Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Estrazioni più o meno grezze di principi attivi
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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da Regene » sab ott 10, 2020 3:26 pm

potresti trattare con NaOH o KOH per rompere il legame tra il glucosio e l'altra molecola. a quel punto neutralizzi con un acido di qualche tipo (cloridrico, acetico o citrico giusto per citarne un paio). le molecole che rimangono sono parecchio polari e se esegui un'estrazione con solvente apolare tipo esene o eptene dovresti eliminarli completamente.
perché ti interessa allontanarli?
io eviterei la tostatura: è troppo caotica e poco selettiva
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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da era » sab ott 10, 2020 8:13 pm

Di fatto non danno fastidio in quanto risultano gradevoli, tuttavia allontanandoli otterrei uno spectrum ancora più ristretto.

Pensavo al KOH, è che un esene non sarebbe proprio il massimo.

Ho scritto tostatura, ma si potrebbe tranquillamente intendere un trattamento termico a data temperatura.
(Anche se visti gli intervalli di fusione-ebollizione/trasformazione tra alcaloidi e glucosidi credo sia difficile).
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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da Regene » sab ott 10, 2020 8:18 pm

va bene anche un altro solvente fortemente apolare e con un basso punto d'ebolliione, perché l'esene no comunque?
avevo intuito cosa intendevi per tostatura ma resta comunque un processo poco preciso.
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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da merch » sab ott 10, 2020 10:15 pm

Regene ha scritto:
sab ott 10, 2020 8:18 pm
va bene anche un altro solvente fortemente apolare e con un basso punto d'ebolliione, perché l'esene no comunque?
avevo intuito cosa intendevi per tostatura ma resta comunque un processo poco preciso.
Mi cogli impreparato ,io sono solo esperto su sarm e su. Alexander Theodore "Sasha" Shulgin 😎

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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da era » dom ott 11, 2020 11:27 am

Regene ha scritto:
sab ott 10, 2020 8:18 pm
va bene anche un altro solvente fortemente apolare e con un basso punto d'ebollizione, perché l'esene no comunque?
Perchè utilizzando un qualsiasi prodotto di sintesi risulterebbe un passaggio troppo lungo il dover purificare.
Come sai sono incline ai prodotti di sintesi per ciò che sintetico è; volessimo discutere perchè una ricetta è una mezza patacca o si tratta di chimica che proietta nello spazio sono ben aperto al dialogo.

Per fornire una spiegazione più lata ma in linea con l'argomento:
al giorno d'oggi utilizziamo prevalentemente prodotti naturali provenienti dal di fuori del vecchio continente e secondo una data logica, questi prodotti naturali appartengono ad una data cultura (sono stati scoperti da essa) e potrebbero metterci in comunicazione con essa. Si pensi al vitigno, alla cannabis, all'efedra, ecc...

Alcuni manoscritti illustrano tutta una serie di piante che al giorno d'oggi sembrerebbero estinte. In meno di mille anni si sarebbero estinte tante specie: ...credo sia un pò difficile.
Un'interpretazione sarebbe il voler richiamare l'attenzione su delle piante dimenticate (perciò illustrate in modo da non risultare piante esistenti), magari utilizzate dagli originari Europei.
Comprendendo come ri-conoscerle si potrebbe intuire che il fine sarebbe ricercare il collegamento con una civiltà dimenticata.

Quindi ci si deve attenere alla 'ricetta della nonna', per pura correttezza nella composizione.


avevo intuito cosa intendevi per tostatura ma resta comunque un processo poco preciso.
Con un trattamento termico eliminerei un bel pò di sostanze che vanno a saturare la soluzione.
Come dicevo, sono comunque scettico perchè a livello chimico i vari glucosidi 'avvolgono' bene i vari alcaloidi.

Forse una distillazione dell'estratto precedentemente basificato. Ma arriva il problema del solvente e dell'ignizione.

