My favourite muse ha scritto: ↑sab dic 05, 2020 1:53 pm
...il tuo riferimento alla "verità" esula dalla mia comprensione.
Ti dispiacerebbe essere meno "ermetico" per favore?
Per ogni fatto, avvenimento,patologia o altro possiamo trovare innumerevoli spiegazioni. Soltanto una di queste sarà puramente vera, questa è una verità.
Ho però la sensazione che tu volessi spiegazioni riguardo un'altra verità che può comunque far comprendere perchè dati avvenimenti accadono.
Viviamo in una sottospecie di 'prigione mentale' originata dal come comprendiamo ciò che ci circonda. Se concepiamo bene, male, libertà o altro secondo determinati 'schemi', è perchè questo modo di ragionare ci viene 'suggerito' sin da piccoli.
Il fatto è che questo 'comprendere' non è detto sia in linea con quelle che dovrebbero essere le nostre caratteristiche e capacità
Noi possiamo andare alla ricerca della verità, oppure possiamo sperare che questa ci venga in contro.
Entrambe le varianti vanno bene, però nella prima subentrano le soprammenzionate 'limitazioni da schematizzazione indotta', nella seconda invece subentra l'approccio che abbiamo con il creato.
Se l'approccio con il creato prende una forma che dal creato (dalle entità che compongono il creato) viene apprezzata, è possibile che le entità comincino a guidarci verso una forma di verità che sennò resta velata dalla nostra incapacità di evadere dagli schemi.
E considera che la gran parte degli affetti da questa patologia non sono riconducibili a cause esterne note, la depressione che li affligge è priva di causa apparente.
Unendo le due verità descritte sopra, direi che soggettivamente una persona può essere capace di individuare i vari 'nodi temporali' che potrebbero aver influito su tale stato d'animo, con o senza aiuti da terzi. Esaminando invece la situazione di ciò che è complementare alla persona in questione, direi che è fondamentale come si decide di affrontare un percorso di 'comprensione del difetto'.
In poche parole una o più persone possono anche mettersi in testa di risolvere le cose, ma se le entità non lo permettono è una battaglia persa.
che la psichiatria è una branca della medicina, e la medicina fino a prova contraria rimane una scienza...
La medicina si divide in quella sperimentale e in quella non più sperimentale.
Il vaccino per il covid per esempio è sperimentale, mentre la somministrazione di morfina non lo è. Due semplici esempi basati sulla datazione dell'utilizzo delle sostanze.
La psichiatria è una forma sperimentale attraverso la quale l'umano sta cercando si chematizzare la propria mente.
Ricollegandomi a quelle schematizzazioni descritte prima lascio pensare a quanto povera può risultare l'idea di mappare un qualcosa di ancora sconosciuto.
A dirla breve, creare strutture piramidali che dovrebbero poter originare una mappatura della coscienza è malattia pura, psicopatia.
Posso concordare sul fatto che un narcotico sia solo un palliativo, un medicamento procrastinatore, per la depressione...
Il consiglio che si può dare a chi non ha ancora risposte è quello di non far dormire la coscienza...
...tratte le conclusoni da una successiva interpretazione però, la conoscenza del come le entità desidererebbero che noi ci ponessimo nei confronti di esse e di noi stessi porterebbe a pensare che il narcotico in questione assumerebbe un'altra 'forma', acquisirebbe un altro livello di comprensione.
In tal caso utilizzare un dato narcotico potrebbe essere comparabile a ciò che ho detto nella risposta a
@Lolaska:
si avvicina una persona es. cinica (es. depressione) e così (potendo contare sugli amici, su entità amiche) , al posto di chiamare una persona pericolosa (il papavero maltrattato (eroina)) si chiama una persona che dissolverà quel cinismo con lo scherno (potrebbe essere papavero non maltrattato come del resto qualsiasi altra entità (pianta in questo caso) che fornisce anche il principio narcotico).
Non ho tempo.