Quando il trip ti porta qui ed ora

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psycoscaper
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Quando il trip ti porta qui ed ora

Messaggio da psycoscaper » lun apr 10, 2023 2:07 pm

Sostanza: circa* 3.2 g secchi di Psilocybe Cubensis Golden Teacher

Set: vengo da 4 settimane di intenso lavoro corporeo e psicologico. Oltre ad un trasloco, su indicazione del mio terapeuta ho prima fatto un lavoro per liberare emozioni antiche che avevano creato un ristagno a livello delle spalle (trapezi e cervicale), e poi un lavoro su una fascia circolare che chiamerò “cintura” sotto l’ombelico, che il terapeuta ha individuato come un blocco all’energia sessuale che ristagna nella pancia. Quattro giorni prima di quest’esperienza ho fatto una profonda seduta con il mio osteopata, che mi ha aiutato a rilasciare questa fascia, e in generale mi ha trovato con un apertura corporea “di un bambino” con grande armonia respiratoria.

Setting: nella casa nuova, una piccola casetta nelle montagne sopra un lago prealpino, è un luogo circondato dai boschi con un grande contatto con la natura ed una bellissima apertura verso il lago
Sitter: la mia compagna, come le volte precedenti

Nota: è la mia terza esperienza coi funghi, la prima volta 2 g (Agosto), la seconda volta 2.8 g (Gennaio) e questa.

*è un periodo in cui sto cercando di togliere le forme di controllo che solitamente tengo, per esempio guardo molto meno gli orari così come ho smesso di pesarmi, e anche riguardo a dosi e assunzioni vorrei arrivare a smettere di pesare con precisione e “prendere il tempo” durante le esperienze.

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Era qualche settimana che volevo fare questa esperienza, tuttavia tra impegni vari l’ho rimandata a lungo. Finalmente per il giorno di Pasqua io e la mia compagna ci prendiamo tutta la giornata dedicandola solo a noi stessi.
Faccio colazione e pranzo leggeri, sia io sia la mia compagna eravamo piuttosto stanchi dalle settimane di trasloco, dopo pranzo facciamo una piccola pennica, per risvegliarci alle 3:30. Bevo un po’ d’acqua, una tisana rilassante e alle 4:30 assumo i funghi dopo averli sminuzzati e lasciati a bagno nel limone per qualche minuto.
Mi metto sul balcone sulla sdraio, al sole vista lago e boschi, con la musica in cuffia e gli occhiali da sole. La mia compagna ha del lavoro da fare e si mette in camera da letto, per tenermi “in vista” ma senza essere nel mio campo visivo.

Dopo circa mezz’ora inizia a salire l’effetto, la musica diventa più intensa.
Dopo qualche minuto ancora il braccio destro inizia a muoversi con degli spasmi, memore dell’esperienza dell’altra volta, lo lascio fare. Gli spasmi si iniziano a diffondere in tutto il corpo. Chiamo la mia compagna, le dico “sono perfettamente presente ma questa cosa cosa che sta facendo il corpo è faticosa, voglio mettermi sdraiato.” La mia compagna commenta a mia compagna commenta “è iniziata la danza”. Mi sdraio a terra (balcone in legno) con gli spasmi. La mia compagna dopo una mezz’ora entra, io mi giro sul lato verso il bosco con la musica, che diventa bellissima. Mi rendo conto che l’atto di danzare che facciamo è un cercare di riportare il corpo a questa condizione che sto sperimentando negli spasmi.
Iniziano i frattali a occhi chiusi e a occhi aperti i colori diventano decisamente più vividi. Il sole sul mio viso è stupendo, sento la pressione del calore sul mio corpo, e arriva la prima intuizione: la luce è un potere femminile, ma la nostra testa per nasconderci questa realtà la fa originare da una stella che chiamiamo al maschile “il Sole”.
Memore dell’esperienza dell’altra volta, dopo circa un’ora abbondante tolgo la musica e gli occhiali da sole: sento l’esigenza di aprirmi completamente all’esperienza e al mondo circostante, senza aver nessun strumento di controllo. I suoni della natura mi pervadono: sento il vento tra le fronde degli alberi, il cinguettio degli uccelli, il belare delle pecore e i loro campanacci diventano come sonagli sciamanici, che mi accompagneranno per tutta l’esperienza. Continuo ad avere questi spasmi in tutto il corpo, sempre più simili a convulsioni, e mi ci abbandono completamente.

