste cose probabilmente andra' a finire male. Ora ad esempio ho le mie certezze, ma so perfettamente che sono supposizioni e balle che mi devo dire perche' senno' torno al punto di prima.
Pero' il suicidio non e' in se' sbagliato; e' solo che spesso e' accompagnato da sofferenza per il suicida e quelli che rimangono.
Ps: astral non affidarti alle piante per questo, fa tanto male e ci mettono troppo tempo. A meno che non vai di aconito (non incito al suicidio comunque eh e in teoria anche coltivare aconito e' illegale in Italia)
Pero' il suicidio non e' in se' sbagliato; e' solo che spesso e' accompagnato da sofferenza per il suicida e quelli che rimangono.
Ps: astral non affidarti alle piante per questo, fa tanto male e ci mettono troppo tempo. A meno che non vai di aconito (non incito al suicidio comunque eh e in teoria anche coltivare aconito e' illegale in Italia)
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- astraldream
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Re: Suicidio
Non sono completamente d'accordo. ..con un buon mix ci si dimentica del dolore ...probabilmente userei oppio a volontà e come i miei avi sardi il prezzemolo del diavolo (mi ispira morire con il sorriso sardonico in volto ) ...Med ha scritto: Ps: astral non affidarti alle piante per questo, fa tanto male e ci mettono troppo tempo. A meno che non vai di aconito (non incito al suicidio comunque eh e in teoria anche coltivare aconito e' illegale in Italia)
La cosa è ancora in pianificazione. ..spero di avere abbastanza tempo per organizzarmi a dovere
Probabilmente aggiungerei al mix un po' di K
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Re: Suicidio
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Re: Suicidio
Ho letto i commenti qui sopra e devo dire che mi ci riconosco in parte, veramente pensavo di essere l''unico a cui sono capitate certe esperienze...e anche se sono brutte cose, è bello non essere soli.
Comunque il motivo per cui tempo fa sono arrivato ad autolesionarmi (veramente volevo tagliarmi le vene ma avevo paura) è per una amara delusione che ho ricevuto da una persona che davo per scontato mi amasse e volesse solo il meglio per me.
Ma io mi chiedo la soffetenza è proprio necessaria? Per me è complicato, dato che con questa persona divido la mia casa, cioè DOBBIAMO andare d'accordo, devo volerle bene altrimenti va a p****ne tutto (perchè se fosse stato un'estraneo l'avrei ovviamente mandato a f****o senza rimorsi!), quindi ci siamo scontrati e ci siamo capiti (il dialogo può essere L'UNICA soluzione e anche se può essere difficile, conviene sempre fare un tentativo), quindi per il momento le cose vanno bene.
Ma a livello più profondo perchè esiste la soffetenza? Perchè nel 99% dei casi arriva da persone al di fuori di noi? È evidente che c'è qualcosa che non va NON in noi, ma negli altri o nei rapporti con essi.
Credo che dovremmo cercare la pace, l'amore, la sicurezza prima in noi e credo che dovremmo amare gli altri senza aspettarci nulla in cambio.
Sù, forza e coraggio psiconauti! Che se gettiamo la spugna noi il mondo è condannato!
E poi ricordo che per cercare le risposte abbiamo una marcia in più
Comunque il motivo per cui tempo fa sono arrivato ad autolesionarmi (veramente volevo tagliarmi le vene ma avevo paura) è per una amara delusione che ho ricevuto da una persona che davo per scontato mi amasse e volesse solo il meglio per me.
Ma io mi chiedo la soffetenza è proprio necessaria? Per me è complicato, dato che con questa persona divido la mia casa, cioè DOBBIAMO andare d'accordo, devo volerle bene altrimenti va a p****ne tutto (perchè se fosse stato un'estraneo l'avrei ovviamente mandato a f****o senza rimorsi!), quindi ci siamo scontrati e ci siamo capiti (il dialogo può essere L'UNICA soluzione e anche se può essere difficile, conviene sempre fare un tentativo), quindi per il momento le cose vanno bene.
