Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Siate educati e presentatevi o, se venite da psychonaut, ripresentatevi qui
senzanome
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Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da senzanome » gio apr 27, 2023 10:45 pm

Ciao a tutti, ho 27 anni, ed è la prima volta in assoluto che mi trovo a scrivere su un forum di qualunque genere.
Sono arrivato a questa decisione perché sento un bisogno estremo di condividere la mia esperienza psichedelica, in quanto affrontare tutto ciò che vi sto per raccontare non è stato per niente facile.
Sono molto curioso di sentire le vostre opinioni in merito e spero si possa aprire un dialogo costruttivo.
Tutto iniziò intorno a maggio/giugno 2022, quando decisi insieme a degli amici di provare a coltivare in casa dei funghetti allucinogeni. Non avevo mai assunto droghe oltre all’erba/fumo, quindi al pensiero della nuova esperienza ero sia spaventato che entusiasmato. Come persona tendo a non ponderare le situazioni nella maniera giusta, infatti per tutte le assunzioni optavo sempre per una high dose (3.5 g nel mio caso) senza tastare il territorio in anticipo e senza calcolare il luogo dell’assunzione (compresa la prima assunzione).
La mia prima esperienza ha inizio ad un festival, mangio sti benedetti funghetti e in un attimo la mia percezione cambia completamente, inizio ad osservare tutto molto più attentamente, ogni dettaglio sembrava brillare, sembrava tutto in 4k. Il luogo del festival era bellissimo, mi guardavo intorno e tutto sembrava perfetto, iniziavo a sentire un piacevole amore verso ogni cosa.
Una volta dentro il mio entusiasmo venne catapultato alla stelle, ero una trottola impazzita, mi sentivo libero di dire e fare quello che volevo senza peli sulla lingua, libero da tutti i blocchi mentali imposti dalla società. Ero amico di tutti, amavo ogni cosa, mi sentivo carico di energia. È stata un’esperienza bellissima, ovviamente da ripetere.
Decido di mangiarli ad un’altra giornata del festival, ma qui le cose sono andate diversamente. Appena ingeriti, quindi ancora sobrio, mi trovo in una situazione scomoda, dove una ragazza inizia a prendersi gioco di me, mi tratta come un burattino, a tal punto che la rabbia e l’odio iniziano a bruciarmi dentro, spoiler, i funghi mi sono saliti esattamente mentre ero incazzato nero.
È stata una sensazione orribile, mi trovavo in mezzo alla gente e mi sentivo come avvolto da una bolla che voleva schiacciarmi a terra, la sentivo pulsare intorno a me. Non riuscivo a stare in mezzo alla gente, stavo impazzendo, mi sono dovuto allontanare. Volevo andare a casa, mi stava crollando il mondo addosso, ho iniziato a piangere tirando fuori tutti i drammi della mia vita e per fortuna avevo un caro amico che si è subito tutto il mio pippone.
Dopo lo sfogo, sono tornato in me, ho ripreso a ballare e divertirmi, più ero felice e più mi sentivo pieno di energia, un’energia divina.
Quella sensazione aumentava sempre di più, a tal punto da sentirmi il figlio di odino, ho iniziato a sentire strane connessioni con le persone che avevo intorno, come se le conoscessi da sempre. Ho fatto cose assurde, mi sentivo importante, come se il mondo fosse mio e dovessi proteggerlo. Potevo fare quello che volevo e nessuno mi avrebbe fermato.
Non sentivo più il reale bisogno di cibo e acqua.
Nei giorni seguenti, i pensieri e le domande su ciò che mi fosse successo si facevano sempre più intensi.
Iniziai a cercare risposte ovunque, video, siti web, internet, una ricerca infinita, un’ossessione. Spunti religiosi e teorie varie di qualunque tipo, massoni, illuminati. Non sapevo dove sbattere la testa. Ovviamente non feci altro che aumentare la confusione totale che avevo in testa. E soprattutto perché non continuare a provare i funghetti?
Ero curioso di scoprire di più, ero convinto che avrei trovato risposte al senso della vita tramite i funghetti.
La terza assunzione fu il punto più critico, quello che ad oggi mi tormenta di più.
Era il compleanno di un amico, stavamo aspettando gli invitati a casa e decidemmo di mangiare i funghetti in due.
Tutto è iniziato molto tranquillamente, mi sono svaccato sul divano, ho chiuso gli occhi e ho iniziato a vedere immagino vivide, sembrava un sogno lucido dove potevo creare quello che volevo. Da li a poco, quella sensazione divina iniziava ad avvolgermi sempre di più, da un momento all’altro mi sono sentito un peso levarmisi di dosso, un colosso che mi portavo dietro da milioni di anni, le parole mi uscivano di getto, senza pensare, la testa viaggiava a mille, ho iniziato a professare frasi benevoli su come migliorare il mondo, la società, di come l’odio corrompesse le persone e le traviasse del tutto.
Il mio amico che aveva assunto i funghetti con me, era sulla mia stessa lunghezza d’onda, comprendeva i miei discorsi.
Ero all’apice, quel senso di divino era all’estremo, ero diventato Dio.
Di punto in bianco, gridai a gran voce verso i miei amici “sono io Dio” e loro rimasero impietriti, come se si fossero buggati, e all’unisono mi risposero “si sei tu dio”. Chiesi subito conferma al mio amico che aveva visto tutta la scena e mi rispose che era tutto vero quello che avevo visto.
A quel punto caddi in un pianto di gioia, mi sdraiai per terra in mutande, incredulo di tutto ciò che stava succedendo.
Su questo evento, non ho veramente risposte, non so cosa pensare, la mia percezione potrebbe avermi fatto credere qualcosa di sbagliato, potrei aver avuto un’allucinazione, potrebbe essere stato un episodio di telepatia, sinceramente non lo so, e penso che non avrò mai una risposta concreta.
Da lì i dubbi aumentarono sempre di più.
Feci altre esperienze psichedeliche dove mi sentivo costantemente bagnato da questo energia divina, da questa sensazione d’immortalità, di essere un tutt’uno con il tutto ma non successe nulla di eclatante oltre ciò. Vi riporto solo un altro episodio ambiguo, dove in preda a questa sensazione divina, iniziai a parlare con il cielo rivolgendomi a questo padro/dio (non saprei come definirlo), in cui gli chiedevo un segnale della sua presenza, e in un attimo tutte le stelle che avevo davanti agli occhi iniziarono a muoversi.
Anche qui, allucinazione, realtà? Non lo saprò mai.
Arriviamo quindi alla conclusione del mio viaggio psichedelico.
Mi trovavo ad Amsterdam, venivo da un viaggio di 14 ore, vita abbastanza sregolata, e sonno totalmente sbarellato.
Decisi di farmi i funghetti lo stesso, consapevole di non essere in una condizione stabile.
Ormai erano passati 5 mesi dalla prima assunzione e avevo iniziato a crearmi il mio pensiero riguardo alle potenzialità dei funghetti e come sfruttarli. Pensieri abbastanza malsani, che mi si sono rivoltati contro.
Mangiati i funghetti, ci rifugiammo in un parco, eravamo tranquillissimi, si stava da dio, anzi lo stavo diventando di nuovo. Mi stavo convincendo di poter governare l’ambiente intorno a me, che potevo spostare le nuvole che la mia mente poteva prendere il controllo delle altre. Credevo che una mente sotto effetto potesse attrarre a se persone e cose in base al suo umore. Inutile dire che tutte queste convinzioni, mi stavano mandando in uno stato completamente paranoico. Ad un certo punto, la testa inizia a non reggere il carico dei funghetti stavo impazzendo, dovevo muovermi, ci spostammo dal parco alla vie della città.
Scelta completamente errata, iniziai ad isolarmi sempre di più in me stesso, mi sentivo estraniato dal mondo, troppe persone, troppi stimoli, troppo tutto.
Caddi in uno stato confusionale dove mi sentivo rinnegato dal mondo, escluso da tutto, come se questa vita fosse la mia prigione e fossi intrappolato qui da solo.
Dal pensare di essere Dio al pensare di essere il diavolo è stato un attimo. Pensavo fosse tutto finto, che i rapporti con i miei amici, i miei familiari, la mia ragazza non fossero reali. Pensai che questa vita era la mia punizione per qualcosa che avevo sbagliato.
Disperato volevo andare in ospedale, non mi capiva nessuno. Ho provato a chiamare mia madre, la mia ragazza ma tutto sembrava peggiorare. Volevo morire.
Quell’esperienza mi ha traumatizzato a tal punto che ad oggi ho ancora i postumi di quel senso di irreale, finto.
Mi capita di pensare che sia tutto costruito intorno a me, come se ci fosse un percorso già scritto e che non ci sia reale libero arbitrio.
Questa situazione mi ha portato ad avere due attacchi di panico e ad una condizione mentale totalmente instabile.
Sto affrontando un percorso terapeutico con una psicologa e devo dire che mi sta aiutando molto.
Molte volte mi sento completamente solo, sembra quasi una condanna, ma guardando il lato positivo, sono tornato con i piedi per terra.
Probabilmente ciò che stavo pensando non era la direzione corretta.
Penso che tutto ciò che sto vivendo sia la cosiddetta morte dell’ego, e che io stia semplicemente affrontando un lato oscuro del mio carattere che non ho mai affrontato e che mi ha sempre causato problemi in ogni relazione ovvero il mio egocentrismo, il mio orgoglio.
Purtroppo, non ho avuto vita semplice, e per forza di cose mi sono dovuto costruire una corazza ben resistente, in grado di non essere trafitta.
Detto ciò, io sono convinto che tutto sia energia, noi e ciò che ci circonda, e che tramite l’utilizzo di sostanze questa energia possa essere convogliata. Secondo me, ogni reazione chimica che avviene nel nostro cervello emette energia e può essere captata e trasmessa da un essere all’altro.
Ringrazio chi è arrivato fin qui, interessandosi alla mia storia.
Aspetto vostri riscontri.
Ciaoo :)


