Elleboro (Helleborus)

Discussioni generiche sulle piante
Rispondi
Avatar utente
PapàCastoro
Messaggi: 41
Iscritto il: sab feb 10, 2018 1:55 pm

Elleboro (Helleborus)

Messaggio da PapàCastoro » mar mar 27, 2018 1:17 pm

Salve, vicino casa mia come penso in tanti altri posti d'italia adesso è pieno di elleboro, ho letto che questa pianta presenta degli alcaloidi interessanti ,qualcuno hai mai sentito nulla riguardo al suo impiego?
Immagine


Avatar utente
BlindFaith
Messaggi: 1494
Iscritto il: mar set 15, 2015 9:22 pm

Re: Elleboro (Helleborus)

Messaggio da BlindFaith » mer mag 02, 2018 10:31 am

hai qualche info piu specifica riguardo gli alcaloidi? dove hai avuto queste notizie? condividile se ti va, a me interessa..
"Pronto, Barbarella! Sei una tipica terricola femmina??" (cit. SuBuRbAsS)

"You don't possess me, don't impress me, just upset my mind. Can't instruct me or conduct me, just use up my time."
(King Crimson)

Avatar utente
Uomomacchina
Messaggi: 353
Iscritto il: mer dic 16, 2020 12:30 pm

Re: Elleboro (Helleborus)

Messaggio da Uomomacchina » ven apr 23, 2021 3:07 pm

Mi ritrovo molto attratta dai veleni forse perché sono zone inesplorate e meglio dimenticate, relegate a polverosi libri o ad antiche pozioni di streghe.
Ed hanno una forte simbologia che non si ritrova nelle erbe più comuni.

L'Helleborus viridis è un altro veleno che mi attrae parecchio e che qui cresce spontaneo.
Questa è la foglia, fotografata stamattina, è un po' sfocata...
Immagine

Wikipedia dice che:

Il nome usato già nell'antichità dal botanico Dioscoride è formata dall'unione di due parole greche il cui significato finale è: pietanza, nutrimento o cibo mortale. L'epiteto specifico viridis fa riferimento al colore del fiore.

⚪ Sostanze presenti: queste piante, specialmente nel rizoma, contengono “elleborina” e altre sostanze alcaloidi tossiche e velenose (come del resto buona parte delle Ranunculaceae). Se ingerite in quantità possono provocare vomito, diarrea e arresto cardiaco. Il veleno può essere assorbito anche attraverso la pelle.

⚪Proprietà curative: le proprietà curative di queste piante, oggi, sono soprattutto concentrate nella veterinaria come violento purgante per gli animali. Anticamente si usavano per le loro proprietà idragoghe (richiamo dell'acqua dai tessuti verso l'apparato intestinale), catartiche (proprietà generiche di purificazione dell'organismo), emmenagoghe (regola il flusso mestruale), anestetiche locali e stimolanti del cuore.

⚪ Parti usate: soprattutto il rizoma.


Questo sito ne tratteggia le principali caratteristiche storiche:
https://ilgiardinodeltempo.altervista.o ... dei-fiori/

L’elleboro era conosciuto e utilizzato dagli antichi per le sue proprietà medicinali, nonostante conoscessero la reale pericolosità della pianta credevano che il decotto delle radici fosse un valido rimedio alla pazzia. Un esempio di tale credenza lo si riscontra nel poeta Orazio (65 a.C. – 8 a.C.) il quale consigliava di recarsi sull’isola di Anticitera (isola greca tra Creta e Cerigo), luogo in cui cresceva l’elleboro, per la curare le turbe causate dalla pazzia. Secondo una leggenda, inoltre, si narra che con la medicina ricavata dall’elleboro furono guarite dalla pazzia le figlie di Preto, re di Argo, che credevano di essere state tramutate in vacche.