Ma a livello più profondo perchè esiste la soffetenza? Perchè nel 99% dei casi arriva da persone al di fuori di noi? È evidente che c'è qualcosa che non va NON in noi, ma negli altri o nei rapporti con essi.
Credo che dovremmo cercare la pace, l'amore, la sicurezza prima in noi e credo che dovremmo amare gli altri senza aspettarci nulla in cambio.
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Re: Suicidio
L'Aconito comunque cresce spontaneo in Italia..e anche molte altre piante mortali..e ripensandoci da piccolino devo aver rischiato parecchio perchè mangiavo qualsiasi pianta o erba o fungo trovassi, avrei rischiato un suicidio involontario..
riguardo all'argomento di questo tread quoto tropopsiko!
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"Pronto, Barbarella! Sei una tipica terricola femmina??" (cit. SuBuRbAsS)
"You don't possess me, don't impress me, just upset my mind. Can't instruct me or conduct me, just use up my time."(King Crimson)
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Re: Suicidio
Premesso che ognuno e' padrone della sua vita e quindi dell'ipotetica interruzione volontaria della stessa;
personalmente considero il suicidio una soluzione da vigliacchi, ma ammissibile in alcuni casi. Per esempio per evitare di essere catturati da un nemico (quale che sia) che potrebbe costringerci a rivelare informazioni la cui segretezza consideriamo piu' importante della nostra stessa vita (ok, sono situazioni un po' estreme, ma non e' impossibile. In guerra succede in continuazione, e posso immaginate un altro paio di scenarii dove potrebbe accadere)
E poi c'e' la malattia terminale. Se sai che stai per morire lentamente e tra atroci sofferenze, tanto vale farla finita subito.
Potrebbero esserci altri casi che giustificherebbero il suicidio ma al momento non mi vengono in mente.
personalmente considero il suicidio una soluzione da vigliacchi, ma ammissibile in alcuni casi. Per esempio per evitare di essere catturati da un nemico (quale che sia) che potrebbe costringerci a rivelare informazioni la cui segretezza consideriamo piu' importante della nostra stessa vita (ok, sono situazioni un po' estreme, ma non e' impossibile. In guerra succede in continuazione, e posso immaginate un altro paio di scenarii dove potrebbe accadere)
E poi c'e' la malattia terminale. Se sai che stai per morire lentamente e tra atroci sofferenze, tanto vale farla finita subito.
Potrebbero esserci altri casi che giustificherebbero il suicidio ma al momento non mi vengono in mente.
Re: Suicidio
Non credo che suicidarsi sia da vigliacchi, ci va molto più coraggio di quanto si creda. E trovo decisamente poco stupido farla finita perchè oppressi da un sentimento, da uno stato d'animo. Così come trovo stupido morire per delle idee.Zio Toxil ha scritto: personalmente considero il suicidio una soluzione da vigliacchi, ma ammissibile in alcuni casi. Per esempio per evitare di essere catturati da un nemico
Giusto o sbagliato non può essere reato! Free drugs!
Re: Suicidio
E' vero che per mettere in atto certi metodi di suicidio ci vuole piu' coraggio di quanti molti di noi possano mai sognare di avere; quello che dicevo della vigliaccheria e' l'arrendersi alle difficolta'... anche se poi e' facile giudicare gli altri dal nostro punto di vista.
Una cosa che a un adulto abbastanza equilibrato puo' sembrare una semplice seccatura, dal punto di vista di un adolescente in un momento particolare puo' sembrare una cosa enorme al punto di non voler piu' vivere. Secondo me in molti casi e' importante poterne parlare con qualcuno, se non altro perche' raccontando le cose orribili che si vorrebbero fare si scarica un po' di pressione.