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Abeja G.
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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da Abeja G. » gio apr 27, 2023 11:07 pm

Mi sono sembrate belle esperienze, @senzanome, forse quando ti senti giù prova a crearti un ambiente diverso.

senzanome
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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da senzanome » gio apr 27, 2023 11:35 pm

Abeja G. ha scritto:
gio apr 27, 2023 11:07 pm
Mi sono sembrate belle esperienze, @senzanome, forse quando ti senti giù prova a crearti un ambiente diverso.
Tutto sommato si, ho vissuto delle belle esperienze, tranne che per l’ultima. Infatti mi sorprende che non ti sia minimamente soffermato sugli avvenimenti abbastanza verosimili e sul bad trip.

Il_Viandante
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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da Il_Viandante » gio apr 27, 2023 11:36 pm

Hai avuto delle belle esperienze, ma probabilmente l’ultima è stata abbastanza traumatica da darti un po’ di depersonalizzazione e derealizzazione ( dpdr ) .
Non preoccuparti perché è molto comune e capita spesso con le esperienze psichedeliche traumatiche, è una difesa della mente per proteggerti dai traumi.
Quella sensazione di irreale che descrivi sembra proprio quello, forse prova ad approfondire con la tua psicologa così impari a riconoscerlo.
Te lo descrivo perché l’ho attraversato in maniera abbastanza intensa per diversi anni e ho fatto anche io terapia, dimmi se ti ci rivedi.