Sono certo che c'è tutta una serie di validi minerali o loro complessi (catalizzatori) che potrebbero attirare o modificare i vari prodotti da estraneare.
Comunque ogni variante di chimica non sintetica sarebbe ben accolta.
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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da Regene » dom ott 11, 2020 8:27 pm

sull'esene mi permetto solo di aggiungere che ha un punto di ebollizione davvero basso ed è quindi facilissimo da eliminare dal prodotto finale
Forse una distillazione dell'estratto precedentemente basificato. Ma arriva il problema del solvente e dell'ignizione.
l'ignizione non è affatto un problema: se si può distillare etere dietilico o pentano si può distillare qualsiasi cosa. il vero problema è che non riusciresti a separare le fasi in alcun modo nemmeno con una colonna frazionata.
Sono certo che c'è tutta una serie di validi minerali o loro complessi (catalizzatori) che potrebbero attirare o modificare i vari prodotti da estraneare.
Comunque ogni variante di chimica non sintetica sarebbe ben accolta.
durante la fermentazione funghi e batteri dividono i glicosidi per utilizzare il glucosio ma procurarsi l'enzima mi sembra davvero troppo complesso e in questo tipo di reazione (saponificazione) non ho mai visto usare un catalizzatore metallico. poi sarebbe interessante capire cosa intendi per chimica non sintetica.
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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da era » lun ott 12, 2020 5:51 pm

Regene ha scritto:
dom ott 11, 2020 8:27 pm
durante la fermentazione funghi e batteri dividono i glicosidi per utilizzare il glucosio ma procurarsi l'enzima mi sembra davvero troppo complesso e in questo tipo di reazione (saponificazione) non ho mai visto usare un catalizzatore metallico. poi sarebbe interessante capire cosa intendi per chimica non sintetica.
Interessante.

Chimica che si avvale di prodotti per la cucina (si sa che gli oli di semi vengono estratti con derivati petroliferi, ma si può trovare quelli non industriali p.e.) e di prodotti naturali o comunque di largo consumo. Non chimica dei reagenti.
Hai chiesto una definizione un pelino complicata; è più semplice intuire di cosa si tratta.

Sapevo che dividere alcaloidi da glucosidi sarà difficile senza l'utilizzo di solventi aromatici e altro ancora.
...inizialmente ho messo un estratto semi-cristallino vicino ad un formicaio,, speranzoso che le mie piccole amiche divorassero la parte non utile...
merch ha scritto:
sab ott 10, 2020 10:15 pm

Mi cogli impreparato ,io sono solo esperto su sarm e su. Alexander Theodore "Sasha" Shulgin 😎
By the way: che ne pensi di doctor ecstasy?
Non ho tempo.

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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da merch » lun ott 12, 2020 10:00 pm


By the way: che ne pensi di doctor ecstasy?
Che è il top se parli di Shulghin ❤️

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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da Regene » mar ott 13, 2020 6:15 pm

era ha scritto:
lun ott 12, 2020 5:51 pm
Interessante.

Chimica che si avvale di prodotti per la cucina (si sa che gli oli di semi vengono estratti con derivati petroliferi, ma si può trovare quelli non industriali p.e.) e di prodotti naturali o comunque di largo consumo. Non chimica dei reagenti.
Hai chiesto una definizione un pelino complicata; è più semplice intuire di cosa si tratta.

Sapevo che dividere alcaloidi da glucosidi sarà difficile senza l'utilizzo di solventi aromatici e altro ancora.
...inizialmente ho messo un estratto semi-cristallino vicino ad un formicaio,, speranzoso che le mie piccole amiche divorassero la parte non utile...
ok se intendi qualcosa che sia facile da reperire capisco benissimo, solo non usare chimica di sintesi perché è una cosa insensata: sarebbe come dire ricetta con ingredienti.
se è complesso farlo senza perché non farlo con? giusto uno spunto "filosofico". se c'è qualcosa che l'informatica e la pigrizia mi hanno insegnato è di cercare sempre la strada di minor resistenza.
immagino che quella sulle formiche sia una battuta :asd:
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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da era » mer ott 14, 2020 7:40 pm

Regene ha scritto:
mar ott 13, 2020 6:15 pm
immagino che quella sulle formiche sia una battuta
No :?
Poteva essere una delle strade con minore resistenza.
se è complesso farlo senza perché non farlo con? giusto uno spunto "filosofico". se c'è qualcosa che l'informatica e la pigrizia mi hanno insegnato è di cercare sempre la strada di minor resistenza.
Giustissimo ragionamento, alla fin fine quasi nessun synth è puramente sintetico perchè si parte da una base vegetale.
Una buona chimica di sintesi, se meticolosamente artistica, è più che apprezzabile.

Come dicevo, però, osservando e ricercando come ogni preparato richiama entità diverse, ho cominciato a dividere le due cose. Perciò base naturale lavorata con aceto, alcol, cenere, solfati per cercare un collegamento con la pianta e con chi ha avuto a che fare con essa. Per un synth al 100% bisognerebbe partire da un prodotto di sintesi e utilizzare i classici reagenti da lab.