Per esempio, mai notato che quelli che minacciano molto, raramente danno seguito? Quelli che davvero alzano le mano, o tirano coltellate, o addirittura sparano, di solito lo fanno all'improvviso. Per lo stesso meccanismo mentale, quelli che spesso parlano di volersi suicidare, raramente lo fanno. Quelli veramente in pericolo sono le persone che esibiscono altri sintomi del potenziale suicida ma non ne parlano mai espressamente.
Ovviamente ci sono eccezioni, ma in generale mi sembra che valga la regola 'chi piu' ne parla meno lo fa'.
A proposito mi e' venuta in mente un'altro caso di suicidio giustificabile, almeno dal punto di vista del suicida: un fatto altruistico. Dopo aver perso una persona cara che salto' giu' dal balcone (e li' di coraggio ce ne vuole tanto) ho saputo di molti altri nella stessa situazione che hanno fatto la stessa scelta: alcune malattie mentali sono in realta' di origine fisica, piu' specificatamente neurologica: il cervello danneggiato non riesce a funzionare come dovrebbe, e in certi casi si verificano crisi di follia anche violenta che si alternano a periodi di perfetta lucidita'.
Durante questi periodi di lucidita' il soggetto si rende conto che 1- ormai e' inguaribile, e 2- e' diventato un peso per i familiari, se i familiari sarebbero piu' che disposti a prendersi cura di lui a vita, lui (o lei) si considera sempre piu' un problema per gli altri, e la cosa aumenta a ogni crisi, fino ad arrivare al punto dove nel bel mezzo di un periodo lucido, si suicida. E spesso lo fa scegliendo metodi che richiedono coraggio, tipo salto nel vuoto.
La cosa che piu' mi fa incazzare e' che molti di questi suicidi potrebbero essere evitati, almeno quelli derivanti da schizofrenia.
Quella petsona che dicevo prima soffriva proprio di schizofrenia, e come me era dedito agli oppiacei.
Avevo notato che quando era sotto l'effetto di oppiacei la crisi non si verificava, ma comprare eroina in strada tutti i giorni non era una soluzione pratica, la morfina legale e' ammessa solo come analgesico (e solo in casi estremi) ma assolutamente non come psicofarmaco, e il Sert dava pochissimo metadone e solo per periodi limitati con scalaggio obbligatorio.
Se fosse sopravvissuto dieci anni in piu' avrebbe potuto garsi dare tutto il metadone che gli serviva, anche a vita, e oggi sarebbe certamente dipendente dalla medicina, ma vivo.
Se la nostra cultura proibizionista la smettesse di permettere ai politici di dire al medico cosa puo' prescrivere (e quanto) per quali malattie, avrebbe potuto avere la morfina e oggi sarebbe vivo. E in piu' con meno danni fisici rispetto al metadone.
Ma purtroppo la legge e' quello che e', e il Sert di allora era quello che era, e lui e' morto.
Pero' bisognerebbe cambiare la legge e permettere al medico di prescrivere quello che vuole e quanto vuole, per tutto il tempo che ci vuole. Dopo tutto e' lui che ha studiato medicina e fatto esperienza con i pazienti, mica Fini o Giovanardi...
Una cosa che a un adulto abbastanza equilibrato puo' sembrare una semplice seccatura, dal punto di vista di un adolescente in un momento particolare puo' sembrare una cosa enorme al punto di non voler piu' vivere. Secondo me in molti casi e' importante poterne parlare con qualcuno, se non altro perche' raccontando le cose orribili che si vorrebbero fare si scarica un po' di pressione.
Per esempio, mai notato che quelli che minacciano molto, raramente danno seguito? Quelli che davvero alzano le mano, o tirano coltellate, o addirittura sparano, di solito lo fanno all'improvviso. Per lo stesso meccanismo mentale, quelli che spesso parlano di volersi suicidare, raramente lo fanno. Quelli veramente in pericolo sono le persone che esibiscono altri sintomi del potenziale suicida ma non ne parlano mai espressamente.
Ovviamente ci sono eccezioni, ma in generale mi sembra che valga la regola 'chi piu' ne parla meno lo fa'.
