Cara Rayofsun,
cercherò di scriverti contemporaneamente da sia da persona a te vicina - per quanto ci sia un'evidente distanza virtuale, forse reale ma comunque di rapporto - che da medico quale sono. Non mi occupo personalmente di tossicodipendenza e, da tempo, sono iscritto a questo forum perchè interessato più o meno direttamente all'argomento. Cercherò di essere diretto, perdonami in anticipo la brutalità, che tale non vuole essere, ma che non potrà che risultare tale.
La cocaina è una sostanza altamente additiva, si calcola che un 25% delle persone che ne fanno uso una volta a scopo ricreativa ha il rischio di cadere nella tossicodipendenza. E' una sostanza molto subdola che si insinua nella psiche delle persone con il vantaggio, apperente almeno per l'abusatore, di mantenere una funzionalità elevata nella vita. Si crede cioè di continuare a essere in grado di lavorare, di avere rapporti sociali...di vivere, insomma, normalmente sotto l'effetto, in fondo non così alientante dal contesto, rispetto ad altre sostanze che richiedono, di solito, un set e un setting almeno un minimo più dedicato per decidere di farne uso. La realtà è ben diversa, per la forte azione sul sistema cerebrale della dopamina e le zone dove questo sistema è fondamentale (per esempio, nel cosidetto "circuito della gratificazione" che controlla, in estrema sintesi, non solo la risposta gratificante, quindi di piacere, a un normale stimolo, ma anche l'attivazione del soggetto alla ricerca di quello stimolo), la percezione della realtà è estremamente alterata nel soggetto che abusa di cocaina. La dopamina è anche utilizzata a livello della corteccia prefrontale dove il complesso degli stimoli, interni ed esterni, che riceviamo viene integrata al fine di costiruire l'idea che ognuno di noi ha di realtà. Disturbi del sistema dopaminergico a questo livello sono, sembra, la causa della schizofrenia: una malattia che, almeno nelle prime fasi, è caratterizzata da deliri psicotici.
La situazione che descrivi è estremamente grave. Il crack è ancora più additivo della cocaina con rischi ben maggiori a qualsiasi livello La persona che descrivi, insieme con i suoi comportamenti, è evidententemente una persona con un disturbo d'abuso di sostanza. Tolti i rischi prettamente fisico dell'abuso di crack, quello che mi preoccupa di più del tuo racconto è il suo comportamento con i vicini di casa. Questa è già, con probabilità talmente elevata da essere quasi una certezza per me, espressione di un disturbo psicotico. E' una persona che ha bisogno di aiuto e supporto. Supporto medico, psicologico e, se possibile, anche familiare.
Detto questo vorrei provare a darti qualche suggerimento tenendo ben in mento che la dipendenza non è mancanza di volontà a smettere, nè solo un disturbo della psiche nè solo del corpo. E' un disturbo complesso che interessa ogni aspetto della persona.
1) Non utilizzare il vostro rapporto e l'amore che provi per lui come merce da scambiare per tentare di risolvere questa cosa: dire "smetti o meno", in qualsiasi forma tu possa esprime questa idea, non farà che far aumentare rabbia e frustrazione ad una persona che, in questo stato, sarà già sicuramente carica di queste emozione quando non è sotto effetto di crack. Potrebbe diventare pericoloso innescare aggressività di questo genere.
2) Per quanto ti è possibile togliti dalla testa idee di fallimento: la responsabilità non è tua e, forse, neanche la sua. Nessuno inizia ad utilizzare una sostanza con l'obiettivo di farsi del male o di diventarne dipendenti. Quando si inizia ad utilizzare una sostanza, la prima volta, e ogni volta, si fa una patto con se stessi sapendo che, se l'esperienza piace, si correrà sempre il rischio di cercarla ancora e ancora. Non è colpa di nessuno, ricerchiamo e ricercheremo sempre ciò che sembri farci stare bene. Siamo fatti così.
3) Voglio ripeterti che la situazione è grave. Il tuo compito non è quello si salvare, curare o trattare nessuno. Semmai, sarà necessaria la tua compresione, la tua vicinanza umana ma, ricordati, non sei un'eroina nè un professionista in grado di occuparsi da sola di questa situazione.
4) Stai attenta. Da quello che scrivi sta già mostrando dei comportamenti alterati. Dal prendersela con i vicini al prendersela con te può succedere in un attimo. Non voglio spaventarti ma metterti in guardia, spingerti a stare attenta anche ai segnali più piccoli. Magari non succederà mai ma non darlo per scontato.
5) Per ultimo, ma non meno importante...allontanati. Se hai un posto dove andare il mio suggerimento più grande è quello di distanziarti per quanto possibile da questa vicenda che, ha già sicuramente segnato lui in modo importante, ma potrebbe segnare per la vita anche te. Non è egoismo, nè disinteresse ma, non bisogna cercare di fare il bene solo per gli altri senza pensare anche a noi stessi.
Stai attenta
BadScooter
p.s.: di dove siete? Magari esiste qualche gruppo, associazione o struttura a cui potresti provare a rivolgerti per chiedere aiuto.