Mi sono focalizzato sulle basi naturali, prevalentemente le graminacee.
In molte culture vengono rappresentate spighe di vario genere e ho cominciato a chiedermi se magari quei simboli possono avere anche significati differenti da quello ordinario. Quindi una spiga di frumento potrebbe rappresentare un alimento perchè si va a pensare subito ai semi e alla farina.
Nell'ottica alchemica si potrebbe vedere soltanto un simbolo ben distinguibile che indica quale pianta conoscere.
Il frumento, visto ordinariamente come alimento, ricchezza, comincia così ad apparire una sottospecie di 'potere' conquistato, una nuova conoscenza legata ad u alimento dal quale dipende il benessere dell'umanità.

Ragionamenti.

Per il buon synth invece c'è il mercato, ma sarebbe preferibile poter contare su qualche certezza in più. Affidarsi ad esso è un rischio.
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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da Regene » sab ott 17, 2020 10:03 pm

No :?
Poteva essere una delle strade con minore resistenza.
io non voglio offendere nessuno, ma ti rendi conto di quanto sia stupida la tua idea? sarebbe come mettere una bistecca ad una persona e sperare che mangi solo il grasso senza toccare le fibre muscolari
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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da era » sab ott 17, 2020 10:45 pm

Regene ha scritto:
sab ott 17, 2020 10:03 pm
io non voglio offendere nessuno, ma ti rendi conto di quanto sia stupida la tua idea? sarebbe come mettere una bistecca ad una persona e sperare che mangi solo il grasso senza toccare le fibre muscolari
I tentativi si fanno,,,, fosse stato saccarosio se lo sarebbero succhiato sicuramente e sicuramente le ammine non sembrano interessanti per le formiche.
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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da Regene » dom ott 18, 2020 11:53 am

era ha scritto:
sab ott 17, 2020 10:45 pm
I tentativi si fanno,,,, fosse stato saccarosio se lo sarebbero succhiato sicuramente e sicuramente le ammine non sembrano interessanti per le formiche.
non è questo il punto: una formica per quanto piccola non può distinguere tra una molecola di saccarosio e una di DMT. sarebbe come cercare di fare un intervento chirurgico a cuore aperto con una gru da carico
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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da era » dom ott 18, 2020 5:09 pm

Regene ha scritto:
dom ott 18, 2020 11:53 am
...una formica per quanto piccola non può distinguere tra una molecola di saccarosio e una di DMT...
Questi giorni non sono troppo sveglio,, ho intuito ciò che intendi dato che ho elencato il prodotto contenente i glucosidi in miscela col resto: quello dato alle formiche aveva un bel pò di cristalli contornati da altre sostanze.
La speranza era che lasciassero i cristalli.
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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da era » mar nov 10, 2020 8:43 pm

Aggiornamento:

sono state fatte alcune prove estraendo da 90 g di pianta fresca (secco = 1/4 del peso).

I due estratti si differenziavano per il procedimento:

-1 uno eseguito basificando con cenere calcinata e un minimo di idrossido di potassio l'acetato di pianta descritto all'inizio dell'argomento

-2 uno eseguito estraendo il succo con aggiunta di acqua (0,5 lt) e riscaldando a 60°C per ottenere un liquido giallognolo


Entrambi gli estratti hanno portato a:

1- cristalli corti e mescolati con circa il 50% di altro per un totale di 25 mg

2- cristalli lunghi e puliti, con una resa più bassa



Entrambi gli esperimenti si riferiscono a piante di sei mesi abbondanti e calcolando le perdite si potrebbe quantificare gli alcaloidi triptaminici a circa 0,2% in peso secco (0,05% sull'umido).