A proposito mi e' venuta in mente un'altro caso di suicidio giustificabile, almeno dal punto di vista del suicida: un fatto altruistico. Dopo aver perso una persona cara che salto' giu' dal balcone (e li' di coraggio ce ne vuole tanto) ho saputo di molti altri nella stessa situazione che hanno fatto la stessa scelta: alcune malattie mentali sono in realta' di origine fisica, piu' specificatamente neurologica: il cervello danneggiato non riesce a funzionare come dovrebbe, e in certi casi si verificano crisi di follia anche violenta che si alternano a periodi di perfetta lucidita'.
Durante questi periodi di lucidita' il soggetto si rende conto che 1- ormai e' inguaribile, e 2- e' diventato un peso per i familiari, se i familiari sarebbero piu' che disposti a prendersi cura di lui a vita, lui (o lei) si considera sempre piu' un problema per gli altri, e la cosa aumenta a ogni crisi, fino ad arrivare al punto dove nel bel mezzo di un periodo lucido, si suicida. E spesso lo fa scegliendo metodi che richiedono coraggio, tipo salto nel vuoto.
La cosa che piu' mi fa incazzare e' che molti di questi suicidi potrebbero essere evitati, almeno quelli derivanti da schizofrenia.
Quella petsona che dicevo prima soffriva proprio di schizofrenia, e come me era dedito agli oppiacei.
Avevo notato che quando era sotto l'effetto di oppiacei la crisi non si verificava, ma comprare eroina in strada tutti i giorni non era una soluzione pratica, la morfina legale e' ammessa solo come analgesico (e solo in casi estremi) ma assolutamente non come psicofarmaco, e il Sert dava pochissimo metadone e solo per periodi limitati con scalaggio obbligatorio.
Se fosse sopravvissuto dieci anni in piu' avrebbe potuto garsi dare tutto il metadone che gli serviva, anche a vita, e oggi sarebbe certamente dipendente dalla medicina, ma vivo.
Se la nostra cultura proibizionista la smettesse di permettere ai politici di dire al medico cosa puo' prescrivere (e quanto) per quali malattie, avrebbe potuto avere la morfina e oggi sarebbe vivo. E in piu' con meno danni fisici rispetto al metadone.
Ma purtroppo la legge e' quello che e', e il Sert di allora era quello che era, e lui e' morto.
Pero' bisognerebbe cambiare la legge e permettere al medico di prescrivere quello che vuole e quanto vuole, per tutto il tempo che ci vuole. Dopo tutto e' lui che ha studiato medicina e fatto esperienza con i pazienti, mica Fini o Giovanardi...
Re: Suicidio
Vado un po' controcorrente rispetto alle altre risposte e cerco di chiarire alcune cose.
Dire che il suicidio è una soluzione da vigliacchi è assurdo, la presunzione con cui si dice una cosa del genere è a livelli altissimi, non è possibile decidere se sia una cosa giusta o sbagliata, soprattutto dall'esterno. L'unica persona che può saperlo è il diretto interessato; per ognuno il suicidio è giusto o sbagliato secondo la propria situazione personale.
Per quanto riguarda la depressione, penso che il "male di vivere" sia una condizione propria dell'uomo, il fatto di non riuscire a capire che senso abbia la vita e in che direzione vada, fa già di suo andare in tilt il cervello. La depressione è insita nell'animo, poi per alcuni esce fuori e per altri no, per alcuni è più pesante e per altri più leggera.
Ora cerco di stuzzicarvi un po'.
La mia visione della vita è estremamente pessimistica, so che non esiste una risposta ai miei dubbi esistenziali, che non c'è una soluzione per le mie paure, date soprattutto dal fatto che non so cosa succederà dopo la vita. E' un po' la stessa sensazione che si ha prima di fare un tuffo in acqua da una grande altezza per la prima volta, la paura del vuoto è il confine che divide le persone che si tuffano da quelle che non si tuffano. Attenzione, è una paura che c'è in entrambe le categorie, la differenza è nell'azione stessa, c'è chi decide di buttarsi e chi no.
