K-hole landscapes
Inviato: dom lug 03, 2022 6:44 pm
Autore: Raffox
Sostanza assunta: ketamina + hashish
Quantità: 125 mg + mezza canna
Setting: camera mia al buio
Set: positivo ed eccitato come sempre quando si tratta della signora ketamina
125 mg di ketamina in cristallo + mezza canna di hashish di alta qualità.
Nel racconto i dettagli potrebbero non essere in ordine cronologico data la natura dell'esperienza.
Sniffo e mi metto sul letto con le cuffie come al solito. Dovevano essere le undici di sera più o meno, era completamente buio il cielo e nessuna traccia rimasta della luce del sole.
Faccio qualche tiro veloce dalla canna e la appoggio nel portacenere per evitare di bruciarmi.
Il corpo comincia a sentire delle vibrazioni paragonabili all'increspatura dell'acqua dovuta dal vento. Ad occhi chiusi comincio a vedere bagliori simili ad una luce stroboscopica divenire mano a mano sempre più intenso e noto che il ritmo è sincronizzato con quello della musica. Tutto gira. Io mi sento girare ed il mio campo visivo illuminato dal bagliore si distorceva e velocissimamente le forme delle luci mutavano . Comincio a pensare che un mio amico ha incontrato "entità" in ketamina e che anche io, se solo Loro avessero voluto, avrei potuto farlo.
Ad un tratto, sempre ad occhi chiusi, appare questo anello per le dita a forma di teschio infuocato che appena passa davanti al mio campo visivo prende e trascina via la mia essenza dal corpo ad una velocità paragonabile a quella della luce.
Sentivo la percezione del mio corpo che svaniva ma al contempo mi sentivo fisicamente muovere.
Sono uscito dal mio corpo. Sono uscito dal mio pianeta. Sono uscito dal mio sistema solare ed infine sono uscito dalla galassia.
Per poi arrivare nel Niente. Vuoto. Buio. Tutto nero. Pensai: "Sono morto. È bellissimo eppure sono in ansia". Mi si materializzò davanti; in modo abbastanza confuso, come in un sogno, un albero; ed
il terreno si ricoprì di foglie secche ed io avevo il campo visivo all'altezza dell'erba. Ero in un bosco in sa Dio quale punto dello Spazio-Tempo e tutto a un tratto mi si palesò a me un panorama paradisiaco. Il paesaggio boschivo ha lasciato spazio ad uno scenario dominato da montagne verdi ricoperte da morbida erba e verdi pini. Ero diventato un volatile credo perché la vista era in movimento ed ero in aria.
La canzone poi cambiò e, gradualmente come il cambio di traccia, cambiò anche ciò che vidi. Mi sentii andare giù. Giù e giù e ancora giù come se un fondo non esistesse. Poi dolcemente mi arrestai ed avvertii di essere in una nave, o in un sommergibile, a fianco di una persona. A quel punto cominciai a pensare ad una ragazza che conosco ed il viso della persona, fin'ora in ombra, prese forma del suo viso e le emozioni che ne conseguirono furono confuse: il benessere era salito vertiginosamente ma al contempo vi era un fondo di profonda tristezza, solitudine e frustrazione che però non riuscivo a provare appieno in quanto anestetizzato dalla ketamina.
Il viaggio continua. Mi si compongono e scompongono strane stanze innanzi ai miei occhi nelle quali non vi erano colori ma solo bianco e nero. Erano però di una tale dimensione che non ci sono corrispettivi concreti. Colonne alte come montagne e saloni dai soffitti ciclopici. Era come se il mio cervello stesse creando una realtà parallela alla nostra materiale solamente riposta all'interno del mio teschio.
Il viaggio muta e noto che una persona che ho "creato" nelle stanze, quando tutto il "suo" mondo stava venendo distrutto, mi si appiccica addosso e resiste all'annichilazione della visione precedente. Lo guardo ed il suo viso è quello di un uomo che ho visto solo in foto. Lui poi si stacca smaterializzandosi.
Infine gradualmente ritorno alla realtà ordinaria e pian piano che ritorno, comincio a dimenticarmi sempre più le sensazioni, immagini ed informazioni percepite. Sono tornato con un filo di nostalgia e una grande eccitazione per quanto visto. L'unica pecca del viaggio ketaminico è quello che ti rimane dopo l'esperienza. È solo una frazione infinitesimale di quanto vissuto, sentito e percepito in un'ora che però, in fatto di intensità, è paragonabile a grandi pezzi di esistenza.
Vorrei concludere la mia esperienza con un paio di citazioni di H. P. Lovecraft che secondo me potrebbero rendere benissimo l'idea di cosa sia bene o male il viaggio in ketamina.
"[...] un senso d'incalcolabile alterazione del tempo e dello spazio, nel quale tuttavia non vi era nulla di ciò che noi consideriamo moto o durata. Impercettibilmente, concetti come tempo e luogo smisero di avere significato."
"C'era solo un flusso di sensazioni che non erano visuali quanto cerebrali [...], le sperimentava come percezioni e impressioni sensoriali di tutto ciò che la sua mente registrava, ma senza sapere come le ricevesse."
Entrambe le citazioni sono tratte da "Attraverso le porte della chiave d'argento" del già citato H.P. Lovecraft.