L'estratto 1 aveva lo stesso sapore dell'olio ottenuto distillando a secco l'holcus lanatus.
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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da Kaen9 » ven mag 07, 2021 1:51 pm

Questo post è molto interessante ho studiato per anni la Phalaris e ho avuto fortuna solo una volta con l estrazione della magia da essa....Si trattava di Phalaris Acquatica raccolta in una mega radura vicino ad un fiume.
Mi sono accorto fin da subito che contenesse qulacosa, quando a basificazione compuita con Carbonato di Calcio la zuppa concentrata è subito diventata nero grigiastro
Un estrazione di questa zuppa scura con D limonene mi ha dato un miscuglio magico di triptamine......
Questo esperimento ha dato i suoi frutti dopo dopo 3- 4 anni di esperimenti sulle Phalaris,
e personalmente la Tuberosa è stata l'unica fino ad ora a funzionare.
Sono passati 10 anni o poco più da quando cercavo Triptamine psicoattive dentro le Phalaris.
Leggendo questo post mi è tornata la voglia di fare ricerca in questo campo.
P. S. Le Specie di Phalaris. su cui ho messo mano sono Arundinacea e Acquatica.
“Ciò a cui opponi resistenza persiste. Ciò che accetti può esserecambiato.”CARL GUSTAV JUNG

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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da era » sab mag 08, 2021 9:13 am

Kaen9 ha scritto:
ven mag 07, 2021 1:51 pm
Questo post è molto interessante ho studiato per anni la Phalaris e ho avuto fortuna solo una volta con l estrazione della magia da essa....Si trattava di Phalaris Acquatica raccolta in una mega radura vicino ad un fiume.
Mi sono accorto fin da subito che contenesse qulacosa, quando a basificazione compuita con Carbonato di Calcio la zuppa concentrata è subito diventata nero grigiastro
Un estrazione di questa zuppa scura con D limonene mi ha dato un miscuglio magico di triptamine......
Questo esperimento ha dato i suoi frutti dopo dopo 3- 4 anni di esperimenti sulle Phalaris,
e personalmente la Tuberosa è stata l'unica fino ad ora a funzionare.
Sono passati 10 anni o poco più da quando cercavo Triptamine psicoattive dentro le Phalaris.
Leggendo questo post mi è tornata la voglia di fare ricerca in questo campo.
P. S. Le Specie di Phalaris. su cui ho messo mano sono Arundinacea e Acquatica.
Sono piante molto interessanti e hanno un buon sapore.
Quando le avevi provate avevi già fatto utilizzo di dmt da piante sudamericane?
Chiedo perché avrai notato che a differenza delle piante sudamericane le phalaris non proiettano in una sottospecie di 'iperspazio'... ...personalmente mi sto facendo l'idea che tale 'spazio virtuale' sia una condizione modellabile oppure modellata nel tempo con riti, cerimonie e pensieri mentre le graminacee risultano ancora poco esplorate e le proiezioni che donano sono meno 'addomesticate'.

Interessante che tu abbia utilizzato carbonato di calcio: risulta molto docile come base e sposta il ph quel pò che basta per virare verso il basico.
Difatti il succo della pianta avrà un ph di 6,5 circa e sembra essere quanto basta per far sì che l'alcaloide possa scorrere nella linfa.

Similmente si può estrarre con un solvente-diluente non miscibile con acqua sbilanciando il ph verso 7,3-7,5-8 per agevolare la migrazione degli alcaloidi per poi ripescarli dal solvente con acqua appena appena acidificata (calcolando un po' in base alla presunta quantità di alcaloidi).
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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da Kaen9 » sab mag 08, 2021 6:10 pm

era ha scritto:
sab mag 08, 2021 9:13 am
Kaen9 ha scritto:
ven mag 07, 2021 1:51 pm
Questo post è molto interessante ho studiato per anni la Phalaris e ho avuto fortuna solo una volta con l estrazione della magia da essa....Si trattava di Phalaris Acquatica raccolta in una mega radura vicino ad un fiume.
Mi sono accorto fin da subito che contenesse qulacosa, quando a basificazione compuita con Carbonato di Calcio la zuppa concentrata è subito diventata nero grigiastro
Un estrazione di questa zuppa scura con D limonene mi ha dato un miscuglio magico di triptamine......
Questo esperimento ha dato i suoi frutti dopo dopo 3- 4 anni di esperimenti sulle Phalaris,
e personalmente la Tuberosa è stata l'unica fino ad ora a funzionare.
Sono passati 10 anni o poco più da quando cercavo Triptamine psicoattive dentro le Phalaris.
Leggendo questo post mi è tornata la voglia di fare ricerca in questo campo.
P. S. Le Specie di Phalaris. su cui ho messo mano sono Arundinacea e Acquatica.
Sono piante molto interessanti e hanno un buon sapore.
Quando le avevi provate avevi già fatto utilizzo di dmt da piante sudamericane?
Chiedo perché avrai notato che a differenza delle piante sudamericane le phalaris non proiettano in una sottospecie di 'iperspazio'... ...personalmente mi sto facendo l'idea che tale 'spazio virtuale' sia una condizione modellabile oppure modellata nel tempo con riti, cerimonie e pensieri mentre le graminacee risultano ancora poco esplorate e le proiezioni che donano sono meno 'addomesticate'.