La derealizzazione per come l’ho vissuta io.
Mi percepivo disconnesso dall’ambiente esterno, anche gli ambienti famigliari erano lontani e sconosciuti, ma sopratutto irreali, mi appariva tutto falso, costruito, montato, come se tutto fosse un palcoscenico e l’ambiente che percepivo facesse parte dello spettacolo, è abbastanza strano da descrivere. Inoltre ho notato che aumentava molto di notte per me, e la sensazione di irreale si faceva più forte.
La dr ha a che fare con l’esterno, con gli ambienti.

La depersonalizzazione invece riguarda la percezione che hai di te, io mi sentivo disconnesso da me stesso, come se fossi irreale e mi guardassi in terza persona e non avessi controllo delle mie azioni, inoltre quando mi guardavo allo specchio non mi riconoscevo e mi venivano i brividi perché era come guardare uno sconosciuto. Molto crippy. Le emozioni erano distanti e le percepivo come se non mi appartenessero. Mi sentivo annichilito e apatico, anche abbastanza sociopatico perché fingevo molto le emozioni in quanto faticavo a sentirle mie. Mi è capitato anche spesso di parlare e di percepire come se le parole non fossero le mie, come se qualcuno parlasse al posto mio.


Sono stati mentali dissociativi che si possono sperimentare anche coi psichedelici, ma spesso non sono scomodi e scompaiono con l’effetto della sostanza.
Quando permangono spesso è dovuto a traumi ed esperienze difficili che non sono state elaborate.
Tranquillo che lo superi alla grande, continua la terapia e cerca di integrare ed elaborare tutto al meglio e scomparirà completamente col tempo.

Comunque belle esperienze, mi sono piaciute, ricorda che spesso quelle traumatiche come queste sono quelle che ci fanno crescere di più 💗

senzanome
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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da senzanome » gio apr 27, 2023 11:52 pm

Il_Viandante ha scritto:
gio apr 27, 2023 11:36 pm
Hai avuto delle belle esperienze, ma probabilmente l’ultima è stata abbastanza traumatica da darti un po’ di depersonalizzazione e derealizzazione ( dpdr ) .
Non preoccuparti perché è molto comune e capita spesso con le esperienze psichedeliche traumatiche, è una difesa della mente per proteggerti dai traumi.
Quella sensazione di irreale che descrivi sembra proprio quello, forse prova ad approfondire con la tua psicologa così impari a riconoscerlo.
Te lo descrivo perché l’ho attraversato in maniera abbastanza intensa per diversi anni e ho fatto anche io terapia, dimmi se ti ci rivedi.

La derealizzazione per come l’ho vissuta io.
Mi percepivo disconnesso dall’ambiente esterno, anche gli ambienti famigliari erano lontani e sconosciuti, ma sopratutto irreali, mi appariva tutto falso, costruito, montato, come se tutto fosse un palcoscenico e l’ambiente che percepivo facesse parte dello spettacolo, è abbastanza strano da descrivere. Inoltre ho notato che aumentava molto di notte per me, e la sensazione di irreale si faceva più forte.
La dr ha a che fare con l’esterno, con gli ambienti.

La depersonalizzazione invece riguarda la percezione che hai di te, io mi sentivo disconnesso da me stesso, come se fossi irreale e mi guardassi in terza persona e non avessi controllo delle mie azioni, inoltre quando mi guardavo allo specchio non mi riconoscevo e mi venivano i brividi perché era come guardare uno sconosciuto. Molto crippy. Le emozioni erano distanti e le percepivo come se non mi appartenessero. Mi sentivo annichilito e apatico, anche abbastanza sociopatico perché fingevo molto le emozioni in quanto faticavo a sentirle mie. Mi è capitato anche spesso di parlare e di percepire come se le parole non fossero le mie, come se qualcuno parlasse al posto mio.


Sono stati mentali dissociativi che si possono sperimentare anche coi psichedelici, ma spesso non sono scomodi e scompaiono con l’effetto della sostanza.
Quando permangono spesso è dovuto a traumi ed esperienze difficili che non sono state elaborate.
Tranquillo che lo superi alla grande, continua la terapia e cerca di integrare ed elaborare tutto al meglio e scomparirà completamente col tempo.

Comunque belle esperienze, mi sono piaciute, ricorda che spesso quelle traumatiche come queste sono quelle che ci fanno crescere di più 💗
Ciao caro, mi ritrovo molto nello stato di derealizzazione, praticamente provo le stesse identiche cose. A me capita più spesso quando sono stanco e quindi la mente più fragile. Per quanto riguarda la depersonalizzazione l’ho vissuta forse per qualche giorno, ma sono riuscito a controllarla più facilmente.
Mi piacerebbe conoscere meglio la tua esperienza.
Inoltre, vorrei avere un tuo parere sui miei episodi positivi abbastanza particolari
🥳🥳

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ildruido
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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da ildruido » ven apr 28, 2023 12:29 am

@senzanome per quanto riguarda l'espressione 'morte dell'ego' , non c'entra niente con quello che intendi tu. Si parla di dissoluzione o morte dell'ego durante l'esperienza paichedelica quando la tua identità viene meno e rimani come pura coscienza che continua ad esistere senza avere un Io/ego
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Il_Viandante
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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da Il_Viandante » ven apr 28, 2023 12:29 am

Si certo, magari scrivimi in privato e ci facciamo 2 chiacchiere✌️💗

Il_Viandante
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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da Il_Viandante » ven apr 28, 2023 12:39 am

ildruido ha scritto:
ven apr 28, 2023 12:29 am
@senzanome per quanto riguarda l'espressione 'morte dell'ego' , non c'entra niente con quello che intendi tu. Si parla di dissoluzione o morte dell'ego durante l'esperienza paichedelica quando la tua identità viene meno e rimani come pura coscienza che continua ad esistere senza avere un Io/ego
Per fare chiarezza su questo argomento, questo l’ho scritto dopo una ego death sul dmt.

