Trichocereus Peruvianus (Torcia Peruviana)

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era
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Trichocereus Peruvianus (Torcia Peruviana)

Messaggio da era » mar mag 01, 2018 3:46 pm

Sembra interessante, sarei interessato ad acquistarne e utilizzarne qualcuna. Consigli?
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BeJake
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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da BeJake » mar mag 01, 2018 9:11 pm

Acquista una talea e incomincia con la coltivazione, è estremamente utile per capire le caratteristiche della pianta. Il termine trichocereus peruvianus si applica a una quantità di varianti incredibile.

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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da era » mer mag 02, 2018 10:07 am

Acquistare una talea online mi sembra difficile, dovrò chiedere a qualche venditore.

Vista la fine che hanno fatto i San Pedro - sono finiti tutti nella mia pancia, perchè hanno un sapore squisito, proverò ad acquistarne parecchi. Però non so che sapore hanno, se si prepara il classico bibitone infuso con acido citrico.

Perciò chiedo dove trovarli (oltre ai venditori della mia zona), che sapore hanno, che effetti fanno, vita morte e miracoli non disponibili nel web.

Magari comincierò col chiedere al moderatore di correggere il titolo, dato che ho scritto Peruvian-U-s : mancante la u, se non và bene anche Peruvians.
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Invernomuto
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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da Invernomuto » mer mag 02, 2018 11:35 am

io ho finito da poco una estrazione da un san pedro di un metro e mezzo, ho circa 50g di resina, ti faccio un report quando la provo, la resina la ottieni facendo ridurre lentamente l' acqua di cottura

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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da era » mer mag 02, 2018 6:09 pm

Invernomuto ha scritto:
mer mag 02, 2018 11:35 am
io ho finito da poco una estrazione da un san pedro di un metro e mezzo, ho circa 50g di resina, ti faccio un report quando la provo, la resina la ottieni facendo ridurre lentamente l' acqua di cottura
Grazie, attendo. Quella fumabile, mi sembra. Con i San Pedro ho un buon feeling, anche se non ne avevo da metro e mezzo.
Penso che i Peruvianus siano un pò differenti, perciò spero in qualche consiglio in più...
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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da Invernomuto » mer mag 02, 2018 7:22 pm

si ho provato a fumarla mischiandola con le erbe che uso per la changa, l 'effetto è leggero ma dopo circa 1g qualcosa sentivo, ma penso che per fumarla bene devi convertirla in freebase, io la voglio mangiare, c' è una bella festa di 3 giorni dalle parti di Torino tra una ventina di giorni, mi porto la tenda e via

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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da era » gio mag 03, 2018 9:31 am

Invernomuto ha scritto:
mer mag 02, 2018 7:22 pm
si ho provato a fumarla... ... io la voglio mangiare, c' è una bella festa di 3 giorni dalle parti di Torino tra una ventina di giorni, mi porto la tenda e via
Fumare 1g è dura, convertirla in freebase è lunga, se vuoi un sapore buono.
A livello legale, l'estratto, dovrebbe essere possibile, dato che è un decotto essiccato.

Procedi passo dopo passo, se la vuoi ingurgitare, provando quantità a scalare con interruzioni settimanali: l'effetto è blando, ma può durare diversi giorni. Parti con pochi milligrammi, ...ci vorrà qualche mese, ma non rischierai di trovarti nell'iperspazio, spaventando magari gli amici. E' inutile aggiungere che dopo la 'scalata', saresti un pò San Pedro anche tu...

Se il beverone non sarà gustoso, col citrico virerai sul sapore fruttato, teoricamente; col tartarico potrai giocare sul colore della bibita; qualsiasi acido alimentare conferirà caratteristiche differenti.

La lavorazione, che potrebbe risultare proibita legalmente (dipende come), può restringere gli effetti di es. tre giorni in otto ore.

