Una battaglia da perdere
Inviato: mer apr 05, 2023 11:21 am
Ciao Psiconauti,
vi voglio raccontare il mio primo approccio alla psilocibina e della mia battaglia che non sono riuscito a perdere.
3 Aprile, non devo lavorare e sarò a casa da solo almeno fino alle 17, moglie e bambini mi lasciano la mattina alle 8.
Mi preparo 2 grammi di Golden teacher essiccati, li lascio in una specie di coppa sul tavolo con un pezzo di cioccolato fondente affianco, voglio concedermi una certa ritualità, ne lascio per sicurezza un altro grammo pronto nel caso mi venga voglia di un integrazione.
Sono a digiuno dalla sera prima e di prima mattina ho bevuto solamente acqua calda con limone come faccio tutti i giorni da un pò di tempo.
Alle 8.30 mi siedo e comincio a mangiare il fungo accompagnato dal pezzo di cioccolata, in realtà credevo facesse più schifo, non che fosse buono ma il gusto era tranquillamente accettabile, ma il cioccolata aiuta comunque.
Mentre aspetto che facciano effetto mi preparo Set & Setting, faccio partire la playlist che mi sono preparato il giorno prima (si inizia con le Suite per violoncello di Bach riproposte dal Contrabbasso di Edgar Meyer, sono un contrabbassista e adoro questo disco) preparo il divano con la coperta e la mascherina per gli occhi, visto che è ancora presto faccio un pò di ordine dentro casa e (spoiler errore) metto a fare una lavatrice.
Nel giro di una mezz'ora comincio a sentire qualcosa, decido quindi di sedermi e fare un pò di meditazione per entrare nel setting, il mio pensiero fisso è quello di accettare qualsiasi cosa mi si sarebbe presentata davanti, nella mia ultima esperienza ero scappato da quello che credo fosse il mio Guardiano della soglia, e mi ripropongo di affrontarlo anche a costo di farmela sotto dalla paura. Altri 10 minuti (forse) ed è ora di sdraiarmi e mettere la mascherina, il suono del contrabbasso è dolce e accompagna le prime visioni, non le saprei descrivere perché quasi da subito comincia la battaglia su più fronti. Il mio corpo ha deciso di non lasciarmi andare, io sono lì che aspetto di incontrare il Guardiano ma questo non si presenta, capisco che mi sta evitando proprio perché lo aspetto, mi convinco che aspetterà il momento in cui sarò più indifeso per presentarsi, la mia aspettativa evidentemente mi ha creato troppe illusioni, mi concentro quindi sul mio corpo, inizia un dialogo interno con le mie gambe che si lamentano che hanno freddo, io gli faccio notare che ho la coperta e che il resto del corpo non si lamenta, si ribellano, scalciano, allora chiedo alle mani di intervenire, sento che le mani sono le uniche che stanno dalla mia parte, il resto del corpo non mi vuole lasciare andare, io continuo a chiederglielo in tutti i modi, utilizzo tutto quello che posso, lo ricatto di tagliarmi e farmi del male (sanno che sto bluffando), poi cerco di trovare un accordo, se mi avesse concesso di andare oltre mi sarei curato di più di lui visto che oggettivamente è un pò di tempo che non mi interesso del mio corpo (attività fisica, cibo sano ecc..), ma niente, continuano gli spasmi che comprendo essere un netto rifiuto a farmi incontrare il mio Guardiano.
L'altro fronte di battaglia è il mio "Io Narratore", continuo a raccontarmi quello che sta succedendo e mi racconto già le cose come se volessi fare il trip report in diretta, mi impongo di smetterla ma il tempo di distrarmi di nuovo sul corpo o sulla musica e ci ricasco.
Nel frattempo c'è stato un piccolo intoppo con la musica che vale la pena raccontare, nella playlist dopo Bach avevo messo l'album "Debut" di Bjork, un disco che conosco a memoria che avevo considerato perfetto per un viaggio, ma il passaggio tra i 2 dischi è stato veramente troppo brusco, Bjork mi porta in un paesaggio alieno nella frazione di un secondo, alieni che salgono nelle loro navicelle, vegetazione meccanica dai colori improponibili, per un baio di brani l'unica cosa che mi interessa è cercare di capire come posso gestire questi alieni, è forse qualcosa da affrontare? però non c'è nessuno con cui interagire, la musica è sempre più complessa, sento suoni che non avevo mai sentito, è vero che la musica elettronica di Bjork è molto particolare ma mi rendo conto che mi sta distraendo troppo, apro gli occhi e provo ad andare avanti con il prossimo album nella playlist, Jim Morrison, un classico della musica psichedelica, va molto meglio, ma dopo un paio di brani mi rendo conto che sono ancora troppo focalizzato sulla musica, e soprattutto interviene prepotentemente il rumore in sottofondo della lavatrice dal bagno, in realtà per un pò è interessante perché riesco a vedere concretamente il rumore diviso in un paio di componenti separate, un rumore più basso che si trova sulla destra ed è rappresentato da un cerchio racchiuso in un quadrato marrone e un altra armonica o meglio disarmonica visto che comunque è un rumore che si trova a sinistra ed ha una forma più astratta racchiusa in un quadrato di colore giallo, questi fenomeni di sinestesia anche nel rumore in realtà mi piacciono molto e per un pò cerco di esplorarlo. Però sia la musica che la lavatrice mi stanno distraendo troppo dal proseguire il viaggio, stacco la musica, la lavatrice purtroppo non la posso fermare e ancora per un altra oretta (forse) continua a tornare sporadicamente.