EGO DEATH:
Osservare se stessi dalla prospettiva dell'esperienza stessa.
Essendo ed esistendo senza identità, senza nessuna separazione tra te e l’esperienza, non puoi identificarti, puoi solo realizzare che puoi ancora ESISTERE ed ESSERE, senza individualità e separazione in un'esperienza cosciente che sperimenta se stessa.

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Nεctar
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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da Nεctar » ven apr 28, 2023 1:31 am

ciao senzanome
Ti hanno già risposto gli altri sulle tue domande e su cos'è la morte dell'ego.

In questi momenti in cui ti senti instabile devi ricordarti che non tutto quello che senti durante i trip è vero, che non è una cosa facile perché a volte in trip hai quella sensazione di avere avuto una rivelazione che è così forte che pensi che deve essere vera. Però la mente soprattutto sotto psichedelici ha dei meccanismi per cui magari tu vedi un frammento di verità ma poi lei ci costruisce intorno un'illusione.

La realizzazione di essere molto di più di quello che pensavi di essere, di essere "divino", un tutt'uno con il tutto, è una cosa molto bella e che può darti una nuova consapevolezza. La tua mente in quel momento ha preso quella sensazione e l'ha trasformata nell'illusione di "essere Dio" per come si intende nella vita di tutti i giorni. So che tu razionalmente sai di non essere Dio ma è importante che applichi questa cosa anche al trip, cioè che neanche in quel momento lo sei stato.
E questo vale anche per l'esperienza brutta. Tu non eri solo e intrappolato e non lo sei neanche ora. Milioni di persone hanno provato la stessa cosa che hai provato tu. È stato "solo" un pensiero sbagliato, un momento in cui sentivi che il carico dei funghi era troppo come hai detto tu, che hai perso i punti di riferimento. E anche qui la tua mente in trip quella sensazione l'ha portata all'estremo.

Sono sostanze potenti e dal minimo pensiero o sensazione negative può scatenarsi l'inferno. Ma è importantissimo che ricordi sempre a te stesso che non è la realtà e non lo è stata neanche in quel momento. Non voglio svalutare quello che hai vissuto, ma dirti di non avere paura che quella possa essere la vera realtà. Io penso che quando si sta come stai tu ora è perché forse hai il dubbio che in quell'esperienza tu hai visto come stanno davvero le cose e ora invece vivi una vita di facciata. Non è così. Anche la sensazione che sia tutto predeterminato succede molto spesso con gli psichedelici. È una conseguenza del modo alterato di percepire il tempo, i ricordi e il senso di identità; la mente prova a dare un senso a quel nuovo modo di percepire le cose e da lì nasce la sensazione che sia tutto scritto. Ma non devi credere a quella sensazione, che nasce in un momento così particolare.

Vedrai che passerà tutto ma è importante che almeno per ora non prendi psichedelici e io ti consiglierei anche di non fumare erba e di non prendere sostanze in generale.
Scusa se ho scritto tanto e se forse non mi sono spiegato bene, ma so come ci si sente e ci tenevo a dirti queste cose. Per qualsiasi cosa puoi scrivermi se vuoi.

andreaeex
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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da andreaeex » ven apr 28, 2023 9:36 am

Se gli sparavi soffriva di meno .....!!!! Scherzo ognuno la pensa di suo sono nuovo e vecchio vengo dal mitico IDD e porto 62 inverni sulle spalle Ciao

senzanome
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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da senzanome » ven apr 28, 2023 10:16 am

ildruido ha scritto:
ven apr 28, 2023 12:29 am
@senzanome per quanto riguarda l'espressione 'morte dell'ego' , non c'entra niente con quello che intendi tu. Si parla di dissoluzione o morte dell'ego durante l'esperienza paichedelica quando la tua identità viene meno e rimani come pura coscienza che continua ad esistere senza avere un Io/ego
Ciao caro, io ho provato molte volte la sensazione che descrivi, il problema appunto sono i postumi.
A mio avviso, non ero pronto a sopportare tutto il carico di quella esperienza, e ho letto su zamnesia che la morte dell’ego nel post effetto può tirarti fuori lari oscuri del tuo carattere se le informazioni recepite vengono elaborate male.

senzanome
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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da senzanome » ven apr 28, 2023 10:47 am

Nεctar ha scritto:
ven apr 28, 2023 1:31 am
ciao senzanome
Ti hanno già risposto gli altri sulle tue domande e su cos'è la morte dell'ego.

In questi momenti in cui ti senti instabile devi ricordarti che non tutto quello che senti durante i trip è vero, che non è una cosa facile perché a volte in trip hai quella sensazione di avere avuto una rivelazione che è così forte che pensi che deve essere vera. Però la mente soprattutto sotto psichedelici ha dei meccanismi per cui magari tu vedi un frammento di verità ma poi lei ci costruisce intorno un'illusione.

La realizzazione di essere molto di più di quello che pensavi di essere, di essere "divino", un tutt'uno con il tutto, è una cosa molto bella e che può darti una nuova consapevolezza. La tua mente in quel momento ha preso quella sensazione e l'ha trasformata nell'illusione di "essere Dio" per come si intende nella vita di tutti i giorni. So che tu razionalmente sai di non essere Dio ma è importante che applichi questa cosa anche al trip, cioè che neanche in quel momento lo sei stato.
E questo vale anche per l'esperienza brutta. Tu non eri solo e intrappolato e non lo sei neanche ora. Milioni di persone hanno provato la stessa cosa che hai provato tu. È stato "solo" un pensiero sbagliato, un momento in cui sentivi che il carico dei funghi era troppo come hai detto tu, che hai perso i punti di riferimento. E anche qui la tua mente in trip quella sensazione l'ha portata all'estremo.