Bisogna fare attenzione, nonchè affidarsi al cactus...
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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da BeJake » gio mag 03, 2018 1:02 pm

La distinzione tra peruvianus e pachanoi non è così netta come potrebbe sembrare. A livello morfologico non esiste un metodo certo per discriminare ad esempio un pachanoi a spine lunghe da un peruvianus a spine corte.
Tralasciando gli ibridi esiste uno spettro vastissimo di varianti in entrambe le specie e segnare un confine netto non è sempre possibile.
Differenziare le specie di trichocereus del Perù/Ecuador(Peruvianus, Santaensis,pachanoi), da quelle Boliviane (Bridgesii e Scopulicola) è più facile attraverso l'analisi morfologica dei fiori.
Voci ancora da dimostrare riferiscono una differenza nella porzione di principi attivi non alcaloidi nei bridgesii (terpeni e terpenoidi) in grado di modificare anche di molto le caratteristiche farmacologiche del cactus (si parla di tolleranza inversa), ma son veramente voci di corridoio.

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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da era » gio mag 03, 2018 5:39 pm

Nel frattempo ho trovato un vivaio che vende i Pachanoi di nove anni a 15 eur; l'ultima volta mi era andata meglio, per 30 ne ho acquistati ca. dieci alti 25-30 cm.
Per il Peruvianus, dovrò cercare e se li trovo, farò talee.

E' possibile che il cactus trasudi l'alcaloide nelle pruine? -(i fitosteroli che rendono esternamente il cactus opaco-bianco)
Se così fosse, sarebbe fantastico: gli esemplari più grandi potrebbero venire puliti con qualche attrezzo e si osserverebbe quanto forniscono.
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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da ~Møgørøs• » gio mag 03, 2018 8:04 pm

era ha scritto:
gio mag 03, 2018 5:39 pm
E' possibile che il cactus trasudi l'alcaloide nelle pruine? -(i fitosteroli che rendono esternamente il cactus opaco-bianco)
Se così fosse, sarebbe fantastico: gli esemplari più grandi potrebbero venire puliti con qualche attrezzo e si osserverebbe quanto forniscono.
Mai sentito nulla di simile :shock: è una tua supposizione o c'è una base empirica per questo fatto ?
•~•~•

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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da Fohat » gio mag 03, 2018 8:57 pm

era ha scritto:
gio mag 03, 2018 5:39 pm

E' possibile che il cactus trasudi l'alcaloide nelle pruine? -(i fitosteroli che rendono esternamente il cactus opaco-bianco)
Se così fosse, sarebbe fantastico: gli esemplari più grandi potrebbero venire puliti con qualche attrezzo e si osserverebbe quanto forniscono.
Che producano qualcosa di simile alla pruina direi di sì, in fondo non è comune solo a uva, prugne ecc, ma anche a molte piante grasse, perché essendo una specie di cera serve a prevenire la disidratazione.

Ma non ho capito, la supposizione è che il principio attivo venga trasudato insieme?
Se la mescalina fosse veramente una sorta di antiparassitario per il cactus (cosa che hi sentito dire ma non so se è vera) potrebbe anche essere, giustamente, concentrata nella buccia esterna e... perché no? espulsa.
"Non esiste un'esperienza psichedelica, ma esiste ciò che noi integriamo di essa."
Tutto ciò che scrivo è inventato o sognato.

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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da era » gio mag 03, 2018 10:12 pm

~Møgørøs• ha scritto:
gio mag 03, 2018 8:04 pm
... è una tua supposizione o c'è una base empirica per questo fatto ?

E' una supposizione, perciò mi sono espresso con il sè. Che si tratti di pruine è abbastanza probabile, dato che tante piante, animali e funghi si difendono così dagli agenti esterni. Qualche anno fà ho acquistato 1 kg di pruine di Prunus, con le quali ho risolto il problema delle mani secche e screpolate; le labbra dopo aver preso freddo si rigenerano in una notte, ecc.. (essendo cere non vanno messe sul volto, dato che la pelle non respira; diventa liscia, ma compaiono punti neri); fanno parte delle componenti dei make-up (aggiungi caolino e polvere finissima di cipolla e avrai un ombretto naturale - per chi si trucca) ...questo per spiegare il funzionamento. Esse contengono parecchia vitamina E, ossidandosi in tempo reale, formando una barriera nei confronti dell'ossigeno, ozono ecc...
Anni fà ho provato a raschiarle dalle Arundo Donax: quelle comprate sono 'polimerizzate', quelle asportate dalla pianta non lo sono , quindi sono più qualitative e a ca. 60º si mescolano con alcol alimentare 96º per dar luogo ad un prodotto che sembrerebbe ghiaccio: applicate sulla pelle, questa respira. In due ore ho raccolto 0, 5 g...