Ora, la mia condizione mi porta a non trovare nulla di buono nell'esistenza; mi rendo conto che anche le cose che più mi rendono felice sono fini a se stesse. Quindi, appurato questo, perché non farla finita? Il perché è semplice: io faccio parte delle persone che, di fronte alla paura del vuoto, non si tuffano.
Poi non metto in dubbio che esistano forme di depressione molto più pesanti della mia, che va e viene e che, davanti a casi molto più gravi, non mi sento neanche di definire vera e propria depressione, credo invece che sia la condizione che viviamo tutti.
PS: ci possono essere molti altri motivi per cui suicidarsi, la malattia terminale, problemi economici... Io ho voluto analizzare il suicidio portato dalla rassegnazione. In ogni caso, qualunque sia il motivo, nessuno deve permettersi di metter bocca e giudicare la decisione altrui di metter fine alla propria vita. Trovo assurdo parlare di "suicidio giustificabile e non giustificabile".
Peace
Dire che il suicidio è una soluzione da vigliacchi è assurdo, la presunzione con cui si dice una cosa del genere è a livelli altissimi, non è possibile decidere se sia una cosa giusta o sbagliata, soprattutto dall'esterno. L'unica persona che può saperlo è il diretto interessato; per ognuno il suicidio è giusto o sbagliato secondo la propria situazione personale.
Per quanto riguarda la depressione, penso che il "male di vivere" sia una condizione propria dell'uomo, il fatto di non riuscire a capire che senso abbia la vita e in che direzione vada, fa già di suo andare in tilt il cervello. La depressione è insita nell'animo, poi per alcuni esce fuori e per altri no, per alcuni è più pesante e per altri più leggera.
Ora cerco di stuzzicarvi un po'.
La mia visione della vita è estremamente pessimistica, so che non esiste una risposta ai miei dubbi esistenziali, che non c'è una soluzione per le mie paure, date soprattutto dal fatto che non so cosa succederà dopo la vita. E' un po' la stessa sensazione che si ha prima di fare un tuffo in acqua da una grande altezza per la prima volta, la paura del vuoto è il confine che divide le persone che si tuffano da quelle che non si tuffano. Attenzione, è una paura che c'è in entrambe le categorie, la differenza è nell'azione stessa, c'è chi decide di buttarsi e chi no.
Ora, la mia condizione mi porta a non trovare nulla di buono nell'esistenza; mi rendo conto che anche le cose che più mi rendono felice sono fini a se stesse. Quindi, appurato questo, perché non farla finita? Il perché è semplice: io faccio parte delle persone che, di fronte alla paura del vuoto, non si tuffano.
Poi non metto in dubbio che esistano forme di depressione molto più pesanti della mia, che va e viene e che, davanti a casi molto più gravi, non mi sento neanche di definire vera e propria depressione, credo invece che sia la condizione che viviamo tutti.
PS: ci possono essere molti altri motivi per cui suicidarsi, la malattia terminale, problemi economici... Io ho voluto analizzare il suicidio portato dalla rassegnazione. In ogni caso, qualunque sia il motivo, nessuno deve permettersi di metter bocca e giudicare la decisione altrui di metter fine alla propria vita. Trovo assurdo parlare di "suicidio giustificabile e non giustificabile".
Peace
La serietà è il rifugio del superficiale
Re: Suicidio
Ho detto "per me personalmente".
Significa che *io* considererei *me stesso* un vigliacco se pensassi seriamente di suicidarmi invece di tirare avanti, eccetto per qualche situazione estrema come quelle elencate sopra e forse qualche altra.
Intanto non ho mai detto che l'opinione di qualcun altro e' assurda.
Diversa, si.
Significa che *io* considererei *me stesso* un vigliacco se pensassi seriamente di suicidarmi invece di tirare avanti, eccetto per qualche situazione estrema come quelle elencate sopra e forse qualche altra.
