Poetica psiconauta

Ciò che riguarda la psichedelia ma non trova posto nelle altre sezioni.
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Arcano
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Poetica psiconauta

Messaggio da Arcano » lun ago 23, 2021 1:58 pm

Voglio qui proporre alcune frasi, citazioni, poesie, tratte dai viaggiatori dell'Anima, di ogni tempo.

Potete inserire sia citazioni vostre che altrui.

Di seguito alcuni versi che ho trovato interessanti:

"Il laudano mi diede quiete, non sonno; ma, credo, tu sai quanto sia divino quel riposo,
che incanto, quale oasi di fontane e fiori e alberi nel cuore stesso di un deserto di sabbia!"


[da una lettera del 1798 a George H. Coleridge]





“Il piacere dato dal vino va sempre rapidamente crescendo e tende a una crisi, dopo la quale rapidamente declina;
quello dell’oppio, una volta generato, rimane stazionario per otto o dieci ore;

il primo, per adoperare una distinzione tecnica della medicina,
è un caso di piacere acuto, il secondo, di piacere cronico;
l’uno è la fiamma sfavillante, l’altro un ardorecostante e tranquillo.”


THOMAS DE QUINCEY


<< Lunghe ore a riflettere senza tregua, l'attenzione fissata a qualche puerile citazione sul margine o nel testo di un libro,- restare assorbito, per gran parte della giornata estiva, in un'ombra bizzarra che obliqua si stende sulla tappezzeria o sul pavimento, - dimenticarmi di me un'intera notte, a sorvegliare la fiamma eretta di una lampada o le braci del focolare,- sognare interi giorni sul profumo di un fiore, - ripetere con monotonia qualche parola banale, fino a quando il suono, per la continua ripetizione, cessa di presentare alla mente un'idea qualunque, - tali erano alcune delle più comuni e meno perniciose aberrazioni delle mie facoltà mentali, aberrazioni che, senz'altro, non sono prive di esemplificazione, ma che sfidano con certezza qualsiasi spiegazione e qualsiasi.

Egeus





"Devo a George Sand la chiave di questo tesoro; ma ammetto soltanto lo houka dell'India, o il narghilé della Persia.
Quanto a godimenti materiali, gli orientali ci sono nettamente superiori.

Lo houka, come il narghilé, è un apparecchio molto elegante, che offre agli occhi forme inquietanti e bizzarre, capaci di dare una sorta di superiorità aristocratica a colui che se ne serve di fronte a un borghese stupefatto. E' un serbatoio, panciuto come un vaso giapponese, che sostiene una specie di ciotola di terracotta dove brucia il tabacco o il patchouli, la sostanza di cui si aspira il fumo, perché si possono fumare vari prodotti botanici, uno più piacevole dell'altro.

Il fumo passa attraverso lunghi tubi di cuoio, di alcune àune, ricoperti di seta e fili d'argento; il becco di questi tubi è immerso nel vaso al dì sopra dell'acqua profumata che vi è contenuta, e nella quale affonda il tubo che scende dal fornello superiore. La vostra aspirazione tira il fumo, costretto ad attraversare l'acqua per raggiungervi, a causa dell'orrore che il vuoto ispira alla natura. Passando attraverso questa acqua il fumo si spoglia del suo empireuma, si rinfresca, si profuma senza perdere le qualità essenziali prodotte dalla carbonizzazione della pianta, si assottiglia nelle spirali del cuoio, e vi giunge al palato come una vergine al letto dello sposo, pura, profumata, bianca e voluttuosa.

Si spande sulle vostre papille, le satura, e sale al cervello come una preghiera melodiosa e profumata verso la divinità. Intanto voi ve ne state coricati su un divano, occupati a far nulla: pensate senza fatica, vi ubriacate senza bere, senza nausea, senza i rigurgiti sciropposi dello champagne, senza le fatiche nervose del caffè. Il vostro cervello acquisisce nuove facoltà, non sentite più la pesante calotta ossea del vostro cranio, volate ad ali spiegate nel mondo della fantasia, afferrate lo sfarfallio dei vostri desideri come un fanciullo che, armato di rete, corre dietro alle libellule in una divina prateria; e i desideri li vedete nella loro forma ideale, cosa che vi rende ben disposti alla loro realizzazione. Le più belle speranze passano e ripassano, non più come illusioni, perché hanno assunto un corpo, e saltano come altrettante Taglioni, e con quanta grazia! Lo sapete bene, voi fumatori!

Questo spettacolo rende più bella la natura, tutte le difficoltà della vita dispaiono, la vita è leggera, l'intelligenza è chiara, l'atmosfera grigia del pensiero diventa azzurra; ma, strano effetto, la scenografia di quest'opera cade quando si spegne lo houka, il sigaro, o la pipa."

(H. de Balzac, "Trattato degli eccitanti moderni" in "Patologia della vita sociale", Op. Cit.)
Le informazioni da me riportate sono esclusivamente a scopo informativo.
Non intendo incitare nessuno all'uso di sostanze stupefacenti. Peace


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