P.s.- si può correggere il titolo dell'argomento, dato che sta scritto Peruvians?

Fohat ha scritto:
gio mag 03, 2018 8:57 pm

Che producano qualcosa di simile alla pruina direi di sì, in fondo non è comune solo a uva, prugne ecc, ma anche a molte piante grasse, perché essendo una specie di cera serve a prevenire la disidratazione.

Ma non ho capito, la supposizione è che il principio attivo venga trasudato insieme?
Se la mescalina fosse veramente una sorta di antiparassitario per il cactus (cosa che hi sentito dire ma non so se è vera) potrebbe anche essere, giustamente, concentrata nella buccia esterna e... perché no? espulsa.
Le ammine rappresentano un valido sistema per proteggersi dalle radiazioni. Prendendo spunto dal'alone di triptamine che si espande attorno alle Falaridi (ho descritto un'esperienza che dà prova di ciò nell'argomento 'uso costruttivo delle falaridi'), ho dedotto che similmente, per non assorbire le radiazioni, taluni cactus e piante possono contenere ammine e che queste, durante il riscaldamento, possano essere trasudate per formare una 'nebulosa opaca', che potrebbe dar luogo alla rifrazione di corpuscoli/elementi non graditi da esse (o nocivi).
Le pruine, riscaldandosi, formano una pellicola protettiva man mano più polimerizzata, se il calore è intenso; contro il freddo, invece, dovrebbero restare aerate e più spesse, formando un isolante.
Il meccanismo sembrerebbe corretto e durante queste trasudazioni, quantità di fenetilammine resterebbero condensate nelle pruine.
Comunque ripeto: teoria, in parte pratica.

Che possa avere funzioni antipatassitarie mi giunge nuova, però è un ragionamento corretto, quindi da appurare.
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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da BeJake » ven mag 04, 2018 1:18 am

era ha scritto:
gio mag 03, 2018 10:12 pm
~Møgørøs• ha scritto:
gio mag 03, 2018 8:04 pm
... è una tua supposizione o c'è una base empirica per questo fatto ?

E' una supposizione, perciò mi sono espresso con il sè. Che si tratti di pruine è abbastanza probabile, dato che tante piante, animali e funghi si difendono così dagli agenti esterni. Qualche anno fà ho acquistato 1 kg di pruine di Prunus, con le quali ho risolto il problema delle mani secche e screpolate; le labbra dopo aver preso freddo si rigenerano in una notte, ecc.. (essendo cere non vanno messe sul volto, dato che la pelle non respira; diventa liscia, ma compaiono punti neri); fanno parte delle componenti dei make-up (aggiungi caolino e polvere finissima di cipolla e avrai un ombretto naturale - per chi si trucca) ...questo per spiegare il funzionamento. Esse contengono parecchia vitamina E, ossidandosi in tempo reale, formando una barriera nei confronti dell'ossigeno, ozono ecc...
Anni fà ho provato a raschiarle dalle Arundo Donax: quelle comprate sono 'polimerizzate', quelle asportate dalla pianta non lo sono , quindi sono più qualitative e a ca. 60º si mescolano con alcol alimentare 96º per dar luogo ad un prodotto che sembrerebbe ghiaccio: applicate sulla pelle, questa respira. In due ore ho raccolto 0, 5 g...

P.s.- si può correggere il titolo dell'argomento, dato che sta scritto Peruvians?