Sono sostanze potenti e dal minimo pensiero o sensazione negative può scatenarsi l'inferno. Ma è importantissimo che ricordi sempre a te stesso che non è la realtà e non lo è stata neanche in quel momento. Non voglio svalutare quello che hai vissuto, ma dirti di non avere paura che quella possa essere la vera realtà. Io penso che quando si sta come stai tu ora è perché forse hai il dubbio che in quell'esperienza tu hai visto come stanno davvero le cose e ora invece vivi una vita di facciata. Non è così. Anche la sensazione che sia tutto predeterminato succede molto spesso con gli psichedelici. È una conseguenza del modo alterato di percepire il tempo, i ricordi e il senso di identità; la mente prova a dare un senso a quel nuovo modo di percepire le cose e da lì nasce la sensazione che sia tutto scritto. Ma non devi credere a quella sensazione, che nasce in un momento così particolare.

Vedrai che passerà tutto ma è importante che almeno per ora non prendi psichedelici e io ti consiglierei anche di non fumare erba e di non prendere sostanze in generale.
Scusa se ho scritto tanto e se forse non mi sono spiegato bene, ma so come ci si sente e ci tenevo a dirti queste cose. Per qualsiasi cosa puoi scrivermi se vuoi.
Ciao nectar, ho trovato molto utile il tuo commento, sto vivendo in maniera molto ferrea le illusioni di cui parlavi.
Grazie a tutto ciò che sto vivendo sto imparando a comprendere bene come funziona il mio cervello. Ho notato che il mio cervello ad oggi, cerca costantemente qualunque tipo di spunto per alimentare la convinzione di essere qualcosa di importante o che sia semplicemente tutto costruito intorno a me. È una cosa fenomenale e che fa rabbrividire da quanto sia potente. Da un momento all’altro posso posso convincermi di una qualunque cosa scavando in tutto ciò che mi è successo in passato.
Faccio un esempio per farvi capire come sta funzionando il mio cervello; ieri ho guardato un documentario sulla storia di un polpo che fa amicizia con un umano, mi sono emozionato e nel momento stesso ho iniziato a pensare a tutti i dettagli della mia vita che riguardavano i polpi, incontri ravvicinati con i polpi, magliette iuter raffiguranti polpi che ho comprato, mia sorella stava girando in casa con un maglietta polpo della iuter, e tutti questi dettagli portano ad alimentare la mia condizione dove mi auto illudo che sia tutto costruito intorno a me, che era destino che avrei dovuto guardare quel documentario. È un meccanismo che non è facile da controllare avviene in automatico.
Per quanto riguarda l’essere Dio, so benissimo di non esserlo, e sembra quasi che avendo provato cotanta maestosità, il mio cervello tenta in qualunque modo di ricostruire quella sensazione.
Sembra che io abbia bisogno di stare bene, e li probabilmente dopo tanto tempo ci ero riuscito. Quindi continuo a ricercare quella sensazione inconsciamente. Ma ovviamente ottengo solo l’effetto contrario, perché mi spaventa molto tutto ciò da sobrio.
Riguardo al come sto ora, ci hai azzeccato in pieno, quando ero disperato ad Amsterdam, continuavo a ripetermi che se la vita era così irreale allora non volevo più vivere. Ormai in quello stato, mi stavo già auto convincendo che fosse tutto finto in maniera esasperata.
Apprezzo molto il consiglio sulle droghe, infatti nei mesi a seguire, ho riprovato più volte a fumare erba, e con risultati disastrosi. Appena fumo, il mio cervello riprova esattamente la stessa sensazione di quando ero ad Amsterdam, è veramente terribile. Tra l’altro è stato per via dell’erba che ho avuto l’attacco di panico.
Grazie mille per il tuo commento🥳
Ti scriverò sicuramente per conoscere meglio le tue esperienze💪🏼

senzanome
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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da senzanome » ven apr 28, 2023 10:54 am

Il_Viandante ha scritto:
ven apr 28, 2023 12:39 am
ildruido ha scritto:
ven apr 28, 2023 12:29 am
@senzanome per quanto riguarda l'espressione 'morte dell'ego' , non c'entra niente con quello che intendi tu. Si parla di dissoluzione o morte dell'ego durante l'esperienza paichedelica quando la tua identità viene meno e rimani come pura coscienza che continua ad esistere senza avere un Io/ego
Per fare chiarezza su questo argomento, questo l’ho scritto dopo una ego death sul dmt.

EGO DEATH:
Osservare se stessi dalla prospettiva dell'esperienza stessa.
Essendo ed esistendo senza identità, senza nessuna separazione tra te e l’esperienza, non puoi identificarti, puoi solo realizzare che puoi ancora ESISTERE ed ESSERE, senza individualità e separazione in un'esperienza cosciente che sperimenta se stessa.
Ti riporto un’altra definizione, e magari analizziamo insieme i vari dettagli:

La morte dell'Io è innescata da una profonda perturbazione del normale flusso di coscienza, perturbazione che potrebbe essere causata sia da uno psichedelico che dalla meditazione. La morte dell'Io altro non è che la "separazione" dal proprio ego, separazione che permette di vedere la propria psiche da una certa distanza. In realtà, la parte che osserva è essa stessa un'altra parte della psiche, che però è libera dai vincoli e dal bagaglio emozionale dell'esistenza quotidiana.