Interessante che tu abbia utilizzato carbonato di calcio: risulta molto docile come base e sposta il ph quel pò che basta per virare verso il basico.
Difatti il succo della pianta avrà un ph di 6,5 circa e sembra essere quanto basta per far sì che l'alcaloide possa scorrere nella linfa.

Similmente si può estrarre con un solvente-diluente non miscibile con acqua sbilanciando il ph verso 7,3-7,5-8 per agevolare la migrazione degli alcaloidi per poi ripescarli dal solvente con acqua appena appena acidificata (calcolando un po' in base alla presunta quantità di alcaloidi).

Le mie prime esperienze di estrazione dl DMT sono state dalle cortecce di Mimosa H e Acacia C. Con varie tecniche e solventi. E ci sarebbe molto da dire sugli effetti degli estratti ottenuti con solventi come Esano, eteri di petrolio nafte varie, Dietiletere e altri solventi aromatici non polari come i Toluene, Xilene oppure, D-Limonene.....
Si gli effetti erano diversi, concordo
Molto interessanti le tue ipotesi sul tipo di "spazio" in cui si viene catapultati, penso abbia senso e giochi il suo ruolo oltre ai differenti tipi e percentuali di alcaloidi attivi che possano essere presenti nel materiale di partenza o finale.
Ho usato il carbonato di calcio come scelta sia perche era una drytek e poi per il tipo di alcaloidi che sapevo potevano essere presenti.
Inoltre Sono passati molti anni e quindi magari dimentico alcuni particolari....
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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da era » sab mag 08, 2021 9:42 pm

Kaen9 ha scritto:
sab mag 08, 2021 6:10 pm
... ci sarebbe molto da dire sugli effetti degli estratti ottenuti con solventi come Esano, eteri di petrolio nafte varie, Dietiletere e altri solventi aromatici non polari come i Toluene, Xilene oppure, D-Limonene.....
Eh, tra tutti metto l'alcol etilico in pole position. Tutto il resto influisce sulle molecole.
Tuttavia ho reintrodotto p.e. le estrazioni utilizzando uno dei vari solventi che però diventerebbe dedito a determinata pianta.
Si estrae p.e. dalla phalaris basificata, poi si converte in es. citrato e si pulisce il solvente. Con 100 ml di solvente si va avanti per mesi.
Forse saturando l'acqua contenente il citrato con un carbonato e aggiungendo alcol si otterrebbe la divisione delle fasi e si estrarrebbe per avere un prodotto sublime.
Si gli effetti erano diversi, concordo
Io ho dovuto provare recentemente la mimosa perché non intravedevo compatibilità con le varie storie legate all'iperspazio... ...e anche utilizzando la mimosa ho intravisto in quell'iperspazio un labirinto precolombiano...
Molto interessanti le tue ipotesi sul tipo di "spazio" in cui si viene catapultati, penso abbia senso e giochi il suo ruolo oltre ai differenti tipi e percentuali di alcaloidi attivi che possano essere presenti nel materiale di partenza o finale.
I fitocomplessi modellano l'esperienza, indubbiamente. Tuttavia io attribuisco dato valore anche alla provenienza della molecola: non è uguale se proviene da questa o quella pianta.
Più si purifica e più tale traccia diventa sempre più latente, ma c'è.
Ho usato il carbonato di calcio come scelta sia perche era una drytek e poi per il tipo di alcaloidi che sapevo potevano essere presenti.
Sostanzialmente si può estrarre anche a ph 7, o meglio 7,3-7,5 ecc...

Anch'io non ricordo tutte le estrazioni fatte perché centinaia, riporto però una parte nel forum e così i dati restano.
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aro_nne 88
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Re: Phalaris Aquatica metodi d'estrazione

Messaggio da aro_nne 88 » mer giu 02, 2021 11:43 am

ciao volevo chiederre....questa è la pianta giusta? peche quella fatta a pannocchia he fanno vedere su google ( https://www.worldseedsupply.com/product ... ass-seeds/ ) la trovo nelle vigne mentre questa la trovo nei ruscielli

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