Anche se nelle più antiche tradizioni popolari e nelle leggende l’elleboro è stato tenuto a lungo in grande considerazione, in tempi recenti il suo estratto è stato vietato nelle farmacie per via della sua tossicità. In particolare le radici essiccate e polverizzate hanno potente azione irritante, per questo motivo un tempo tale polvere veniva utilizzata per provocare gli starnuti, irritando la mucosa nasale. Tale azione irritante, narcotica e anestetica delle radici la si deve alla presenza dell’elleborina, un glucoside, il cui effetto può essere talmente forte che in passato l’uso di tale sostanza della pianta era associata alla capacità di rendere invisibili le persone.

Nella tradizione popolare contadina la presenza dell’elleboro nei campi aveva una funzione profetica, in quanto i contadini credevano di poter avere una previsione sull’andamento del raccolto contando il numero di piante cresciute nel loro orto.

Essendo un fiore che fiorisce nel periodo invernale è anche legato alla tradizione Cristiana, infatti, narra una leggenda che una pastorella vagasse per i campi in cerca di un dono da offrire al bambino Gesù ma, essendo stato un inverno molto freddo, non riuscì a trovare neanche un fiore da offrire. Disperata per l’accaduto iniziò a piangere ed il suo pianto attirò l’attenzione di un angelo che si trovava di passaggio, questo si pose vicino alla bambina e tolse un po’ di neve dalla strada, immediatamente comparvero delle particolarissime rose che la bimba raccolse per portele così portare in dono al bambino Gesù.

Elleboro nero
Essendo un fiore invernale viene chiamato dagli inglesi christmas flower che lo considerano il fiore natalizio per eccellenza. In Francia, invece, viene chiamato rose de nöel, mentre in Germania è popolarmente conosciuto con due nomi christrose o schneerose. In Italia la qualità più nota di elleboro, l’elleboro nero, viene chiamato rosa di Natale e secondo la tradizione cristiana italiana si narra che le piante di elleboro nacquero nei pressi della stalla dove nacque Gesù.

Al giorno d’oggi è una pianta ancora utilizzata in India dove la si brucia accanto al letto delle partorienti affinché lo spirito degli dei entri nella mente del neonato e il parto diventi più veloce.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante l’elleboro rappresenta il fiore sacro a Dio ma nel corso dei secoli, visto l’effetto che la pianta essiccata procurava sulle persone, ha assunto anche il significato di liberazione dalle pene.


Sempre secondo Wiki è una pianta allucinogena:

⚪ Petronio Arbitro dice nel suo Satyricon [88,4]: "Chrysippus, ut ad inventionem sufficeret, ter elleboro animum detersit". Crisippo di Soli, filosofo stoico del III sec. a.C. [Diogene Laerzio 7,198], dunque, "per affinare la sua capacità percettiva (inventio), per tre volte si schiarì la mente con [una pozione di] elleboro". Fonte: Ed.BUR 1996, traduzione di Andrea Aragosti.

⚪ Quinto Orazio Flacco ne parla nel suo Satirarum (Terza Satira - Libro II): "Danda est ellebori multo pars maxima avaris"; in quanto noto rimedio contro la pazzia, in questo caso degli avari.[4]

⚪ L'elleboro è un allucinogeno, noto sin dall'antichità [Plinio 25,47]. La notizia dell'uso di pozioni di elleboro da parte di Crisippo è riferita anche da Luciano [Vera hist. 2,18]. Simili notizie si trovano in: Plinio [25,52] in riferimento a Carneade, Gellio [17,15] e Valerio Massimo [8,7]. Per la relazione fra lucidità teoretica ed elleboro, vedi Stobeo [Ecl. 2,24]; fonte: Op. Cit., nota 256 di A. Aragosti.


Un sito in inglese:
https://gardenandhappy.com/hellebore/

Estratti vegetali psicoattivi, qui si nomina l'Elleboro.
https://www.psychologytoday.com/us/blog ... t-extracts

Veratrum album o falso Elleboro (i fiori si somigliano) altra pianta, bellissima tra parentesi, che qui cresce a iosa nel sottobosco e che ha una storia antichissima.
http://entheology.com/plants/veratrum-a ... hellebore/
L'avevo anche trapiantata in vaso in città 😎 perchè mi piaceva tantissimo!
Immagine
NON C'È MORTE SENZA CURA

Rispondi