Come sottolineato negli insegnamenti buddisti, l'ego è un groviglio di legami, desideri e paure che gli impediscono di raggiungere la vera coscienza di sé. Esempio: Giovanni è attaccato all'idea che ha di sé come bravo fidanzato e potrebbe cercare di rafforzare questa idea di sé spingendo gli altri a vederlo in quella maniera. Quando si sente irritato o amareggiato nei confronti della propria ragazza, sorriderà e si comporterà bene invece di esprimere i propri sentimenti negativi. L'attaccamento di Giovanni ad un'idea di sé lo costringe a nascondere nella sua Ombra quelle parti di se stesso che non sono in linea con quell'idea. E così la sua Ombra si gonfia, e la psiche di Giovanni si fa più fragile.

Quando avviene la morte dell'Io, una parte del Sé si separa dall'Io stesso, riuscendo in questo modo a vedere la psiche da una distanza più oggettiva. Se la vita normale è paragonabile ad una camminata nel bosco, la morte dell'Io è come un elicottero che ti preleva da quel bosco e ti strattona via nell'aria. Nella condizione di morte dell'Io, il Sé è illuminato in tutta la sua verità e complessità. Se Giovanni provasse la morte dell'ego, verrebbe catapultato in un luogo che sta "fuori" dai suoi attaccamenti. Sarebbe incapace di negare i suoi veri sentimenti e sarebbe costretto ad affrontare situazioni la cui realtà è in contrasto con la sua storia. Dopo aver provato la morte dell'Io, è difficile—se non proprio impossibile—ritornare agli attaccamenti del passato.

Fammi sapere cosa ne pensi, io mi ci rivedo molto. Se ti interessa ti passo tutto l’articolo :)

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ildruido
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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da ildruido » ven apr 28, 2023 11:15 am

senzanome ha scritto:
ven apr 28, 2023 10:16 am
ildruido ha scritto:
ven apr 28, 2023 12:29 am
@senzanome per quanto riguarda l'espressione 'morte dell'ego' , non c'entra niente con quello che intendi tu. Si parla di dissoluzione o morte dell'ego durante l'esperienza paichedelica quando la tua identità viene meno e rimani come pura coscienza che continua ad esistere senza avere un Io/ego
Ciao caro, io ho provato molte volte la sensazione che descrivi, il problema appunto sono i postumi.
A mio avviso, non ero pronto a sopportare tutto il carico di quella esperienza, e ho letto su zamnesia che la morte dell’ego nel post effetto può tirarti fuori lari oscuri del tuo carattere se le informazioni recepite vengono elaborate male.
Certo in questo caso la cosa ha senso; io personalmente penso che le esperienze che hai fatto sono state troppo 'sociali' nel senso che trovarsi con degli sconosciuti aggiunge una variabile enorme al trip. La prossima volta che decidi, tu e una persona fidata soltanto in un ambiente sicuro, con musica tranquilla e facendo prima meditazione; bruci un po' di incenso, fai qualche piccola cerimonia. Per approfondimenti ti segnalo il libro 'L’esperienza psichedelica. Preparazione e integrazione' del nostro caro @DM Tripson
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era
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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da era » ven apr 28, 2023 2:13 pm

senzanome ha scritto:
ven apr 28, 2023 10:54 am
[
Quando avviene la morte dell'Io, una parte del Sé si separa dall'Io stesso, riuscendo in questo modo a vedere la psiche da una distanza più oggettiva. Se la vita normale è paragonabile ad una camminata nel bosco, la morte dell'Io è come un elicottero che ti preleva da quel bosco e ti strattona via nell'aria. Nella condizione di morte dell'Io, il Sé è illuminato in tutta la sua verità e complessità. Se Giovanni provasse la morte dell'ego, verrebbe catapultato in un luogo che sta "fuori" dai suoi attaccamenti. Sarebbe incapace di negare i suoi veri sentimenti e sarebbe costretto ad affrontare situazioni la cui realtà è in contrasto con la sua storia. Dopo aver provato la morte dell'Io, è difficile—se non proprio impossibile—ritornare agli attaccamenti del passato.

Morte dell'ego...
...siamo composti da atomi e organismi a livello materiale e siamo composti da essenze a livello immateriale.
Nel momento in cui ci si sente privati della es. gioia, già ci si sente più poveri.
Se assieme alla gioia veniamo abbandonati temporaneamente anche da altre essenze come la ragione, l'estetica (visioni), la coscienza ecc... ...ci sentiamo morti.

È che se ci ricordiamo dell'avvenimento, vuol dire che la memoria non ci ha abbandonati, forse la coscienza si è ridotta al minimo e manco la vista... ...per esempio.

Chi più, chi meno smontato in pezzi concepisce l'egodeath come una privazione di qualcosa (anche la sensazione di essere senza parte materiale) e più viene privato, più comprende che esiste comunque...

...sono repliche da dmt e triptamine, dei software ai quali ci si connette poiché esistono tali stazioni, frequenze.
Non ho tempo.

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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da senzanome » ven apr 28, 2023 3:21 pm