Torno alla mia battaglia con l'Io Narratore e con il mio corpo, ora le opzioni sono 2: assumere il fungo che ho lasciato sul tavolo per cercare di forzare la mano o continuare a lottare, il pensiero è che forzare la mano con altri funghi significherebbe fare un torto al corpo e trovare la via più semplice, decido quindi che è più onesto cercare un dialogo e capire se c'è qualcosa che ancora non ho capito in quello che mi vuole dire il corpo. Nel frattempo continuo a dialogare con le gambe, mi dicono di essere sorelle e che vogliono stare insieme, la mia risposta è stata "Ma che cazzata dite è chiaro che state insieme mica vi posso separare", si sono offese! A posteriori mi fa ridere ovviamente ma al momento era tutto molto serio, dicevo che le gambe e la schiena mi chiedono costantemente di cambiare posizione, ricordo precisamente di avergli chiesto "volete che mi metto sul fianco?" e con un grande sobbalzo mi hanno risposto "SI!". Mentre continua questa lotta (con pochissime allucinazioni visive che ormai erano quasi sparite) mi arriva un illuminazione, continuavo a voler vincere quella battaglia, ma in realtà io devo tutto al mio corpo, mi sorregge, mi supporta da quando sono nato, ho provato quindi un grande senso di compassione per me stesso, per lo sforzo che il mio corpo fa tutti i giorni per assecondarmi, cambio quindi approccio e capisco che io in realtà questa guerra non la devo vincere, anzi tutto l'opposto, devo perderla, solo uscendone sconfitto avrei potuto imparare qualcosa da quella esperienza. Da lì in poi le cose si tranquillizzano un pò, il viaggio in realtà non andrà oltre ma sono consapevole di aver appreso di non essere completamente collegato con il mio corpo, devo impegnarmi di più per trovare un equilibrio fisico/mentale prima di continuare con una dose maggiore (il mio obiettivo è quello di arrivare ai 5g entro un paio di mesi). Ho dimenticato di dire che durante una fase della battaglia ho sentito il bisogno di masturbarmi, come se volessi provare al mio corpo che ero io che comandavo, in realtà è stata un esperienza completamente fallimentare, il mio corpo mi ha ribadito che è lui a comandare, ci ho messo tantissimo ad avere un erezione e a concludere senza nessun tipo di piacere, questo mi ha ricollegato anche ad un mio persistente problema sessuale che da troppo tempo non sto affrontando.
Verso le 13 il grosso degli effetti era sparito. Aggiungo solo a conclusione che per ancora un paio di ore ho avuto un interessante caso di pareidolia, ho preso la chitarra e mi sono messo a suonare qualcosa (mi sono anche registrato per curiosità ma ancora non mi sono riascoltato) ed ero convinto di aver trovato la melodia della natura, che ho suonato incessantemente per almeno una mezz'ora e mentre suonavo da una mattonella del pavimento vedevo un drago che si muoveva e sentivo che mi aspettava, sentivo che era il mio Guardiano che mi diceva qualcosa del tipo "oggi hai imparato qualcosa e ti ho lasciato stare, avremo altre occasioni per incontrarci" e io lo ringraziavo.
Mi sembra di aver raccontato tutto, per quanto sia improbabile ricordare tutto quello che succede.
Ne ho tratto alcune conclusioni molto interessanti per me:
-Lasciarsi andare è molto più difficile del previsto, e non può bastare la sola sostanza ma ci vuole un lavoro personale per avere degli effetti benefici.
-La musica va selezionata bene altrimenti diventa solo un intralcio.
-Vivo di aspettative, e le aspettative, come dice la mia psicologa, creano illusioni che portano ad un distacco dalla realtà.
Grazie per chi ha letto fino a qui e qualsiasi tipo di commento è il benvenuto!