Dopo un paio d’ore mi viene da fare la pipì, chiedo aiuto alla mia compagna per alzarmi, vado in bagno, faccio pipì e poi mi lavo le mani. Bagno fuori dal lavandino, prendo lo straccio e asciugo: trovo questa scena esilarante, e mi metto a ridere fragorosamente. Dopodiché mi metto a letto ridendo.

Da qui tutto diventa molto confuso: il movimento convulsivo del mio corpo diventa sempre più predominante e armonico. Non ho paura, ma sento che è estremamente faticoso.
Perdo completamente la parola, la mia compagna in un paio di momenti mi chiede come sto, ma ho completamente dimenticato come parlare, la bacio per farle capire che sto bene.

Dopo un altra ora (quindi circa 3 ore complessive), le convulsioni diventano sempre più intense a livello della spina dorsale. Torno a parlare, esclamando “ecco, dovevo andare prima delle emozioni”. Mi rendo perfettamente conto che il nostro sistema in uno stato ordinario ha la mente che fa un gran rumore, per non far emergere la mente più autentica, lucidissima e perfettamente connessa al corpo. Le emozioni stanno a metà di tutto questo, e sono un modo in cui la nostra mente dissociata da significato a delle reazioni corporee che abbiamo. Ma è tutto molto più unito di così.

Le convulsioni continuano potenti, inarco la schiena e la rilascio, tutto con dei respiri profondissimi. E’ un lavoro corporeo perfettamente coordinato, di cui io sono sia spettatore sia protagonista. Non oppongo nessuna resistenza, ma non cerco nemmeno di interromperlo, perché ho piena fiducia che il mio corpo sta ristabilendo la totale connessione di tutta la mia spina dorsale, eliminando ogni blocco e ristagno.
Dico alla mia compagna: “mi sento come un tappeto sbattuto dalla polvere”, una polvere antichissima che ristagnava in ogni angolo di me.

Mi tolgo i pantaloni, sento di voler entrare più in contatto col mio corpo. Alzo la maglietta e mi tocco le gambe, i genitali, la pancia e la “cintura” di cui sopra. Le convulsioni fanno ballare tutto, dalla pancia ai genitali, mi metto a ridere di gioia e capisco che era tutto così semplice, che dovevo semplicemente giocare con queste parti di me, farle muovere e ballare.

Inizio a spiegare alla mia compagna che “è tutto così fottutamente semplice”. Sulla scia dell’esperienza di Gennaio, capisco che tutti i costrutti che noi mettiamo (religioni, cultura, società…) sono semplicemente dei modi per non avere a che fare direttamente col potere e con l’energia del nostro corpo, che è un’energia enorme, che ci connette completamente al presente.

Inizio a ridere sempre di più, muovendomi fragorosamente in queste convulsioni potentissime. Mi tolgo anche la maglietta, sudatissimo. Il mio corpo sta eliminando “ogni granello di polvere dal tappeto”. Mi rendo conto che le convulsioni sono un modo in cui il mio corpo sta venendo accordato ad una vibrazione che permea tutto attorno a me, e piano piano la sto ritrovando. Dico “pensa che bello se andassimo tutti a questa vibrazione, se fossimo tutti accordati, se andassimo tutti uguali…no, non uguali, questa è la mente…insieme!”.

A questo punto inizio a toccarmi tutto il corpo, il suono diventa una componente fondamentale. I campanacci delle pecore fuori sono i sonagli, e il mio toccarmi con delle pacche diventa i tamburi di questo rituale di purificazione e riconnessione.

La mia compagna si trasforma in tutto questo, diventando a tratti una dea stupenda con i lineamenti esaltati e luminosa di rosso, e dall’altra un primate che si prende cura di me come spulciandomi dai pidocchi con dei lineamenti completamente da scimmia. Intanto lei mi da contatto corporeo stando al mio fianco.