ildruido ha scritto:
ven apr 28, 2023 11:15 am
senzanome ha scritto:
ven apr 28, 2023 10:16 am
ildruido ha scritto:
ven apr 28, 2023 12:29 am
@senzanome per quanto riguarda l'espressione 'morte dell'ego' , non c'entra niente con quello che intendi tu. Si parla di dissoluzione o morte dell'ego durante l'esperienza paichedelica quando la tua identità viene meno e rimani come pura coscienza che continua ad esistere senza avere un Io/ego
Ciao caro, io ho provato molte volte la sensazione che descrivi, il problema appunto sono i postumi.
A mio avviso, non ero pronto a sopportare tutto il carico di quella esperienza, e ho letto su zamnesia che la morte dell’ego nel post effetto può tirarti fuori lari oscuri del tuo carattere se le informazioni recepite vengono elaborate male.
Certo in questo caso la cosa ha senso; io personalmente penso che le esperienze che hai fatto sono state troppo 'sociali' nel senso che trovarsi con degli sconosciuti aggiunge una variabile enorme al trip. La prossima volta che decidi, tu e una persona fidata soltanto in un ambiente sicuro, con musica tranquilla e facendo prima meditazione; bruci un po' di incenso, fai qualche piccola cerimonia. Per approfondimenti ti segnalo il libro 'L’esperienza psichedelica. Preparazione e integrazione' del nostro caro @DM Tripson
Ho già letto il suo racconto sui 20 g di funghetti, i suoi racconti sono molto interessanti. Ho anche provato a contattarlo in privato. Per quanto riguarda il come utilizzare i funghetti, apprezzo il consiglio e ci tenevo ad aggiungere qualche piccolo dettaglio.
Mi è capitolo solo una volta di mangiare i funghetti in un ambiente sicuro, circondato da persone a me care.
Quella volta avevo in sottofondo un cartone psichedelico, the midnight gospel, molto carino, a mio avviso un buon accompagnatore da viaggi. Stavamo seguendo la puntata sulla meditazione, ad un tratto decisi di provare a meditare, chiusi gli occhi, mi concentrai sulla respirazione, tempo qualche minuto e boom, ero dentro il mio cervello, mi vedevo solo come pura coscienza. Il mio cervello era diventato un magazzino, potevo accedere a qualunque area, c’erano cassetti e scale e potevo attingere a qualunque tipo di ricordo, erano imbustati. Dopo poco tempo, inizio a vedere una sorta di tunnel molto colorato, c’erano varie figure geometriche strane, era un misto tra figure striate di colore arcobaleno e figure striate di colore bianco e nero. Quella esperienza è stata bellissima, peccato averla interrotta per fattori esterni. Se avete illuminazioni pure su questo argomento, sono lieto di ascoltarvi.

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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da senzanome » ven apr 28, 2023 3:26 pm

era ha scritto:
ven apr 28, 2023 2:13 pm
senzanome ha scritto:
ven apr 28, 2023 10:54 am
[
Quando avviene la morte dell'Io, una parte del Sé si separa dall'Io stesso, riuscendo in questo modo a vedere la psiche da una distanza più oggettiva. Se la vita normale è paragonabile ad una camminata nel bosco, la morte dell'Io è come un elicottero che ti preleva da quel bosco e ti strattona via nell'aria. Nella condizione di morte dell'Io, il Sé è illuminato in tutta la sua verità e complessità. Se Giovanni provasse la morte dell'ego, verrebbe catapultato in un luogo che sta "fuori" dai suoi attaccamenti. Sarebbe incapace di negare i suoi veri sentimenti e sarebbe costretto ad affrontare situazioni la cui realtà è in contrasto con la sua storia. Dopo aver provato la morte dell'Io, è difficile—se non proprio impossibile—ritornare agli attaccamenti del passato.

Morte dell'ego...
...siamo composti da atomi e organismi a livello materiale e siamo composti da essenze a livello immateriale.
Nel momento in cui ci si sente privati della es. gioia, già ci si sente più poveri.
Se assieme alla gioia veniamo abbandonati temporaneamente anche da altre essenze come la ragione, l'estetica (visioni), la coscienza ecc... ...ci sentiamo morti.

È che se ci ricordiamo dell'avvenimento, vuol dire che la memoria non ci ha abbandonati, forse la coscienza si è ridotta al minimo e manco la vista... ...per esempio.

Chi più, chi meno smontato in pezzi concepisce l'egodeath come una privazione di qualcosa (anche la sensazione di essere senza parte materiale) e più viene privato, più comprende che esiste comunque...

...sono repliche da dmt e triptamine, dei software ai quali ci si connette poiché esistono tali stazioni, frequenze.
Cosa intendi di preciso con stazioni?
Forse intendi che esistono altre dimensioni con la quale poter entrare in contatto?

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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da Nεctar » ven apr 28, 2023 3:35 pm

senzanome ha scritto:
ven apr 28, 2023 10:47 am
Faccio un esempio per farvi capire come sta funzionando il mio cervello; ieri ho guardato un documentario sulla storia di un polpo che fa amicizia con un umano, mi sono emozionato e nel momento stesso ho iniziato a pensare a tutti i dettagli della mia vita che riguardavano i polpi, incontri ravvicinati con i polpi, magliette iuter raffiguranti polpi che ho comprato, mia sorella stava girando in casa con un maglietta polpo della iuter, e tutti questi dettagli portano ad alimentare la mia condizione dove mi auto illudo che sia tutto costruito intorno a me, che era destino che avrei dovuto guardare quel documentario. È un meccanismo che non è facile da controllare avviene in automatico.
Per quanto riguarda l’essere Dio, so benissimo di non esserlo, e sembra quasi che avendo provato cotanta maestosità, il mio cervello tenta in qualunque modo di ricostruire quella sensazione.
Sembra che io abbia bisogno di stare bene, e li probabilmente dopo tanto tempo ci ero riuscito. Quindi continuo a ricercare quella sensazione inconsciamente. Ma ovviamente ottengo solo l’effetto contrario, perché mi spaventa molto tutto ciò da sobrio.
Sì capisco cosa intendi. Anche a me capita di notare "coincidenze" o quelle che chiamano sincronicità. Può essere vero che ci sono dei collegamenti che non vediamo, ma in questo momento seguire questi pensieri può portarti verso sensazioni strane che ti spaventano o ti disorientano. Vedrai che tra qualche settimana quando sarai più stabile potrai notare ancora questi collegamenti ma senza che ti portino quelle sensazioni strane. Riuscirai a dargli un senso diverso da "è tutto scritto e sono condannato a vivere quello che è stato scritto per me". Perché con la stabilità sotto la mente può viaggiare fino a un certo punto ma rimane ancorata. Per stabilizzarsi secondo me funziona molto bene l'attività fisica. Se per ora quando ti vengono questi meccanismi non riesci a distogliere l'attenzione o a controllarli prova almeno a dargli un'interpretazione diversa da quella che gli hai dato quando ti sentivi intrappolato, tipo vedere le coincidenze/collegamenti come dei segnali o qualcosa che ti guida e non come una condanna che non puoi cambiare.
Anche se non sei letteralmente Dio, la maestosità che hai provato e che ti ha fatto stare bene è qualcosa che è davvero dentro di te e che potrai provare ancora. Ma la chiave secondo me è non ricercare quella sensazione in cose esterne (come il fatto che la realtà esiste solo per te) ma in te stesso come quando l'hai provata all'inizio.