Lascio a margine il link con le altre 2 esperienze se qualcuno è interessato:
https://psiconauti.net/forum/viewtopic.php?f=28&t=41398
https://psiconauti.net/forum/viewtopic.php?f=28&t=41382
vi voglio raccontare il mio primo approccio alla psilocibina e della mia battaglia che non sono riuscito a perdere.
3 Aprile, non devo lavorare e sarò a casa da solo almeno fino alle 17, moglie e bambini mi lasciano la mattina alle 8.
Mi preparo 2 grammi di Golden teacher essiccati, li lascio in una specie di coppa sul tavolo con un pezzo di cioccolato fondente affianco, voglio concedermi una certa ritualità, ne lascio per sicurezza un altro grammo pronto nel caso mi venga voglia di un integrazione.
Sono a digiuno dalla sera prima e di prima mattina ho bevuto solamente acqua calda con limone come faccio tutti i giorni da un pò di tempo.
Alle 8.30 mi siedo e comincio a mangiare il fungo accompagnato dal pezzo di cioccolata, in realtà credevo facesse più schifo, non che fosse buono ma il gusto era tranquillamente accettabile, ma il cioccolata aiuta comunque.
Mentre aspetto che facciano effetto mi preparo Set & Setting, faccio partire la playlist che mi sono preparato il giorno prima (si inizia con le Suite per violoncello di Bach riproposte dal Contrabbasso di Edgar Meyer, sono un contrabbassista e adoro questo disco) preparo il divano con la coperta e la mascherina per gli occhi, visto che è ancora presto faccio un pò di ordine dentro casa e (spoiler errore) metto a fare una lavatrice.
Nel giro di una mezz'ora comincio a sentire qualcosa, decido quindi di sedermi e fare un pò di meditazione per entrare nel setting, il mio pensiero fisso è quello di accettare qualsiasi cosa mi si sarebbe presentata davanti, nella mia ultima esperienza ero scappato da quello che credo fosse il mio Guardiano della soglia, e mi ripropongo di affrontarlo anche a costo di farmela sotto dalla paura. Altri 10 minuti (forse) ed è ora di sdraiarmi e mettere la mascherina, il suono del contrabbasso è dolce e accompagna le prime visioni, non le saprei descrivere perché quasi da subito comincia la battaglia su più fronti. Il mio corpo ha deciso di non lasciarmi andare, io sono lì che aspetto di incontrare il Guardiano ma questo non si presenta, capisco che mi sta evitando proprio perché lo aspetto, mi convinco che aspetterà il momento in cui sarò più indifeso per presentarsi, la mia aspettativa evidentemente mi ha creato troppe illusioni, mi concentro quindi sul mio corpo, inizia un dialogo interno con le mie gambe che si lamentano che hanno freddo, io gli faccio notare che ho la coperta e che il resto del corpo non si lamenta, si ribellano, scalciano, allora chiedo alle mani di intervenire, sento che le mani sono le uniche che stanno dalla mia parte, il resto del corpo non mi vuole lasciare andare, io continuo a chiederglielo in tutti i modi, utilizzo tutto quello che posso, lo ricatto di tagliarmi e farmi del male (sanno che sto bluffando), poi cerco di trovare un accordo, se mi avesse concesso di andare oltre mi sarei curato di più di lui visto che oggettivamente è un pò di tempo che non mi interesso del mio corpo (attività fisica, cibo sano ecc..), ma niente, continuano gli spasmi che comprendo essere un netto rifiuto a farmi incontrare il mio Guardiano.
L'altro fronte di battaglia è il mio "Io Narratore", continuo a raccontarmi quello che sta succedendo e mi racconto già le cose come se volessi fare il trip report in diretta, mi impongo di smetterla ma il tempo di distrarmi di nuovo sul corpo o sulla musica e ci ricasco.
Nel frattempo c'è stato un piccolo intoppo con la musica che vale la pena raccontare, nella playlist dopo Bach avevo messo l'album "Debut" di Bjork, un disco che conosco a memoria che avevo considerato perfetto per un viaggio, ma il passaggio tra i 2 dischi è stato veramente troppo brusco, Bjork mi porta in un paesaggio alieno nella frazione di un secondo, alieni che salgono nelle loro navicelle, vegetazione meccanica dai colori improponibili, per un baio di brani l'unica cosa che mi interessa è cercare di capire come posso gestire questi alieni, è forse qualcosa da affrontare? però non c'è nessuno con cui interagire, la musica è sempre più complessa, sento suoni che non avevo mai sentito, è vero che la musica elettronica di Bjork è molto particolare ma mi rendo conto che mi sta distraendo troppo, apro gli occhi e provo ad andare avanti con il prossimo album nella playlist, Jim Morrison, un classico della musica psichedelica, va molto meglio, ma dopo un paio di brani mi rendo conto che sono ancora troppo focalizzato sulla musica, e soprattutto interviene prepotentemente il rumore in sottofondo della lavatrice dal bagno, in realtà per un pò è interessante perché riesco a vedere concretamente il rumore diviso in un paio di componenti separate, un rumore più basso che si trova sulla destra ed è rappresentato da un cerchio racchiuso in un quadrato marrone e un altra armonica o meglio disarmonica visto che comunque è un rumore che si trova a sinistra ed ha una forma più astratta racchiusa in un quadrato di colore giallo, questi fenomeni di sinestesia anche nel rumore in realtà mi piacciono molto e per un pò cerco di esplorarlo. Però sia la musica che la lavatrice mi stanno distraendo troppo dal proseguire il viaggio, stacco la musica, la lavatrice purtroppo non la posso fermare e ancora per un altra oretta (forse) continua a tornare sporadicamente.