Intanto non ho mai detto che l'opinione di qualcun altro e' assurda.
Diversa, si.
Re: Suicidio
Dico che è un opinione assurda se parli così degli altri che decidono di suicidarsi, se parli di te stesso puoi fare quello che vuoi, magari un po' ho frainteso.Zio Toxil ha scritto:Ho detto "per me personalmente".
Significa che *io* considererei *me stesso* un vigliacco se pensassi seriamente di suicidarmi invece di tirare avanti, eccetto per qualche situazione estrema come quelle elencate sopra e forse qualche altra.
Intanto non ho mai detto che l'opinione di qualcun altro e' assurda.
Diversa, si.
La serietà è il rifugio del superficiale
Re: Suicidio
Ci sono arrivato molto vicino, diciamo che l'unico motivo per cui sono ancora qui è che non ho avuto abbastanza coraggio. Poi ho capito che è meglio incazzarsi che disperarsi, e che se c'è una cosa bella della vita è appunto quel momento in cui ti rialzi e sei pronto a spaccare il mondo.
Come diceva Schopenhauer il suicida in realtà non vuole morire, vorrebbe soltanto vivere in modo diverso, è solo che ormai non ha più la forza di cambiare la sua vita, o è convinto di non potersi riuscire.
Detto questo non definirei mai un suicida un vigliacco, chi la pensa così chiaramente non sa quanto coraggio ci voglia invece a farlo.
Come diceva Schopenhauer il suicida in realtà non vuole morire, vorrebbe soltanto vivere in modo diverso, è solo che ormai non ha più la forza di cambiare la sua vita, o è convinto di non potersi riuscire.
Detto questo non definirei mai un suicida un vigliacco, chi la pensa così chiaramente non sa quanto coraggio ci voglia invece a farlo.
Pienamente d'accordo con quello che dici, anche la mia vita finirà così penso. Possibilmente prima di aver compiuto 70 anniastraldream ha scritto:Argomento bello e complicato....ammetto di averci pensato parecchie volte quando ero piccolo durante periodi veramente difficili e ogni volta sono arrivato alla conclusione che il mondo è bellissimo e la vita è basata sul sacrificio e la speranza ....con molto sacrificio e molta speranza si può arrivare ovunque e la sensazione é impagabile
Però probabilmente la mia vita finirà con il suicidio. ....quando sentirò di aver fatto tutto e di essere diventato un peso per gli altri prenderò qualche pianta e andrò a unirmi alla terra in qualche bel bosco o su qualche cima , non sopporto l'idea di morire in un posto sterile come un letto di ospedale ....per iniziare l'ultimo viaggio il set e il setting dovrá essere perfetto
Questo stesso discorso lo applicherei in caso di malattie gravi.....
Re: Suicidio
bravo sono d'accordo e felice di questo,penso proprio che questo vada detto a tutti quegli che voglino farsi pelare dagli psicologiSamsara ha scritto:Ci sono arrivato molto vicino, diciamo che l'unico motivo per cui sono ancora qui è che non ho avuto abbastanza coraggio. Poi ho capito che è meglio incazzarsi che disperarsi, e che se c'è una cosa bella della vita è appunto quel momento in cui ti rialzi e sei pronto a spaccare il mondo.
Come diceva Schopenhauer il suicida in realtà non vuole morire, vorrebbe soltanto vivere in modo diverso, è solo che ormai non ha più la forza di cambiare la sua vita, o è convinto di non potersi riuscire.
kaixo
Re: Suicidio
Argomento difficile...
Ma io mi sono sempre chiesto... Ma perché nella società il suicidio è visto come qualcosa di così sbagliato? Cioè a volte la sofferenza può essere veramente intollerabile, e che senso ha sopportarla se tanto prima o poi si muore lo stesso? E perché l'istigazione è un reato?
A volte mi sembra che la società sia cieca di fronte alla realtà.