Mi metto a pancia in su, la risata piano piano si trasforma in un grido, sempre più potente, sempre più profondo. Sono tutte cose di cui sia sono spettatore sia attore, non oppongo resistenza e lascio che tutto questo avvenga. Grido con una potenza che non ho mai avuto, inarcando la schiena potentemente, e poi comprimendo a terra il bacino, in una danza di salita e discesa del bacino. Le grida sono molto più da primate che da umano, legate alle O ed alle U più che alle A. Mi sento come se il movimento partisse dalla parte lombo-sacrale della mia schiena, fino ai glutei. Le mie articolazioni scrocchiano come in un trattamento, sento precisamente che è il mio corpo che si sta perfettamente riallineando come non lo è mai stato. Faccio dei movimenti con la schiena e dico “ecco, sono curato, prima mancava un pezzo, una connessione”.

Guardo la mia compagna: “pensa come sarò dopo tutto questo, come faremo l’amore. Pensa come l’energia fluirà libera nel mio corpo.”

Perdo cognizione di me qualche minuto (circa mezz’ora), dopodiché sento di voler sperimentare questa nuova connessione corporea. Mi metto seduto sul letto (è un letto alto, non tocco a terra da seduto). La vibrazione scende dal mio bacino ed arriva ai piedi, che si muovono con coordinazioni di cui non ero capace: il destro fa dei cerchi, il sinistro si muove avanti indietro. Poi il movimento diventa armonico e mi alzo in piedi (circa 4 ore dall’assunzione).

Ho immediatamente la sensazione che il mio corpo è coordinato e potente come non mai. Mi sento perfettamente accordato ed “a tempo” con tutto. Vedo anche dietro di me. Provo a mettermi in equilibrio su un piede, ci sto perfettamente. Salto, e salto alto. Faccio dei passi indietro, sapendo esattamente quando avrei trovato il muro. Spiego alla mia compagna che è tutta una questione di ritmo, di muoversi nel tempo della contingenza. Noi solitamente ci vediamo esterni e diversi al mondo che ci circonda, ma in questo momento io sono completamente connesso a tutto, sono parte di quel tutto.

Voglio uscire sul balcone, nudo. Non sento minimanente freddo (ormai siamo dopo il tramonto). Vedo tutto come filtrato di verde, ma un verde diverso nelle qualità, è come se percepissi la vibrazione colorata di questo luogo dentro tutte le cose, ognuna a modo suo col suo verde.

Guardo giu e vengo attirato da un punto in particolare, mi sta chiamando una pianta. Esco completamente nudo in giardino, vado da questa pianta, con il preciso intento di presentarmi, e se mi fossi vestito lei avrebbe pensato “va questo qui che manco si fa vedere”. Tocco la pianta, la esploro con le mani.
La pianta è la Digitalis Purpurea, una pianta spontanea che cresce abbondante nel nostro terreno, molto tossica. Non l’avevo mai toccata prima, quasi spaventato.
Vedo vicino un’altra pianta (che non sappiamo ancora cosa sia, un giovane alberello), vengo chiamato a strapparne una gemma, a masticarla e sputarla su un tasso barbasso (Verbasco), evidentemente voleva lui che facessi questa cosa. Vedo perfettamente i verdi diversi, e mi è chiarissimo attraverso il verde cosa è arrivato prima e cosa è arrivato dopo in questo terreno, cosa ancora deve imparare a vibrare alla stessa frequenza di tutto il resto. Il metallo è il più difficile, perché è estratto dall’uomo e rifuso, e per la sua densità ci mette tanto ad armonizzarsi.

Mi guardo attorno, dico alla mia compagna che noi abbiamo preso questo posto esattamente per questo motivo. Che noi pensiamo che l’inconscio sia qualcosa di molto astratto nella nostra testa, ma l’inconscio è quello che plasma la nostra realtà, che ci fa scegliere dove e come essere. Stiamo valutando un alpeggio, le dico “è fondamentale che noi lo prendiamo”, dico che dietro la casa dell’alpeggio c’è un larice con cui voglio parlare, sopra a destra, la quarta fila di piante, lì devo andare.