Torno alla mia battaglia con l'Io Narratore e con il mio corpo, ora le opzioni sono 2: assumere il fungo che ho lasciato sul tavolo per cercare di forzare la mano o continuare a lottare, il pensiero è che forzare la mano con altri funghi significherebbe fare un torto al corpo e trovare la via più semplice, decido quindi che è più onesto cercare un dialogo e capire se c'è qualcosa che ancora non ho capito in quello che mi vuole dire il corpo. Nel frattempo continuo a dialogare con le gambe, mi dicono di essere sorelle e che vogliono stare insieme, la mia risposta è stata "Ma che cazzata dite è chiaro che state insieme mica vi posso separare", si sono offese! A posteriori mi fa ridere ovviamente ma al momento era tutto molto serio, dicevo che le gambe e la schiena mi chiedono costantemente di cambiare posizione, ricordo precisamente di avergli chiesto "volete che mi metto sul fianco?" e con un grande sobbalzo mi hanno risposto "SI!". Mentre continua questa lotta (con pochissime allucinazioni visive che ormai erano quasi sparite) mi arriva un illuminazione, continuavo a voler vincere quella battaglia, ma in realtà io devo tutto al mio corpo, mi sorregge, mi supporta da quando sono nato, ho provato quindi un grande senso di compassione per me stesso, per lo sforzo che il mio corpo fa tutti i giorni per assecondarmi, cambio quindi approccio e capisco che io in realtà questa guerra non la devo vincere, anzi tutto l'opposto, devo perderla, solo uscendone sconfitto avrei potuto imparare qualcosa da quella esperienza. Da lì in poi le cose si tranquillizzano un pò, il viaggio in realtà non andrà oltre ma sono consapevole di aver appreso di non essere completamente collegato con il mio corpo, devo impegnarmi di più per trovare un equilibrio fisico/mentale prima di continuare con una dose maggiore (il mio obiettivo è quello di arrivare ai 5g entro un paio di mesi). Ho dimenticato di dire che durante una fase della battaglia ho sentito il bisogno di masturbarmi, come se volessi provare al mio corpo che ero io che comandavo, in realtà è stata un esperienza completamente fallimentare, il mio corpo mi ha ribadito che è lui a comandare, ci ho messo tantissimo ad avere un erezione e a concludere senza nessun tipo di piacere, questo mi ha ricollegato anche ad un mio persistente problema sessuale che da troppo tempo non sto affrontando.
Verso le 13 il grosso degli effetti era sparito. Aggiungo solo a conclusione che per ancora un paio di ore ho avuto un interessante caso di pareidolia, ho preso la chitarra e mi sono messo a suonare qualcosa (mi sono anche registrato per curiosità ma ancora non mi sono riascoltato) ed ero convinto di aver trovato la melodia della natura, che ho suonato incessantemente per almeno una mezz'ora e mentre suonavo da una mattonella del pavimento vedevo un drago che si muoveva e sentivo che mi aspettava, sentivo che era il mio Guardiano che mi diceva qualcosa del tipo "oggi hai imparato qualcosa e ti ho lasciato stare, avremo altre occasioni per incontrarci" e io lo ringraziavo.
Mi sembra di aver raccontato tutto, per quanto sia improbabile ricordare tutto quello che succede.
Ne ho tratto alcune conclusioni molto interessanti per me:
-Lasciarsi andare è molto più difficile del previsto, e non può bastare la sola sostanza ma ci vuole un lavoro personale per avere degli effetti benefici.
-La musica va selezionata bene altrimenti diventa solo un intralcio.
-Vivo di aspettative, e le aspettative, come dice la mia psicologa, creano illusioni che portano ad un distacco dalla realtà.
Grazie per chi ha letto fino a qui e qualsiasi tipo di commento è il benvenuto!
Lascio a margine il link con le altre 2 esperienze se qualcuno è interessato:
https://psiconauti.net/forum/viewtopic.php?f=28&t=41398
https://psiconauti.net/forum/viewtopic.php?f=28&t=41382