E poi ci sarà qualcosa dopo? Io spero di no ma ho paura di sì.
Voi cosa ne pensate?
Ma io mi sono sempre chiesto... Ma perché nella società il suicidio è visto come qualcosa di così sbagliato? Cioè a volte la sofferenza può essere veramente intollerabile, e che senso ha sopportarla se tanto prima o poi si muore lo stesso? E perché l'istigazione è un reato?
A volte mi sembra che la società sia cieca di fronte alla realtà.
E poi ci sarà qualcosa dopo? Io spero di no ma ho paura di sì.
Voi cosa ne pensate?
Pervenire è meglio che curare.
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Re: Suicidio
Io non vedo il suicidio come una cosa sbagliata, però l'istituzione al suicidio penso che sia sbagliata, perché qualcuno dovrebbe istigare qualcuno a togliersi la vita? Penso che vivere o meno sia una decisione molto personale, secondo me nessuno dovrebbe spingerti in una direzione o nell'altra, soprattutto se parliamo di persone in un momento di fragilità.User00 ha scritto: ↑sab feb 25, 2023 8:14 pmArgomento difficile...
Ma io mi sono sempre chiesto... Ma perché nella società il suicidio è visto come qualcosa di così sbagliato? Cioè a volte la sofferenza può essere veramente intollerabile, e che senso ha sopportarla se tanto prima o poi si muore lo stesso? E perché l'istigazione è un reato?
A volte mi sembra che la società sia cieca di fronte alla realtà.
E poi ci sarà qualcosa dopo? Io spero di no ma ho paura di sì.
Voi cosa ne pensate?
Tu pensi che l'istigazione al suicidio non dovrebbe essere un reato? Nel caso perché?
Re: Suicidio
Dunque, è normale che se uno è in un momento di difficoltà dal quale si può facilmente uscire e qualcuno lo spinge al suicidio questo non va bene, però io intendevo quei casi in cui non c'è via d'uscita, in cui non c'è speranza di risolvere i problemi o comunque risolverli costerebbe così tanta sofferenza che non ne vale la pena. In quei casi penso che il suicidio possa essere preso in considerazione e non c'è motivo di costringere qualcuno a vivere a tutti i costi, come invece vogliono fare psichiatri e simili. Io sono a favore dell'eutanasia e anche della liberalizzazione del suicidio per chiunque desideri farlo. Nessuno sceglie di venire al mondo e trovo assurdo che qualcuno sia costretto a gettarsi giù da un ponte o cose simili solo perché lo Stato non permette il suicidio assistito a chi lo desidera.Viaggiatore ha scritto: ↑sab feb 25, 2023 9:53 pmIo non vedo il suicidio come una cosa sbagliata, però l'istituzione al suicidio penso che sia sbagliata, perché qualcuno dovrebbe istigare qualcuno a togliersi la vita? Penso che vivere o meno sia una decisione molto personale, secondo me nessuno dovrebbe spingerti in una direzione o nell'altra, soprattutto se parliamo di persone in un momento di fragilità.
Tu pensi che l'istigazione al suicidio non dovrebbe essere un reato? Nel caso perché?
Poi mi chiedo se ci sia qualcosa dopo (io spero di no) ma questa comunque è una domanda troppo difficile...
Pervenire è meglio che curare.
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Re: Suicidio
" E perché l'istigazione è un reato?" Cosa intendi?User00 ha scritto: ↑sab feb 25, 2023 8:14 pmArgomento difficile...
Ma io mi sono sempre chiesto... Ma perché nella società il suicidio è visto come qualcosa di così sbagliato? Cioè a volte la sofferenza può essere veramente intollerabile, e che senso ha sopportarla se tanto prima o poi si muore lo stesso? E perché l'istigazione è un reato?
A volte mi sembra che la società sia cieca di fronte alla realtà.
E poi ci sarà qualcosa dopo? Io spero di no ma ho paura di sì.
Voi cosa ne pensate?