Mi sento completamente connesso a tutto l’ambiente, in una perfetta contingenza. Dico alla mia compagna: “sono completamente connesso, guarda qui”, muovo una mano indicando un albero e muovendola verso il cielo, e uno stormo di uccelli si alza da esattamente da quell’albero e parte verso il cielo cinguettando. Dico: non sono stato io, non sono io la causa, è solo una questione di essere perfettamente a tempo con tutto questo.

Ci saranno 8 gradi e sono nudo, ma non sento il freddo in una maniera fastidiosa. Semmai esploro la sensazione di freddo, vedendo come agisce sul mio corpo. Mi alzo in piedi e faccio pipì sul tasso barbasso, perché me l’ha chiesto lui, che aveva sete, “il birbantone” lo chiamo.

Tornando in casa vedo un tasso barbasso fiorito dell’anno scorso, ed esclamo “ecco, mi sono messo in mezzo aiutando questo ciclo di vita”.

Mangiamo verso le 9, continuo a parlare e raccontare la connessione che sento alla mia compagna. Sono fisicamente esausto, ho gli addominali che non hanno mai lavorato come oggi, ma felice.

Prima di quest’esperienza, pensavo che oggi sarei andato chissà dove, incontrando entità lontanissime. Invece oggi i funghi hanno tolto quei blocchi che hanno poi permesso al mio corpo di fare un lavoro di auto-cura, ritrovando una perfetta connessione ed accordo con tutto il resto, facendomi sentire il pieno potere del mio corpo e della mia energia. L’altra volta mi ero sentito un nulla in un mare in tempesta amato perdutamente dal grande tutto, oggi mi sento parte di questo tutto, in un pieno potere.

Ho fatto un trip senza andare da nessuna parte, ho fatto un trip che mi ha portato esattamente qui ed ora come non lo ero mai stato.

Riguardo ai trip precedenti, sento che è un percorso che il mio sistema sta facendo di volta in volta grazie allo “sblocco” di alcuni “ganci” permesso dai funghi.

La mia compagna aggiunge che per chi assiste l’esperienza può essere molto potente ed intima, soprattutto se vissuta con una persona amata, e che richiede grande impegno energetico nello stare presenti e cercare di farsi custodi di parole e azioni importanti ma al tempo stesso non condizionare l’esperienza altrui e farsi da parte. E’ un regalo che ci si fa a vicenda.

La mia precedente esperienza:
https://psiconauti.net/forum/viewtopic. ... 56#p123456
Cerchiamo continuamente di dare significato a quella cosa lì.


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Arcano
Messaggi: 743
Iscritto il: sab set 26, 2015 2:11 pm

Re: Quando il trip ti porta qui ed ora

Messaggio da Arcano » lun apr 10, 2023 4:18 pm

Davvero entusiasmante da leggere!
Esperienza intensa e carica di emozioni.
Le informazioni da me riportate sono esclusivamente a scopo informativo.
Non intendo incitare nessuno all'uso di sostanze stupefacenti. Peace

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Abeja G.
Messaggi: 2887
Iscritto il: mer ott 14, 2015 2:42 pm

Re: Quando il trip ti porta qui ed ora

Messaggio da Abeja G. » lun apr 10, 2023 6:18 pm

Anche per me bella esperienza, @psycoscaper!!

Mi fai pensare a chi cerca tecniche di risveglio della Kundalini.

...belle anche le parole di tua moglie, falle i complimenti da parte mia!! ^^

sailing poet
Messaggi: 112
Iscritto il: sab dic 10, 2016 5:58 pm

Re: Quando il trip ti porta qui ed ora

Messaggio da sailing poet » lun apr 10, 2023 8:45 pm

Bravo, questo sì che è da vero Psiconauta..

ulalume81
Messaggi: 125
Iscritto il: mar apr 04, 2023 9:45 pm

Re: Quando il trip ti porta qui ed ora

Messaggio da ulalume81 » lun apr 10, 2023 9:03 pm

Che meraviglia @psycoscaper. Non solo l'esperienza è come la racconti, ma anche questo legame tra te e la tua compagna che emerge nei tuoi racconti, e che infonde pace nel leggerti

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