Come si elabora un trip?
Inviato: gio mag 06, 2021 10:58 pm
Negli ultimi mesi ho sperimentato un pò con 1p e per la prima volta ho avuto l'occasione di entrare davvero in confidenza con uno psichedelico (nonostante avessi già qualche esperienza alle spalle). Ultima esperienza circa un paio di settimane fa. Ora vorrei esporvi qualche mio dubbio sperando abbiate già vissuto qualcosa di simile e possiate indirizzarmi o per lo meno consigliarmi su cosa fare.
Mi rendo conto di come lo stato "al di là" abbia cambiato il mio modo di sentire, di percepire il mondo e le persone intorno a me mostrandomi una nuova e meravigliosa ricchezza di senso. La bellezza struggente e disperata di certi momenti vissuti è difficile da dimenticare, ma la vera sfida è cercare un frammento di quella bellezza nella vita di tutti i giorni, nelle situazioni più banali. Fin qui tutto bene, che si può chiedere di più da uno psichedelico?
Eppure mi rendo conto di vivere tutto questo con frustrazione, con rabbia, quasi non ce la faccio. Certe abitudini e ruoli che prima mi erano propri ora mi urtano, li odio, MI odio per essere arrivato a certi compromessi. E' davvero molto difficile vedere smascherato l'inganno e andare avanti, capire quanto poco sarebbe bastato perchè le cose fossero diverse, migliori.
Sono ispirato, ma non so come canalizzare questa nuova energia. Sento che allungando la mano potrei prendermi il paradiso, ma non so muovere un muscolo. Vorrei tutto e subito.
Gli psichedelici non dovrebbero essere antidepressivi? Non dovrebbero sopprimere i desideri dell'ego in favore di una condizione più "zen" dell'esistenza?
Settimana scorsa ero tanto incazzato che ho scolato tutte le birre che avevo in casa, alla faccia dello psiconauta responsabile. Settimana scorsa dopo anni mi sono sentito innamorato. In pratica, l'acido mi ha riportato a 15 anni
Razionalmente mi rendo conto di essere in una fase delicata, cerco di cavalcare l'onda affidandomi a questo nuovo "intuito" per farmi guidare nella riflessione, ma emotivamente è difficile. Nudi si sente tutto molto meglio, ma fa male.
Mi rendo conto di come lo stato "al di là" abbia cambiato il mio modo di sentire, di percepire il mondo e le persone intorno a me mostrandomi una nuova e meravigliosa ricchezza di senso. La bellezza struggente e disperata di certi momenti vissuti è difficile da dimenticare, ma la vera sfida è cercare un frammento di quella bellezza nella vita di tutti i giorni, nelle situazioni più banali. Fin qui tutto bene, che si può chiedere di più da uno psichedelico?
Eppure mi rendo conto di vivere tutto questo con frustrazione, con rabbia, quasi non ce la faccio. Certe abitudini e ruoli che prima mi erano propri ora mi urtano, li odio, MI odio per essere arrivato a certi compromessi. E' davvero molto difficile vedere smascherato l'inganno e andare avanti, capire quanto poco sarebbe bastato perchè le cose fossero diverse, migliori.
Sono ispirato, ma non so come canalizzare questa nuova energia. Sento che allungando la mano potrei prendermi il paradiso, ma non so muovere un muscolo. Vorrei tutto e subito.
Gli psichedelici non dovrebbero essere antidepressivi? Non dovrebbero sopprimere i desideri dell'ego in favore di una condizione più "zen" dell'esistenza?
Settimana scorsa ero tanto incazzato che ho scolato tutte le birre che avevo in casa, alla faccia dello psiconauta responsabile. Settimana scorsa dopo anni mi sono sentito innamorato. In pratica, l'acido mi ha riportato a 15 anni
Razionalmente mi rendo conto di essere in una fase delicata, cerco di cavalcare l'onda affidandomi a questo nuovo "intuito" per farmi guidare nella riflessione, ma emotivamente è difficile. Nudi si sente tutto molto meglio, ma fa male.