Fohat ha scritto:
gio mag 03, 2018 8:57 pm

Che producano qualcosa di simile alla pruina direi di sì, in fondo non è comune solo a uva, prugne ecc, ma anche a molte piante grasse, perché essendo una specie di cera serve a prevenire la disidratazione.

Ma non ho capito, la supposizione è che il principio attivo venga trasudato insieme?
Se la mescalina fosse veramente una sorta di antiparassitario per il cactus (cosa che hi sentito dire ma non so se è vera) potrebbe anche essere, giustamente, concentrata nella buccia esterna e... perché no? espulsa.
Le ammine rappresentano un valido sistema per proteggersi dalle radiazioni. Prendendo spunto dal'alone di triptamine che si espande attorno alle Falaridi (ho descritto un'esperienza che dà prova di ciò nell'argomento 'uso costruttivo delle falaridi'), ho dedotto che similmente, per non assorbire le radiazioni, taluni cactus e piante possono contenere ammine e che queste, durante il riscaldamento, possano essere trasudate per formare una 'nebulosa opaca', che potrebbe dar luogo alla rifrazione di corpuscoli/elementi non graditi da esse (o nocivi).
Le pruine, riscaldandosi, formano una pellicola protettiva man mano più polimerizzata, se il calore è intenso; contro il freddo, invece, dovrebbero restare aerate e più spesse, formando un isolante.
Il meccanismo sembrerebbe corretto e durante queste trasudazioni, quantità di fenetilammine resterebbero condensate nelle pruine.
Comunque ripeto: teoria, in parte pratica.

Che possa avere funzioni antipatassitarie mi giunge nuova, però è un ragionamento corretto, quindi da appurare.
Fatemi ritrovare le analisi fatte per avere dati precisi.
Ogni parte del cactus contiene alcaloidi , dalla parte verde, al tronco interno, alla buccia esterna.
La concentrazione più alta per peso si trova nella parte verde ma considerando che la parte bianca e il tronco interno sono la gran parte della pianta il quantitativo assoluto di alcaloidi è superiore in questa parte.
La pelle contiene una esigua quantità di principi attivi anche considerando lo scarso peso.
Non è escludibile che la pianta trasudi alcaloidi ma dubito sia facile e fruttuosa la raccolta.

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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da era » ven mag 04, 2018 1:50 pm

BeJake ha scritto:
ven mag 04, 2018 1:18 am
..ma dubito sia facile e fruttuosa la raccolta.
Indubbiamente, però credo che il cactus sia più soddisfatto a vedersi 'spazzolato' che con la testa mozzata, le pruine sono preziosissime per la pelle umana (spolverando il cactus con qualche minerale opaco e gradito, si potrebbe aiutarlo finchè non ne produce altre, oppure lo si potrebbe mettere al riparo per un breve periodo - rispettando l'orientazione S/N aiutandosi con una bussola).

La meta diventerebbe avere cactus sempre più grandi e magari acquisire un pò del suo succo (conterrà anch'esso alcaloidi), praticando metodi simili all'acero o al papavero.
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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da xxxshivaxxx » lun mar 28, 2022 5:43 pm

era ha scritto:
mer mag 02, 2018 10:07 am

Vista la fine che hanno fatto i San Pedro - sono finiti tutti nella mia pancia, perchè hanno un sapore squisito, proverò ad acquistarne parecchi. Però non so che sapore hanno, se si prepara il classico bibitone infuso con acido citrico.

Ciao era, sapresti consigliarmi il metodo migliore per assumere il San Pedro??
Leggendo vari report e guardando alcuni video su youtube mi sono già fatto un'idea di quelle che saranno le procedure però volevo un parere diretto da parte di qualcuno che le ha già provate.
Tu dici che hanno un sapore squisito quando ho sempre letto che in realtà il sapore è orrendo e porta conati di vomito quindi vorrei tanto capire come ridurre al minimo questo inconveniente ahahahhahahaha
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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da era » dom apr 03, 2022 8:27 pm

xxxshivaxxx ha scritto:
lun mar 28, 2022 5:43 pm


Ciao era, sapresti consigliarmi il metodo migliore per assumere il San Pedro??
Ciao.