senzanome
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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da senzanome » sab apr 29, 2023 10:32 am

Nεctar ha scritto:
ven apr 28, 2023 3:35 pm
senzanome ha scritto:
ven apr 28, 2023 10:47 am
Faccio un esempio per farvi capire come sta funzionando il mio cervello; ieri ho guardato un documentario sulla storia di un polpo che fa amicizia con un umano, mi sono emozionato e nel momento stesso ho iniziato a pensare a tutti i dettagli della mia vita che riguardavano i polpi, incontri ravvicinati con i polpi, magliette iuter raffiguranti polpi che ho comprato, mia sorella stava girando in casa con un maglietta polpo della iuter, e tutti questi dettagli portano ad alimentare la mia condizione dove mi auto illudo che sia tutto costruito intorno a me, che era destino che avrei dovuto guardare quel documentario. È un meccanismo che non è facile da controllare avviene in automatico.
Per quanto riguarda l’essere Dio, so benissimo di non esserlo, e sembra quasi che avendo provato cotanta maestosità, il mio cervello tenta in qualunque modo di ricostruire quella sensazione.
Sembra che io abbia bisogno di stare bene, e li probabilmente dopo tanto tempo ci ero riuscito. Quindi continuo a ricercare quella sensazione inconsciamente. Ma ovviamente ottengo solo l’effetto contrario, perché mi spaventa molto tutto ciò da sobrio.
Sì capisco cosa intendi. Anche a me capita di notare "coincidenze" o quelle che chiamano sincronicità. Può essere vero che ci sono dei collegamenti che non vediamo, ma in questo momento seguire questi pensieri può portarti verso sensazioni strane che ti spaventano o ti disorientano. Vedrai che tra qualche settimana quando sarai più stabile potrai notare ancora questi collegamenti ma senza che ti portino quelle sensazioni strane. Riuscirai a dargli un senso diverso da "è tutto scritto e sono condannato a vivere quello che è stato scritto per me". Perché con la stabilità sotto la mente può viaggiare fino a un certo punto ma rimane ancorata. Per stabilizzarsi secondo me funziona molto bene l'attività fisica. Se per ora quando ti vengono questi meccanismi non riesci a distogliere l'attenzione o a controllarli prova almeno a dargli un'interpretazione diversa da quella che gli hai dato quando ti sentivi intrappolato, tipo vedere le coincidenze/collegamenti come dei segnali o qualcosa che ti guida e non come una condanna che non puoi cambiare.
Anche se non sei letteralmente Dio, la maestosità che hai provato e che ti ha fatto stare bene è qualcosa che è davvero dentro di te e che potrai provare ancora. Ma la chiave secondo me è non ricercare quella sensazione in cose esterne (come il fatto che la realtà esiste solo per te) ma in te stesso come quando l'hai provata all'inizio.
Non so per quale motivo, ma fin da piccolo ho sempre pensato che ci fosse qualcosa di più dietro le righe. I segnali, coincidenze o sincronicità di cui parli li ho sempre notati e prima di questa esperienza li attribuivo a qualcosa che mi guidava nel cammino, proprio come hai detto tu. Ovviamente ora sono più vulnerabile ed è più difficile gestire il tutto. Probabilmente ho solo bisogno di staccare completamente la testa da quello che è stata questa esperienza, anche se non è facile e ci vorrà del tempo.
Per quanto riguardo quella sensazione divina, avrei qualche domanda in merito.
Secondo voi, è una cosa che possono provare tutti? Effettivamente, cos’è quella forza/sensazione?
Io ho la mia visione ben definita di cosa possa essere, sicuramente non credo che ci sia un Dio.
A mio avviso, è semplicemente un accumulo di energia, portato all’estremo tramite le nostre emozioni, che può ovviamente ritorcersi contro, nel caso di pensieri elaborati male, esattamente come nel mio caso ad Amsterdam.
Altra domanda, com’è possibile che io la provi così facilmente e così intensamente mentre altri mie amici solo un minino accenno o nemmeno quello?

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Nεctar
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Re: Da sentirsi Dio alla morte dell’ego

Messaggio da Nεctar » sab apr 29, 2023 5:33 pm

non penso di sapere rispondere :?
ognuno dà le sue interpretazioni. io penso che gli psichedelici ci facciano capire certe cose ma sono difficili da razionalizzare. sentirsi un tutt'uno con l'universo è uno degli effetti (o delle cose che si capiscono) più comuni e con un'esperienza così forte capita di sentirsi Dio o di sentire di contenere dentro di sé tutto quanto ecc.

se hai sempre avuto un modo di pensare che ti faceva notare le sincronicità e cose del genere secondo me era più probabile per te avere un'esperienza di questo tipo in trip, rispetto a una persona con un modo di pensare più razionale. ho conosciuto persone che hanno avuto tanti trip tutti divertenti e senza esperienze particolari o spirituali.
però non so dire perché abbiamo modi di pensare così diversi. penso che come un po' tutto dipenda dalla nostra genetica e dalle esperienze che facciamo durante la vita e soprattutto quando siamo piccoli

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