Sostanza assunta: ketamina + hashish
Quantità: 125 mg + mezza canna
Setting: camera mia al buio
Set: positivo ed eccitato come sempre quando si tratta della signora ketamina
125 mg di ketamina in cristallo + mezza canna di hashish di alta qualità.
Nel racconto i dettagli potrebbero non essere in ordine cronologico data la natura dell'esperienza.
Sniffo e mi metto sul letto con le cuffie come al solito. Dovevano essere le undici di sera più o meno, era completamente buio il cielo e nessuna traccia rimasta della luce del sole.
Faccio qualche tiro veloce dalla canna e la appoggio nel portacenere per evitare di bruciarmi.
Il corpo comincia a sentire delle vibrazioni paragonabili all'increspatura dell'acqua dovuta dal vento. Ad occhi chiusi comincio a vedere bagliori simili ad una luce stroboscopica divenire mano a mano sempre più intenso e noto che il ritmo è sincronizzato con quello della musica. Tutto gira. Io mi sento girare ed il mio campo visivo illuminato dal bagliore si distorceva e velocissimamente le forme delle luci mutavano . Comincio a pensare che un mio amico ha incontrato "entità" in ketamina e che anche io, se solo Loro avessero voluto, avrei potuto farlo.
Ad un tratto, sempre ad occhi chiusi, appare questo anello per le dita a forma di teschio infuocato che appena passa davanti al mio campo visivo prende e trascina via la mia essenza dal corpo ad una velocità paragonabile a quella della luce.
Sentivo la percezione del mio corpo che svaniva ma al contempo mi sentivo fisicamente muovere.
Sono uscito dal mio corpo. Sono uscito dal mio pianeta. Sono uscito dal mio sistema solare ed infine sono uscito dalla galassia.
Per poi arrivare nel Niente. Vuoto. Buio. Tutto nero. Pensai: "Sono morto. È bellissimo eppure sono in ansia". Mi si materializzò davanti; in modo abbastanza confuso, come in un sogno, un albero; ed
il terreno si ricoprì di foglie secche ed io avevo il campo visivo all'altezza dell'erba. Ero in un bosco in sa Dio quale punto dello Spazio-Tempo e tutto a un tratto mi si palesò a me un panorama paradisiaco. Il paesaggio boschivo ha lasciato spazio ad uno scenario dominato da montagne verdi ricoperte da morbida erba e verdi pini. Ero diventato un volatile credo perché la vista era in movimento ed ero in aria.
La canzone poi cambiò e, gradualmente come il cambio di traccia, cambiò anche ciò che vidi. Mi sentii andare giù. Giù e giù e ancora giù come se un fondo non esistesse. Poi dolcemente mi arrestai ed avvertii di essere in una nave, o in un sommergibile, a fianco di una persona. A quel punto cominciai a pensare ad una ragazza che conosco ed il viso della persona, fin'ora in ombra, prese forma del suo viso e le emozioni che ne conseguirono furono confuse: il benessere era salito vertiginosamente ma al contempo vi era un fondo di profonda tristezza, solitudine e frustrazione che però non riuscivo a provare appieno in quanto anestetizzato dalla ketamina.
Il viaggio continua. Mi si compongono e scompongono strane stanze innanzi ai miei occhi nelle quali non vi erano colori ma solo bianco e nero. Erano però di una tale dimensione che non ci sono corrispettivi concreti. Colonne alte come montagne e saloni dai soffitti ciclopici. Era come se il mio cervello stesse creando una realtà parallela alla nostra materiale solamente riposta all'interno del mio teschio.
Il viaggio muta e noto che una persona che ho "creato" nelle stanze, quando tutto il "suo" mondo stava venendo distrutto, mi si appiccica addosso e resiste all'annichilazione della visione precedente. Lo guardo ed il suo viso è quello di un uomo che ho visto solo in foto. Lui poi si stacca smaterializzandosi.
Infine gradualmente ritorno alla realtà ordinaria e pian piano che ritorno, comincio a dimenticarmi sempre più le sensazioni, immagini ed informazioni percepite. Sono tornato con un filo di nostalgia e una grande eccitazione per quanto visto. L'unica pecca del viaggio ketaminico è quello che ti rimane dopo l'esperienza. È solo una frazione infinitesimale di quanto vissuto, sentito e percepito in un'ora che però, in fatto di intensità, è paragonabile a grandi pezzi di esistenza.
Vorrei concludere la mia esperienza con un paio di citazioni di H. P. Lovecraft che secondo me potrebbero rendere benissimo l'idea di cosa sia bene o male il viaggio in ketamina.
"[...] un senso d'incalcolabile alterazione del tempo e dello spazio, nel quale tuttavia non vi era nulla di ciò che noi consideriamo moto o durata. Impercettibilmente, concetti come tempo e luogo smisero di avere significato."
"C'era solo un flusso di sensazioni che non erano visuali quanto cerebrali [...], le sperimentava come percezioni e impressioni sensoriali di tutto ciò che la sua mente registrava, ma senza sapere come le ricevesse."
Entrambe le citazioni sono tratte da "Attraverso le porte della chiave d'argento" del già citato H.P. Lovecraft.