Secondo me il miglior sistema è bollire il cactus per qualche ora aggiungendo acido citrico a seconda dei gusti.
Tu dici che hanno un sapore squisito quando ho sempre letto che in realtà il sapore è orrendo e porta conati di vomito quindi vorrei tanto capire come ridurre al minimo questo inconveniente ahahahhahahaha
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Beh, si, gli esemplari più giovani sono più leggeri ma buoni, gli esemplari più grandi sono amari.

Bollendo a lungo si ottiene un buon condensato però estraendo si può ottenere un prodotto superiore.


Aggiungendo acido citrico si converte la mescalina in citrato. La soluzione acida può essere purificata utilizzando olio di semi di vinacciolo.
Spiego: il liquido acido ottenuto dal cactus può essere shakerato con dell'olio trasparente. Nell'olio si depositano alcune impurità - o meglio l'olio trascina con se quanto non è acquoso.
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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da xxxshivaxxx » lun apr 04, 2022 11:29 pm

era ha scritto:
dom apr 03, 2022 8:27 pm
Aggiungendo acido citrico si converte la mescalina in citrato. La soluzione acida può essere purificata utilizzando olio di semi di vinacciolo.
Spiego: il liquido acido ottenuto dal cactus può essere shakerato con dell'olio trasparente. Nell'olio si depositano alcune impurità - o meglio l'olio trascina con se quanto non è acquoso.
Capito, ma quando assumi la pianta in questo modo eviti nausea e conati di vomito? Riesci a godere a pieno degli effetti della mescalina?

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Re: Trichocereus Peruvianus (Torcia Peruviana)

Messaggio da xxxshivaxxx » lun apr 04, 2022 11:30 pm

Fino a quanti ml di liquido si riesce a ridurre la soluzione da bere per una persona?

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Re: Trichocereus Peruvianus (Torcia Peruviana)

Messaggio da era » mer apr 06, 2022 9:06 am

xxxshivaxxx ha scritto:
lun apr 04, 2022 11:30 pm
Fino a quanti ml di liquido si riesce a ridurre la soluzione da bere per una persona?
Solitamente si arriva ad un bicchiere ma sprecando un po' si può raffinare sino ad allontanare buona parte delle bave.
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Re: Trichocereus Peruvians (Torcia Peruviana)

Messaggio da sball0n » mer apr 20, 2022 4:30 am

xxxshivaxxx ha scritto:
lun mar 28, 2022 5:43 pm



Ciao era, sapresti consigliarmi il metodo migliore per assumere il San Pedro??
Leggendo vari report e guardando alcuni video su youtube mi sono già fatto un'idea di quelle che saranno le procedure però volevo un parere diretto da parte di qualcuno che le ha già provate.

Ciao se mi posso permettere,nulla da togliere al metodo di @era che è pure il metodo classico, a me era stato spiegato un altro metodo da un old del forum molto pratico con i cactus per evitare il più possibile la nausea..

Per prima cosa devi togliere le spine e poi spellare il cactus dalla pelle trasparente stando attento a non portare via anche la polpa ( a quanto mi è stato detto bollendo o ingerendo la pelle si creano proprio dei sapori o sostanze che irritano lo stomaco e dentro la percentuale di alcaloidi è minima). In seguito va congelato così che si spezzino i vari legami e poi scongelato, lo strizzi come una spugna separi il liquido ( o muco ehehhehe) e rimetti il cactus a congelare.... ripeti per un po di volte finché vedi che esce.. poi riduci un po sul fuoco a fuoco basso e fine.. è più lunga ma a quanto mi era stato spiegato è il metodo migliore per ridurre al minimo la nausea, ma anche così non ti aspettare sia una passeggiata anche se almeno personalmente il brutto è l'inizio, dopo a parte qualche rutto con quel sapore io non ci pensavo neanche piu alla nausea.. io ho sempre pensato che avesse il sapore peggiore che abbia mai assaggiato, ma è anche la più bella esperienza mai fatta
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